Hey!
Sebbene il mostruoso ritardo, non potevo non mancare di commentare la tua storia e a dire la mia sulla tua interpretazione di questa bella canzone. Seguiranno quindi una serie di vagheggiamenti e mie riflessioni riguardo il "demone" e il "divino" da prendere assolutamente come sclero della giornata.
Infatti, sto morendo per il sovraccarico di neuroni e perciò invoco il quinto emendamento e parlerò solo in presenza del mio avvocato ma, non potendo permettermi un avvocato, io mi erigo ad avvocato di me stessa e finiamola qui perché è meglio.
Dunque.
A parte la coppia che, 'sti cazzi, o una o l'altra vale lo stesso per me, l'importante qui è il succo della storia, la tua interpretazione ha suscitato al cricetino che gira la ruota del mio cervello diversi pensieri.
Demone deriva dal greco, "daimon", che significa "essere divino" ed indicava secondo i fruitori di questo antico termine colui che era a metà strada tra il "divino" e l'"umano" e che era dotato di poteri sovrannaturali. Una creatura ibrida, non completa, a metà. Il demone dell'antica Grecia non deve essere confuso però con il diavolo, sempre dal greco "diaballo" che significa, letteralmente, "colui che separa", il "separatore": se nella nostra cultura fortemente impregnata dal cristianesimo il diavolo ha una natura maligna e corrotta, e a questo si accosta spesso anche l'idea di demone inteso come "essere sovrannaturale", nella cultura greca, invece, il "daimon" era un essere positivo, divino, e venerabile dagli uomini in quanto superiore alle normali capacità e taumaturgo, fautore di miracoli ed eventi paranormali.
Penso, per esempio, al "daimon" Dioniso che, nella tragedia greca le Baccanti di Euripide - sempre le tragedie ti cito perché per me sono bellissime! No, scherzo, ricordo solo quelle, lol - è creatore e dio benevolo verso chi lo rispetta e venera con verecondia il suo culto. Infatti attraverso le Baccanti, ammansiva le bestie della foresta, faceva scaturire dalle rocce fiumi di latte e miele, faceva fiorire le colline di fiori. Insomma, una noia mortale.
Tornando alla storia, il termine "demone" calza a pennello la figura di Trunks per la sua natura ibrida. Trunks è metà terrestre e metà alieno, metà uomo e metà "essere divino", "essere trascendente". Le sue radici paterne sono permeate del sangue Saiyan, un popolo, come sappiamo, di guerrieri dotati di poteri meravigliosi e straordinari e blah, blah, blah, nel senso di "fuori dal normale", "divini".
Il termine è riferito, al tempo stesso, anche a quell'antipatico di Zamasu: come è esplicito nella fusione, questo dio che ama solo se stesso è un "daimon", composto da due facce, permeate l'una dell'altra, che si fondono per creare la stessa medaglia.
Pur essendo di natura simile, questi due personaggi sono differenti per ruolo e di indole: uno positivo e uno negativo. I due "daimons" si avversano nella continua lotta tra il bene e il male, rappresentando due costanti irrinunciabili dell'essere uomo. L'uno l'altruismo, l'abnegazione di sé per gli altri, l'altro l'egoismo, il flemmatico pensiero per il proprio guadagno.
Come hai poi sottolineato più volte e intessuto come fil rouge - hai visto? So il francese - della storia, questi due personaggi, in quanto demoni, hanno una essenza tormentata: uno riporta le pene dei padri e degli avi che, come una nemesi, si abbattono su di lui e scorrono nel suo sangue - demone come "infetto", "peste" - e l'altro è un essere corrotto, malvagio, che ricerca una perfezione innaturale, che non trova se non in se stesso, fallendo però, inevitabilmente per la sua natura ibrida.
Facendo un discorso lapalissiano, è ovvio che Zamasu sia un demone nel senso comunemente usato, un distruttore, un portatore di male, a causa delle sue azioni genocide.
Francamente, esiterei a chiamare "dio" un essere che si è macchiato del sangue degli innocenti. Dal punto di vista spirituale, se così possiamo azzardarci a parlare, un dio dovrebbe essere perfezione, una perfezione al di sopra degli uomini e delle emozioni umane, non corrotta dai sentimenti e piacerie umane. Altrimenti cosa lo distinguerebbe dagli uomini? Solo il nome e l'origine?
Ma questo è un discorso troppo complicato da mettermi a sciorinare adesso, perché dipende dalla sensibilità personale di ognuno e dalla familiarità che si ha con l'argomento. Quindi la pianto qui.
Zamasu, come un dio, richiede la pietas e la venerazione verso la sua persona e condanna i profani che dissacrano il suo nome. È vendicatore verso gli uomini empi che non lo rispettano e giustiziere, portatore di ordine nel caos.
Ma, visto che nel suo mondo gli uomini hanno avvelenato con la loro presenza la natura e la vita, l'unico vero discepolo per Zamasu è se stesso: Zamasu uccide gli uomini per la giustizia verso se stesso e per non avere altra dimensione in cui specchiarsi se non la sua.
La divinità del Kaioshin si rivela di conseguenza malvagia e inumana, nel senso di "contro gli uomini", innaturale, quindi, ferale.
Infine, se il demone è soprattutto malvagità, almeno come hai scritto tu nella storia, cosa salva Trunks dalla malignità del suo sangue?
La speranza.
E no, non è un discorso retorico.
La speranza, la voglia di cambiare, di agire per migliorarsi, è la forza che può cambiare ogni cosa.
In fin dei conti l'abbiamo imparato da ogni cattivo redento di Dragon Ball: sono le azioni presenti che ci dicono chi siamo veramente e nessuno è incatenato al passato.
Questa è la vera speranza: la speranza di poter cambiare e modificare la propria vita, la speranza che spinge Trunks a combattere e che spinge Mai a vivere.
Wow, che discorso da Premio Nobel.
Va bene, ho finito di rompere. Non so quanto abbia senso il tutto.
Bravo, come sempre.
Bon soir e a presto:)
Zzzzappa.
(Recensione modificata il 18/05/2017 - 12:12 pm) |