Recensioni per
In Serbia ti devi salvare
di Darlene_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/01/19, ore 20:37

Ciao! Eccomi per lo scambio.
Ho scelto questa poesia principalmente per due motivi: il primo è che di poesie se ne trovano ben poche in questo fandom e devo dire che mi dispiace perché secondo me si presta parecchio.
Il secondo è che quasi nessuno tocca l'argomento delle torture di Sherlock, tutti ci fissiamo su John, forse perché è immerso in un contesto che conosciamo bene, mentre Sherlock è in territori a noi estranei a fare cose che sanno solo lui e Mycroft. Ma credo che il motivo sia anche la difficoltà del tema da trattare. Insomma, non è una passeggiata immaginare e descrivere le torture che quel poveraccio deve aver subito in questi due anni.
Tu hai descritto perfettamente quelli che devono essere stati i suoi pensieri in questo determinato frangente: dolore, disperazione, stanchezza e, ad un certo punto, arrendevolezza.
Ma il pensiero di John gli dà la forza per non cedere e trovo verosimile che lui si sia reso conto di amarlo proprio in quei due anni di lontananza, e non come semplice amico! A volte non ci accorgiamo di quello che proviamo davvero per una persona finché non ci allontaniamo da lei ed è quello che credo sia successo a Sherlock.
Scrivi davvero bene e mi hai piacevolmente colpita con questa tua poesia.
Complimenti!
Alla prossima ^^
MissAdler

Recensore Master
13/11/17, ore 21:12

Contest: Director's cut, di Setsy
Darlene_ con: In Serbia ti devi salvare
Grammatica:

perchè ha un buon motivo = perché. L’errore è presente nello specchietto e nelle note, ma detraggo il punteggio una sola volta, capisco che queste parti vengano controllate di meno
Stile: 13/15
Ecco, il punteggio di questa voce non può essere alto, ma il fatto è che il genere poesia era escluso dal bando per questo. Essendo questa l’edita, avendola già fatta passare alla prima concorrente l’ho fatto anche per te, però la drabble è proprio in rima baciata, e devo dire che mi è difficile valutarne lo stile come per la prosa. Si tratta più della capacità di creare una storia che abbia molta armonia e fluidità quando viene letta a voce alta e questo è senz’altro riuscito.
L’aggettivazione è buona, specie all’inizio, quando tutto rimanda a sofferenza e prove, il lessico è davvero indovinato.
La realtà terribile che Sherlock sta vivendo, il “sogno” della sua Londra – che è specialmente importante perché è lì che si trova John – sono impastate in un attimo senza fine; anche la speranza di tornare dove è il suo cuore non è libera di esprimersi per la paura di morire senza realizzarla. Di quel sangue si può quasi sentire l’odore…
Il ritmo c’è, la proporzione tra le diverse parti anche; purtroppo non so aggiungere una valutazione specifica sul genere poetico.
IC:
Qui sei riuscita pienamente nella tua descrizione implicita di Sherlock, in una introspettiva non aiutata dal narratore in prima persona. Sherlock non parla, e neppure pensa apertamente qualcosa che noi lettori possiamo scoprire leggendo nei suoi pensieri; eppure le sensazioni fisiche, le emozioni dolorose, sono raccontate in modo molto vivo, sappiamo che sono sue.
In ultimo il riconoscimento dell’amore per John fa sì che non restino dubbi. Il suo nome lo sussurrerebbe con la sua bella voce baritonale, non vuole gridarlo come un’imprecazione per il male che sopporta. Piuttosto si trattiene e non grida.
Non era facile mettere in pratica quello che hai scelto di realizzare, brava.
Titolo: 
Semplice eppure efficace, mostra il tuo coinvolgimento col personaggio – anzi, forse con la coppia – perché è una specie di “commento” esterno, che nasce dal narratore.
Credo di non aver mai letto titoli del genere sul fandom; la frase parla del futuro, di uno Sherlock attualmente prigioniero, ma c’è questa tensione che normalmente si sente solo nel present progressive, che non mi aspettavo. Il suono è davvero originale.
Gradimento personale:
La storia è gradevole, approfondisce un momento che – davvero stranamente – i può dire che è poco trattato, nelle fiction.
Anche io trovo che essere stato torturato è qualcosa che tutti abbiano preso troppo sotto gamba, nel telefilm. Possibile che John sia così arrabbiato con Sherlock immaginando cosa ha passato?
Ripeto, la poesia non sarebbe un genere accettato, ma con le drabble edite mi è capitato altre volte, per cui…



 

Recensore Master
23/06/17, ore 21:21

Ciao, ero davvero molto interessata al tuo componimento e infatti ho evitato di commentare giorni fa quando l'ho letta, perché ero troppo sfasata dal caldo e volevo lasciarti una recensione sensata.

La prima cosa che mi è piaciuta è stata proprio il titolo. Potrà sembrare sciocca o scontata come cosa, ma io guardo anche questo perché credo sia una componente fondamentale di una storia. Anche se non è tutto, naturalmente, ma è un qualcosa che deve affascinare il lettore, irretirlo. E spesso, devo ammetterlo, che è la componente che mi spinge ad aprire una storia. Questo, come dicevo, è davvero molto bello e apre scenari che non sono nemmeno mai stati troppo trattati da questo fandom. Di solito ci si concentra su John, ma raramente avviene la stessa cosa con Sherlock, come se si fosse divertito in giro per l'Europa!

Mi piace, la tua poesia. Il fatto che sia impaginata centralmente. Il concetto molto affascinante che Sherlock abbia resistito a ignobili torture, alla lontananza da casa unicamente per John. Indipendentemente da come si concepisce la loro relazione, l'amore che Sherlock nutre per John è immenso. Io non stento a credere che abbia resistito per lui, per poter un giorno tornare a casa da lui.

Un gran bel lavoro, davvero.
Koa