Vincitrice del contest: Scegli il tuo premio! di Setsy
Nirvana _04 con: Luna bugiarda
Grammatica: 5/5
Ottima!
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
rugiada – essa = serve sempre il trattino dei caratteri speciali —
Stile: 15/15
Lo stile di questa fiction è delicato, anzi lunare… come tutto quello che vi compare.
Ci sono elementi come l’argento liquido, il bosco albino, i capelli di platino, che mostrano un quadro ben preciso, anche se dipinto con gli acquarelli.
I personaggi si muovono, come hai detto, praticamente danzando; si può vedere lo schema dell’avvicinamento strategico, quasi un tango ― il ballo dell’amore. Draco corteggia Daphne con velate minacce, la ammira come se fosse palese il suo desiderio di sporcarla, la attira e respinge. La storia è breve, ma ha tanto contenuto e una forma davvero sublime, poetica ma non ampollosa. C’è un aspetto che mi piace trovare quando si scrive su un fandom ed è la coerenza col medesimo. Su GOT si può essere barocchi, è medioevo fantasy; su HP trovo che avere un limite sia meglio. Infatti la lettura non è mai ostica e si resta sospesi in un’atmosfera di sogno, come se tutto fosse mostrato attraverso un velo bianco. Le frasi dirette ― brevi e incisive ― sovrastano di colpo il fondale da favola. Hai usato bene il corsivo, evidenzia in modo misurato solo le parole davvero più importanti. La struttura della fiction è lineare, ma va bene; essendo parzialmente introspettiva lo stile non ne risente, perché tutta l’attenzione è per le descrizioni e il rapporto della coppia.
C’è un senso di vaga malinconia che hai saputo mantenere per tutto il testo che proviene dalla fusione dei personaggi e di quello che li circonda che sembra un luogo altro dal “normale” mondo del fandom, se pur possiamo definirlo così.
IC: 20/20
Con questo IC sfondi una porta aperta, perché ogni coppia che preveda Draco non con la moglie per me è più canonica! Insomma, credo sia oggettivo. Daphne ha più possibilità di essere amata — o almeno preferita — da Malfoy, perché non rappresenta un obbligo dinastico, una scelta che certamente è dei suoi genitori, non sua. Qui siamo nella prima metà della storia, ma qualcosa mi dice che i giochi fossero fatti. Lei in effetti è maliziosa, gioca a sedurre, scopre il suo essere donna in questa sfida a sfuggire e cercare. Opportunamente nomina la sorella — segno, appunto, che già la associa al ragazzo ― con fare provocatorio. È la classica bellezza bionda che fa girare la testa ai compagni di scuola, ma Daphne avrebbe un obiettivo solo… Draco è quello IC/fanon, ma so che va preso così e basta, o in pratica nelle fiction non ci potrebbe essere. ^^
Sensuale, abbastanza dedito ai piaceri della vita, si può dire, malgrado qui presumo abbia circa quindici anni. Si sente sicuro di sé tanto da sapere già come finirà la questione; non penso proprio sia ubriaco, almeno non per una semplice coppa di idromele, è tutt’altra euforia. Anche lui sembra fuso con l’atmosfera, chiaro e ingannatore. Astoria è quella che fa un po’ pena, alla fine…
Trama: originalità e/o aderenza al canone: 14.50/15
Come ripeto sempre nei contest di edite, è normale che qualcosa sfugga, come punteggio, se si tiene conto sia del canone che dell’originalità. Il primo vacilla lievemente, la seconda è fantastica. Partiamo dal fatto che questa scena potrebbe essere accaduta, perché nulla osta che una serata a base di idromele abbia preso questa piega; il romanticismo è più evidente del fluff, che comunque è ottimo, però avrei segnalato missing moment, o what if?, che avrebbero fatto quadrare il cerchio. Immagino una motivazione per questa piccola carenza che purtroppo non si spiega da sé ai lettori. Passando alle note positive, hai mostrato un quadro, una scenografia teatrale. La luce lunare suggerisce di guardare una pellicola virata in argento, e il breve incontro di Draco e Daphne è un gioco del gatto col topo che hai condotto in modo magistrale, senza sbavature. Sono soli e il loro avvicinarsi rivela molto: la pressione delle famiglie, la voglia di scoprirsi, l’infelicità in agguato per gli Slytherin. Un racconto intimista in piena regola, con una trama estremamente semplice ma efficace.
Titolo: 5/5
Questa è la storia di una serata nella quale si dicono ― e ci si raccontano ― mote piccole bugie. Sono più omissioni di verità, a essere pignoli, ma funziona ugualmente. Si parla di sentimenti negati, di parole ingannatrici e di giochi fatti dalla luce lunare, inaffidabile dai tempi del Bardo. Anche il bacio finale sotto il vischio è una grande menzogna: proprio la pianta dovrebbe indicare vero amore, ma non sarà così. Un titolo semplicissimo ma al quale non manca nulla.
Gradimento generale: 5/5
Onirica e seducente, questa storia, pur nel suo delicato rating verde, ha una carica sensuale che fa invidia ad altre molto più esplicite. I personaggi sono IC eppure visti sotto una luce diversa, appunto: è come se acquisissero delle caratteristiche notturne e proprie delle visioni o allucinazioni. Anche il breve interludio tra Draco a Daphne tenderà a svanire con la luce del giorno o questo è quello che la storia mi ha trasmesso. Il mondo forse tornerà a funzionare come sempre, ma ormai i giochi sono scoperti. Avvolgente.
Totale: 64.50/65
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