Buonasera nekochan82!
Stavo leggendo la tua storia con l'intento iniziale di leggere tutto e recensire alla fine, ma come noterai a breve sono logorroica, noiosa e lenta e sarebbe uscito un papiro infinito, ragion per cui ti tocca questo mio primo commento nel mezzo.
Inizio col dire che ho di gran lunga preferito il secondo capitolo al primo, che se non erro è di intro, perché è nettamente più curato nella scrittura e avrei a questo proposito qualche nota da farti (anche se penso che la maggior parte delle cose che ti dirò riguarderà "errori" dovuti al fatto che obiettivamente scrivere, rileggere, correggere, rileggere ecc è una trafila faticosa e giustamente a 'na certa chi capisce più se suona bene o meno? Ci sta. Ma la mia pignoleria docet, come sempre. D'altra parte ovviamente commenti di ambito diciamo "stilistico" sono assolutamente soggettivi, certo) su entrambi i capitoli.
Intro:
1. C'è un momento in cui ti riferisci ad Alex chiamandolo "Biondino", cosa che non apprezzo per due ragioni: personalmente odio quando si cerca in ogni modo di infilare caratteristiche fisiche dei personaggi nelle prime righe dei racconti, cosa che va parecchio di moda ultimamente, ritengo sia più bello farle apparire qui e lì mano a mano andando avanti; per giunta, a prima impressione, a pelle proprio, non penso si adatti al personaggio, alla dura storia famigliare che trapela e via discorrendo. Non so, non son convinta, mi sembra troppo leggero ecco. Per rafforzare quanto detto sopra ti dico che invece questo punto mi è piaciuto, esce la caratteristica fisica legata a un contesto:
"E odiava, inconsciamente, il fatto che suo figlio Alex, quel futuro, ce lo avesse ancora. Bianco, candido, come quei capelli che continuava a tingersi rendendoli chiarissimi.";
2. "Attese in silenzio una risposta dall’altro lato del telefono quindi aggiunse:.." aggiunse? Manca una parte credo e andava tagliato?
Capitolo 2 - Irina
1. "Eppure, mentre lo guardava andare via, mentre lo vedeva uscire dalla porta di casa per non tornare indietro e senza guardarsi indietro" troppi indietro... "senza voltarsi a guardarla" (?) forse, non so. Insomma penso ci sia una valida alternativa, escluso che si tratti di una ridondanza voluta.
2. "Ma nemmeno in quel momento, nemmeno dopo l’ennesima litigata, nemmeno con la consapevolezza che suo figlio teneva a lei più di qualsiasi cosa, si mosse spezzando quella statica situazione tra loro che rendeva ormai da anni le cose tanto difficili.
“E’ successo di nuovo?”
La voce calda e calma di sua madre la riscosse da quei pensieri, da quella statica posizione che aveva assunto senza rendersene conto, come sospesa nel tempo." ripetizione di "statica" pure qui.
3. "Ad Alex piaceva infilarsi in quei posti caldi, incasinati, pieni di rumore, persone, vita. Gli permettevano di non pensare a quanto fosse incasinata, invece (perché se sia la vita che il locale sono incasinati? Non c'è contrapposizione), la propria vita."
4. "[...]chiusi in quella specie di gabbia fatta di persone umane (o persone o umani no?) incapaci di stare ferme"
5. "[...]riuscendo a malapena a vedere dove mettere i piedi, sbattendo contro spalle sconosciute, riuscendo non si sa come – non saprebbe (avrebbe saputo) dirlo a volerlo raccontare - a recuperare il parca (parka o parca? Questo è il dilemma) nero per infilarselo addosso e uscire fuori, al buio."
6. "Barcollando, appoggiandosi con una mano contro il muro di una vecchia fabbrica dismessa adiacente alla discoteca dalla quale era appena uscito, raggiunse l’ingresso della stessa ("ne raggiunse l'ingresso" forse, non so lo trovo un tantino pesante così)e vi si accoccolò, da solo, sui gradini."
E stop, queste sono le cose noiose.
Ora le cose più carine, cioè personaggi e storia: per ora apprezzo la seppur vaga trama e sono curiosa di vedere come andrà avanti. Penso che il personaggio di Alex emergerà con le sue caratteristiche e non è da poco (sappiamo tutti quanto sono terribili i personaggi piatti); soprattutto mi piace molto quando trovo imperfezioni nel carattere e nella morale, tentativi di fuga da una realtà che pesa e non si può affrontare stoicamente e basta, seppur per mezzo di strade che poco condivido. Insomma, in breve, amo i personaggi combattuti, imperfetti e con tante ombre oltre che luci e ho apprezzato che Alex sembri essere proprio così.
Non mi aspettavo lo switch con la madre nel capitolo 2 ma gli imprevisti fanno sempre piacere e questo in particolare mi ha fatto sorgere un dubbio: non si capisce se la madre lo odi o meno. Dalla intro è ciò che palesemente traspare ma poi pare di no.. non so, presumo che o mi spiegherai o scoprirò, magari è più chiaro nei capitoli successivi.
Detto ciò procedo a leggere e magari smetto anche di scrivere perché avrò fatto almeno 50 righe e aiuto, cioè, troppe.
Ciao a te,
Dark_rAiN |
