Dovevo recensire questa storia diverso tempo fa ma, per una cosa o per l'altra, ho finito per dimenticarmene, chiedo venia!
Comunque, passando subito al sodo, sono stata indecisa fino all'ultimo sul colore della bandierina della recensione, ma alla fine ho optato per quella bianca, ovvero per un parere neutro. Non che la storia non mi sia piaciuta, anzi, però... non posso negare di aver trovato tutta la narrazione un po' frettolosa, avrei preferito vedere una descrizione più approfondita del contesto, dato che ci troviamo comunque in un universo alternativo. Anche l'introspezione dei personaggi l'ho trovata un po' scarna, il rapporto d'amore omosessuale fra Seiya e Shun viene praticamente dato per scontato, non viene spiegato il modo in cui è nato e come i due si siano conosciuti e avvicinati durante la schiavitù. Il discorso vale anche per gli antagonisti, ovvero Saori e i suoi tirapiedi, i quali, nonostante abbiano un ruolo abbastanza importante all'interno della fiction, finiscono quasi per risultare delle comparse.
Insomma, l'idea è ottima, ci sono tutte le carte in regola per creare una storia molto interessante e avvincente, ma purtroppo il potenziale non è stato sfruttato appieno.
A mio onesto parere, anche l'italiano qui è un po' una pecca. Non è eccessivamente scorretto e non è affatto sgrammaticato, si dimostra anche di facile comprensione, ma ammetto di averlo trovato un po' scolastico, così come le descrizioni. L'ambientazione, infatti, viene descritta davvero poco, capisco voler lasciare spazio all'immaginazione, ma qualche dettaglio in più non avrebbe guastato!
Ciò, però, non significa che ai miei occhi questa fiction risulti brutta o insufficiente, al contrario, ho apprezzato molto il fatto che sia una delle poche storie che, seppur estremiizzando ancor di più la loro cattiveria, rendono Saori, Mitsumasa Kido/Alman e Tatsumi/Mylock per quello che sono davvero, cioè degli schiavisti che usano i bronzini per i loro scopi e non esitano a maltrattarli per ogni singola stupidaggine. Ho sempre odiato questo loro comportamento nel manga, così come ho detestato anche il fatto che sia Kurumada che i protagonisti stessi (probabilmente vittime di lobotomia...) cercassero sempre di farli passare come personaggi positivi, Saori specialmente, che fa tanto la dea giusta, onesta e promotrice della giustizia ma poi è la prima a trattare quei cinque disperati come pezze da piedi e a metterli in pericolo grazie alla sua stupidità (perché diciamoci la verità, spesso è proprio lei che si va a ficcare in situazioni pericolose, costringendo poi Seiya & Co a salvarle le chiappe, e si permette pure di fare la stronza con loro!). Insomma, da sotto questo punto di vista non posso negare che la storia mi abbia soddisfatta assai, anche se mi dispiace molto per Seiya e Shun.
In conclusione, un lavoro non eccelso e sul quale sarebbe stato meglio lavorare con più attenzione ma, tutto sommato, piuttosto interessante e con ottimi spunti! Detto ciò, io mi eclisso e chiedo scusa se, forse, questa recensione risulterà un po' sconclusionata. Probabilmente sono stata un po' pignola, ma sono sicura che tu abbia il potenziale per scrivere delle belle storie, perché come punto di partenza non è affatto male! Mi auguro che questo commento possa aiutarti a migliorare.
Alla prossima! |
