Non sai quanto sia felice che tu abbia riposto ancora fiducia in questa storia, perché merita, merita davvero.
Ci speravo troppo che il quarto capitolo vedesse come protagonisti Ushijima e Tendou, anche perché, escludendo Daichi, Suga, i due bro con Akaashi, Iwa-chan e Oikawa... i successivi non potevano essere che loro due (anche se avevo il dubbio iniziale di veder spuntare da qualche parte Terushima eheh).
E’ sicuramente una delle tue storie maggiormente caratteristiche, con ambientazioni e caratterizzazioni che solo tu puoi creare... insomma, trasuda Ems da tutti i pori, ha il tuo bel marchio di fabbrica stampato sopra!
Ironia, un po’ di sano surrealismo, dialoghi da morir dal ridere, caratterizzazione azzeccatissima e anche un retroscena crudo e senza peli sulla lingua, per non farci mancare nulla.
Penso siano questi gli elementi portanti per cui le tue storie mi piacciano da morire e questa ne è davvero piena zeppa! Non a caso è la mia preferita della raccolta (altro che rovinarla, questa fic, secondo me, l’arricchisce decisamente e la rende ancor più bella!)
Basta tergiversare adesso, però, e veniamo al dunque per parlare un po’ più nel dettaglio degli eventi della stanza 401.
La scena iniziale mi è piaciuta moltissimo con l’avvio in media res (che calza davvero a pennello) carica d’ansia per il povero Tendou che cerca di trovare riparo da qualche parte tra le mille viuzze che percorre, tentando di sfuggire alla polizia…
Piccola parentesi necessaria su quanto sia perfetto Satori a ricoprire il ruolo dell’esperto nel furto, con tutti i giornali che scrivono delle sue malefatte in prima pagina e lo descrivono come il terrore della sicurezza (e poi il nome “Guess Monster” fa troppo criminale, ammettiamolo.)
Corre, corre, lo stanno per mettere con le spalle al muro e… colpo di fortuna!
Quelle che si dicono le coincidenze della vita… finisce dritto dritto nella stanza di Ushijima.
Da questo momento in poi, la mia persona ha dovuto alternare risate intense a momenti in cui non poteva credere a cosa stesse leggendo (in maniera decisamente positiva, precisiamo)
Per quanto mi riguarda, non vedo assolutamente OOC da nessuna parte: Tendou e Ushijima non potrebbero essere meglio caratterizzati, con le peculiarità di ognuno che spiccano magari in maniera un po’ esasperata, ma mai eccessiva.
Insomma, che faccia dovrebbe assumere Wakatoshi per tutta la durata della conversazione con Tendou (che potrebbe praticamente spiattellargli la qualunque: lui non varierebbe di una virgola la sua espressione) e con il prostituto? (Povero Shirabu, anche qui rimane a bocca asciutta…)
Impassibile, mi pare ovvio!
Tralasciando il fatto che ho avuto la stessa identica reazione di Satori mentre ascoltava i due parlare (ovvero trattenere a fatica le risate agognando di vedere quella scena con i miei occhi e poi scoppiando sguaiatamente a ridere alla fine)… Tendou è perfetto in tutto quello che fa.
Come agisce, come pensa, come si comporta con quello che alla fine si rivela essere un grande gigante gentile… il modo in cui non sbatte le palpebre e fissa estasiato i pettorali di Waka-chan, è assolutamente da lui, per non parlare della sfacciataggine con cui sghignazza che avrebbe potuto sfruttare meglio il gigolo per i suoi servizi :’)
Non scordiamoci, però, che il rosso è un criminale in fuga e non può certo farsi ostacolare da quell’ammasso di muscoli massicci (anche se tanto Toshi gli avrebbe praticamente lasciato carta bianca su tutto).
Con quel suo ghigno inquietante, non ci mette molto a ribaltare la situazione in modo che sia lui a trarne vantaggio, ragionando febbrilmente con quella sua bella testolina su cosa sia meglio fare per quella notte.
Poteva mai Ushijima opporsi a lui? Ovvio che no.
Ma ecco che arriva la parte clou: non solo Tendou gli fa chiaramente comprendere d’essere un poco di buono, gli impone la sua presenza nella camera, si butta nel suo letto come se fosse a casa propria (non dimentichiamoci della pistola nascosta sotto la felpa eh…)
E, in tutto questo, cosa fa Ushijima?
Gli ordina la cena, ovviamente.
Dai, chi non si sarebbe preoccupato della salute del proprio “ricattatore” già solo osservandone il colorito malaticcio e il volto scarno? (che sia un riferimento al Tendou tossicodipendente di “Of Monsters and Bands”? u.u.)
Comunque, sono entrambi due tipi allucinanti (e proprio per questo si trovano così bene assieme, dico io): Wakatoshi che a 35 non ha mai fatto probabilmente sesso perché non riesce ad intrecciare una relazione sociale degna di quel nome… ma non vuole nemmeno pagare qualcuno perché ciò avvenga! Quando la rettitudine si fa un tantino eccessiva…
Però, oltre tutta quell’apparente impassibilità, si nasconde un grande cuore tenero, come si evince proprio dalla cura che mostra nei confronti di Tendou, preoccupandosi di non fargli mancare nulla e di non volergli procurare dolore durante la “preparazione”.
Ecco, questo è un aspetto che mi è particolarmente piaciuto: si vede che, nonostante abbia serie difficoltà a relazionarsi con il prossimo, Ushijima riesce a mostrare il suo affetto per qualcuno che considera in qualche modo “speciale”.
Mi piace molto come considera il corpo magro di Tendou, palesando quasi una venerazione per la sua pelle chiara e desiderandolo come modello per le sue belle sculture. Sarà che sono molto affezionata all’idea che Satori abbia avuto un passato oscuro (e anche parecchio doloroso in questo caso, povero piccolo rosso) e che non abbia una grande considerazione di se stesso, ma adoro quando Wakatoshi lo fa in qualche modo sentire più di ciò che lui crede, mostrandogli che il sesso possa anche essere qualcosa di più intimo (Tendou non è infatti abituato ad essere baciato) e che non sia composto solo dall’atto meccanico in sé… tanto che Satori considera Waka-chan stranissimo, quasi l’ennesimo caso umano piombatogli addosso (sono morta dal ridere, di casi umani ne so qualcosa).
La scena rossa è molto erotica e, beh, nel perfetto stile di questi due.
Parentesi: ma quanto è sexy Ushijima che dà del lei a Tendou?
Cioè, illegale, proprio.
Comunque, finalmente hanno entrambi occasione di lasciarsi trasportare dal godimento: Wakatoshi che riesce a concludere con qualcuno in modo tenero, proprio come avrebbe voluto, e Satori che si concede dopo mesi un bel momento di sano “relax”… anche se rimane un po’ scosso.
Ho molto apprezzato la contrapposizione <<“Ad amplesso finito, non c'era più bisogno di baciarsi. Non che ce ne fosse mai stato, in realtà. Improvvisamente l'idea di partire per l'Australia tutto solo gli suscitò un'ondata di profonda malinconia”>>
Razionalmente e testardamente, Tendou sa che è da ingenui comportarsi in quel modo, consentirgli di baciarlo come se fossero due innamorati… ma, nel profondo, un’ondata di malinconia gli fa comprendere che si potrebbe migliorare ancora qualcosa nella sua vita, non riducendosi meramente alla solitudine.
Così com’è stata molto dolce l’antitesi <<"No, Ushijima sarebbe stato solo d'intralcio. E poi, non voleva incasinargli la vita">> : inizialmente, il rosso pensa soltanto a se stesso, come è sempre stato abituato a fare insomma, scacciando subito il pensiero di poter “trascinare” qualcuno con sé… ma poi, ecco che sorge una piccola preoccupazione nei confronti dell’altro, concludendo che, anche se davvero avesse voluto… beh, non sarebbe stato un bene per un uomo “pulito e gentile” come Wakatoshi.
Insomma, Tendou si lascia andare per qualche secondo a una tenerezza a lui estranea, coccolato da un eccessivamente premuroso Ushijima (che ripeto: è un orsetto tenerissimo)…
E, chissà, ci spero anch’io che un giorno il rosso possa tornare a “posare” per lo scultore… ;)
Concludendo, ecco perché “Stanza 401” mi è così tanto piaciuta.
Leggerei delle tue storie in continuazione, ridendo e sorridendo come una piccola ebete, quindi, per favore, per favoooore, non farti più di questi problemi!
Tanti bacini a te, sperando che possa continuare su questa strada<3 (Recensione modificata il 30/09/2017 - 05:43 pm) |