Recensioni per
A soldier on my own
di Arny Haddok

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/10/17, ore 23:35

Questa storia è un passo indietro, un ritorno aller origini.
Riavvolgi. Stop. Riavvia.
Interessante è ripartire dal punto di vista di John, un personaggio tanto discusso ma di cui è poco citata la prima scena in cui compare. Lui, da solo, completamente immerso nella sua miseria e tristezza. 
Apro il cassetto, vedo la morte, lo richiudo.
Hai riassunto tutta alla perfezione. Lui è così distrutto e disperato che non sa neanche da dove far partire la sua vita. Dove si trova quel pulsante per riavviare tutto. E allora come fare? Trascinarsi, respirare e fingere di essere ancora vivi. 
Ma John ha bisogno di una scossa, qualcosa che gli regali un impatto così forte alla sua vita da far tremare tutte le fondamente.
E qualcosa, o meglio, quel qualcuno che lui cercava è Sherlock.

Bella storia. Mi piace come tu riesca ad  entrare nel punto di vista del personaggio, guardare il mondo attraverso i suoi occhi ed essere la sua introspezione. Complimenti, non è una cosa così semplice da fare.
Yours, Listen.

Recensore Master
01/07/17, ore 10:32

Ciao, devo confessarti con una certa vergogna che non conoscevo né il gruppo, né la canzone. Ma prima di leggere la tua song fic ho voluto andare a cercarmela, perché credo che quando l'autore mescola parole proprie a note e testi scritti da altri, sia doveroso andare ad ascoltare ciò che ha ispirato. Questa versione corale che hai scelto mi piace forse più dell'originale, che comunque non ha nulla che non vada. Ma un coro dà sensazioni diverse a livello di percezione delle sonorità, a livello emozionale ed è un qualcosa che ho apprezzato, specie se legato alla tua storia.

Storia non di semplice interpretazione, comunque e che mi dà filo da torcere cosa che, te lo assicuro, non accade molto spesso. Credo che ci siano maniere di verse di interpretare il tuo scritto (ah, e ho letto nelle tue note finali che il lettore può immaginarsi questa storia come preferisce, e ti ringrazio per aver concesso una libera interpretazione. Lo apprezzo sempre molto). Il primo modo ritrae un John in un momento particolare della vita. Mi vedo la solitudine pesante di questo ex soldato, sottolineata anche dal testo della canzone, parecchio amaro e duro. Hai ritratto in maniera visiva, le sensazioni e i suoi pensieri e il suo stato d'animo attuale e lo fai attraverso ricordi ancora troppo freschi e troppo dolorosi. Questa è l'amara solitudine di un uomo che ha perso la strada e non sa materialmente cosa fare. Che ora si sente solo e senza una via d'uscita. Il John prima di Sherlock offre secondo me molti più spunti angst del John post Reichenbach, su cui la maggioranza si concentra. Questo invece è un John la cui personale guerra è stata interrotta all'improvviso e senza che lo volesse, è un uomo profondamente amareggiato dalla vita e che nonostante ci rimanga aggrappato con forza, vede comunque la morte in fondo al tunnel. Sembra non ci sia nessuna via d'uscita. L'unico lato più dolce della faccenda, è che sappiamo già cosa succederà. Anche se i sentimenti ti arrivano lo stesso addosso e ti investono in pieno, c'è un fondo di speranza che rimane alla fine. Per queste ragioni credo che il primo modo di vedere la tua storia sia principalmente questo e che la canzone sottolinei la sua tristezza, il suo essere amareggiato dalla vita. Svuotato di tutto. E poi c'è un'altra visione, altrettanto interessante e che offri come spunto riflessivo nelle note finali. Viene fuori dal testo scritto in blu, un testo che rappresenta Sherlock. E qui arriva il secondo modo. Non credo, strettamente, che la canzone sia lui (in persona intendo), credo piuttosto che la canzone rappresenti un qualcosa. Che sia la speranza di Sherlock, l'idea di lui. Il suo sogno. Che sia il sogno di qualcuno, Sherlock in questo caso. Non è una cosa a cui ho strettamente pensato, ma diciamo che ci sto ancora pensando... spero di non aver detto castronerie.

Mi è molto piaciuto il lavoro. Molto introspettivo, molto legato a filo doppio a questo bellissimo brano. Mi è piaciuto tutto, anche perché è una storia pensata, e si vede.

Koa

Recensore Master
29/06/17, ore 16:00

Simpatico l’espediente di usare il blu per rendere immediata la connotazione del testo che si riferisce a Sh. Con questa tua song-fic torniamo veramente all’inizio di tutto, addirittura prima del fatidico incontro al Barts, che ha segnato il nascere di una storia che non riesco a non definire “d’amore”, perché tanta è la suggestione che nasce dall’enumerare tutti i riferimenti e le allusioni che, negli anni, hanno reso credibile la johnlock, unica ed originale. Hai reso efficacemente la disperata sensazione di fallimento e di vuoto che denota il triste ritorno alla vita civile di John, con tutti i suoi incubi e le sue frustrazioni. Ma c’è un’improvvisa luce che illumina la sua solitudine: Sh e i suoi occhi che, finchè chiameranno tacitamente Watson a seguirlo, gli doneranno la vita. Un pezzo breve ma intenso, il tuo che mi è piaciuto.
(Recensione modificata il 29/06/2017 - 04:02 pm)