Eccomi! Non ti conosco abbastanza da poter affermare con certezza che le parole della misteriosa protagonista a se stessa siano in realtà le tue, e che questo sia uno scritto autobiografico. Poco importa. C'è sempre qualcosa di universale nelle riflessioni nate davanti a un tramonto sulla scogliera. Il mare, con il suo andirivieni, induce a guardarsi dentro. Le onde vanno e vengono, come i pensieri. E come la voglia di scrivere, che a volte ritorna. Spero sia così anche per te. Le pause sono necessarie, perché è nel silenzio che si accumulano nuove parole da raccontare.
A presto!
S.

Nel corso della vita ci si perde e ci si ritrova decine di volte e ciò ci può accadere pure in età adulta. Può essere un lutto, un divorzio, una malattia, la perdita del lavoro. si sbatte la testa contro il muro e può fare maluccio.
Ma poi - forse - ci si ritrova. E di certo tornare a fare ciò che ci dava appagamento potà essere di aiuto.
Molto bello quel "noi" narrante, inframmezzato dalla terza persona singolare.
Prova interessante e bentornata.
Lou

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Toh, sono il primo a recensire! :-)
Benissimo, tanto per cominciare bentornata, è davvero un piacere poter di nuovo leggere qualcosa di tuo.
Molto interessante questo pezzo, significativo il passaggio sul "perdersi per poi ritrovarsi" ricomnciando dal fare quello che ci piace, che è parte di noi e che anche per questo fa parte delle nostre "corde".
Penso sia successo, bene o male, a ognuno di noi di perdersi ogni tanto, magari trascurando anche alcuni (o tutti) i nostri hobby perché presi da altre cose; per ogni partenza, però, come ci fai giustamente osservare tu, c'è sempre un ritorno, verso la felicità che consiste nel fare ciò che ci fa stare bene.
Complimenti, sei (ma non me ne stupisco per nulla) brava come sempre.
Un abbraccio!!

Enrico

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