Recensioni per
Mai più si rialzerà
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/10/22, ore 09:26

Ciaooo☀️
Mi spiace commentare questa storia solo adesso. Te ne ho parlato un pochino, ma veramente tengo a dirti che è rimasta nel mio cuore e, appena posso la rileggerò. Mi piace troppo.
Dunque, partiamo con le impressioni generali: è stato tutto realistico, specialmente la rappresentazioni dei personaggi. Galadriel estremamente saggia, ragionevole, sensibile. Lei ha analizzato l'intera situazione consultandosi per il bene dei bambini e, appena ha guardato il volto di Elwing ne ha sondato i pensieri. Nonostante le perplessità l'ha presa con sé.
Perché non fiarmiamo una petizione e inviamo la storia ad Amazon prime? Giusto per fargli un po' intendere come creare un personaggio, o meglio, come interpetarlo senza pomparlo inutilmente con scene..... Agrrr ne abbiamo parlato abbastanza non credi?! (⁠^⁠^⁠)
Ma veniamo al.... BELLO (a buon intenditore poche parole :⁠-⁠P) Maedhros è letteralmente perfetto, che lavoro che hai fatto! Fiero e reale com'è sempre stato. Severo ma misericordioso e, estremamente responsabile, tanto da sentire sulle spalle tutto il peso dell'accaduto, specie per il destino dei fratelli. Viene tormentato da mille pensieri, troppe voci nella sua testa. È la sua coscienza che gli dice di aver sbagliato. La cosa che mi è piaciuta di più è assolutamente il fatto che lui si senta colpevole e ciò mi fa capire come sia tenuto strettamente di conto dai fratelli. Lui è il leader e, se loro sbagliano la colpa è sua e se la prende fino alla fine. Non ci sono sotterfugi e non scarica il barile, si strugge e sai perché? Perché lui ha un animo nobile. Lui non vorrebbe commettere atti così orribile eppure è costretto. Durante la lettura di quest'ultimo capitolo ho avvertito tutta la repulsione, la mortificazione che lo prende. Mentre cammina nella foresta risente tutti i fratelli. È frustato, specie quando ripensa agli Ambarussa. Awwww. Io non te l'ho mai detto, ma fantastico molto sul loro rapporto. E da quel che ho letto credo che anche tu la pensi come me: lui quasi come padre nei loro confronti. Perché sono i più piccolini e lui essendo più grande li ha quasi cresciuti, specialmente quando sono rimasti soli nel Beleriand.
Bellissima tutta la riflessione, la sua grande pena. Mi hai fatto capire che, oltre la scorza da duro c'è un cuore nobile, un cuore che avrebbe voluto amare, un cuore ferito e umiliato. E non è cosa da poco far trasparire questa parte del suo carattere. Credimi.
Poi il finale penoso in cui lui si rende conto che non c'è più nulla da fare e si accascia sconfitto e umiliato. Ha bevuto fino all'ultimo sorso di quel calice amaro.
Povero il mio tesoro di rame ❣️
👏👏👏👏👏👏👏
Grazie per questa bellissima storia e grazie per aver descritto così bene un personaggio che già amavo. C'è solo da imparare da te veramente....
Un abbraccio forte forte 🥰 alla prossima
PS: devo trovare un modo per convincerti a scrivere qualche altra cosa su di lui 😜
La tua pesantissima Kohai 😘

Recensore Veterano
03/12/17, ore 20:46

Rieccomi con il secondo capitolo!
È stato una bellissima sorpresa, Kan! Non avrei mai indovinato che il secondo Pov di questa storia fosse quello di Nelyo!

E se già l’ho amato ne Nessuna resa, qui ti sei se possibile superata!
È perfetto, sotto ogni aspetto. Semplicemente perfetto!
Hai raccolto ogni più piccolo lato del suo carattere, ogni sfaccettatura della sua personalità, tutti quei particolari di lui che io adoro, qui ci sono tutti, tutti quanti, e tu nel raccontarli ne hai fatto qualcosa che mi ha lasciata senza fiato <3!

Ok, ritorno in me, che mi riduco così anche a distanza di mesi XD.

Primo, la situazione. Basta anche solo l’inizio per introdurre tutto l’orrore e la desolazione del secondo fratricidio appena concluso. Le aule deserte, piene solo di cadaveri, i feanorioni ancora vivi che compaiono in quel silenzio e si ritrovano lentamente e intanto piangono i fratelli.
E i cadaveri di Moryo, Tyelko, Curvo, Nimloth e Dior stesi tutti lì, insieme.
Niente poteva rendere meglio l’idea della situazione.
Le reazioni dei vivi e l’immagine dei morti.

e già da subito mi hanno colpita al cuore i pensieri di Nelyo. Non poteva non esserci un piano dietro quell’assalto, almeno per lui. Non gli sono mai sfuggiti di mano sti fratelli se non durante l’episodio Nargothrond, come potevano essergli sfuggiti proprio in una situazione come questa?
Ed ecco cosa è successo. Una situazione plausibilissima e che ha risposto e si è adattata perfettamente ai vuoti e alle idee che ho io di questo momento. La brama di vendetta di Curvo e Tyelko, il loro premere per questo assalto e condurlo fino alla fine ha acquistato un senso, e un senso più ampio e completo.
Mi ha colpita tantissimo questo tentativo di Nelyo di mediare, di tentare di placare senza imporsi, perché sapeva che imponendosi non avrebbe ottenuto nulla, anzi.
La sua paura di fare la fine di Ingoldo poi… Ci sta, ci sta tantissimo mamma mia.
Tra la maledizione di Mandos che fa temere il tradimento e la distruzione di tutto ciò che si ben comincia, tra la conoscenza che Nelyo ha dei fratelli e di quanto tengono a questa vendetta, ci sta che abbia temuto di venir spodestato, che tutti temessero che non avesse più abbastanza polso sia come re, sia come condottiero per portare avanti il giuramento.
Fa veramente venire i brividi!

E anche il giuramento poi non poteva non mettercisi, a tormentare Nelyo e Kano che pure avrebbero fatto a meno e a far venire sete di guerra ai gemelli, che sono più giovani e legati a Tyelko, soprattutto.

E a proposito, i gemelli sono davvero due cacciatori di Tyelko, in questa storia.
Si vede proprio che hanno cominciato un attacco che porteranno anche loro fino in fondo, anche se non oltre i limiti come alcuni servitori di Tyelko.

E Kano che è il più silenzioso ma capisce più di quello che fa intendere è lui, anche in questo caso. Ha capito esattamente cosa pensa Nelyo e anche che la sua rabbia continuerà a crescere. Lo sa ancora prima dello stesso Nelyo.
Amo che tu abbia mostrato anche il legame profondissimo che c’è tra loro due!

È straziante come sale sempre di più la rabbia di Nelyo mano a mano che si rende conto, che vede cosa è costato il fallimento del suo piano, quanto è stata pessima l’idea che a lui sembrava la soluzione migliore.
Lui è uno stratega, ha passato tutta l’epoca dell’esilio dei Noldor fino a quel momento a mandare avanti la guerra contro Morgoth, a guidare i feanoriani, a mantenere il giuramento di suo padre, e in pochissimo tempo è fallita la guerra che lui stesso ha organizzato, per cui ha fatto di tutto per costituire una lega di popoli che è stata proprio ciò che ha fatto crollare tutto, e anche questo attacco che aveva cercato di rendere meno distruttivo possibile è stato un massacro peggiore di quello di Alqualonde.
Per lui non può che essere un vero incubo, una tortura, e si sente tutto nei suoi pensieri! Peggio ancora, perché entrambi i fallimenti sono costati la vita a persone a lui carissime.


Il momento in cui il soldato di Tyelko lo informa tutto spavaldo di ciò che ha fatto è giustamente inquietante, e il modo in cui ti sei soffermata anche sul soldato di Nelyo che sa benissimo quanto è arrabbiato il suo signore, (e che è rimasto disgustato a sua volta da ciò che è stato fatto ai bambini, tra l’altro), ha reso l’idea ancora meglio se possibile.

Nelyo ha appena visto che la sua non era una buona idea ma è stata una follia, ha visto che ha provocato la scomparsa di due bambini, lo ha saputo mentre aveva davanti i loro giochi abbandonati, e lo ha saputo da qualcuno che ne era fiero, come suo fratello, suo fratello che avrebbe voluto quell’ultimo orribile atto e che è anche appena morto.
È decisamente l’inizio della fine per Nelyo, questa!
Si sente come inizia a subentrare il dolore per tutto ciò che è successo, la disperazione per quei bambini e per tutte le conseguenze di quel massacro.
Davvero, i pensieri di Nelyo sono un tale miscuglio di rabbia, dolore e disperazione che… Oddio!

Eppure, col carattere che ha lui non può e non vuole stare con le mani in mano a pensare che ogni cosa è perduta.
Non dubito che sia uscito e abbia organizzato in un momento la cerca dei due piccoli, proprio come ha ordinato ciò che doveva essere fatto hai responsabili del rapimento.

La descrizione dei soldati di Nelyo sparsi nei boschi in cerca dei bimbi, con i cani di Tyelko tenuti a malapena ma necessari è angosciante, sul serio!

E lo strazio aumenta nel vedere Nelyo che non si affida né alle stelle né a nient’altro perché non se ne ritiene degno: la colpa è la sua, gli errori sono suoi e a lui tocca trovare i mezzi e la soluzione se ce ne sono.

Il modo in cui gli risuonano nella testa le voci dei fratelli e di Finno è atroce!
Sono concrete, inquietantemente realistiche, ma mi viene da dire che non può essere altrimenti, data la disperazione di Nelyo, l’angoscia della situazione e il buio e il silenzio invernale dei boschi che fa il suo.

E mamma mia, le cose che ogni ricordo dice: sono parole che Nelyo rivolge a sé stesso, tutte le ragioni che contribuiscono al suo fallimento e che gli suggeriscono anche che quella cerca si rivelerà l’ennesimo fallimento. Eppure sono esattamente le cose che i fratelli e Finno gli direbbero e la cosa assume quel non so che di profezia, di ineluttabilità anzi che fa davvero star male!

Sarà veramente il freddo a uccidere Elured ed Elurin, sarà veramente la grandezza dei boschi e l’organizzazione frettolosa delle ricerche a farle fallire, e saranno veramente i gemelli quelli che saranno ancora avidi di vendetta in futuro.

Verità che Finno e gli altri avrebbero saputo, e che sa Nelyo, e che si realizzeranno.

E il colpo di grazia finale. Elured ed Elurin sono gemelli, come gli Ambarussa: ce lo vedo proprio Nelyo che tenta di arginare questo pensiero devastante come può, finché alla fine non lo colpisce come ultima mazzata.
E da qui per lui è tutto finito, tutto distrutto. Ha ancora tre fratelli, c’è ancora il giuramento, ma i suoi fratelli sente di non saperli più proteggere né guidare, il giuramento è diventato parte dello strazio del sopravvivere, e il resto non c’è più.

La scena finale è... Oddio, non trovo le parole per descriverla!
È devastante, mi ha seriamente annientata, col bene che voglio a Nelyo e l’abilità con cui tu l’hai resa!
È l’immagine di tutto il dolore e di tutta la disperazione che sente Nelyo, resa ancora più amara dal disprezzo che prova per sé stesso.
E sono sentimenti così forti da diventare fisici, il che è ancora più straziante.

Complimenti, complimenti infiniti Kan!
Una storia su Nelyo che per me è davvero la perfezione, non esagero.
Perfetta per come è scritta, per l’introspezione e la descrizione del carattere del personaggio, per come hai raccontato ogni cosa, ogni fatto e ogni dettaglio.


Mi hai fatto un regalo di compleanno meraviglioso, e ti ringrazio ancora anche se sono passati mesi (accidenti alla mia lentezza…)!
Grazie, grazie grazie Kan!


Un abbraccio fortissimo!

Tyel

Recensore Veterano
12/11/17, ore 20:59

Eccomiiii Kaaan!!!
Finalmente arrivo a recensire questa storia meravigliosa!
Mi è piaciuta tanto, tanto tanto e tanto non basta!
C’è di tutto in questa storia, tutto ciò che potrei mai volere cercare o desiderare, e scritto da te poi!
Se non mi fermo ora passo tutta la recensione a farti complimenti di questo genere, e invece c’è tanto altro da dire, e voglio cercare di dirlo tutto senza dimenticare nullaaaa!

Ok, cominciamo.
Innanzitutto, una tua storia con Artanis come protagonistaaa!
Già solo questo realizza un mio desiderio. Non vedevo l’ora di leggere una tua storia su di lei!
Sapevo che avresti fatto un lavoro spettacolare con il suo personaggio, e così è stato.
È lei, in tutto, per tutto, in ogni singolo dettaglio!

L’hai colta tra l’altro in un momento della sua vita veramente veramente complesso, in cui era necessario far risaltare tanti dettagli tutti molto importanti, e tu ce l’hai fatta, ce l’hai fatta senza rallentare il racconto, senza spezzare la tensione, mantenendo ogni equilibrio al suo posto e facendo risaltare ogni sfaccettatura come merita!



La prima cosa che si sente è che Artanis è in un periodo in cui si stanno iniziando ad accumulare le esperienze, ma ancora il fuoco tipicamente Noldorin brucia.
Ha imparato tanto da Melian, ha sofferto e iniziato a pagare con la maledizione di Mandos la sua ribellione, ma ancora conserva una parte del suo impeto.
E come poteva non scatenarsi sentendo l’arrivo dei Feanarioni? Lei che odiava Feanaro e che ha odiato ancora di più tutti dopo il massacro di Alqualonde, non può tollerare di vederli scagliarsi ancora contro una parte della sua famiglia, doppiamente sua famiglia, dato che è legata a Celeborn.

Mi ha colpita tantissimo l’uso delle lingue: Ingoldo, Irisse, Itarille sono ancora nei suoi pensieri con i nomi in Quenya, la lingua della sua infanzia, della sua terra. Ma i feanarioni sono diventati i faenorioni. Non sono più la sua famiglia, li rinnega, e non gli concede nemmeno di essere pensati in Quenya come preferirebbero. Un doppio schiaffo: non solo li rinnega come parenti, ma gli nega pure i pensieri in Quenya. Non li meritano.
Penso anche che si sarebbe rivolta a loro ostentatamente in Sindarin, per far pesare loro il bando del Quenya, come ulteriore schiaffo.

Questo poi si collega a un’altra cosa che mi ha colpita: il legame sempre più forte di Artanis con i Sindar. Sono già loro la sua gente. Li conosce bene, uole essere chiamata con un nome nella loro lingua, è così che pensa a sé stessa, è in questo che si ritrova. Loro sono la gente del suo Celeborn, i sudditi della sua maestra Melian, di altri membri della sua famiglia che ama e rispetta.
In sostanza è tornata dalla gente di sua madre, cosa che non ha potuto, (e voluto poi, non tornando indietro con Arafinwe), fare in Aman.

I ricordi di Artanis di Alqualonde sono strazianti: si sente tutto il senso di impotenza e di rabbia che ha provato difronte a quel massacro, nel trovarsi a non poter fare nulla per aiutare la gente di sua madre, nemmeno la sua stessa balia che anzi, l’ha mandata via per proteggerla. Vederli riaffiorare sapendo, come lo sa Galadriel, che sta per succedere ancora fa malissimo, fa troppo male!

Proprio perché nessuno degli altri personaggi sembra riuscire a capire quanto è rischiosa la situazione: né Nimloth, né Celeborn che pure conosce bene Galadriel, né tanto meno Dior.
Mi sono rivoltata io dall’impotenza, non oso pensare una persona come Galadriel!

Celeborn è un altro personaggio riuscito alla perfezione. Sempre calmo, sempre fiducioso, una figura che ispira razionalità. Compensa perfettamente Galadriel, ed è meraviglioso come lei si appoggia a lui e lui si aggrappa alla forza di lei!
Questo loro essere complementari lo hai reso benissimo, Kan, davvero!
Sono meravigliosi!

Ed è meraviglioso anche vedere quanto Celeborn conosce a fondo Galadriel, i suoi pensieri, i suoi timori!
Ha la certezza che lei ce la farà, ma sa bene che cosa teme e sa sia quanto le costerà, sia che segni le lascerà addosso sia l’incarico datole da Nimloth, sia il dover fuggire.

Può solo provare a portarle la sua calma, la sua razionalità, la sua linea di pensiero e tentare di darle serenità.
E ineffetti è di questo che Galadriel ha bisogno: di questa fiducia, di queste certezze che spazzino via sia le sue paure, sia la sua rabbia, e la aiutino a ritrovare la calma e la lucidità che le servono.

Amo questa galadriel che vive il suo impeto ma sa anche quanto questo la intralci, che detesta fuggire ma allo stesso tempo vorrebbe rifugiarsi nel suo letto con Celeborn, stretta a lui, per non sentire altro che lui e non dover vivere nulla, Né la fuga né la guerra.
È così meravigliosamente contraddittoria, così meravigliosamente lei come la immagino in questo periodo!


Ed è lei anche quando, in poco tempo e in piena tensione, elabora il piano più fattibile e che tenga conto di più variabili e rischi possibili.
Tipico di lei avere sempre quella lucidità di base, quel cercare sempre di abbracciare tutta la situazione e anche ciò che potrebbe succedere.
E perfetto anche Celeborn che capisce al volo il piano della moglie e lo appoggia e lo completa.
Già perfettamente coordinati!
Anche nel suo stesso piano si vede fin troppo bene lo scontro tra la lucidità di Galadriel e il suo impeto: è chiaro che le persone più adatte per condurre la fuga sono lei e Celeborn, che sono conosciuti, apprezzati, hanno carisma ed esperienza per far fronte alla situazione. Ma Galadriel voleva allo stesso tempo offrire il piano migliore per salvare i figli di Nimloth e il silmaril, e poi affrontare i Feanoriani. Prendersi la sua vendetta su di loro, vederli fallire per consolarsi di tutto ciò che ha passato a causa loro, e impedirgli di fare altro male.
Ma Nimloth ha ragione, e Galadriel lo sa, oltre al fatto che non si permetterebbe mai di contraddirla nel suo regno.


E a proposito di Nimloth: un altro personaggio femminile su cui speravo di leggere e che tu hai raccontato in maniera splendida!
Una Nimloth mamma, moglie, e regina.
Ci sono anche qui tutte le sfaccettature di lei, e nonostante la vediamo dallo sguardo esterno di Galadriel sì sente benissimo tutto il suo carattere.

e io l’ho amata. Ho amato questa figura forte, decisa quando è necessario esserlo ma anche molto riflessiva.

Mi ha ricordato un po’ Celeborn in questo suo essere calma, riflessiva appunto, ma Nimloth ha anche qualcos’altro. Mi ha dato l’idea che una volta presa la decisione che a lei sembra più giusta,niente e nessuno le farà cambiare idea, né le farà perdere altro tempo in ulteriori riflessioni.
Nimloth crede nel marito e ha deciso di fidarsi di lui e delle sue convinzioni, e non tornerà indietro, né lo lascerà.
E una volta sentite le opinioni di Galadriel e le conferme di suo zio, e capito che non c’è una soluzione più sicura o più certa di successo, accetta il consiglio e lo mette in pratica all’istante.

Ma lo fa con la preoccupazione di una madre, con il dolore di doversi separare dai suoi figli in una situazione che non ha nulla di sicuro.

Non soffoca affatto il suo lato più dolce e di madre: ho adorato come in una scena di dialogo si intreccia la Nimloth sicura, che accetta la decisione di Galadriel di far fuggire Elwing come prima ha accettato la decisione di Dior di arroccarsi nelle caverne, e la sua preoccupazione di madre per i suoi tre figli ancora piccoli.


È tenerissimo e straziante come cerca di nascondere ciò che sta realmente succedendo a Elwing, come cerca di rassicurarla non solo con la storia del viaggio verso le Falas ma anche con la sua calma, creando una situazione di partenza che sia il più normale e rasserenante possibile. E di sicuro avrà fatto lo stesso con i gemellini mentre li teneva con sé per mostrarli ai Feanarioni.


Nimloth tiene quanto suo marito alla gemma di Beren e Luthien, ma non la considera certo più preziosa dei suoi figli, e qui per le i si tratta di pretendere il piano migliore per tentare di salvare la gemma ma anche e soprattutto i suoi figli.

E penso che, nonostante tenda verso l’arroganza rischiosa di suo nonno, anche Dior volesse la sicurezza e la salvezza della sua famiglia.
Anche se, appunto, lui aveva la convinzione di vincere.

Anche la sua figura colpisce, per questo carisma che convince tutti che ogni cosa è possibile, e per quell’aria di serena sicurezza che ha quando compare nella storia.
È un’immagine di Dior che mi ha decisamente soddisfatta e ha soddisfatto molte mie domande sul suo personaggio, anche se è solo un accenno del suo carattere e del suo modo di fare!

Vedere questi tre personaggi dal punto di vista di Galadriel, osservatrice com’è, è stato davvero interessante! Tanto più che lei li guarda anche con affetto, quindi ancora più profondamente.

E poi la piccola Elwing… Oddio, cucciola!
I bambini capiscono sempre più di quello che sembra e soprattutto che si crede, elfici o umani che siano.
Ed Elwing ha capito che non è un viaggio qualunque, ha capito che i suoi genitori sono tesi, ha capito che non sa quando rivedrà loro e i suoi fratelli.

E ha capito che Artanis è tesa. Ha bisogno di sicurezza da parte sua e gliela sta chiedendo, non credo che sia solo Artanis che la sente a causa dell’ansia che le procura questo compito.
Me lo dimostra la scena finale, quando Artanis mette in pratica quei giochi che ha visto fare dai suoi fratelli e da suo cugino.
Solo in quel momento Elwing si distrae sul serio, ed è straziante, è veramente straziante!

Già l’immagine di Artanis che tenta di distrarre Elwing mi ha devastata, con tanto di Celeborn che ha un attimo di timore anche lui per tutto quello che sta per succedere a sua moglie e anche alla piccola Elwing, ma poi mi accodi anche l’immagine di Finno, Findo e Irisse che tentano di distrarre Itarille dopo la morte della madre… Oddioooo!
Non ce la faccio…

E ancora una volta lo sguardo con cui Artanis guarda Elwing, come cerca di capire se sia più elfa o più umana, quanto stia capendo, che spera che capisca ma allo stesso tempo che non capisca… è straziante sia pensando alla piccola Elwing, che è meravigliosa nel suo essere allo stesso tempo sveglia e spaurita, sia pensando ad Artanis che già non sa come muoversi con una bimba così piccola, ancora di più con una piccola mezzelfa….

Stupendo, Kan, veramente. Qualcosa di perfetto, di incredibile!
Non c’è niente di questo capitolo che non sia perfetto, per me!
Ogni personaggio è caratterizzato in maniera stupenda, ogni scena è di una profondità immensa.
C’è un mondo dietro ogni dettaglio!
E io li ho amati tutti, dal primo all’ultimo.

Grazie infinite per questa storia!

Tyel

Recensore Master
14/07/17, ore 18:02

Niente da fare, io e le tempistiche non andiamo d'accordo. Per questo ennesimo ritardo, ringraziamo cuginetto :P.
Venendo a noi, comincio col dirti una cosa che ho dimenticato nello scorso capitolo: il titolo. Kan, questo titolo mi manda letteralmente in brodo di giuggiole ogni volta che lo leggo. Davvero, rende in modo così perffetto tutta la grandiosità di un regno come il Doriath ridotto all'impotenza che posso sentirlo crollare con tanto di musica tragica in sottofondo, non sto scherzando XD.
E dopo essere partita con la mia bella dose di vaneggiamenti, che comunque non fanno mai male... Beh, Nelyo. Ok, tu sai già come la penso su di lui, e cioè che rispetto a tutti i fratelli è quello che mi risulta più indifferente. Ma questa è una situazione che fa eccezione, perché qui ho sempre provato grandissima empatia per lui.
Sarà che da sorella maggiore non posso non sentirmi schiacciata da tutto il carico di responsabilità che ha sulle spalle, sarà che la perdita di tree fratelli in un sol colpo è quanto di più straziante, sarà quel suo voler cercare i due figli di Dior... Non so, questo è un momento in cui tendo a volergli più bene del solito anche nel Silma, perciò mi premeva tantissimo leggerne una tua resa. Ancora di più perché sospettavo, da certi tuoi accenni qua e là, che avessimo versioni inquietantemente simili della faccenda, e ne ho avuto conferma... Cosa che, in questo caso, è stata una tremenda pugnalata al mio cuore.
Partiamo da Nimloth... Te l'ho detto, lei mi fa una tenerezza infinita e immagino che tra lei e Dior ci fosse un sentimento davvero intenso. Perciò il vederla strisciare fino a lui in quel modo... Non riesco nemmeno a dirti quanto mi abbia fatto stringere il cuore. Senza contare che anche io ho sempre pensato che a ucciderla sia stato Curvo... Ecco, Curvo, lo so che sei morto, ma qui quattro schiaffi te li meriti tutti... Anche cinque. Anche sei. Anche centoquarantaquattro... Diamine, no, Nimloth no!
E Nelyo... Credo abbia avuto un forte impatto anche su di lui, la sua morte. Tanto che sembra quasi soffermarsi più sulle condizioni di lei e di Dior che non dei fratelli... Mi chiedo se sia per rabbia nei confronti di questiultimi, o perché il dolore è troppo forte per metabolizzarlo, o per un insieme di tutto questo e forse anche altro. Dio, la complessità di Nelyafinwe. Ora la colgo a pieno, e la amo sul serio, finalmente.
A proposito di Nelyafinwe: ecco, qui il suo nome, il suo nome paterno, mi ha fatto molto più male che non in Nessuna Resa. Mi è sembrato davvero come se avesse iniziato da poco a usarlo (anche se non credo sia così, non così poco, almeno) e, soprattutto, mi è sembrato che davvero qui si percepisca tutto il vuoto di quel nome, e allo stesso tempo il carico di responsabilità che contiene. Perché qui Nelyafinwe è l'erede di Feanaro, lo è a tutti gli effetti. Lo dimostra con la spada del padre, ma ancora di più nel modo di reagire, per quanto Nelyo sappia dominarsi e controllarsi come si conviene a un re e a un comandante.
Ecco, altra cosa che ho amato del tuo Nelyo e che speravo con tutto il cuore di poter leggere: il suo essere stratega. Uno stratega che sì, sbaglia, perché ha fatto un errore di valutazione mica da poco, ma pur sempre stratega rimane, e questo si coglie perfettamente in tutto ciò che fa, a cominciare da ciò che lo muove alla ricerca dei gemellini... Almeno, così ho interpretato la cosa. Nelyo è sì roso dai rimorsi, dalla rabbia verso se stesso per aver lasciato andare Tyelko e Curvo da soli con Moryo, ma dubito che prenderebbe con sé Elured ed Elurin per far loro da padre adottivo... Se li trovasse, immagino troverebbe il modo per impiegarli come utili ostaggi, dopotutto.
Ma non li troverà, e al solo pensiero degli orchi e dei segugi di Tyelko (Kan, tu non puoi immaginare quanto ho pensato alla sorte dei segugi di Tyelko dopo il Doriath, e quanto abbia fangirlato nel vederli comparire qui e nel vedere che siamo giunte alle stesse conclusioni!) mi si stringe davvero il cuore.
Tra l'altro, tutto questo soffermarsi da parte di Nelyo sui giochi dei bambini, giochi per bambini troppo piccoli, mi fa pensare che presto farà due più due e penserà: "ehi, ma non è che ce n'era un altro? Possibile?" Insomma, Nelyo è di mente acuta, da lui mi aspetterei questo e altro XD senza contare che ha visto le tracce di quello che immagino sia stato il passaggio di Artanis... Metti in moto i neuroni detective Russandol!
Ah, e sempre a proposito dei bambini e di quella stanza dei giochi su cui, lo so, farò incubi: il "santuario infantile". Ecco, questo è un termine che altrove avrei trovato tremendamente melenso. Ma qui invece mi è rimasto impresso perché è... Giusto, efficace. E Nelyo, Nelyo che con i bambini vuoi o non vuoi ha sempre avuto a che fare, proprio per questo lui non riesce, ora, a violare l'intimità di quella stanza, di quel "santuario"... E non può non pensare ai gemelli senza associarli agli Ambarussa quando erano bambini e non belve feroci. A proposito, per quanto io non riesca a non trovare straniante la presenza di entrambi i gemelli a questo punto della storia, l'ho trovata azzeccatissima... Perché insieme i gemelli sono davvero belve senza la guida di un capobranco, come sottolinea la voce di Moryo (altra cosa straziante, questa delle voci, ci tornerò tra poco).
E Kano... Oddio, il silenzio di Kano sa essere così assordante, la sua disapprovazione inespressa forse è quanto di più doloroso, sarà anche perché credo che Nelyo e Kano abbiano un legame tutto particolare, legame che qui ho sentito come incrinarsi.
E in tutto questo, l'errore di Nelyo non fa che riecheggiare in continuazione. E dopotutto, non lo posso biasimare. Nelyo di stare all'avanguardia non se la sentiva, ma nemmeno di mandare da soli i due fratelli più agguerriti. Il problema è che Moryo, per quanto cambiato (mi interessa da matti la sua evoluzione, a proposito) resta sempre Moryo. E gli altri due... Certo, Tyelko, tu hai proprio parlato. Forse hai un pugnale parlante, tipo la spada di Turin :P ok, battute pessime a parte, decisamente un clamoroso errore, ma io lo trovo comprensibilissimo e, davvero, non posso che empatizzare con Nelyo sotto ogni aspetto e, in sostanza, è la prima volta che guardo al secondo fratricidio in chiave totalmente anti-Tyelko e Curvo, direi che è un grande risultato XD.
Tra l'altro, sono curiosa di sapere come Nelyo "disciplinerà" i soldati di Tyelko che hanno abbandonato i gemellini a morire nella foresta... Mi verrebbe da dire che li giustizierà tutti, ma sarebbe uno spreco di uomini, e decisamente non sarebbe da lui.
Ma veniamo al terzo punto di questo capitolo che mi ha più fatta star male (i primi due sono Nimloth e la stanza dei giochi, se non si era capito XD) le voci.
A parte il fatto che mi dà l'idea di un Nelyo lucidissimo e allo stesso tempo sull'orlo della follia e già questo di per sé mi uccide, ma... Lo Helkaraxe. Lo Helkaraxe che torna anche qui, anche se appena accennato. Non so perché, ma quest'unico pensiero in comune che hanno Nelyo e Artanis, per quanto espresso in maniera totalmente diversa e per motivi totalmente diversi, mi ha commossa. Sarà che ho pensato che, in fondo, al di là di qualsiasi schieramento, sono entrambi Noldor e certe esperienze gli appartengono, in maniera più o meno diretta. Ma divago, divango pesantemente.
Dicevo: le voci. Mi ha ucciso la durezza pratica di Finno, la dolcezza triste di Moryo, il tono beffardo e spietato di Tyelko e Curvo. Sono tutte parole con cui Nelyo naturalmente rimprovera se stesso, ma la maniera in cui la sua mente gli mostra tutto questo... E' troppo, Kan, è davvero troppo. E non solo... E' esattamente il modo in cui immagino Nelyo affrontare questa vicenda, questo post secondo fratricidio così doloroso e confuso. Davvero, hai dato voce a cose che ho sempre immaginato ed è stupendo e stranissimo e bellissimo e io so solo urlare e squittire anche dopo una settimana di letture e riletture.
Grazie davvero per aver scritto questa storia, Kan, grazie per aver mostrato le ragioni di tutti. Grazie per non aver mostrato un giusto e uno sbagliato, per non aver fatto pendere la bilancia a favore di nessuno. E' così raro trovare lavori di questo genere, e leggerne, e scriverne, è davvero qualcosa che adoro con tutto il mio cuore.
Ti abbraccio forte e ti chiedo scusa per la recensione sconclusionata, spero si capisca qualcosa!
A presto

Mel
P.S.: niente da fare, Tyelko che sfotte Findo è riuscito a farmi ridacchiare. Non ci riesco, la disintossicazione è ancora lunga :P
P.P.S.: ti prego, molesta Chià, voglio assolutamente la sua versione del secondo fratricidio!

Recensore Master
11/07/17, ore 23:07

Sono in ritardo clamorosissimo, e per quanto ti abbia già ammorbata allegramente in privato con tanti scuoricinamenti devo dire che non vedevo l'ora di commentare, perché oddio, non mi sento così dai tempi di Sulla Soglia.
Sarà che adoro i dittici e avevo proprio bisogno di un dittico, ma no, decisamente non è solo questo... Il fatto è che hai scritto tutto quello che volevo leggere, tutto quelllo che sentivo un bisogno assoluto di leggere.
Ora, non mi voglio dilungare in un rant infinito su cose che tutte e due conosciamo benissimo e su cui la pensiamo allo stesso modo, ma oddio, Kan, quanto adoro i due pov contrapposti. E quanto adoro il fatto che tu non voglia mostrare una ragione univoca, assoluta, ma solo i drammi diversi di persone diverse, di popoli, di esistenze che si contrappongono.
Qui nessuno è santificato, nessuno ha la ragione che pende totalmente dalla sua parte. Ok, si può dire che i Sindar in quanto massacrati sono le vittime e i Feanarioni i carnefici, ma sarebbe così estremamente riduttivo... C'è tanto, troppo di più, e tu tutto questo lo hai messo in luce in un modo che... Oddio, mi sciolgo e vorrei piangere. Sul serio, sono passate due settimane ormai da quando hai postato questo primo capitolo, e io ancora lo leggo e piango.
Ma andiamo con ordine... Sì insomma, più o meno, come sempre XD.
Innanzitutto, Artanis. Già solo per aver scritto dal suo pov ti vorrei abbracciare. Ma a parte questo, credo di non averti mai detto che io sono ipercritica ogni volta che leggo il pov di Artanis in giro per il fandom. Finisco per criticare ogni minima cosa e a fine lettura sbuffo e dico: uff, non l'ho trovata nemmeno stavolta.
Bene, qui non è successo. Questa è lei, è Galadriel. Almeno, è la Galadriel che anche io immagino e che volevo leggere. La amo, sul serio.
E credo di star mettendo seriamente in discussione tutto il mio essere feanoriana... Ok, questo ormai stava succedendo da tempo, ma davvero, come posso non commuovermi davanti a questa Galadriel che cerca di non essere invadente eppure si sente investita di un ruolo (perché Dior e Nimloth sono pur sempre suoi parenti, e sono così giovani ai suoi occhi!)
No, sul serio, non posso non amare Galadriel così "naturalizzata" Sindar, adoro il modo in cui mescola le lingue, che può sembrare casuale ma non lo è per niente (il Quenya è per ciò che ancora le è caro legato all'infanzia, il Sindarin è la lingua che ormai le appartiene, la lingua del suo Celeborn, la lingua con cui addirittura pensa a se stessa... Quanto mi intenerisce che già lei si chiami interiormente Galadriel! E Faenor no, lui merita il Sindarin, pirla :P) davvero, Kan, è stupenda.
Ed è stupenda anche nel suo essere stratega, spietata quasi, nel proporre la scelta drastica di separare Elwing dal resto della famiglia, salvo poi mostrare tutta la sua vulnerabilità e le sue insicurezze quando Nimloth affiderà a lei il compito di portare la piccola, e il Silmaril, in salvo.
Mi hai ricordato perché non si può non amare Galadriel: perché è così complessa, piena di sfumature... Vulnerabile e terribile, combattiva e dolce.
E Celeborn... In genere penso a lui come a una specie di mummia che segue Galadriel in tutto e per tutto, e non mi accorgo dell'enorme torto che faccio non tanto a lui, ma a Galadriel stessa. Perché diamine, se lei ha scelto Celeborn un motivo ci sarà, e negarlo o, peggio, ridurre tutto a un: "alla donna forte serve un uomo da comandare a bacchetta" è quanto di più svilente, insultante e degradante per la donna in questione e le sue scelte.
Insomma, tutto questo per dire che hai mostrato esattamente quei lati di Celeborn che per me restano troppo spesso nell'ombra e che, invece, vorrei vedere più spesso. Celeborn è la parte calma di Galadriel, razionale, ironica, anche... Oddio, quanto ho adorato Celeborn che fa l'imitazione di Galadriel infuriata e lei che ride... Davvero, voglio abbracciarli! Insomma, insieme sono perfetti e io adesso voglio qualcosa di incentrato unicamente su di loro scritto da te, così come voglio una tua Dior/Nimloth, non mi importa se rossa, ma piena di tenerezza... Ti prego, voglioooooo!
E a proposito di Dior e Nimloth, non mi ero mai soffermata a pensare a quanto possa essere stato difficile, per lei, gestire due gravidanze, di cui una gemellare per di più, così ravvicinate. Insomma, non è naturale èer un'Elfa, anzi, dev'essere tremendamente sfiancante.
Ma ancora di più ho trovato straziante il modo in cui Elured, Elurin ed Elwing vengono visti da occhi elfici, con Nimloth terrorizzata all'idea di perderli, e Artanis che... Beh, mi ha dato l'impressione, tra le righe, di trovarli un po' noiosi, ancora così piccini alla loro età XD.
In tutto questo, davvero, credo che tu non abbia fatto che acuire il mio amore e la mia tenerezza nei confronti di Nimloth, e già ne provavo tantissima da sempre, ma adesso voglio solo avvolgerla in una copertina assieme ai suoi bambini e non lasciarla più... Dior no, a lui non riesco ancora a voler così bene, mi spiace :P per me resta una cicogna arrogante, nonostante tutto. Anche se, oddio, visto dagli occhi di Artanis appare così giovane, così volenteroso ma inesperto... Va bene, va bene, anche lui mi fa tenerezza.
E l'idea dei Sindar nelle caverne, chiusi come conigli in trappola... No, no, sto troppo male. Guarda cosa mi hai fatto, Kan, con i Sindar! :P
E poi più rileggo questo primo capitolo alla luce del secondo più... Oddio, quella stanza dei giochi, quella maledetta stanza dei giochi... Mi si chiude la gola solo a pensare a tutto questo, sul serio.
E... Posso dire di sentirmi onorata per quel mio headcanon nelle tue mani e per l'uso che ne hai fatto? Io immagino qualcosa di molto più frenetico, tipo i Feanarioni che irrompono in Menegroth e Galadriel che non si capisce bene come riesce a salvare Elwing e il Silmaril, salvo poi rimproverarsi di non essere riuscita a prendere anche i gemellini... Ma ho adorato la tua versione. Ha senso, terribilmente senso. Come potevano anche solo sospettare dell'esistenza di un'altra bambina? Ora vorrei leggere qualcosa in cui vengono a sapere che i figli di Dior erano tre (impediscimi di immaginare Nelyo in modalità regina cattiva che interroga lo specchio delle brame, ti prego XD) ok, scherzi a parte, adoro tutto questo. E non so cosa sia più struggente, se Nimloth che manda la piccola Elwing dal "marinaio con la barba, quello dei racconti" o il paragone di Galadriel con lo Helkaraxe... Dio, certe immagini, i capelli di Elenwe... Credo di voler leggere anche qualcosa di tuo incentrato su quei momenti, anche se fa malissimo anche solo da immaginare.
E in tutto questo, la frustrazione di Galadriel per non poter combattere... Tra l'altro, Galadriel si sente protetta e questo la frustra, ma credo, invece, che Dior e Nimloth, più che di proteggere lei, avessero intenzione di proteggere la figlia, mettendola nelle mani di una persona tanto fidata e capace... Ma Artanis è troppo orgogliosa per pensare una cosa simile, al momento. E come non capirla?
Oddio, sono sicura di avere minimo altre centoquarantaquattro cose da dire, ma a questo punto vorrà dire che le aggiungerò domani al commento al secondo capitolo. Intanto, ti lascio con tutta la felicità di questo mondo per aver letto una storia tanto ben scritta su un momento così delicato e terribile. Davvero, Kan, non speravo in qualcosa del genere nemmeno nei miei sogni più selvaggi, e dire che nutrivo grandi speranze per questa storia XD.
Ti abbraccio fortissimo!

Mel
P.S.: inutile dire che Lindamire mi incuriosisce da matti... Oltre al fatto che mi chiedo se e quanto gli elfi facessero uso di figure come le balie, visto che per il latte dubito anche io ci fosse bisogno, e quanto a balie asciutte, sappiamo che i genitori trascorrevano tantissimo tempo con i figli e che i bimbi elfici avevano bisogno di poco controllo, sarei curiosa delle tue opinioni in merito! Ma comunque, a parte questo, Lindamire mi incuriosisce come personaggio in sé, se le darai spazio in futuro... Ben venga!