Ciao, ho letto soltanto ieri sera questa storia che avevo lì da un po' e ora vengo a recensirla. Che dire? Innanzitutto che mi è piaciuta parecchio. Mi pare chiaro che la tua è una scrittura molto attenta a ogni particolare, a iniziare dalle note di riferimento al blog fino anche alla musica, insomma si vede che c'è un lavoro dietro anche di ricerca. Perché immagino che, pur conoscendo già certe cose, sarai comunque andata a verificare le citazioni e tutto quanto il resto. Personalmente apprezzo sempre tantissimo quando un autore si prende la briga di fare anche delle ricerche e di lavorarci un pochino, perché so che porta via anche del tempo. A questo si aggiunge la stesura, che è ottima e molto fluida. Decisamente è una storia ben scritta e ti faccio i complimenti.
Per quanto riguarda la trama, dunque, è vero che il tema dell'anniversario che crea fraintendimenti non è propriamente una novità (negli anni di storie come la tua, incentrate sul 29 gennaio, ne ho lette tantissime), però io ho apprezzato lo stesso. Mi piace che Sherlock desideri festeggiare non tanto perché gli interessa, ma perché fare una cena e buttarsi in quelle "cose da coppia" potrebbe far felice John. E dove John è felice, anche Sherlock lo è. Ho ritrovato tantissimo lo Sherlock che concepisco io, ovvero uno che si sente inadeguato e che pur sapendo di provare dei sentimenti e di riuscire a confessarli al diretto interessato, sa di essere incapace di fare alcune cose. E in parte ne soffre, ma non tanto perché vorrebbe essere più inserito nella società, ma perché sa che John potrebbe patirne ma tacere per non farlo star peggio. Sherlock sa bene che certe finezze, alcune cose che fanno le cosiddette "persone normali" a lui invece non vengono neanche in mente. Il semplice passeggiare al centro commerciale con la bambina e John per la mano... credo che Sherlock si sentirebbe tremendamente fuori posto in una situazione come quella. Lui lo sa e per questo si sente inadatto. Non credo che in fondo in fondo gli sia dispiaciuto preparare una cena per John, questo no, perché in fondo cucinare non è niente di che e potrebbe anche essere un giorno qualsiasi e non uno in cui festeggiare qualcosa. Però, ecco, mi è piaciuto molto quello che hai pensato per Sherlock. Molto IC e molto ben scritto. La stessa cosa vale un po' per John che è stressato dal lavoro e ha una figlia... ma non solo questo non gli impedisce di dedicare delle energie a Sherlock, ma di restare anche stupito dall'idea che stiano festeggiando un anniversario. Ora della fine i due si ritrovano in soggiorno e John lo spinge a mettersi a suonare. Credo che lo faccia per far stare Sherlock in una situazione che gli è comoda. Ecco, è questo che più mi è piaciuto della tua storia ovvero due persone che si amano alla follia e che di continuo cercano di far stare meglio l'altro.
Ah... due, tre, cento pollici in su per il military kink! So che in molti lo trovano ridicolo, pensando che sia assurdo che Sherlock ne abbia uno. Io personalmente credo che la passione per gli uomini in divisa o, più in generale, per quelli che scattano sull'attenti, ce l'abbia pure l'Holmes di Doyle. Quindi grazie per aver inserito un piccolo riferimento.
Koa |