Recensioni per
Delicate Treasure
di Watashiwa

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/08/21, ore 10:41

Ciao caro,
Eccomi finalmente a passare per lo Scambio libero del Giardino.
Qui spalancati una porta aperta, anch'io adoro Lupin, adoro tutti i personaggi di Lupin, non esiste uno che stia sopra all'altro perché tutti contribuiscono alla narrazione e a entrarti prepotentemente nel Cuore. Ho visto molti film da bambina/adolescente quindi sì di quelli a cavallo fra gli anni 80/90 che ridavano ogni tanto su Italia1, in particolare quello dove Gaemon rincrontra la sua amica d'infanzia/ninja che alla fine muore.  Purtroppo... non ho mai visto Il Castello di Cagliostro (imperdonabile per me che adoro Miyazaki) e... devo dire che questa poesia ha stuzzicato non poco la mia curiosità in merito a Clarrise e al suo rapporto col ladro gentiluomo. Pur non conoscendo il personaggio, sono risultata a immaginarmi il suo aspetto, i suoi sogni, le sue speranze che si concretizzano solo grazie a lui, nella fuga (???) dal Castello, un Castello che per quanto pieno di ricchezze e lapislazzuli, non riesce a dare alla donna il dono più prezioso ovvero la libertà. Un dono che lei terrà ben stretto anche dopo la fine dell'avvenuta, mentre Lupin... non la dimenticherà facilmente.
Okay, quando leggo una poesia faccio i complimenti a prescindere, perché io... non sono in grado di scriverle lo ammetto, quindi ogni volta che ne leggo una faccio whaaooh. E qui dico doppio whaaooh. È davvero scritta bene, non solo sei riuscito a sintetizzare il significato del film, ma anche l'essenza dei due personaggi.
Un abbraccio caro e alla prossima
Elgas

Recensore Master
29/06/18, ore 22:50

Ciao, eccomi qui per lo scambio!
Innanzitutto, complimenti! Non è facile scrivere poesia (io, ad esempio, me ne guardo bene), ma tu ci riesci benissimo.
Costruisci immagini meravigliose, preziose, che magari per un profano tipo me vanno rilette più volte per poterle comprendere del tutto (cosa che spero di essere riuscita a fare), ma che non stufano mai nella loro bellezza.
Trovo molto bello e anche perfettamente centrato il paragone che costruisci con il vento; Lupin è un "levante gentiluomo" che accarezza il cuore di Clarisse, prima di tutto; poi incastoni varie immagini del film nei tuoi versi - a questo proposito, forse la strofa che ho preferito è proprio la sesta, in cui ti rivolgi a Clarisse direttamente; l'ho trovata molto delicata -. Riprendendo la metafora del vento, al levante Lupin si contrappone il ponente giustiziere, che -immagino- è naturalmente Zenigata.
"ladra di quel pezzo di cuore
vibrante,
ballante
non completamente lieto
nella sua rinnovata
eterna
vitalità."
Questi ultimi pezzi esprimono benissimo (mi ripeto, mi dispiace .-.) i sentimenti di Clarisse, che nonostante abbia finalmente la possibilità di rifarsi una vita, sarebbe voluta rimanere al fianco di Lupin - ma questo, ahimè, non le è possibile.
Insomma, davvero un bel componimento!
C'è solo una cosa che, dopo qualche rilettura, non mi convince fino in fondo: il titolo.
All'inizio non ci avevo fatto caso, perché io stessa uso spesso titoli in inglese (a torto o a ragione, non saprei), ma per una poesia avrei visto meglio la lingua madre; non so se questa osservazione abbia senso, ma essendomi venuto in mente ho pensato di segnalarlo comunque. Liberissimo d'ignorarmi, naturalmente!

Ancora complimenti, alla prossima ^^

Mari

Recensore Master
02/01/18, ore 14:17

Ogni promessa è debito, e mai debito da onorare è stato più piacevole. Avercene, di obblighi simili, sarebbero tutte passeggiate tra i fiori!
La mia scelta è ricaduta sulla sezione Lupin III perché la prima storia che ho letto, scritta da te su questa serie, è stata un gioiellino, uno di quelli che metti nel portagioie e ogni tanto te lo vai a rivedere. Qui hai di nuovo colpito nel segno, riuscendo a coniugare Arsène in maniera completa  e sfaccettata, inscrivendoti nel solco tracciato da Miyazaki nel film.
Confesso di adorare Il castello di Cagliostro. Lo adoro da quando sono piccina, trovo che sia molto delicato, pur rispettando la psicologia di Lupin. Lui è un ladro gentiluomo. Non veste i guanti gialli, come quello di Gaston Leroux, ma attraversa cuori e casseforti in punta di piedi. Il tutto senza fare troppi strepiti, perché un ladro è una creatura silenziosa, delicata, ma incisiva. Come è il soffio del vento.
E mentre leggevo una prima, una seconda, una terza volta (in qualche modo occorre pur sopravvivere ai parenti in visita, no?) questa tua poesia, mi dicevo che sì, mi dicevo che certo, mi dicevo che non poteva andare altrimenti. Perché per me, il Castello di Cagliostro è condensato in due immagini: Lupin e Clarisse appesi nel vuoto, e la gonna dell'abito da sposa di Clarisse che si gonfia al soffio del vento.
Di poesia ne capisco poco, lo ammetto. Guardo con sospetto al verso libero e all'assenza di rime (qui ne abbiamo con incastri dall'andamento libero: a volte sono secondo e quarto verso, altre volte no), ma questa poesia è una piacevole eccezione alle mie regole, perché condensa tutto il film, e tutta la psicologia di Lupin III, in questa manciata di righe con la grazia del vento, che, infischiandosene, scompiglia capelli e cuori e, a volte, allegerisce anche i portafogli.
E il vento è Lupin III; che si tratti di levante, del soffio del ponentino, dell'impetuoso maestrale (tu citi la brezza, il levante e il ponente, in modo da racchiudere l'argomento all'interno del sorgere e del calare del sole, rispettando quell'unità di tempo cara ad Aristotele), si mostra con diverse facce, diversi nomi e diversi aspetti alle persone che incontra sul suo cammino. Analogia perfetta per un ladro trasformista com'è lui.
Complimenti davvero.

Recensore Master
07/10/17, ore 17:09

Buonsalve! Eccomi in ritardo per lo scambio!

Lasciati dire innanzitutto, che sei un signor poeta Watashiwa e spero di essere riuscita a cogliere ogni frammento di quanto hai voluto esprimere, perché purtroppo non sono così esperta nel parafrasare. Seconda cosa, essere fan di Lupin III e non amare alla follia il film del Castello di Cagliostro a mio parere è una cosa forse impossibile. In ogni caso, mi aggiungo alla lista degli amanti dei cliché <3
Ma proseguiamo.
Mentre leggevo la tua poesia, mi sono immaginata le varie scene come in un disegno, un'altalena che faceva avanti e indietro, con il sorriso dolce e sfacciato di Lupin sempre presente nell'angolo in basso, a margine, come una firma. La quarta strofa in particolare (che mi ha fatto venire in mente la scena di loro due nella sala al buio, quando Lupin fa il giochino con le bandierine, prima che li scopra il Conte) ha definito questa mia "visione" delle cose ed è diventata la mia preferita alla seconda lettura (perché sì, ne merita ben più di una, ma anche altre dieci).
L'ultima strofa (sbarazzina quasi, che ancora una volta ricalca il sorriso furbo di Lupin) mi ha fatto pensare per un attimo a Zenigata, ma poi rileggendo, quel "ponente" mi ha lasciata perplessa. Parlavi quindi del Conte?
Ho trovato questa poesia leggera nella sua profondità, nel voler narrare di un amore platonico che non potrà essere coltivato e fatto maturare.
Bella bella e ancora bella, finisce dritta tra le ricordate e le preferite :3
Di nuovo, spero di non aver frainteso e di averti lasciato una buona recensione x3

A presto!
Liberty89

Recensore Master
05/04/17, ore 22:28

ciao sono passata per lo scambio recensioni fb. era un po' che non passaco sul tuo profilo e non sai la piacevole sorpresa che è stata questa storia.
come al solito è un piacere legere le tue poesie.
Lupin è uno dei miei personaggi preferito e anche se Il Castello di Cagliostro non è tra i miei capitoli preferiti lo riguardo sempre con piacere. 
in poche parole hai ripercorso il rapporto tra Lupin e Clarisse. hai avuto la delicateza di Miyazaki e questo dimostra che è un film che ti piace molto.
sono contenta che hai riservato uno spazietto a Zenigata. 
tuttavia ammetto con un po' di tristezza che leggendo le maiuscole delle prime due strofe che avrebbero formato la parola lupin, ma la poesia è ugulmente bellissima.
a presto
Aris

Recensore Veterano
22/03/17, ore 13:20

Ciao Watashiwa! Scusa il ritardo con il quale ti recensisco, ma ammetto che sin da quando ho prenotato il tuo account sul gruppo, avevo intenzione di leggere questa poesia.
Lupin è una fra le serie che devo assolutamente recuperare. Lo vedevo sin da bambina ed ormai dell'intera serie non ho che vaghi ricordi, pur sapendo dell'incredibilità dei temi e del modo di giostrare di Myazaki con i vari personaggi. Non ricordo di aver mai visto quel film e la profondità della tua poesia, ammetto, ha fatto nascere in me una non indifferente curiosità, specialmente per i personaggi da te scelti, i quali non so da che parte stiano o che ruolo abbiano.
Tuttavia l'intensità dei tuoi versi è arrivata persino a me, pur non conoscendo l'episodio descritto.
Tuttavia, potrei sbagliarmi e forse è proprio così (ma adoro supporre), ho avvertito fra i versi una non indifferente nota malinconica, come se la coppia, come se Arsenio e Clarisse siano destinati a dividersi.
Però il loro sentimento sembra sincero, strano a dirsi, in un cartone ricco di falsità, sotterfugi ed ipocrisia. (Ovviamente penso a Fujiko X'D)
Non sono capace di scrivere poesia, preferisco la prosa, ma la tua abilità nel riassumere episodi e sensazioni in pochi versi e qualcosa da lodare sicuramente. Diverse volte hai anche utilizzato immagini ossimoriche, mettendo in relazione immagini positive di fianco a quelle negative.
Penso all'ambiente che circonda la poesia: che racchiude sogni ipocriti. Perché macchiati da falsità e bugie.
O ancora la brezza gentile che non porta del bene o non richiama ad immagini prettamente positive. Che dire... Davvero bravo.
Io non ne sarei mai stata capace X'D, intanto vado a vedermi il film!
Alla prossima Watashiwa!
-Teony

Recensore Master
19/03/17, ore 00:03

Uhm... Io non dovrei essere qui. Vedi, stavo andando dalla raccolta, ma mi è caduto l'occhio su questa poesia e... Beh, sappi che è per merito tuo se l'altra sera ho visto il film: appena ho sentito che c'era anche la mano di Miyazaki non ho esitato (e non sono rimasta delusa, concordo sul dire che è un capolavoro). Quindi penso sia la prima volta che ti recensisco conoscendo esattamente ciò a cui ti sei ispirato!
Mi piace il fatto che la poesia inizi con la parola lapislazzuli, decisamente di classe. Un bel paragrafo, che sintetizza perfettamente l'atmosfera di mistero che regna in quell'antico castello – o meglio, regnava, vista la fine che ha fatto.
Ti dirò, nonostante prediliga Lupin con Rebecca o con Fujiko (un classico), non mi è dispiaciuto affatto il suo rapporto con Clarisse. Dai tuoi versi traspare quanto il nostro ladro sia riuscito a conquistare il suo cuore (come ha detto Zenigata alla fine, sorprendendomi perché non mi aspettavo una battuta così smielata da lui), e i punti più importanti sono proprio la voce – chi non s'innamorerebbe di una voce così? – ma anche il fatto che Lupin riuscisse sempre a mostrarsi allegro davanti a lei, nonostante tutte le difficoltà. Quindi direi che l'espressione “accarezza affabile il cuore” è una vera meraviglia, delicatissima ma anche molto dolce! Però non bisogna dimenticare che Lupin nonostante le sue maniere galanti è pur sempre un ladro, e forse ciò ha contribuito a far innamorare ancora di più Clarisse – il classico cattivo ragazzo da cui bisognerebbe stare alla larga, un amore impossibile, ma sono cliché intramontabili che riescono sempre a catturare, perlomeno chi si accontenta di poco come me.
L'anello in effetti era proprio un simbolo di speranza, e Lupin con la sua astuzia è riuscito a mantenerlo al sicuro per gran parte del film, anche se inizialmente non ne conosceva il segreto.
Il verso dopo è davvero carino, mi ha fatto ricordare appunto tutte le loro fughe per scappare dalle guardie (che a proposito, mi sembravano ragni-ninja-meccanici per i loro movimenti) e tutti i momenti dove Lupin ha preso per mano Clarisse oppure addirittura in braccio, tra adrenalina e i sentimenti di lei per lui che crescevano sempre di più, perché il Signor Ladro era la sua unica speranza di salvezza (nonché probabilmente l'uomo che l'ha resa più felice in vita sua, trattandola con la galanteria che meritava, non come il suo “promesso sposo” che per fortuna non è diventato tale).
Immagino invece che il verso dopo si riferisca al momento dell'addio, nonostante si salutino con un “ciao” e la frase faccia sperare in un eventuale sequel dove Clarisse e il ladro si rivedranno (se ne esiste già uno non lo so perché ancora non mi sono documentata). Sei riuscito a descrivere molto bene tutta l'emozione racchiusa nella scena, la sofferenza di non volersi separare, la dolcezza e i tenui sorrisi... Insomma, l'ho immaginata di nuovo animarsi nella mia mente, anche se stavolta non c'erano immagini ma solo i sentimenti di entrambi messi su carta.
Anche il paragrafo finale ha la sua eleganza, seppur io non lo abbia compreso appieno – intuisco si riferisca sempre alla carriera criminale di Lupin, che però porta via con sé i ricordi di quell'avventura e mai dimenticherà il viso della fanciulla.
Un ottimo lavoro e sono felice, per una volta, di averlo potuto comprendere meglio del solito siccome conoscevo l'opera di riferimento. Quindi ti ringrazio per avermi (involontariamente) consigliato un fantastico film! (E fatto venire voglia di vederne altri, sperando ce ne siano ancora così belli).
Spero che questa recensione inaspettata ti abbia fatto piacere!
Alla prossima~
-H.H.-

Recensore Master
16/03/17, ore 00:17

Ciaooo

A me piace moltissimo il film nel castello di Cagliostro quindi è un grande piacere leggere quello che hai scritto a riguardo.
Trovo che questa poesia risulti essere molto profonda e piena di metafore legate ai personaggi, per questo ha bisogno di varie riletture per cogliere le sfumature e apprezzarla, ma penso che sia fatto apposta, vero?
Questa poesia riesce a riassumere per gradi la relazione che si viene a creare tra Lupin e la principessa, con la conoscenza, la fuga e la fiducia che si instaura, portando Clarisse verso la libertà e la luce che le accarezza l'animo....
La mia parte preferita penso che sia la finale perchè è quella dove avviene l'abbandono e quel arrivederci dolceamaro e se ho capito bene c'è anche Zenigata che giura di inseguirlo sia perchè Clarisse non soffra e anche perchè è il suo dovere.... mi emoziona sempre, sia guardando il film che leggendo i tuoi versi.
Molto bella anche la premessa comunque, si vede che ami questo film anche tu
Bellissimo lavoro
ciao
da Sky

Recensore Veterano
14/03/17, ore 18:25

Premetto: sono tra quelle (poche) persone che non ama il film Il castello di Cagliostro e neppure fa pazzie per Miyazaki. Lupin e co. per me sono davvero altro, sono quelli delle prime serie, degli special dai toni criminali e quelli del manga. Su tutti, sono quelli de La donna chiamata Fujiko Mine, un capolavoro di vera e propria letteratura animata.
Eppure, con quello che hai scritto hai aperto il tuo animo e lo hai messo in mostra con questa favolosa poesia, in cui traspare la delicatezza che si confa ai personaggi di quel film. Ma, soprattutto e spero che non me ne vorrai, ho amato moltissimo la tua premessa, senza la quale, forse, la chiave di lettura della poesia sarebbe più difficoltosa. Complimenti vivissimi, mi hai trasmesso belle emozioni