Recensioni per
Storia di un minuto
di altman

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
19/07/17, ore 13:15
Cap. 2:

molto bello, mi ci sono rispecchiato molto, chissa chi si nasconde dietro questa scrittura alla bukowski.
consiglio a tutti di leggerlo ne vale la pena!!!

Nuovo recensore
06/07/17, ore 17:57

Questa breve storia fa ciò che dovrebbe fare una storia: ti rapisce e ti suscita sensazioni. Lo stesso fa "Impressioni di settembre", un'impressione confusa e di confusione, ad un certo punto illuminata da uno spiraglio d'alba. Proprio come la tua storia. Probabilmente un amante dei pfm non avrebbe colto altrettanto bene tutte le emozioni che ha suscitato in un'ascoltatrice fresca come te. Ti devo anche ringraziare per avermi fatto riscoprire una canzone che amo molto ma che non spesso mi viene in mente di riascoltare. Farlo poi mentre leggo le tue parole, moleste al punto giusto, è stato quasi magico. Dopo tutti questi elogi, permettimi di farti qualche appunto: fidati di quella spontanea vena poetica che è in te e non credere che il lettore non noti quando hai pensato a lungo su ogni singola parola di una frase, col risultato che in alcuni punti appesantisci il testo nello sforzo di esprimerti nel più aulico dei registri. Hai già un lessico ricercato e un fluire melodioso del discorso, ti consiglio solo di non forzarlo troppo. Detto questo, non vedo l'ora di leggere gli altri racconti, quindi vado!

Recensore Master
28/06/17, ore 09:49
Cap. 2:

Carissima Giulia, buon giorno ^^
Inizio dicendo che non ne sbagli mai proprio nessuna lol
Probabilmente finirò per inviare questa recensione ad un orario molto indecente (Invece no, la mia lentezza nello scrivere non lo ha permesso lol), ma avevo iniziato a scriverla ieri notte, molto tardi, durante l'ennesimo lungo e disperato momento d'insonnia. E di odio verso il mondo.
Sono abbastanza sicura che il caldo e l'estate siano i momenti peggiori della mia misera vita, soprattutto quest'anno in cui magicamente si suda anche da fermi.
Questo inutile preambolo iniziale a cosa serviva? A nulla, probabilmente.
Ma essendo al momento molto propensa all'omicidio/suicidio, avevo decisamente bisogno di una bella dose di pura cattiveria, misoginia, pensieri putridi e, sì, anche demenza (Nel senso buono del termine!).
Ma nello specifico del personaggio principale e le sue sfaccettature ne parlo dopo, poiché ho preso diversi appunti su di lui ^^
Se non evaporo prima, ovvio lol
Mmmh, ho letto il tuo angolo autrice e non comprendo bene, di cosa ti preoccupi?
A parer mio non dovresti.
È pur vero che sono una persona cinica e volgare, e non mi sconvolgo facilmente.
Per cui questa OS l'ho trovata soddisfacente, e non mi sono per nulla stizzita per la brutalità delle parole, oppure il senso di marcio d'una realtà insoddisfacente, tanto da dover nascondersi in un sogno infantile, dove le donne sono provocatrici di professione e gli uomini delle amebe su gambe, guidati unicamente dal loro cazzo.
Non ho mai avuto la puzza sotto al naso quando leggo, e soprattutto non capisco chi potrebbe prendersela per del sano e becero maschilismo, di un bifolco immischiato in un matrimonio senza passione, che sta perdendo i capelli (Mi è sceso molto in quel momento, sai quanto tengo alle folte chiome. È stato un piccolo lutto!) e, probabilmente, per farselo rizzare ha bisogno del viagra?
Una recensione stizzita per questa OS la riceveresti solo da un papaboy, ma i papaboys non leggono EFP. È peccato.
Comunque leggendo le primissime righe mi sembrava di stare nel ghetto, circondata da energumeni senza cervello che continuano a ripetere in loop ''Yoh, BRO!''.
Sì, Bro-ccolo.
Ok, non essendo ispirata per una battuta idiota con la parola 'amico', ho usato l'altra piaga venuta direttamente dagli anni novanta, il 'bro'. La sensazione di disagio comunque l'ho provata per tutte le prime righe, la ripetizione (Voluta) della parola amico mi ha infastidita, come immagino sia stata tua decisione volerlo fare, per accentuare quel momento di... Boh, divertimento forzato e degrado.
Poiché io la vedo così, soprattutto l'uso di droghe per me è un volersi divertire per forza, quando attorno non c'è nulla di divertente.
Come nel sogno di questo protagonista maschile...
Ma prima momento pidocchio: Ci sono due parole che non mi tornano all'interno del testo, forse per ignoranza mia, ma chiedere non fa male, dato che il vocabolario online non mi ha illuminata.
Una è posa chiasmica, che sinceramente non so proprio cosa voglia significare.
L'altra è sgotto, che sì, vuol dire vomitare/rimettere, ma penso sia un'espressione dialettale? Il che ci sta anche dato che la storia è in prima persona, sinceramente. Più che un errore è una mia curiosità.  
E nulla, a parte questi piccoli dubbi nulla da dire sulla scrittura, come al solito accurata, per nulla pesante ed evocativa.
Il punto su cui mi voglio soffermare sono i personaggi di questa OS.
Leggendo ho avuto quasi l'impressione che fosse sempre e solo uno, nel senso: come se il protagonista si fosse diviso ed apparisse in tre forme differenti rispetto a se stesso.
Il vecchio porco che si masturba in un angolo mentre due sconosciuti fanno sesso praticamente in pubblico, che rappresenta la sua libido frustrata.
Il ragazzino pieno di pustole, amichevole, sbarazzino, che si avvicina al protagonista come un amico e allieta quei momenti di solitudine, che probabilmente rappresenta il bisogno di questo uomo di un confidente. Qualcuno con cui farsi una birra nei momenti peggiori, e che, nella sua realtà, non ha.
E la seducente donna dai capelli rossi, la vedo come una rappresentazione, sì, di quello che vuole, dei desideri reconditi, ma anche di un se stesso al femminile. Una persona che gli tiene testa, anche con il suo pene in bocca, che lo affascina, non lo annoia, ed ha un modo di rapportarsi identico al suo: sboccato, maschilista, senza peli sulla lingua (In senso figurato, in senso pratico, non so... Data l'attività...).
Non so perché, probabilmente mi faccio troppi trip io, ma è stato come leggere del viaggio di una mente degradata verso ciò che è, ciò che vorrebbe essere, e ciò che vorrebbe avere.
Probabilmente mi sono spiegata malissimo, ma alla fine si sono fatte quasi le dieci di mattina, e molti concetti me li sarò persi per strada ahahaha
Rimane il fatto che ho apprezzato veramente molto questa OS, e seguire l'istinto e la voglia di scrivere di qualcosa è sempre la scelta giusta. Non censurarti per il parere che, secondo te, possono avere gli altri, non scrivere per accontentare loro.
Accontenta te stessa, come stai già facendo ^^
Questa raccolta diventa sempre più interessante, complimenti <3
Alla prossima, un bacione :*
E buona fortuna per gli esami, o qualsiasi altra cosa, spero che quelli che dovevi dare, se li hai dati, siano andati bene <3 

Recensore Master
11/05/17, ore 11:28

In tutta sincerità ho visto che avevi pubblicato una nuova storia ieri pomeriggio, e l'ho aperta subito, molto contenta. Poi mi sono accorta che si trattava di un'originale, ed è arrivata l'indecisione, soprattutto quando ho visto a cosa è ispirata la raccolta: cioè un album da me, probabilmente, mai sentito.
Nonostante, ascoltando qualche pezzo, mi siano sembrati suoni familiari.
Ovviamente l'ho letta comunque, con piacere, ma non me la sentivo di lasciare una recensione, credevo di non essere in grado di esprimermi (In questo momento più del solito).
Ma quando seguo davvero un autore e mi piace molto come scrive, sono solita interessarmi a tutte le sue opere, ovviamente se sono in fandom da me conosciuti, e se non toccano particolari corde che mi costringono a rinunciare alla lettura. E se leggo recensisco, perché sì.
Perché scrivere richiede impegno, energia ed emozione, e chi lo fa bene come te, chi riesce a far fluire i sentimenti dalle parole ed far immergere il lettore fra quelle parole in bianco e nero, allora secondo me merita un grazie ed almeno la spesa di qualche neurone per mettere insieme due righe decenti.
Su efp i lettori hanno quasi la convinzione gli sia tutto dovuto, quando non è così. Ed oggi, che mi sento leggermente più energica e la nuvola nera sopra la mia testa è tornata a tormentar Fantozzi, voglio provare a sforzare qualche neurone.
Partendo dalla scelta musicale:
come detto su, non conoscevo l'album ma, andando al link, Impressioni di Settembre, mi è suonata molto familiare, come se l'avessi già ascoltata, anche se non ricordavo il titolo. Quando sono partite le prime note mi sono sentita davvero come se fossi all'interno di questo racconto, ed ogni riga da te scritta si amalgamava alla musica e al testo; il modo di usare questa poesia in musica è stato davvero molto travolgente, e direi amaro sotto alcuni aspetti, con una nota dolce, un po' stonata.
Infatti all'inizio, durante le primissime righe, era tutto raffinato, elegante, un quadro che andava a delinearsi, un momento, un paesaggio, la descrizione della bellezza naturale nella sua sacralità. L'attimo dopo tutto è completamente cambiato, un po' come fa la canzone, che parte leggera e poi esplode con i suoi suoni tipici del rock anni 70.
Quando ho letto 'colletto bianco', stupidamente ho creduto fosse un prete il protagonista, solo dopo ho collegato la semplice camicia. Ma qualsiasi sia la professione di quest'uomo disilluso e rabbioso non importa.
L'importante è ciò che dice.
Mi è piaciuto il fatto che ripeta spesso le stesse parole, le enfatizzi, ed alle volte esponga pensieri e sensazioni abbastanza confuse. Perché così noi umani siamo: confusionari, insoddisfatti e ripetitivi.
Tanto più quando una persona è frustrata, infelice, costretta in un'esistenza non scelta, a camminare in una strada tracciata da altri, ormai completamente perso. Persino da se stesso. Ed non si ritrova nemmeno al riflesso dello specchio.
È un veritiero ritratto dell'uomo... E non do a lui nemmeno un'epoca di appartenenza, sinceramente, potrebbe essere di questi anni, del passato, di un futuro lontano o non... Il suo modo di essere, questo flusso di coscienza e la finestra aperta sui suoi pensieri, un minuto prima di una nuova alba, è quello che ognuno di noi potrebbe provare.
La sua rudezza, ma allo stesso tempo fragilità. E la verità insindacabile, quella che l'essere umano si attacca all'amore per ricercare una felicità ed un appagamento che non ha. Come lui stesso ha provato a fare, pensando in modo romantico ad un rapporto senza sentimenti, con una donna di cui non ricorda neppure il nome.
La scrittura, come sempre, è quasi impeccabile. Ci sono molti 'Che' nel testo, ma ci stanno, come ho detto in precedenza la storia sono i pensieri confusi e disillusi di un uomo normale, ed i nostri pensieri non sono di certo altolocati.
Per qualsiasi motivo sia nata questa raccolta, hai fatto bene a pubblicarla. 
Complimenti ^^ 
Un bacione <3 
E buona fortuna con gli esami ^^