10 - “Non svegliatemi” di Nina Ninetta.
Totale: 33.8/55.
1) Grammatica e ortografia: - 0.9/5.
Devo dire che la grammatica non va affatto bene. Ci sono un'infinità di errori, soprattutto a livello di punteggiatura (ma anche qualcuno più grave), e, se consideriamo che la storia è una flash di 500 parole, è gravissimo. Da un componimento così corto non mi aspetto niente di meno della perfezione – anche perché per rileggerlo bastano 5 minuti a dir tanto!
“Quando riapre gli occhi è nel suo letto, il giorno appena sorto. Si era trattato di un sogno, solo un sogno.”: il tempo verbale non è corretto, sarebbe bastato “Si è trattato” (- 1).
“Ginny si veste alla svelta, lancia uno sguardo distratto al diario che aveva trovato giorni addietro, promette di aggiornalo quanto prima, ne sente un bisogno fisico.”: stessa cosa di prima, “che ha trovato” (- 1).
“«Ehi! Guardate Ron!» la voce di George è seguita da uno scroscio di risate”: manca il punto fermo a fine frase (- 0.20).
“Ron si siede al fianco di Ginny, una parte del viso gli ricade sul collo, quasi si stesse liquefando”: il verbo “liquefare” non si coniuga così, si dice “liquefacendo” (- 0.50).
“È di nuovo notte, Ginny si sveglia, non ci sono più pennuti, ma non è sola: qualcuno sta contemplando la luna a pochi metri da lei”: manca di nuovo il punto fermo a fine frase (- 0.20).
Stessa cosa qua: “Le carezza una guancia, Ginny sussulta” (- 0.20).
Stessa cosa qua: “Le lascia un delicato bacio a fior di labbra” (- 0.20).
Stessa cosa qua: “D'improvviso è nella serra di Erbologia” (- 0.20).
Stessa cosa qua: “La voce la fa sussultare” (- 0.20).
Ho cercato di non toccare la punteggiatura che ritenevo “espressiva”, quella che credo tu abbia usato per sottolineare il tono ansiogeno degli incubi di Ginny, ma in certi punti ho dovuto per forza intervenire, perché il ritmo che hai dato alla storia è così frenetico che, se la si legge ad alta voce, si rischia di morire strozzati. Inoltre, a mio parere, in certi punti hai usato la punteggiatura sbagliata (troppo lieve o troppo forte), ti ho segnalato anche quello.
“Corre nei corridoi, il fiato corto, li sente alle spalle, l'hanno quasi raggiunta.”: in questa frase credo sia più opportuno spezzare così (“Corre nei corridoi, il fiato corto: li sente alle spalle, l'hanno quasi raggiunta.”), di modo che non ci siano tutte quelle virgole, ma una pausa più forte (i due punti), ma nemmeno una chiusura netta come il punto fermo che rallenterebbe troppo il ritmo del periodo (- 0.20).
“Uno scudo la avvolge. Ron non riesce a frenarsi, gli sbatte contro, viene scaraventato lontano, quando si rialza ha la spalla slogata e un braccio gli ciondola lungo il corpo.”: qua penso che, per una questione di enfasi, sarebbe stato più appropriato scrivere (“Uno scudo la avvolge. Ron non riesce a frenarsi, gli sbatte contro, viene scaraventato lontano. Quando si rialza ha la spalla slogata e un braccio gli ciondola lungo il corpo.”), così spezzi il periodo e dai al particolare horror più risalto (- 0.20).
“Di nuovo quella voce, echeggia nei corridoi bui e deserti, un ragazzo con un lungo mantello nero le si piazza davanti, mette fuori gioco gli aggressori, poi si volta verso Ginny e le porge la mano.”: questa frase è decisamente troppo lunga e va spezzata da pause ben più forti di sole virgole. Io l'ho sistemata così: “Di nuovo quella voce, echeggia nei corridoi bui e deserti. Un ragazzo con un lungo mantello nero le si piazza davanti, mette fuori gioco gli aggressori; poi si volta verso Ginny e le porge la mano.” (- 0.40).
“Ginny si veste alla svelta, lancia uno sguardo distratto al diario che aveva trovato giorni addietro, promette di aggiornalo quanto prima, ne sente un bisogno fisico. Raggiunge la Sala Grande. Hermione è già lì, ha occhiaie profonde e occhi arrossati. Il ricordo del sogno le attanaglia le viscere.”: anche qua la frase non va bene, con la punteggiatura in questa maniera non risalta nel modo giusto; prova così (“Ginny si veste alla svelta, lancia uno sguardo distratto al diario che aveva trovato giorni addietro. Promette (Nota mia: sarebbe meglio “si ripromette”) di aggiornalo quanto prima, ne sente un bisogno fisico. (qua vai a capo, non basta un semplice spazio)
Raggiunge la Sala Grande. Hermione è già lì, ha occhiaie profonde e occhi arrossati. Il ricordo del sogno le attanaglia le viscere.”) - 0.20.
“È davvero troppo, si rifugia nella guferia, ha la testa che le sta esplodendo.”: qua ci vuole uno stacco più netto “È davvero troppo. Si rifugia nella guferia, ha la testa che le sta esplodendo.” (- 0.20).
“È di nuovo notte, Ginny si sveglia, non ci sono più pennuti, ma non è sola: qualcuno sta contemplando la luna a pochi metri da lei”: anche qua la frase non è valorizzata al meglio, prova così (“È di nuovo notte. Ginny si sveglia, non ci sono più pennuti, ma non è sola: qualcuno sta contemplando la luna a pochi metri da lei.”) - 0.20.
“La ragazza spalanca gli occhi, fuori è il crepuscolo. Si rimette in piedi, è spaesata, disorientata. Ritornare alla Casa le sembra la cosa più sensata. Qui la sua stanza è vuota, sono tutte a cena. Si sdraia sul letto, stanca, nonostante abbia praticamente dormito tutta la giornata.”: qua ho solo degli appunti da farti. “La ragazza spalanca gli occhi, fuori è il crepuscolo. Si rimette in piedi, è spaesata, disorientata. Ritornare alla Casa le sembra la cosa più sensata. (vai a capo)
Qui (meglio “lì”, ha più senso col tempo verbale che usi) la sua stanza è vuota, sono tutte a cena. Si sdraia sul letto, stanca, nonostante abbia praticamente dormito tutta la giornata.”
“Lui accosta le labbra all'orecchio, sussurra qualcosa sfiorandole i capelli, Ginny abbassa le palpebre, un fuoco estraneo le arde dentro, adesso conosce il suo nome: Tom.”: il periodo così composto non va bene, io farei “Lui le (- 0.20) accosta le labbra all'orecchio, sussurra qualcosa sfiorandole i capelli. Ginny abbassa le palpebre, un fuoco estraneo le arde dentro. Adesso conosce il suo nome: Tom.” (- 0.60).
Inoltre, ti consiglio di ricontrollare il testo, perché ci sono diversi spazi di troppo davanti a “!” o ai “...”, che sono davvero molto fastidiosi a livello visivo, oltre che scorretti grammaticalmente.
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 4/10.
Lo stile che hai scelto per questa storia non mi ha conquistata. A parte il mio gusto personale che predilige un metodo narrativo senz'altro diverso e più complesso, trovo che la tua storia abbia essenzialmente tre problemi, dal punto di vista della stesura.
In primo luogo, trovo il testo eccessivamente semplice. Le frasi sono corte, elementari, la struttura è lineare e molto chiara. Capisco che sia una scelta fatta per rappresentare al meglio l'età della protagonista e il fatto che i suoi siano sogni, ma trovo che, visto che non hai usato la prima persona, avresti potuto concederti anche uno stile più descrittivo e interessante. Stesso discorso vale per la parte non onirica: se per rappresentare l'aspetto frenetico dei sogni di Ginny uno stile del genere poteva essere un pregio (sebbene personalmente lo ritengo troppo lineare per rappresentare al meglio degli incubi, che generalmente sono contorti e si portano sempre dietro un carico emotivo piuttosto rilevante), non si può dire lo stesso per le parti di veglia.
In secondo luogo, trovo che tu abbia tenuto per tutta la narrazione un ritmo ansiogeno. Come detto sopra, lo ritengo appropriato per i momenti di descrizione del sogno, per il resto del tempo, sebbene tu descriva spesso momenti carichi di ansia, mi sembra troppo. Un'intera storia che tiene questo ritmo mi sembra fastidiosa e, oltretutto, “piatta”, perché non ci sono variazioni, così che gli episodi veramente incalzanti non risultano valorizzati, non spiccano su tutto il resto.
In terzo luogo, trovo che il testo non sia sufficientemente emotivo. O meglio, diciamo che a mio parere non trasmette i sentimenti dei personaggi coinvolti. L'unica cosa che filtra dal testo è questa “fretta”, quest'ansia data dal ritmo frenetico dello stile, ma le emozioni dei personaggi rimangono come racchiuse nel testo senza possibilità di essere liberate.
3) Titolo: 2/5.
Devo dire che questo titolo non incontra in particolar modo i miei gusti. Con la trama c’entra abbastanza, dato che siamo ancora agli inizi della relazione tra Tom e Ginny (per cui trovo accettabile che lei desideri non svegliarsi per stare di più con lui), ma lo trovo comunque poco incisivo, non di grande effetto e nemmeno particolarmente invitante – tratto fondamentale, dato che il compito principale di un titolo è intrigare i futuri lettori in modo che si incuriosiscano e leggano la storia.
Insomma, non l’ho trovato convincente.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
Sulla caratterizzazione dei personaggi non ho nulla da criticare. Poteva forse essere più approfondita, ma tutto sommato, anche se non complessa, l'ho trovata molto chiara e comprensibile, particolare che ho apprezzato, dato che il punto di vista è quello di Ginny, che è una bambina di undici anni, e che quindi sicuramente tende a “semplificare” ogni cosa.
Ginny mi è piaciuta molto. La vediamo all'inizio, quando non capisce assolutamente cosa le stia succedendo. La vediamo tormentata da sogni che trasformano le persone di cui lei si fida in mostri disumani, sogni volti ad allontanarla dai suoi amici e familiari, di modo che venga spinta verso l'unico su cui possa fare affidamento, cioè Tom. Il processo di isolamento che Tom applica l'hai descritto molto bene.
Per quanto riguarda Tom, diciamo che a tratti mi è sembrato un po' eccessivo – quel baciamano rasentava il ridicolo -, ma il tutto è assolutamente accettabile, se teniamo conto che lui fa così perché è così che Ginny, una ragazzina, si aspetta. Tom fa il principe azzurro che la salva, Tom le dice cose che più che romantiche sono smielate (appropriate, perché il concetto di romanticismo di una undicenne si suppone non sia raffinato come quello di una donna fatta e finita che ha già avuto a che fare con gli uomini), Tom si configura come una sorta di ideale, lontano dalla realtà del suo essere, ma perfetto per circuire una bambina piena di sogni sull'amore che non riflettono affatto l'amore vero.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4.7/5.
Hai scelto: “Il tema horror/dark deve svilupparsi attraverso dei sogni ricorrenti che portano uno dei due protagonisti a non distinguere più tra realtà e fantasia.”
Sicuramente il tema che hai scelto l'hai sviluppato bene: Ginny è perseguitata da questi incubi ricorrenti, che riflettono la loro atmosfera macabra anche nella sua vita “da sveglia”, fino ad arrivare a renderla “paranoica” (o, per meglio dire, iperpercettiva) nei confronti delle persone a cui vuole bene. Ginny si ritrova a non capire nemmeno se Tom sia reale o meno, ritrovandosi confusa e stanca senza capire perché.
Diciamo che non ti ho dato il punteggio massimo perché mi aspettavo qualcosina in più, soprattutto sulla parte “non distinguere più tra realtà e fantasia”, che secondo me poteva resa in maniera ancora migliore e più nebulosa.
6) Sviluppo del genere dark e/o horror: 4/5.
Il tema dark è sviluppato abbastanza bene.
Sicuramente i sogni di Ginny e le descrizioni che ne dai sono abbastanza truci e violente, anche se non posso dire che incutano timore. Lo stesso discorso vale per il mattino dopo, quando Ginny è sveglia ma ancora confusa dagli incubi e tende a “rifletterne” i particolari più dark nella realtà.
Tuttavia, rispetto anche ad altre storie in gara, il tuo testo non è né troppo dark né particolarmente horror, e mi sarei aspettata qualcosa di più.
7) Gradimento personale: 5/10.
Devo dire che la storia non mi ha entusiasmata. Principalmente non ho apprezzato lo stile eccessivamente lineare e senza pretese, ma in linea di massima non mi ha conquistata nemmeno la trama e la descrizione degli avvenimenti.
Ho trovato tutta la storia troppo semplice, non avvincente. Penso che, sviluppata in maniera più graffiante e con uno stile più incisivo, avrebbe avuto un bel potenziale, perché il tema dei sogni ricorrenti abbinato a questa coppia è senz'altro vincente. |