Recensioni per
Danganronpa Side: The Eye's Deception
di Chainblack

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/08/19, ore 18:28
Cap. 67:

Rieccomi qui, per l'ultima volta! Ci tenevo a chiederti scusa per l'attesa di un mese prima di questa recensione finale, ma con le vacanze di mezzo sarebbe stato davvero difficile ritagliarsi un momento di tempo per recensire al meglio.
Detto ciò, iniziamo:
Il legame tra le vicende dei tuoi personaggi sono state legate in modo davvero delizioso con quelle canoniche, a mio parere. L'intreccio narrativo che collega i sedici studenti del progetto Eyes Deception con i futuri Ultimate Despairs dà ancora più enfasi alla rivelazione di Sonia come mastermind di questo gioco, un vero e proprio crescendo di scoperte che sfocia con la triste realtà che ben tutti conosciamo.
Aggiungo inoltre che la strizzata d'occhio a Danganronpa Killer Killer l'ho adorata alla follia, essendo uno dei miei manga preferiti in assoluto.
Tornando agli Ultimate Despairs, apprezzo molto come questa fanfiction rispetti la solidità della struttura della saga in cui si svolge, ovvero quella della Hope's Peak Academy, rimanendo a tutti gli effetti una Missing Moment e senza osare troppo nel stravolgere o annullare ciò che verrà trattato nell'anime di Danganronpa 3.
Piuttosto si rilega a raccontare una vicenda di pochi studenti, sedici esseri umani intrappolati mentre il peso delle loro vite oscilla tra dentro e fuori le mura della loro prigionia. Quello che voglio ancora una evidenziare è il punto forte della storia: l'evoluzione dei personaggi raccontata attraverso i flashback, sottili comportamenti o lampanti sviluppi nel corso della storia.
A mio parere la scelta dei capitoli Reminiscenze non serve solo a motivare il comportamento degli assassini, bensì a piazzare dei punti cardine per raccontare un personaggio.
Prendo come esempio il mio personaggio preferito, Rickard: la sua storia d'amore è raccontata iniziando da come ha conosciuto Vera, descrivendo così il tempo passato assieme e la crescita dei sentimenti in lui fino a spiegarci l'importanza di cogliere l'attimo. Questa tematica per l'Ultimate Voice Actor è una vera e propria sotto-trama all'interno del Capitolo 3, e partendo da vedere come nasce (nel passato), la osserviamo portarlo all'omicidio di Vivian e Lawrence.
Con questo capitolo inoltre vediamo il vero e proprio finale della loro storia, con Vera rimasta in vita a proteggere il ricordo del loro amore.
Tutti gli studenti sono stati vivi ed hanno combattuto per ottenere la libertà, proprio per questo non riesco a non apprezzarne anche solo uno.
Persino Hillary mi ha conquistato con i suoi ultimi momenti in cui ha abbracciato Karol, e con lui anche la fiducia e la speranza di salvarsi assieme agli altri.

Parlando adesso del climax di questa ultima parte, ovvero il combattimento finale... me lo aspettavo diversamente, lo ammetto.
Scoprire che la sfida finale era solo un combattimento contro un numero esagerato di Monokuma mentre i veri organizzatori scappavano mi ha lasciato un po' basito, credo più che altro perché non mi aspettavo un risvolto così d'azione in una fanfiction di investigazione e mistero.
Comprendo però che a differenza dei comuni Danganronpa, la fase finale non sarebbe potuta essere un processo decisivo proprio perché la verità era conosciuta sin dal principio da Xavier.
Ammetto anche che ha portato a momenti di suspence davvero apprezzabili, soprattutto grazie alla scelta grafica di oscurare i personaggi in fondo al capitolo: mi ero onestamente convinto che Pearl fosse morta dopo il suo dialogo confidato a Xavier (che, non mi ha colpito molto per la sua originalità, ma era davvero adeguato per la situazione e sicuramente adatto al personaggio).

Adoro come in ogni angolo della storia si possano ritrovare i due temi principali, l'Inganno e la Fiducia, che si rincorrono e a volte si mischiano in modo sempre diverso. Che questo avvenga in modo simbolico, come per l'occhio sfregiato di Judith che è speculare a quello di Xavier (uno è rimasto ferito in un tentativo di vendicare un amico, l'altro in un tentativo di salvarlo), o in modo più esplicito come tutti gli inganni di Xavier che necessitano anche della fiducia dei suoi amici per essere portati a compimento.
In particolar modo il colpo di scena della pillola di Mike per scampare al lavaggio del cervello è stato geniale, soprattutto per come è stato reso dubbio ed inquietante il comportamento di Xavier, descritto appena fino alla rivelazione del trucco proprio per far temere al lettore l'ignoto.

Sicuramente lo sviluppo più affascinante è stato proprio quello dell'Ultimate Spy, stupendo protagonista, che come tale ha saputo maturare con la storia.
Con l'occhio che ha perso ha assistito ad una vita di inganni in un'identità che non gli apparteneva, mentre con quello che gli è rimasto ha ammirato una bellissima speranza, alimentata dalla fiducia di amici sinceri, ed ha scelto di vivere l'esistenza che più gli aggrada.
Davvero un capolavoro! Il messaggio che riesco a cogliere dal personaggio di Xavier è puro, meraviglioso e assai realistico se lo si legge in una chiave ancor più umana (non che per come sia reso lui non paia umano, anzi!).
La fanfiction è stata orchestrata nelle sue parti di mistero in modo magistrale, ma ancor di più nel caratterizzare i personaggi e renderli memorabili.
Per un piccolo capriccio personale ti confido che avrei voluto vedere nel cimitero tutti i personaggi legati alle Reminiscenze dei deceduti (in particolar modo ho pregato per il datore di lavoro di Alvin e la maestra di Karol). Dopotutto il finale è aperto! Mi piace pensare che quelle persone così segnanti per la vita dei nostri protagonisti siano ancora vive, e che come Vera o Graham coltivino il ricordo delle loro vite.

Mi complimento ancora al massimo delle mie capacità per questa storia, e spero che le mie recensioni in questi mesi ti abbiano trasmesso il trasporto emotivo con il quale ho sempre letto con passione e trepidazione i capitoli.
Mi piacerebbe anche parlare con te dei tuoi progetti futuri, o di come presto consiglierò questa storia per le Scelte del fandom!

Inoltre, se proprio posso permettere una richiesta... apprezzerei molto se tu leggessi la mia fanfiction in corso e mi dicessi i tuoi pareri. Te lo chiedo perché ritengo il tuo stile di scrittura davvero ammirabile, specialmente prendendo questa storia nella sua completezza come esempio.
Per me sarebbe un vero piacere ricevere consigli e critiche da un autore come te! Spero non sia sembrata troppo pretenziosa come richiesta.
Alla prossima!
P.S: Con questa recensione ho anche scalato la classifica nel fandom, wow ^^!
(Recensione modificata il 22/08/2019 - 06:30 pm)

Recensore Veterano
20/07/19, ore 02:28

Rieccomi a recensire!
Questa storia ormai è decollata completamente verso così tante strade che non avrei MAI immaginato che avrebbe preso... da lasciarmi a bocca aperta, quasi senza parole, e per di più mi ha fatto lanciare all'aria gli occhiali e prendere numerose boccate d'aria dopo aver letto le ultimissime righe.
Ad iniziare dal messaggio "Xavier Jefferson ha confessato", proseguendo con la mia iper epifania quando ho scoperto di aver avuto ragione: non era davvero l'Ultimate Detective! Un'intuizione di 3 mesi fa, testimone una mia recensione nel finale del Chapter 1, mi sta facendo crogiolare come uno scemo.
Ho sperato fino a quell'istante che il talento di Xavier fosse un falso, un inganno, proprio come quello di Pierce.
Ma alla fine non è proprio l'inganno il tema di questa storia?
Esattamente come il fattore spia! Ci sono cascato come tutti loro!
Proprio qualche giorno fa mi sono ritrovato a leggere il prologo per sapere di più delle regole di questo gioco, non trovando però molto... ed effettivamente è proprio la scarsa spiegazione del funzionamento del gioco il vero trucco.
Devono essere gli studenti a scoprire come funziona, esattamente come con il body discovery announcement dopo che tre testimoni hanno scoperto il cadavere.
E devo dire la verità, ho creduto per un capitolo intero che mi avessi giocato il più grande tiro del mondo, nascondendo un avversario degli studenti nel ruolo del protagonista... salvo poi scoprire che non era così!
La spia che intendeva Monokuma era l'Ultimate Spy, un talento come altri, ma che non ha mai rappresentato una minaccia per qualcuno.
L'ironia della sorte vuole anzi porre Xavier al pari di Pierce... solo che il nostro protagonista ha dimostrato di essere fino alla fine il più grande emblema del messaggio ripetuto fino allo sfinimento sin dall'inizio: gli occhi possono tradire.
Tradimento, inganno, ruoli da rivestire: la vita di Zeno è sempre stata tutto questo... così come il suo potente legame che stipula con i suoi compagni di disavventure.

Scoprire lentamente come la storia fosse sempre più collegata al Regno di Novoselic è stato da brividi! Sto impazzendo per questo legame con il mondo di Danganronpa canonico come lo conosciamo.
Solo ora mi accorgo di come questa storia sia Missing Moment! Non un AU, non una What if...
A questo punto, mentre scrivo questa stessa recensione, tremo al sol pensiero di ciò che sto per leggere... ovvero un Killing Game orchestrato da una degli Ultimate Despairs, ex classe 77... Sonia Nevermind, l'Ultimate Princess caduta nella disperazione con l'inizio della Tragedia.
E', a mani bassissime, uno dei concept e plot twist più geniali di cui abbia sentito, e mi ritengo più che fortunato a leggere una fanfiction del genere nella mia lingua madre!
Dannazione! Solitamente i plot twist finali nei Danganronpa sono qualcosa di incredibile e mozzafiato, per questo mi domandavo incessantemente se anche questa storia avrebbe saputo reggere il peso del finale mindblowing. Bhe... a giudicare da come mi tremano le dita mentre trattengo l'impulso di leggere i prossimi capitoli... direi che ci sei riuscito alla grande!
Complimenti! Complimenti! Complimenti! Tutti i miei kudos a te!
Se ci fosse uno step superiore al metterti negli autori preferiti o mettere questa storia tra le preferite/seguite, lo farei all'istante!
Alla prossima <3!
P.S: Edit- Ho trovato lo step superiore! Non appena avrò concluso la lettura di questa storia, sarò più che lieto di consigliarla per le Storie Scelte del fandom di Danganronpa!
(Recensione modificata il 20/07/2019 - 02:34 am)

Recensore Veterano
20/07/19, ore 00:17

Rieccomi a recensire...
Wow, fine del Chapter 5 (tra l'altro al capitolo 55). Il mio giudizio, dopo una lettura intensiva che è stata interrotta solo da poche ore di sonno è: a livello emotivo non mi ha colpito quanto il Chapter 3, quindi esito a chiamarlo "il mio preferito", però senza ombra di dubbio è stata la parte di storia meglio scritta che io abbia letto.
Mi spiego meglio. Mentre nel terzo capitolo c'è stata una lenta progressione dei personaggi fino all'esplosione raggiunta nel processo... qui si è visto il contrario: i personaggi forse cardine di questo punto della storia sono stati arricchiti tramite il loro passato, come ho già detto comportandosi coerentemente fino alla fine, tuttavia con il processo si è preferito trattare il rapporto tra Xavier e Judith (quindi qualcosa di diverso dal solito, anziché il singolo personaggio si è vista la crescita di una coppia).
Parlando di Pearl e Pierce, adesso...
Non sono sicuramente mai stati in cima alla mia lista di personaggi preferiti. Pearl è senza dubbio un personaggio ben scritto nella sua evoluzione, per quanto timida essa sia (si potrebbe confrontare con quella di Michael, tuttavia il chimico è una personalità che in ogni Chapter riusciva a splendere tra tutti), però non è mai stata sopra la norma.
Il modo migliore che trovo per definirla è: un personaggio che si è tenuto dentro tutto. Per quanto viene esplicato come lei si affezioni agli altri, addirittura con l'apertura totale a quel capolavoro di personaggio che è stato Karol, è parecchio frenata dal suo atteggiamento "non voglio donare totalmente la mia fiducia a qualcuno". A mio parere comunica davvero poco di questa sua voglia nel formare dei legami, ma alla fine non è per forza un male...
Comunque sono stato colpito dal ritorno in auge del video-log di Elise... sono contento che sia stato di grande importanza per Pearl nel corso del gioco, valorizza ancor di più il personaggio di Elise.

Per quanto riguarda Pierce, devo dire che mi sono ritrovato non molto soddisfatto da come la sua storia è andata a finire. E' stato un personaggio sul quale nutrire dei sospetti ad un certo punto era più che scontato, in primis perché non c'è mai stato un vero e proprio approfondimento del suo passato o della sua personalità.
Rimanendo sempre statico, anzi, il più statico nel cast, mi è parso da subito noioso, o comunque ho iniziato a nutrire il sospetto che stesse venendo apposta nascosto qualcosa di importante su di lui.
Non nego che il colpo di scena nello scoprire che anche lui fosse invischiato nel caso mi ha sinceramente stupito (non dico di aver avuto la stessa reazione di Xavier, ma quasi !)... però avrei preferito di gran lunga qualsiasi altra sorpresa rispetto alla personalità impiantata.
Dopotutto è vero, nessuno (né noi lettori, né gli studenti) hanno potuto scoprire nulla sull'Ultimate Surgeon... però nemmeno dell'Ultimate Sewer, la personalità impiantata, è stato possibile approfondire un qualche tipo di passato nel corso di questi 55 capitoli!
Se invece si fosse scoperto di più riguardo la sua finta vita, magari proprio costruita da Monokuma per non far dubitare nessuno di lui nel corso del mese, sarebbe stato più facile familiarizzare con lui.
Insomma, è anche strano che per due ore lui e Xavier non abbiano toccato l'argomento "passato di Pierce": scoprire che lui non avesse nulla da raccontare riguardo il suo talento da sarto avrebbe destato sicuramente molti sospetti.
Questo era ciò che intendevo con l'esistenza sospettabile di Pierce in questo killing game, che per me ha tradito molto la sua identità da estraneo/pedina del mastermind.
Tuttavia sono stato contento di non aver avuto come finale la morte di Pierce e la fine del gioco. Non perché sarebbe stato un pessimo finale, ma sicuramente non mi avrebbe soddisfatto abbastanza.

Tuttavia, se il processo finale dovesse essere almeno la metà combattuto, teatrale nel suo scontro tra sospetto e fiducia e colmo di deduzioni illuminate al limite dell'isteria come questo... allora mi ritroverò sicuramente ad una conclusione coi fiocchi per questa storia!

Per concludere, ci tengo a parlare di Karol, e di come io sia arrivato ad adorarlo al pari di Rickard. Senza se e senza ma, a mani basse l'Ultimate Teacher mi sembra uno dei personaggi più belli di questa storia!
Con un passato intrigante immerso nella violenza (possibile citazione a GTO ?), è cresciuto indirizzando ogni sua singola azione verso l'obbiettivo di insegnare qualcosa ad un mondo che lui riteneva dover essere educato. Ciò che più mi sorprende è che lui non verta il proprio bisogno di insegnare su una conoscenza superiore che si attribuisce da solo, magari come farebbe qualcuno con deliri di onnipotenza... no, Karol è diverso: si impegna con tutto se stesso per impartire la lezione che vuole dare con il migliore dei modi, affrontando qualsiasi sfida gli si ponga davanti bilanciando sapienza e coraggio.
Che questo si possa notare nella sua forza mentre "raddrizzava" sei bulli, o nella sua determinazione di preparare delle lezioni personalizzate per valorizzare tutti i suoi compagni, l'ho trovato davvero bello.
Sarebbe stato orribile vedere Karol macchiarsi di un omicidio, è sempre stato un personaggio così solare, positivo, la vera stella polare per tutti. Come ho già detto però, non si è fatto carico di questo peso senza mai tentennare o prendendolo alla leggere: credo anzi che sia stato colui che ha sofferto di più ad ogni morte, ed il suo dolore onnipresente si intervallava con l'accanirsi verso la speranza di salvare i suoi compagni.
Fino ai suoi ultimi attimi ha posto la sopravvivenza degli innocenti davanti a sé. Forse leggendo con superficialità quella parte si potrebbe pensare che lui abbia condannato Pierce con crudeltà, tuttavia è importante ricordare quale Pierce lui abbia in realtà incastrato: l'Ultimate Surgeon, il traditore, qualcuno che non ha mai conosciuto e che a differenza dell'Ultimate Sewer non ha sofferto nemmeno un giorno come loro, piangendo i compagni morti o facendosi forza per andare avanti.
Alla fine Karol ha soltanto aiutato i suoi compagni ad uccidere un estraneo, qualcuno che avrebbe attentato alla vita di chiunque altro.
Insomma, una guida esemplare, un insegnante brillante ed un amico degno di tutto l'amore del mondo.
Non riesco quasi a concepire che possa esser stato creato e diretto così splendidamente un personaggio tanto mirabile!

Arrivati davvero alle fasi finali della storia, credo sarà d'obbligo armarsi di tutta la speranza necessaria ed affrontare il mastermind. Eliminato Pierce, ti giuro che non ho nemmeno l'ombra di un sospetto su chi possa essere... ed in cuor mio vorrei che non fosse proprio nessuno di loro.
Solo il tempo mi porterà una risposta!
Ancora complimenti per questo intensissimo Chapter 5! Alla prossima!

Recensore Veterano
18/07/19, ore 13:16

Rieccomi a recensire!
Inizio col dire che questo Chapter 5 potrebbe diventare il mio capitolo preferito, superando il 3. Perché?
Pura intuizione e tanta fiducia, ma credo abbia tutte le carte in regola per essere qualcosa di memorabile.
Innanzitutto per come sta venendo strutturato presenta un'esperienza di lettera completamente diversa rispetto ai precedenti. Questo evidenzia significativamente come il mondo sia cambiato, e così la storia stessa in un modo che anche il lettore possa percepire.
Il tempo passa prima velocemente, catapultandoci 3 giorni dopo il processo, ma poi molto lentamente, raccontandoci una mattinata in 2 capitoli come se il giorno stesse scivolando via a rallentatore.

I passati di ben 4 personaggi, i quali non vedevo l'ora di leggere, hanno poi contribuito a rafforzare le motivazioni e a giustificare i comportamenti sui quali più mi sono interrogato durante 42 capitoli...
Michael: la forza dell'egocentrismo, scoperta quasi come una benedizione divina che l'ha salvato da una vita che non voleva. Una persona che si è salvata in questo modo con le sue mani ovviamente si comporterebbe come ha fatto lui per tutto questo gioco.
Per June invece è stato evidenziato il contrario, con la tematica dell'abbandono e della disperazione di ritrovarsi sola contro il mondo. L'arciera è stata più volte inquadrata come una sorella maggiore, e lei stessa ha ammesso di volersi comportare così con i suoi compagni... sapere che probabilmente l'ha fatto per rimpiazzare il vuoto che ha lasciato l'abbandono della sua famiglia è molto più triste. Per ben due volte ha perso qualcosa che poteva chiamare famiglia, con la morte di Refia e Hailey.
Questo spiega anche perché lei non voglia mantenere il rancore verso Michael, spingendolo anzi ad aprirsi.
Con Judith poi si raggiunge l'apice di questa coerenza comportamentale dei personaggi, giustificando ogni sua azione, oserei dire fin dal primo momento in cui la vediamo apparire nella storia.
L'attribuzione di un talento per un motivo di cui non ne va fiera, ma che poi ha deciso di accettare per diventare una persona migliore, mi ha ricordato l'evoluzione di Shuichi Saihara. Ovviamente con l'avvocatessa sono state fatte risaltare molto di più le sue debolezze umane, che come ha detto anche Alexander la rendono sia un pessimo, che un eccellente avvocato.
Mi fermo a complimentarmi per la descrizione del processo, è stata una ventata di novità inaspettata e davvero ben realizzata, così come anche la storia di Orson Joss... una figura che in appena un capitolo mi ha catturato. Un personaggio davvero umano, così come la maggior parte delle figure più importanti per i nostri studenti che appaiono nei capitoli di Reminiscenze.

Dopo ormai 42 capitoli credo di aver individuato il punto forte di questa storia, ciò che più mi spinge a rimanere incollato a queste pagine e a scrivere chilometri di recensioni (lol):
Questa è una fanfiction che parla di esseri umani che affrontano loro stessi, ma solo dopo essersi confrontati con altri esseri umani. In questo modo si crea una ragnatela di relazioni, contrasti, speranza e disperazione in cui riesce a brillare meglio la più pura e semplice descrizione di emozioni reali. Non a caso qualche recensione fa mi venne in mente di scrivere "drammi umani".
Leggere le vite di questi studenti, che ovviamente grazie al loro talento hanno fronteggiato esperienze al limite del possibile, come normalissime... e vedere come quegli avvenimenti hanno plasmato il loro essere, è semplicemente sublime. Sono personaggi ben scritti e ben ideati, si comportano sempre come dovrebbero a seguito di ciò che succede attorno a loro: cambiano e soprattutto si raccontano.
Quasi desidero dei capitoli di Reminiscenze sulle vittime che non ne hanno mai avuto uno, ti assicuro che leggere altre storie di vite appassionanti scritte da te sarebbe il massimo! Devo PER FORZA aggiungerti ai miei autori preferiti!

Detto ciò... riflessioni finali. Per quanto spero di leggere presto del passato di Karol, ho dei pareri sull'esito di questo caso.
Judith assassina? Probabile.
Tuttavia è palese che questo omicidio sia riconducibile ad un obbiettivo comune per tutti: scovare la Spia/Talpa. La scritta sulla lavagna (che, a giudicare dal primo incontro tra Judith e Karol non era presente prima) e l'indizio trovato dietro di essa lo testimoniano.
Karol è davvero intenzionato a trovare l'intruso, non ucciderebbe follemente proprio nessuno, anche perché a mio parere lui è quello più lucido tra tutti i partecipanti (o almeno lo era, prima della sua dipartita). Ciò che è successo, forse persino la sua morte, dev'essere avvenuto per incastrare la spia in modo da non avere alcun dubbio.
Solitamente è spesso questo il target di un Chapter 5 di Danganronpa, e credo che l'Ultimate Teacher possa essere quello giusto per ideare un piano a prova di bomba.

Con questo mi ritiro! Continuerò con la lettura: questo Chapter 5 sono sicuro che me lo divorerò!
Alla prossima!
(Recensione modificata il 18/07/2019 - 01:41 pm)

Recensore Veterano
15/07/19, ore 15:28

Rieccomi qui a recensire!
Ammetto che, inizialmente, temevo e mi ero anche rassegnato al fatto che le morti di Hillary e del suo assassino potessero essere oscurate dalla vicenda di Rickard, Vivian e Lawrence. Forse perché il susseguirsi di morti a mio parere avrebbe fatto perdere di importanza il valore della perdita...bho.
Ebbene, sono contendo di poter dichiarare il contrario.
Per quanto Hillary non sia mai stato un personaggio capace di colpirmi, almeno il caso riguardante la sua morte è stato davvero interessante. L'investigazione era pregna dell'ansia successiva ad un evento inaspettato, e così, quasi istericamente i pochi sopravvissuti si sono accaparrati nella ricerca di indizi a loro ignoti.
Il pugno di June a Michael era qualcosa che prima o poi sarebbe dovuta avvenire, un po' come lo schiaffo di Aoi a Byakuya. Tuttavia l'Ultimate Chemist, a differenza di come ritenevo all'inizio della storia, non è un'imitazione e non appartiene allo stesso stereotipo di Mr. Gambe Lunghe.
Michael è un personaggio vivo, ed il fatto che non cambi atteggiamento nei confronti degli altri da un capitolo all'altro non è segno di staticità, perché comunque è capace di mandare avanti la narrativa della storia in modo sempre diverso: attira le accuse su di sé perché è colui che più si distacca dagli altri, e proprio perché non è a contatto con i compagni non può sviluppare un legame con loro.
Tuttavia è fondamentale per i processi con l'autopsia... ed è innegabile dire che sarebbe stato impossibile scovare l'assassino senza il suo duro lavoro e senza la sua sfiducia: a nessuno sarebbe venuto in mente di creare un radar contro i veleni, tranne proprio a chi si fida meno di tutti.
Solitamente personaggi che diffidano di tutti giusto perché devono essere "quel tipo" all'interno di un cast e fanno gli arroganti dall'inizio alla fine non mi piacciono molto, come ad esempio Byakuya o Hiyoko. Ecco, a differenza loro Michael mi piace davvero tanto e sono contento che sia sopravvissuto così a lungo.

Ok, adesso voglio spendere qualche parola sull'assassino (uno dei pochi personaggi di cui avevo indovinato la sorte, assieme a Lawrence):
Kevin è stato davvero unico tra gli assassini, come ha detto Michael. Non ha pensato a nessuno da cui tornare, non ha pensato a ritornare alla sua vita... ma l'ha inseguita attraverso uno spiraglio piccolissimo, rischiando il tutto e per tutto solo perché non poteva rimanere più intrappolato nella paura. Il suo crollo mentale mentre ripete i nomi dei fiori, poi... poesia pura, mi ha dato quasi gli stessi brividi della scena dell'omicidio di Lawrence (di cui ho già parlato nella precedente recensione).
Grazie a lui tra l'altro si è riportata l'attenzione sull'esistenza della Talpa, quindi mandando avanti la trama in modo intelligente e produttivo per tutti i personaggi.
Mi viene da chiedere: cosa avrebbe fatto Kevin una volta uscito dalla scuola? Avrebbe riabbracciato suo nonno? Avrebbe fronteggiato a testa alta e con orgoglio il mondo fatto da persone che un tempo lo avevano spaventato?
Ma più altro... avrebbe davvero ritrovato tutto ciò? Ed i morti prima di lui... Alvin con il suo datore di lavoro, Hailey con i suoi genitori, Rickard con Vera... esistono ancora tutti questi sogni che in un modo o nell'altro hanno spinto 4 adolescenti ad uccidere disperatamente?
Ormai, verso le fasi finali di questa storia, tale domanda diventa impellente e sempre più nefasta. Dal prologo sappiamo che la Tragedia imperversa, ed è chiaro che i nostri sedici protagonisti non lo sappiano (eccetto la Talpa), altrimenti forse si sarebbero davvero arresi tutti alla proposta di Vivian.
Sarà difficile accettare un mondo dove tutte le persone care sono morte, quanto per loro quanto per me, che mi sono ormai lasciato coinvolgere dai drammi umani di tutti loro.

Mi è piaciuto anche com'è stato trattato il tema del bullismo con Kevin, attraverso il suo essere criticato dalla società per essere diverso: una triste realtà, vera quanto le malattie viste con le Reminiscenze di Alvin e Haylei, e la sofferenza per amore affrontata da Rickard.
Il piccolo Kevin mi ha colpito con una tenerezza incredibile, un po' come la dolcezza di suo nonno.
Piccolo Kevin, non vergognarti dei tuoi capelli lunghi! Dopotutto anche tra gli altri personaggi maschili non ce n'è uno con i capelli corti xD
Vabbé, a parte questa cavolata che mi è venuta in mente... alla fine c'è più di un biondo con i capelli lunghi nel cast.
Se non è spoiler, mi interesserebbe sapere la nazionalità dei vari personaggi. Non so se mi sembrano più americani o europei...

In conclusione, sono davvero meravigliato dalla piega che ha preso questa fanfiction, e vederla salpare verso il Chapter 5 mi riempie di trepidazione! L'unione farà davvero lo forza?
Ormai mi sto affezionando a tutti i personaggi (Pierce un po' di meno), per quanto il destino per almeno un paio di loro credo sia segnato in favore delle fasi finali di questo Killing Game!
Mi dispiace non poter scrivere di più, ma devo correre! Ci risentiamo con la prossima recensione.
Ancora complimenti vivissimi, adoro questa storia!!

Recensore Veterano
09/07/19, ore 20:06

Rieccomi a recensire!
Comprendo perfettamente il legame che mi hai rivelato di avere con questo capitolo: anche io se riuscissi ad incanalare così tante storie struggenti con un ritmo incalzante e terribilmente ipnotico... mi sentirei fiero di ciò che ho fatto.
Ad ora questo Capitolo 3 è il mio preferito, lo trovo dannatamente bello per quanto triste.
Soltanto scoprire della prosopagnosia di Lawrence mi ha colpito, facendomi rendere conto della fragilità dell'Ultimate Musician, che però aveva confidato questa sua debolezza con una persona a lui cara.
Il legame tra lui e Vivian ha brillato soprattutto dopo la morte di entrambi, permettendo ai loro compagni e a noi lettori di soffrire ancor di più per un amore che non è mai potuto sbocciare come avrebbero voluto.
E nonostante vorrei davvero farti i complimenti per la dinamica del processo, davvero ben strutturato... non riesco a non parlare di Rickard.

Sì, il sospetto che avevo riguardava proprio lui. La voce sentita da oltre la porta per me è stato un indizio fortissimo riguardo la tematica dell'inganno (di cui già ho parlato nella scorsa recensione, e che ANZI, ritorna come avevo predetto con la malattia di Lawrence)... eppure speravo con tutte le mie forze che il mio personaggio maschile preferito non dovesse andarsene per sempre.
Tuttavia, al fronte del suo capitolo di Reminiscenze, mi rendo conto che forse ho avuto modo di leggere il mio capitolo preferito.
La storia del doppiatore è stata semplice, senza vicende assurde da film d'azione, senza ostacoli fantascientifici e sicuramente senza battaglie epiche... no. E' stata la storia della nascita di un amore come tanti, qualcosa coltivato tra lui e Vera: qualcosa per cui lui ha sofferto durante un mese di prigionia, perché consapevole di non poter trascorrere nemmeno un altro giorno con la persona che ama.

Lo scatto d'ira di Rickard nel momento dell'uccisione di Vivian, incorniciato dall'espressione beata della pittrice che però ha imbrattato di sangue il suo dipinto... a modo suo è stata una forma d'arte.
Però, ammetto di esser stato attraversato da brividi, anche adesso che ho dovuto rileggere l'intero Capitolo 3 per la recensione, nella lettura dell'assassinio di Lawrence.
Immaginarmi Rickard macchiato di lacrime e sangue che pugnala alla schiena con brutalità un suo amico, qualcuno che lo aiutava (seppur non abbastanza) a soffocare la mancanza del mondo esterno tramite la solidarietà della prigionia... per di più urlando che gli dispiace di starlo facendo... mi ha regalato una perfetta descrizione della disperazione. E non parlo della stereotipata disperazione alla Junko, no... ma di qualcosa di molto più umano e meno surreale, un qualcosa che potrebbe mettere a nudo la vera anima debole e fragile di un uomo.
Un essere umano può davvero vivere senza quell'altro essere umano suo simile che l'ha fatto sentire completo almeno una volta nella sua vita? Forse rendendosi conto di ciò l'Ultimate Voice Actor ha compreso che valeva giocarsi il tutto e per tutto, impersonando il ruolo da assassino e rischiando persino di venir giustiziato.
Questo gli ha permesso di presentarsi alla cena di Pearl, dopo aver imitato la voce della compagna che aveva ucciso lui stesso per due volte, sorridendo ai suoi amici. Ha dovuto distruggere la felicità di qualcuno, addirittura l'amore di qualcuno, per poter riappropriarsi della sua vita. Valeva la pena mentire per rivedere Vera, valeva la pena "cogliere l'attimo".
E alla fine non ha avuto successo...

Rickard è diventato così il mio personaggio preferito dell'intera storia, e sfido davvero qualcuno dei rimanenti otto a prendere il suo posto: non aspetto altro! Complimenti per aver creato ed ucciso un personaggio in 31 capitoli, regalandogli però una vita ed una fine capace di toccarmi nel profondo del cuore.

Vorrei dedicare qualche parola per la morte di Hillary, ma mi sento davvero troppo straziato dalle prime tre perdite di questo Capitolo 3 e dalla loro storia di amori condannati. Spenderò qualche parola a riguardo dell'Ultimate Clockwork Artisan nella prossima recensione, te lo prometto.

Grazie ancora per questo capitolo, è stato magnifico oltre ogni dire <3!

Recensore Veterano
08/07/19, ore 17:29

Rieccomi qui!
Inizio col dire che, da quanto ho compreso, i nomi dei capitoli non sono mai scelti a caso, ed anzi rappresentano non solo un tema importante per i personaggi protagonisti della scena (come vittime o assassini), ma veri e propri emblemi della storia.
Ad esempio, nel dialogo tra Pearl ed Elise nel Capitolo 2 è stato detto:
"[...] gli occhi mentono. Lo sguardo può ingannare anche i più arguti".
Gli occhi sono intesi come qualcosa di debole in questa atmosfera: le telecamere non hanno mostrato tutta la verità nel caso di Alvin, Elise guardava il mondo attraverso la sua videocamera forse proprio perché aveva troppa paura per guardarlo normalmente... ed infine Xavier....
Lui ci dice che ha perso l'occhio per una carenza di attenzione, perché aveva abbassato la guardia, quindi era stato ingannato.
In una storia chiamata Eye's Deception non riesco ad immaginare che questo dettaglio sia ininfluente. Non vedo l'ora di scoprire altri collegamenti.
Comunque sia, il mio flusso di pensieri è partito dall'interrogativo: Cosa significherà "Ancora una volta ?"
Per chi sarà importante questa parola? Per i defunti Lawrence e Vivian, o per il loro assassino?


Devo dire che non avrei mai sospettato che il rafforzamento del legame tra Lawrence e Vivian, già visto all'inizio del precedente Capitolo 2, sarebbe stato un foreshadowing della loro morte.
Personalmente sono tra i personaggi che più mi sono piaciuti, soprattutto a livello di interazioni. La tenerezza di Vivian nel volere con sé Lawrence, spingendolo a restare anche in presenza di Hillary, è stata semplice e per niente forzata.
E' così normale desiderare un po' di compagnia in una situazione del genere, qualcuno con cui confidarsi... ad ogni modo è una reazione migliore di quella avuta da Alvin e Hailey.
Inizio ad apprezzare molto anche il personaggio di Pearl nella sua evoluzione, anche se questa non viene ammessa nemmeno da lei, ma d'altronde nemmeno da Xavier.
Ciò nonostante reputo che la nostra Ultimate Ninja stia riponendo sempre più fiducia nei suoi compagni, soprattutto rispetto "all'Ultimate Detective", da dopo il filmato di Elise. Il fatto che la sincerità e la bontà di quella ragazza abbiano colpito il suo cuore di ghiaccio (molto spesso Pearl è chiamata "ragazza dagli occhi di ghiaccio", perché riflettono proprio la natura della sua anima) è molto importante, ed anche reso splendidamente con la sua apertura al prossimo.
Spero di leggere presto di un suo dialogo con Judith riguardo la questione, anche se ovviamente aspetto un riavvicinamento dell'avvocatessa con Xavier per risolvere le loro divergenze.

Detto ciò, ho un sospetto su chi possa essere l'assassino... ma è uno dei miei personaggi preferiti al momento, quindi spero con tutto il cuore che non sia esatto. Anche perché ormai con i legami così forti che si sono formati, che uno uccida l'altro non fa distinzione: starebbero comunque uccidendo gli amici con cui hanno superato i momenti più duri della loro vita.
Ehm... questo forse non vale per Michael.
Mi congedo! Proseguo la lettura, curioso quanto timoroso di svelare il mistero! Complimenti ancora!

Recensore Veterano
06/07/19, ore 17:13

Eccomi tornato a recensire, forse dopo un periodo di assenza un po' ingiustificato.
Comunque era da mesi che volevo raggiungere il finale di questo Capitolo 2, e la sua conclusione è stata più soddisfacente di quanto mai potessi aspettarmi.
L'indagine ed il processo sono fluite senza parti noiose e con chiarezza. Ho adorato l'alternarsi del focus sull'assassino durante il processo: dapprima Karol e Pearl, poi addirittura Xavier.
Ovviamente, in una situazione dove erano pochi gli alibi, chiunque si sarebbe potuto trovare nella sala caldaie (tranne ovviamente Vivian e June, che avevano però già confermato la loro innocenza).
L'espediente della telecamera come occhio della vittima forse era scontato, parlando comunque di Elise, eppure mi è piaciuto davvero molto ed ha saputo dare un tocco di originalità al caso. A questo punto mi chiedo quale sarà il nuovo espediente del prossimo capitolo (tra l'altro quello che, convenzionalmente, vede ben tre morti).

Mi sono reso conto di adorare Judith. Già, nel Capitolo 1 non l'avrei mai detto, eppure in questo Class Trial si è rivelata essere un personaggio così bello e diverso rispetto a Xavier.
In un modo o nell'altro sta assumendo il ruolo di protagonista, ed il suo preoccuparsi dei suoi compagni nonostante siano assassini mi ha lasciato di stucco. E' davvero un comportamento inusuale, considerando che nemmeno lo stesso Xavier ha dimostrato in tal modo il suo dispiacere.
Judith si è battuta per Hailey fino alla fine, addirittura spingendosi a volerla salvare dall'esecuzione e rischiare la sua stessa vita. Davvero stupenda: al momento la preferisco di gran lunga a Xavier come protagonista!
Infine... Hailey. Come immaginavo, non sono riuscito ad odiarla nonostante abbia ucciso la mia adorata Elise. A proposito, a differenza della maggior parte degli assassini in Danganronpa (ma anche di Alvin), non c'è stato per lei un motivo specifico per uccidere Elise... ha semplicemente aspettato che qualcuno per le undici andasse in sala caldaie? Strano, è un luogo davvero inusuale, mi viene da pensare piuttosto che pedinando Elise sapesse già dove si sarebbe diretta.
Comunque sia, sì, lo ammetto! Mi è dispiaciuto per Hailey tanto quanto per Elise in fin dei conti!
Il suo capitolo di Reminiscenze è stato struggente, perché a differenza del precedente è narrato dal punto di vista del padre della ragazza: un uomo che ha fatto tanti sacrifici assieme alla moglie per la felicità della figlia, che è entusiasta e fiero del suo talento... ma che in fin dei conti, noi lo sappiamo, non potrà nemmeno vederla morire in un questo perverso gioco di uccisioni. Tutta quella felicità è stata ormai da tempo cancellata, e ne è rimasta solo la debolezza di Hailey, che si è portata nell'inferno una sofferenza ancora più grande.
Ed il colpo di grazie è stato dato con il video log di Elise... dannazione XD! E' stato troppo...! Mi sono sentito esattamente come Lawrence (tra l'altro un personaggio in cui mi ritrovo moltissimo a livello di reazioni), ed anzi se fossi stato in lui avrei cominciato a piangere alla frase:
" Se qualcosa dovesse accadermi, allora... vorrei che chiunque trovasse questo video lo usasse come mezzo per ritrovare me e i miei compagni."
Elise era davvero troppo pura e gentile per finire in questo Killing Game.

Grazie ancora per questo Capitolo 2 dove abbiamo visto personaggi che conosciamo mentre iniziano ad evolvere: chi stringendo legami e cercando di ostacolare il dubbio, chi soffrendo per la propria impotenza, e chi disperatamente cercando di tornare a vedere il cielo.
Complimenti, non vedo l'ora di buttarmi nella lettura del Capitolo 3!

Recensore Veterano
30/04/19, ore 20:15

Hello!
Devo dire che questo capitolo mi è parso molto veloce, e le motivazioni a tutti gli effetti sono due:
Come detto da Vivian sono passati due giorni dall'esecuzione di Alvin, quindi questo colloca il capitolo al terzo giorno dopo il Class Trial, ma il segreto della sua dinamicità risiede proprio nel com'è stato narrato questo arco di 24 ore circa.
Ogni scena ed ogni interazione tra i personaggi è pregna di una contrapposizione tra speranza e angoscia (non voglio chiamarla ancora disperazione), dove in modo molto spontaneo e sempre diverso gli studenti rivelano le loro paure e cercano di darsi forza. Tutto ciò è reso in modo molto realistico, e ponendo queste scene una dopo l'altro riesci a far gravare molto l'esasperante prigionia in cui vivono i protagonisti.

In modo particolare credo che le emozioni di Karol siano rese davvero bene, in quanto forti e sincere. Non è uno stereotipato insegnante con una passione limitata a se stessa, ma anzi, la sua vocazione si espande, gli dà forza e lo fa soffrire dando voce ai suoi timori quando deve parlare dei compagni persi.
A modo suo credo che segua più di tutti la filosofia dell'importanza dei legami, al pari di Alvin (forse risvegliata ancor di più proprio dopo la sua morte).

Poi... Elise. Dannazione, non avrei dovuto dirti in privato che fosse la mia waifu!
Prima regola di Danganronpa, in qualsiasi forma: Le tue waifu moriranno sempre facendoti soffrire come un cane xD! Triste ma vero.
L'adoravo troppo per la sua sbadata innocenza, per il fatto che non avesse peli sulla lingua e che sia riuscita a relegare dei momenti divertenti con personaggi serissimi come Xavier e Pearl.
Devo ammettere però che il momento della scoperta del corpo, o meglio, ciò che l'ha preceduto, mi ha montato in corpo molta tensione.
Sembrerà strano a dirsi, ma è come quando vedi che in una situazione pericolosa anche qualcuno che pensavi fosse molto coraggioso inizia a preoccuparsi... allo stesso modo il timore di Xavier mi ha accompagnato fino al climax di questo capitolo.

Adesso è guerra! Chi ha ucciso la mia waifu? Non vedo l'ora di scoprirlo!
(Anche se so che, come al solito, l'assassino avrà un movente capace di farmi intenerire senza quindi farmelo odiare del tutto).
Alla prossima!

Recensore Veterano
25/04/19, ore 15:45

Ed eccomi qui, finalmente! Non mi dilungherò sul perché non abbia continuato la lettura di questa fanfiction per circa un anno, né l'abbia mai recensita... ti basti solo sapere che, in un viaggio in aereo di ritorno dalla Francia (due ore), ho scelto di rileggere fino al punto dove mi fossi fermato per recensire come promesso.
Detto ciò:

Ho trovato il prologo di questa storia molto ben legata a ciò che segue, forse lanciandoci dei foreshadowing sull'evoluzione dei personaggi, o comunque strizzando l'occhio ad alcuni dettagli che vorrei dirti:
Innanzitutto nel gruppo di studenti si è subito determinata una sorta di gerarchia, dove in cima ci sono quelli che ritengo "i nati grandi": Alvin e Karol.
Immediatamente tutti li hanno accettati come una specie di padri, o protettori, in quanto a tutti gli effetti si sono dimostrati i più curanti della sicurezza e del bene di tutti. Chi non ha dimostrato fiducia in loro sin da subito però sono Michael, Xavier e Pearl.
Mentre il primo e la ninja intuisco abbiano preso questa decisione per via del loro carattere, credo che Xavier l'abbia fatto per una qualche esperienza. Ecco, il passato di Xavier... non sappiamo nulla di lui, se non che ha perso un occhio per "un'imprudenza".
Nemmeno il suo talento è noto, come ha fatto notare Pearl, e non credo nemmeno che quello datogli da Judith sia quello reale: Xavier non ha mai detto "sì, sono l'Ultimate Detective", si è solamente lasciato affibbiare tale soprannome.
E poi, come potrebbe l'Hope's Peak Academy avere ben due Ultimate Detective? Soluzione plausibile: Xavier ci sta nascondendo il suo talento, così come il suo passato.
Sospetto un legame con la Future Foundation, ma immagino che a riguardo in futuro potrei venire davvero sorpreso dalla risposta.

Inoltre sono stato abbastanza incuriosito dal personaggio di Kevin, e dal suo comportamento durante il prologo. Lui, a differenza di June che ha rivelato la presenza dell'arco e poi è stata coperta, non ha mai dichiarato gli strumenti affilati nella serra. Sarebbe troppo facile secondo me lasciar passare perché "bhe, erano strumenti da giardinaggio"... no, il fatto che non li abbia mai dichiarati, e che solo lui possa sapere della loro esistenza (d'altronde chi visiterebbe la serra se non l'Ultimate Botanist), mi lascia purtroppo sospettare un po' di lui.
Vorrei riporre fiducia nel suo legame divertente ed efficace nella sua semplicità con Lawrence e Rickard, però per fare questo dovrei conoscerlo meglio.

Infine, il tema che più mi ha colpito di questa ultima parte del capitolo è la prigionia contro la libertà, un conflitto reso davvero bene. Mi ha colpito molto il confronto tra Refia ed Alvin narrato nel flashback: la prima che vive e respira libertà anche se intrappolata in questa scuola, il secondo invece che si sente privato della libertà finché non potrà rincontrare la persona a cui tiene.
Immagino però che la libertà sia anche poter fare ciò che si vuole, per l'appunto di scegliere come si vive. Sotto questo punto di vista non si può dire che Alvin non sia stato libero di scegliere fino alla fine...
Mi è piaciuto tantissimo il suo personaggio, soprattutto nel suo lato professionale, e di come ponga lo stato emotivo del cliente prima di tutto... è bastato così poco per trasformarlo in un personaggio così sincero, onesto e a modo suo tenero.
Chissà per quanto il suo errore sarà di monito per gli studenti?

Comunque, prima di leggere il prossimo capitolo per la prima volta mi sono preparato una piccola scheda di predizioni, quindi con chi credo sarà killer, vittima, spia e sopravvissuti. Ti andrebbe di vederla?
Ormai la storia è finita, e mentre la scopro passo per passo so già che mi divertirò a vedere le mie teorie venir smentite o (molto improbabile) confermate XD
Complimenti ancora per questo capitolo, ed ovviamente scusa per il ritardo nella recensione! Non capisco perché nel corso degli anni questa storia non abbia mai ricevuto altre recensioni: è così ben scritta e curata (ad esempio anche nelle presenza di immagini)!

Recensore Master
12/11/18, ore 22:14
Cap. 67:

Ed eccoci qui, come promesso non manco di leggere. Perdonami ma in questi giorni sono stata veramente affaccendata ed ho impiegato un po' di tempo per recuperare tutto, ma ... beh, eccoci qui e finalmente arrivati al gran finale.
Innanzitutto complimenti per aver portato una storia fino alla fine, cosa che a me riesce poco e male: spero che magari passerai ad aggiornare One Hundred quando avrai tempo, almeno così avremo la tua collector edition perfetta.
Si è sentita tutta la fatica che hai tirato fuori per creare una storia così bella e mastodontica: 67 capitoli lunghi, intensi, pieni di emozioni, hai dato a tutti noi che abbiamo letto una grandissima quantità di emozioni e la voglia di seguire ed amare i personaggi uno ad uno.
Ti dirò, anche se ho azzeccato moltissimi omicidi ho invece sbagliato sul finale, dove credevo che anche quei pochi sopravvissuti avrebbero fatto una gran brutta fine (trame intermedie come FF VII Crisis Core o KH 358/2 Days ci hanno insegnato a temere sempre il peggio), e invece hai dato ai sopravvissuti un finale positivo ed un futuro che non mi aspettavo, specie dopo quel capitolo dove davvero li avresti dati per spacciati tutti tranne forse Xavier. Un messaggio di speranza davvero carino, almeno per sollevare il morale dopo quella valanga di cadaveri che ci siamo portati dietro sin dall'inizio.
Un applauso per le immagini finali, specie per loro tutti di nuovo insieme con dei sorrisi finalmente in pace ed i pupazzetti pixellati (di cui non ho capito la funzione ma forse sono un rimando al gioco originale): un grande plauso -forse la cosa che mi ha concesso di leggere tutta l'epopea e di non chiudere per i troppi personaggi- sono state proprio le immagini, ed in questa enorme creatura la componente grafica ha fatto davvero la differenza elevando la storia.
Ancora i miei comolimenti, spero che più avanti tu possa usare efp anche per commentare altre storie, è un metodo molto pratico e carino dove le recensioni si ritrovano sempre e sono molto ordinate, mi ha fatto piacere seguirti qui!

Nuovo recensore
12/11/18, ore 13:49
Cap. 67:

Valozzo!
Non mi sembra di aver mai lasciato una recensione qui su EFP ma non mancava capitolo in cui non ti scrivessi un wall-text per romperti le scatole XD ma anche per raccontarti le emozioni che sei riuscito a trasmettere.
Questa storia è stata il motivo per cui su EFP ho trascorso svariato tempo, entravo tutti i giorni sperando in un aggiornamento nel periodo in cui eri troppo modesto da avvisarmi! È stata una storia importante, mi ha insegnato tanto e fatto ricordare alcuni valori, oltre ad avermi fatto soffrire per la morte di alcuni personaggi più di altri (:coff-coff: Lawrence e Vivian :coff-coff:) ma anche gioire per alcuni avvenimenti (Xavier e Judith, GRAZIE). Come ben sai seguirò con molto piacere altre tue storie, che siano fanfiction, originali, gialli o di altro genere, sarò sempre qui a darti supporto e pizzicarti sui piccoli e banali errori che ti scappano u_u
Grazie a te di tutto :)
(Recensione modificata il 17/03/2019 - 03:08 pm)

Recensore Master
30/09/18, ore 13:56

Ciao Val!
Non temere, a me piace lasciare recensioni su efp, la tua storia è così figa che oggettivamente merita un po' più di visualizzazioni! Anzi, spero vivamente che ci sia molta gente che la stia seguendo e che decida di lasciarti un commento per segnalarti l'apprezzamento.
Partiamo, come ti ho già detto, dalla storia di "Xavier". Non conoscendo i seguiti di Danganrompa sono andata a documentarmi su Sonia Nevermind, ed in effetti, leggendo la sua biografia e qualche curiosità allegata, mi sono detta che in effetti nel passaggio tra lei "buona" e lei convinta / condizionata dagli ideali di Junko vi era un gap che stonava un pochino, un po' come se la sua storia fosse stata saltata a bella posta o comunque non approfondita proprio nell'ultimo, più importante passaggio. Le vicende di questa fanfic le danno un sacco di completezza, ed in effetti si capisce un po' meglio come abbia sviluppato le sue azioni una volta diventata una Despair. Trovo che sia stato davvero geniale inserire le vicende di Zeno in questa maniera, entrando nella trama personale di Sonia e allo stesso tempo rendendolo il primo burattino di tutta questa messinscena volta al solo scopo di rendere anche lui un Despair. Molto figo e ben strutturato, su questo i miei compliemnti.
Posso dire che mi stava uscendo una lacrimuccia quando hai fatto parlare i personaggi su dove andare in vacanza? Non so, forse sarà un po' pretenzioso pensare che sono state tutte le nostre indecisioni e le lunghe discussioni su dove andare in vacanza che ti hanno un po' ispirato (infatti ha vinto "montagna"). Pierce che ha problemi con tutto fa molto Syris o Sunny, Roxo è più il Karol che si adegua (mi sarei aspettata che Rickard odiasse il caldo e le sudate proprio come te, lo ammetto) ed io che sono la Refia della situazione che vuole fare solo cose rumorose, pericolose e dove ci si perde. Poi magari è una mia immaginazione, ma ho sentito qualcosa di familiare, bello e nostalgico in questo dialogo, è proprio vero che certe cose ti commuovono più delle altre!
Ok, siamo al gran finale! Oddio, da una parte vorrei che si salvino tutti, dall'altra essendo uno spin-off inserito tra una serie e l'altra ... beh, abbiamo visto tutti Crisis Core e 358/2 days per sapere cosa succede ....

Recensore Master
04/07/18, ore 22:35

Ciao Val. Oggi ho letto poco perché al ritorno sono andata in macchina, ma ci tenevo comunque a lasciarti un punto fermo dove sono arrivata al momento.

Perché non mi sto mai zitta con le previsioni? E anche karol è finito all'obitorio, sob. Uno dei personaggi meglio riusciti, ad essere sincera!

Di questo caso mi hai avvisata già che era lunga e problematica, anche perché mi hai detto che ci saranno già diversi elementi che bollono in pentola. Sono fortemenete convinta che Judith sia da escludere per questo omicidio visto che è stata lei a ricordare quei dettagli sulla morte del Prof.
Ok, l'unico indizio utile (il come ed il perché sono piuttosto irrilevanti quando si tratta di scoprire un colpevole) credo si tratti della scritta "Xa" che hai lasciato in giro. Poiché non sarebbe cambiato nulla se non la avessi messa, vuol dire che il suo inserimento è di per sé già un grosso indizio a dove vuoi andare a parare. Anche nella morte Karol riesco comunque a mostrare agli altri la soluzione.
Comunque ho solo due opzioni per questo indizio.

1. Vecchia tecnica narrativa. Karol ha scritto una "X" pensandola con un "Per". E quindi "Xa" potrebbe benissimo leggersi "Per - a", e quindi per assonanza incolpare Pearl. Partiamo dal presupposto che Karol non sia stato ucciso da Pearl per il semplice fatto che, se Pearl avesse voluto ucciderlo, lo avrebbe ammazzato in maniera molto fina e raffinata.
Però penso anche che tu, Val, non lasceresti ad un becero modo di scrivere sul telefonino il fatto di essere la doluzione schiacciante del caso.

2. La X è anche un numero romano. E ... beh, Pierce è nella lista. Senza contare che, fino ad adeso, Pierce non ha mai avuto se non che piccoli, radi episodi in ci gli hzi concesso il punto di vista, ma durante le tue narrazioni rimane sempre in disparte e l'autore non interviene per sottolinear i suoi penseiri. Il che, narrativamente parlando, fa pensare che sotto di lui vi sia qualcosa di strano e pesante!

Nei prssimi giorni vado avanti, promesso!

Recensore Master
26/06/18, ore 21:48

Ciao!!!! Sono arrivata fino a qui, domani andrò avanti un po'.
Allora, sono felice di vedere che i miei sospetti sul doppiatore erano più che fondati: una volta eliminate le prime persone è più facile rivolgere i pochi indizi che dai verso qualche sospettato piuttosto che su altri. Continuo ad amare Lawrence per l'approfondimento che gli hai dato, è proprio vero che la sua sensibilità era dovita alla patologia che lo divorava.
Oddio, capisco però anche Rickard: rimanere bloccato lì dentro ... NO! Cioè, Vivian è stata tanto cara, dolce e pucciosa, ma capisco come chiunque altro non sarebbe stato d'accordo all'idea di rassegnarsi e trovare una via d'uscita.
E adesso è andata giù Hillary. Strano, avrei pensato che l'avresti messa come una degli assassini, succede spesso che la bimbetta timida e morbidosa si riveli un'assassina. Ad ogni modo mi sento di puntare subito il dito contro kevin: non solo conosce le piante ed i veleni (in teoria anche Michael, ma Michael mi ricorda tantissimo Byakuya ... ovvero quello stronzissimo e freddo all'inizio ma che si rivela una brava persona. Poi magari mi sbaglio di brutto) ma ha anche dato a Hillary quel fiore "da dare a Vivian". Magari non è quello, ma al momento mi sento di sospettare soltanto di lui.
Ti tengo aggiornata, grazie per aver scritto questa bella storia.

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