Seconda classificata al contest "Notte buia, niente stelle"
2) - “Rose d’Inverno” di RosmaryEFP.
Totale: 51.1/55.
1) Grammatica e ortografia: 4.8/5.
La grammatica va benissimo, ti è sfuggita solo una piccola svista.
“La voce allarmata di Teddy Lupin le aveva scaldato l’animo – non voleva che stesse male, le importava di lei.”: “gli importava”, dato che il soggetto è Teddy (- 0.20).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 9.8/10.
Devo dire che il tuo stile mi piace come al solito. L'ho trovato più semplice, più pulito, ma non mi è dispiaciuto, visto che è perfettamente in linea con la storia che hai scelto di raccontare. Ho apprezzato particolarmente anche la scelta di descrivere il rapporto tra Teddy e Rose nella parte discorsiva e di lasciare le rivelazioni nella parte del dialogo, che all'inizio sembra “superflua” (non è proprio l'aggettivo che cercavo, visto che l'ho trovata molto interessante), ma alla fine si rivela essere la più importante.
Mi è piaciuto molto anche l'utilizzo di certe immagini ricorrenti (“i raggi d'avorio e d'argento”, gli occhi verdi di Rose, le spine che arricchiscono lo stelo della nostra rosa d'inverno), hanno dato al testo un tocco ricercato che ha contribuito a rendere lo stile più elaborato.
Ho solo un piccolo appunto da farti. In questa frase (“I raggi d’avorio e d’argento che schiarivano il cielo intorpidivano gli occhi verdi di Rose, che aveva raggiunto Teddy in giardino, che in piedi fissava l’orizzonte semibuio.”) secondo me ci sono troppe subordinate, la rimaneggerei per renderla più scorrevole e meno segmentata.
3) Titolo: 5/5.
Il titolo che hai scelto mi piace davvero molto. A parte il gioco di parole a cui si presta, riprendendo il nome della protagonista, lo trovo davvero romantico, in netto contrasto con l'atmosfera dark e sottilmente inquietante che pervade l'intera storia.
Davvero un'ottima scelta!
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
Come al solito, non hai avuto problemi in questo parametro.
I personaggi emergono tutti chiaramente, anche quelli soltanto accennati: Ted Cooper, completamente innamorato di Rose, al punto da non vedere che il cuore di lei batte per un altro, semplicemente devoto; Teddy, onesto e consapevole, che non vuole ferirla ma che non può ricambiare il suo amore, perché ama troppo Victoire – allo stesso modo, probabilmente, di come Ted ama Rose.
E poi Rose, che è la protagonista indiscussa, bella come una rosa e affilata quanto le sue spine. Non ci si rende conto di quanto sia disturbata fino alla fine della storia, quando uccide Teddy , incapace di accettare di essere stata rifiutata.
In realtà, comunque, non è nemmeno l'omicidio del suo unico amore a rendere così inquietante Rose. Il dettaglio che ho trovato più sconcertante è la sua dissociazione dalla realtà: Rose arriva a un punto in cui non sa più distinguere tra Ted e Teddy, un punto in cui li confonde (pericolosamente, aggiungerei, visto la fine che ha fatto Teddy per non averla amata), ed è un segno estremamente evidente di quanto sia ormai fuori controllo.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Hai scelto: “Obbligo: angst. Il tema horror/dark deve svilupparsi nella maniera più tragica possibile. Proibito l'happy-ending.”
Senza dubbio hai rispettato bene la prima parte dell'indicazione, trovo piuttosto angst la storia, in quanto il disagio di Rose e la sua condizione disturbata emergono in maniera estremamente chiara tra le righe della sua vita perfetta – perché questa storia è tutta così, tutta un sottinteso, un marciume appena sotto la superficie.
Anche il finale, con l'omicidio di Teddy e la minaccia a Ted (quel “altrimenti ti avrei già ucciso” mette i brividi, perché delinea chiaramente quanto Rose sia ormai troppo oltre per avere dei rimorsi e lascia intendere che sarebbe capace di fare di nuovo la stessa terribile cosa), rispetta decisamente la seconda parte dell'indicazione.
Tuttavia, per rispettare al meglio il pacchetto, avresti dovuto mettere di più l'accento sul finale tragico, magari descrivendolo maggiormente, perché così è appena accennato, pur essendo al centro dell'intera trama.
6) Sviluppo del genere dark e/o horror: 3.5/5.
Devo dire che sono stata parecchio indecisa su che punteggio assegnarti in questo parametro. La storia non è horror, non fa paura, e non è nemmeno particolarmente dark. Tuttavia, le hai dato un tono, un'atmosfera inquietante che nessun'altra tra le storie in gara ha.
La tua storia non è esplicita. È una ragnatele di disturbi, di ossessioni, di rabbia e di spine che si sviluppa dietro la vita apparentemente normale della bella Rose, che nasconde ogni cosa. È un marciume che si cela dietro i dolci al miele, dietro i suoi occhi verdi sempre più chiari, dietro la sua bellezza appariscente – che nessuno intuisce essere spenta, marcescente.
La tua storia mi ha inquietata molto, perché ha tutta una sua psicologia sottile e per nulla chiara che si accompagna bene, secondo me, a trattare un disturbo di questo genere – la dissociazione dalla realtà, lo squilibrio, l'impossibilità di accettare un rifiuto, la paura di non essere amata, l'assassino, l'assenza di rimpianti e di empatia, la minaccia che è anche una promessa di farlo ancora, se dovesse essere abbandonata un'altra volta.
Davvero complimenti.
7) Gradimento personale: 9/10.
Devo dire che ho adorato la tua storia e che la trovo particolare, per certi versi persino unica. Come ti dicevo prima, non hai scelto un qualcosa di propriamente horror, ma l'hai sviluppata in un modo dark piuttosto leggero, pieno di sottintesi inquietanti, di allusioni macabre, di verità terribili celate appena sotto la superficie, che mi ha incantato. Certo, ti ho dovuta penalizzare un pochino nello sviluppo del genere, come ho fatto per altre storie, ma, al contrario di queste ultime, ho trovato il poco dark della tua storia giustificato, voluto, e decisamente vincente.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché ho scelto di darlo soltanto alla mia storia preferita, e anche perché, anche se ho adorato l'atmosfera inquietante che hai scelto per questa storia, mi aspettavo qualcosa di più dark, qualcosa di un po' più forte. |