Buonsalve collega! Da quanto tempo non passavo a leggere qualcosa su questo fandom, lunghissimi mesi senza dubbio!
Allora, prima di iniziare a commentare devo premettere una cosa: io non credo di sapere come si scrivono le drabble. Capisco perfettamente quando dici che è una vera impresa tenersi dentro i 110 caratteri.
Ciò nonostante, credo di aver capito che per una "storia" di questo tipo ci vogliano due cose: un attimo particolare da descrivere, uno stato d'animo, una visione, e le parole giuste. Tutte giuste.
Quindi, direi che il momento da descrivere tu lo hai trovato perfettamente. Hai scelto un attimo intenso da descrivere, importante, che si adatta bene ad essere descritto in poche parole.
Una cosa a livello di narrazione, io avrei inserito un "Jade!" prima di "Mi girai sentendo il mio nome." Quello è il momento di climax e secondo me va sottolineato.
Le parole giuste secondo me sei riuscita a trovarle nella maggior parte dei casi, ma non in tutti. A parte il fatto che io dopo quel "sentivo che il vuoto" avrei messo un condizionale e non un congiuntivo (ma ho aperto un dibattito in famiglia su questo e non sono riuscita a venirne a capo, quindi è possibile che non sia giusto); la parte che più mi ha fatto storcere il naso è la "compassione".
No, non mi è piaciuta questa compassione. Non la trovo adatta alla situazione. La compassione non salva, secondo me.
È vero che sul dizionario si trova sia il significato positivo che negativo del vocabolo "compassione", ma appunto per questo non la trovo adatta alla drabble che stai scrivendo.
Detto questo, l'angst a palate è sempre ben accetto, mi stupisco che nessuno si sia ancora fermato a recensione questa fic!
Ora scappo, ti ho importunata abbastanza con i miei deliri.
A presto,
Mel |
