Recensioni per
L'Ultimo pezzo alle montagne
di SuperGoat

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/09/17, ore 11:56

Ciao carissimo,
sembra di leggere il libro Cuore, e te lo dico come un complimento. Valori di una volta, personaggi che, anche se piccoli, non hanno paura di tenere fede fino in fondo alle loro scelte. Giochi di bambini, apparentemente innocenti ma in realtà violentissimi, nei quali si rispecchia la situazione politica e sociale dell'epoca. Un bellissimo lavoro di ricerca storica, sia nel ricreare gli ambienti in cui i tuoi personaggi si muovono, sia nell'andare a ripescare una mentalità schietta, rispettosa e onesta che ormai è raro vedere.
Complimenti, una storia veramente molto bella.

Recensore Junior
11/09/17, ore 11:37

Ciao!
Sono passata, finalmente ^^
La voce narrante è calda e commossa, e l'umanità di un uomo che ricorda ancora con tanta vividezza i particolari di un giorno della sua infanzia ma gradualmente perde il senso dell'ultimo suo anno di vita è molto toccante.
Mi piace questa montagna viva che sa di sole, di stallatico e di sassolini sotto le scarpe; mi piace questa figura sognante ed eroica che spaventa e seduce un fratello ancora troppo piccolo per capire, ma abbastanza saggio da aver paura della morte, da intuire che non è soltanto un gioco.
Voglio solo farti due piccole osservazioni.
La prima è che, sebbene i giovani del 1904 fossero diversi da noi e probabilmente più maturi su certi fronti, riesce ancora difficile per un lettore moderno credere che un ragazzo di dieci anni abbia tanta coscienza di sé e parli con un tono già più adulto. Mi ha dato l'impressione di essere un ragazzo già di 13-14 anni, anche se so che probabilmente hai scelto di assegnargli quest'età perché durante la Grande Guerra avrà 14-15 anni, l'età che purtroppo molti soldati avevano davvero quando andarono a combattere.
L'altra osservazione riguarda la punteggiatura, che va benissimo, ma che qua e là mi ha fatto avvertire il bisogno di qualche pausa un po' più forte di una virgola e un po' meno netta di un punto.
Esempio: "La strada era lunga per arrivare ai pascoli, e Italo la percorreva ogni giorno, quando non doveva andare a scuola era obbligato da mio padre a dare una mano a Roberto, amico di famiglia e proprietario di bestiame, con le pecore, ad ogni modo non credo che a mio fratello dispiacesse, tanto più in alto si poteva andare, tanto più in alto Italo voleva salire".
Tutte le frasi sono suddivise fra loro per mezzo di virgole, eppure non sono né emotivamente né sintatticamente sullo stesso piano; il mio consiglio, se mi permetti, è di aggiungere qualche punto e virgola e due punti per marcare delle pause più dense di significato e per ordinare in modo più disteso i periodi.
Per il resto, ottimo inizio!
Ci rileggiamo presto,
N.

Nuovo recensore
07/09/17, ore 17:01

Buongiorno ^^
Dunque, la storia è scritta molto bene e con molta cura: sia nel prologo che in questo primo capitolo si vede molta attenzione non solo alla grammatica e alla scorrevolezza nella lettura delle frasi, ma anche un'attenzione quasi maniacale nel descrivere il più accuratamente possibile il modo di vivere di più di cento anni fa: le abitudini dei due fratelli, il loro modo di vivere la scuola e il mondo che li circonda, la famiglia e le sue consuetudini, i rapporti madre-padre e figli, tutto quanto è così diverso dalle abitudini di oggi e immerge fin da subito nell'atmosfera del 1905! Nulla è stato lasciato al caso, si vede che dietro c'è stata una ricerca approfondita sui modi e i costumi del primo novecento: dettagli quali la mano legata dietro la schiena, l'uso delle aste, norme sociali come il pulirsi il collo o le unghie... insomma, complimenti, tutto contribuisce a rendere al meglio l'ambientazione e fidati, non passa inosservato se si sa leggere con un po' di cura e attenzione ;)
Parlando dell'intreccio non accade molto, ma va bene così: la vicenda è ancora agli inizi, deve svilupparsi, ed è giusto che si prenda il suo tempo per sviluppare al meglio i personaggi, il mondo che li circonda e tutto ciò che serva perché la storia prosegua al meglio.
Personalmente, ho apprezzato molto quando hai descritto l'ambiente scolastico e le diatribe di Italo e dei compagni con gli austriaci: il tutto era divertente ed Italo è un personaggio che, anche se fin'ora ha mostrato una personalità abbastanza semplice e lineare, cattura per questa sua volitività ed intraprendenza, anche se vogliamo un po' autolesionista xD
Invece mi ha poco coinvolto il punto in cui Vittorio rischia di morire. E non perché la decisione di farlo pendere da una rupe non fosse abbastanza angosciosa e terrificante, anzi! Ma perché per tutto il tempo mi sembrava una cosa troppo estrema, per due bambini di cinque e dieci anni: la stessa scalata di Italo m'è parsa surreale e, se in un altro tipo di racconto più goliardico o più improntato all'aspetto fantastico mi sarebbe sembrata perfettamente in linea con lo stile dell'opera, in questa, molto più improntata al realismo, l'ho trovata decisamente surreale e un pochino spaesante durante la lettura. Ma ribadisco, è stata una mia percezione personale, sono sicuro che altri la potrebbero gradire e anzi, trovarla molto concitante visto il dramma che narra. Bellissimo comunque il momento in cui i due fratelli si riuniscono piangenti: molto tenero, molto intimo, molto... molto umano, complimenti. Ma tutta la vicenda è trattata così, tentando di creare dei character che non siano macchiette ne individui bizzarri o surreali, ma semplicemente dei plausibili bambini dell'inizio novecento. Anche i personaggi più di contorno come Anna appaiono perfettamente credibili e si sente siano ben costruiti anche se, effettivamente, ben poco fanno durante la narrazione, di cui Italo e Vittorio sono i protagonisti indiscussi. Molto bello anche il punto di vista molto "militaresco", diciamo, di Italo: i suoi ragionamenti paiono molto coerenti, sia con il contesto nel quale è calato sia con il suo modo di comportarsi. Solo che, anche li, ho trovato un poco strano ed eccessivo che un bambino di dieci anni pensi addirittura a dove finiranno le sue spoglie... diciamo che Italo è forse l'unico personaggio della vicenda che a tratti pare essere sovrumano, ecco, sia nel modo di agire e che pensare. Ribadisco, ciò di per se non è un male, anzi! Solo che per il modo nel quale è stata costruita la vicenda, con questo realismo nudo e crudo, ecco, in certi punti stona un po'. Ma nel complesso sono inezie, e il lavoro è davvero eccellente, complimentoni! =D
L'unico altro appunto che posso farti e dal punto di vista "grafico": i paragrafi sono molto compatti, ogni tanto l'occhio salta da una riga all'altra e penso che ridistribuire le righe con più spazio darebbe al tutto un'aria più leggera e piacevole da leggere ;)
Ma anche qui, sono miei opinioni xD
Penso di aver detto tutto ciò che volevo esprimere. Ci tengo a dire che avrei potuto parlare ancora di questo tuo testo: la figura del padre, quella della madre, l'aver deciso di presentarlo come memorie di un anziano del 1999... ma il succo l'ho espresso ed è venuto un papirone, se continuo finisce che faccio una recensione più lunga del capitolo stesso, ahahah :'D
Ancora complimenti!
Ciau!

Recensore Master
04/09/17, ore 08:35

Ciao carissimo, piacere di conoscerti.
Quanti bei valori di una volta, di quelli che adesso non vanno più di moda: il sacrificio, il dovere, l'amore per la patria, l'onestà, la pulizia morale, il coraggio. C'è tutto questo nella tua storia, e ci sono bellissime descrizioni delle montagne, così intense che fanno venire voglia di essere su quelle vette e correre a perdifiato sui prati come i due protagonisti.
Mi piace molto anche la scelta dei nomi, Italo e Vittorio.
Molto bello il richiamo alla famosa canzone "il testamento del capitano".
Una bellissima storia, complimenti!^^

Recensore Master
03/09/17, ore 10:01

Buongiorno.
Un altro capitolo molto intenso.
Tanta amicizia, poi, tra le sue righe, e un rapporto speciale che lega questi fratellini.
Erano tempi duri, tempi molto diversi dai nostri. E pensare che è trascorso solo poco più di un secolo!
Buona domenica e buona giornata :)

Recensore Junior
26/07/17, ore 15:27

Ciao, eccomi di nuovo!

Avevo letto la trama di questa storia ieri sera ma poi non ho avuto la forza di continuare, così me la sono tenuta per questo momento di pausa?

Che dire?
Trovo una grande differenza di stile tra "Luigi - Rocket" e questa ma non saprei decidere quale delle due mi è piaciuta maggiormente, sono due stili molto diversi e questo domostra la tua capacità di adattare il tuo modo di scrivere alla storia che decidi di narrare, all' epoca in cui l' ambienti e ai personaggi. Non è una cosa per niente facile anche se può sembrare banale!

Questi due fratelli mi incuriosiscono anche se ho la sensazione che la fine di Italo si ricollegherá a questo primo capitolo, se sarà così sappi che già mi dispiace, non so per quale motivo ma mi ha ispirato simpatia e allo stesso tempo uno strano coraggio! Credo che mano a mano che lo svilupperai diventerà sempre molto interessante!

Recensore Master
16/07/17, ore 11:34

Buongiorno.
Un racconto che, già dalle sue prime righe, sa di un profondo patriottismo, e di amore per l'Italia.
Tempi duri devono venire per questi due giovani protagonisti...
Beh, la vicenda è cominciata in modo deciso, e chissà quel che accadrà prossimamente.
Buona domenica :)