Buongiorno, o direi quasi buon pranzo?, ad ogni modo eccomi qui a recensire la tua storia perché ho avuto una curiosità mia di capire come tu potessi mettere giù questa flashfic.
Sai, dalle tue note non ho mai pensato veramente all'8 marzo, ma non perché non bisogna festeggiarlo, o perché sono una persona insensibile, anzi più che altro perché non mi ricordavo che fosse la festa delle donne. So il suo significato, solo non ci ho mai fatto caso. Forse perché sotto sotto non ho mai pensato neanche alle tue parole e al fatto che molte volte noi veniamo sottovalutate, perché non ho mai pensato degli altri che mi vedono come una da lasciar perdere. Forse perché io ho carattere tanto quanto da far finta di non aver sentito delle offese in ambito di questo discorso, anche verso le mie amiche di solito tendo a difenderle e se la situazione non migliora, ciao ciao. Non sto dicendo che sono una di quelle che si voltano e non cercano di trovare delle soluzioni, assolutamente no, solo però non ho mai pensato a questo giorno come un giorno speciale per forza da festeggiare perché io penso che se le persone in un primo momento ci trattano come immondizia, non vale neanche la pena di stare lì ad ascoltare quello che vogliono dire. Semplicemente io vivo la mia vita normalmente, poi se capita un'offesa di questo genere, faccio ciao ciao con la manina e me ne vado via. Non mi interessa quello che lui o lei abbia da dirmi, non mi interessano le offese che usciranno dalla sua bocca, non mi interessa niente. Forse sbaglierò, non lo so, comunque sono quel tipo di persona che non entra nella lotta per forza e sbatte i piedi per cercare di far cambiare idea alle altre. Perché so che, dopo molte esperienze brutte sulla mia pelle, le parole non servono fino in fondo. Allora perché sprecare fiato per questi generi ed esseri umani e farsi venire il mal di gola? Le tue parole da un lato sono belle, sono piene di speranza verso un mondo che in molti lo calpestano e pensano che le donne siano cose e basta, non persone. O anche che siano persone a volte da lasciar perdere e sul margine della strada, purtroppo esistono anche questi tipi.
Io però non sto lì tanto a pensare a queste cose, come ho detto vivo ogni giorno e cerco più che altro di districare i demoni miei interiori, poi se becco qualche marcio, lo lascio perdere e basta. Però è vero, quello che dici, per certi versi la tua poesia è un qualcosa di realistico e brutale, dato che purtroppo non tutti la vedono come me e te e cioè che noi siamo ancora una specie di parte e non un amalgamento di persone insieme agli altri.
È una cosa molto triste da pensare, ma purtroppo è vero. Poi per la maggior parte io non mi ci rivedo in quello che hai detto, più che altro perché non credo nel principe azzurro, non sono quel tipo di persona che dice sempre sì, anzi io dico più no che sì, non vedo il buono negli altri forse per l'esperienza che ho avuto e non mi affido alle amiche per ogni piccola cosa perché ho scoperto che a volte anche loro sono le prime persone che ci mettono da parte. Forse sarò l'un per cento del resto del mondo, ma non importa. Sono qui e sono arrivata a questo punto solo con me stessa, e l'unica persona di cui mi fido ancora di più è me stessa, e mia mamma.
Perché ho imparato che chiunque a questo mondo può ferirti, anche le persone più vicino a noi. Poi è vero, sappiamo lottare vincere e vivere e abbiamo diritti, ovviamente, però io penso che per certi versi anche le donne abbiano delle loro colpe. Nel senso, non siamo tutte delle sante e facciamo degli errori, e a volte questi errori non vengono pagati come dovrebbero. Purtroppo ho avuto una parte brutale delle donne sulla mia pelle, non sto dicendo che sono tutte uguali, assolutamente no, però purtroppo io non riuscirei a vivere in un mondo o in un castello di ghiaccio o dorato, denominalo come vuoi, con sole donne perché appunto di solito noi ci affidiamo a loro quando c'è qualcosa che non quadra. Io quasi quasi mi affido alla solitudine o all'indifferenza oppure agli animali. Che a volte sanno più ascoltare di noi umani, il che questa cosa mi fa altamente ridere.
Detto questo, la tua poesia è una poesia quindi non cercare assolutamente di dire a te stessa che può non esserlo, perché ognuno scrive una poesia come gli pare e piace e tu sei riuscita a buttare giù dei pensieri che non tutti abbiamo il coraggio di dire. Quindi, per questo motivo, i miei complimenti.
Spero di non essere stata troppo onesta e schietta.
Au revoir |