Recensioni per
I dolori del giovane Florian
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/07/21, ore 14:12

Carissimo,
cosa ti posso dire prima che tu, esasperato nel profondo dalle mie recensioni, tenti di uccidermi affogandomi nella prima pozza d'acqua a portata di mano? Fondamentalmente tante bellissime storie che hai scritto, io le ho recensite in un brutto periodo in cui era già tanto se ero capace di digitare sulla tastiera. E quindi... riletture *tuoni e fulmini sullo sfondo*.
Inoltre avevo bisogno di romanticismo scritto bene, una cosa molto rara. Sì, hai il pieno diritto di spruzzarmi addosso l'Autan come se fossi una mosca.
In ogni caso... ah, lo stile romantico tedesco. Gioia per gli occhi.
L'hai descritto benissimo, non sei scivolato nella monotonia e nella pesantezza che spesso sono tipici di racconti simili.
Inoltre cosa posso dire, amo l'ambientazione storica e ho sempre odiato Napoleone. Poveri i miei prussiani, come sai bene fa sempre piacere leggere una storia in cui i tedeschi non sono appiattiti al livello di "nazisti".
Non sono una grande fan dei sentimenti romantici "in real life", diciamo, ma nella letteratura sì, e quindi ho amato la one-shot. C'è da far piangere sia Goethe che Jane Austen (il primo di orgoglio, la seconda di invidia).
La fine è perfetta. Drammatica, ma ci sta tutta, da veri tedeschi.
E adesso mi dileguo e smetto di romperti.
A prestissimo!^^

Recensore Junior
30/10/19, ore 20:39

Carissimo
Non trovo le parole per commentare questa storia. Hai scelto il mio periodo preferito per una delle mie nazioni preferite. La farei leggere a tutti quelli che sfottono la Germania a suon di"wurstel ,crauti ,nazi,sandali con calzini bianchi e andiamo a Berlino ,Beppe"così magari si fanno un po' di cultura su un Paese che insultano senza saperne assolutamente niente.
Secondo me Goethe ne sarebbe fiero,ma io sarei molto più felice se mi presentassi Armin
 

Recensore Veterano
18/01/19, ore 01:33

Ciao, carissimo ^^
Come sempre, perdona l'intrusione.

Guerre napoleoniche, un ufficiale ferito, "I dolori del giovane Werther"! *.*
Come questa storia sia sfuggita alla mia attenzione finora è un mistero. Sono veramente felice di averla scoperta: è, come sempre, molto originale e molto ben scritta.

Giustamente è una storia d'amore narrata dal punto di vista di un adolescente, quindi ci sono (ed è comprensibile) sballottamenti emotivi notevoli ma non pesano assolutamente perché sei riuscito a costruire una trama fluida, ma soprattutto a coinvolgere chi legge, catapultandolo nella mente e nel cuore di Florian.
Povera creatura, mi sembra di conoscerlo da una vita!
Non ho trovato il racconto melenso o zuccheroso e questo è un altro punto a favore.
Mi ha colpito molto la dolcezza e l'innocenza sia del protagonista che di Armin (che, alla fine, è pure un ragazzo) ed è bello come riescano a coltivare un sentimento tenero e sincero nonostante il dramma della guerra. In un certo senso mi ricorda "Guerra e Pace", sia nell' atmosfera di sospensione tra una battaglia e l'altra che nel rapporto tra i due. Florian mi ha fatto pensare a Natasha al capezzale del principe Andrej.
Solo che, per fortuna, i tuoi personaggi non si abbandonano al sentimentalismo angosciante di Tolstoj.

Come deformazione professionale mi sono soffermata sulle scene di cura del ferito e devo dire che mi hanno colpito molto: senza scendere nei particolari, accennando appena, con delicatezza riesci a suscitare una forte emozione e questo mi suscita ammirazione.

Delicatezza è una delle parole chiave per descrivere questo racconto: scene semplici, chiarissime anche se non dettagliate. Se fosse un dipinto sarebbe un' acquerello.

Anche il finale "tragico" non stona: i due amanti muoiono abbracciati, probabilmente felici, trovando la pace che non avrebbero avuto in vita.
Colpa di Napoleone, comunque, come tutti i mali del mondo!

Complimenti, vecchio mio, davvero un bel lavoro!
A presto ^^

Recensore Master
28/07/18, ore 19:38

Ciao carissimo!
Ultimamente stai scrivendo solo di rating rosso, e così ho pensato si recuperare un'altra storia dalla tua splendida libreria.
Allora, sai già che lo slash non è il mio tipo di coppia preferito però... però niente, quando mi trovo davanti queste storie che sono un concentrato di angst, empiti, palpiti e melodramma non posso assolutamente evitare di leggerle tutte d'un fiato e di restare alla fine con gli occhi che luccicano. Non ho mai letto il Werther o Jacopo Ortis, finora (ma sono praticamente sicuro che lo farò nel giro di un paio d'anni) ma credo davvero che lo stile che hai usato in questa storia sua semplicemente perfetto: il genere epistolare è molto difficile da rendere in modo sia originale che verosimile, e questa ripresa del classico ti è riuscita ottimamente.
Tutta la vicenda si svolge nell'arco di un mese e mezzo circa, ma in questo ristretto contest temporale sei riuscito a racchiudere tutto ciò che c'era da dire su Florian e l'ussaro nero: fin dalla prima descrizione, quell'Uriel arcangelo guerriero di Dio mi ha proprio indirizzato nella giusta direzione che ha preso la tua storia, tra questi patimenti esagerati (beh, in alcuni tratti mi sono chiesto cosa avesse fatto di male Erich per doversi leggere e dover rispondere a questi semi-deliri, ma il tutto rientra perfettamente nel genere) e gli ideali propri del Romanticismo tedesco che vengono espressi nella pittura di Friedrich come nell'esaltazione degli ideali letterari classici di onore e amore per la patria.
La scena del risveglio di Armin è stata fortissima, molto in linea sia con lo stile generale del racconto che con il carico emozionale che hai voluto trasmettere nelle poche righe di ogni paragrafo (vedi che ce la fai a raccontare anche in breve?), e anche il momento il cui ha risposto alla voce di Florian... beh, un piccolo sussulto c'è stato. In tutto questo classicismo però ci ho trovato anche dell'originalità, non avrei proprio mai pensato che Armin potesse ricambiare i sentimenti dell'addolorato giovane nobile (che, diciamocelo, si è innamorato di lui non solo per la bella faccia e gli occhi taglienti ma soprattutto per il suo essere un ussaro... chissà se gliene fosse capitato uno sfregiato...), questa scelta mi ha sorpreso molto ti confesso: però bisognava rendere ancora più straziante la separazione, e ci sei riuscito perfettamente facendo passare anche il dolore interiore del soldato; bellissima la scena d'amore della fine di settembre, velatissima ma allo stesso tempo estremamente passionale come malinconica, sapeva molto di vero addio. E se non sbaglio c'è anche un po' di Mannerbund (termine che tu e Saelde usate spesso, me li sono dovuto cercare ma la spiegazione c'era solo in inglese, per cui non saprei dirti quanto ci ho capito, ma il'ultimo frammento mi ha ricordato il concetto). La scelta di arruolarsi sotto false carte di Florian non poteva che essere scontata, mentre il finale (so che te l'hanno già detto, ma me l'ha ricordato tantissimo anche a me) è proprio quello di Lady Oscar (con lacrime e melodramma annessi in quantità spropositate).
Una storia bellissima, ancora una volta, ma il tuo nome è proprio sempre una garanzia; aggiunta subito alle ricordate, come al solito mi intasi le liste ; -) xD
Mi scuso per il piccolo romanzetto di recensione (che inizialmente avevo anche pensato di scrivere in stile epistolare, ma avrei dovuto passarci la serata intera) e ti saluto carissimo, alla prossima! Tuo affezionatissimo lettore,
mystery_koopa

Recensore Master
14/03/18, ore 21:12

buona sera, ormai lo svago è leggere le Tue storie, nel senso che è un piacere .. davvero, qui ondeggiamo tra le lettere di foscoliana memoria del caro jacopo Ortis e i dolori del giovine Werther.. E il Tuo stile è davvero originale, superbo e maturo, Ti cali nel periodo e lo fai rivivere con accuratezza e precisione. Il finale ricorda quello di Lady Oscar .. o forse era il periodo? Quien sabe. Comunque, rinnovo i miei complimenti, i Tuoi scritti sono una garanzia di perfezione. Alla prossima JQ

Recensore Master
12/02/18, ore 13:14

Oltre ad essere originale (a prescindere dalla goethiana e foscoliana memoria), questa storia convince perchè è come stare seduti sulle montagne russe dell'animo umano, in oscillazione tra dolore e gioia. Quando si tratta poi di ricostruzioni storiche, non ti batte nessuno. ^^
Ancora complimenti! :)

Recensore Master
14/12/17, ore 21:35

Ciao, vengo ora da una'latra recensione e devo ammettere che mai mi sarei aspettata una storia del genere di questo stile. So che hai preso come esempio un altro romanzo in forma epistolare e con un linguaggio più aulico e antiquato ma hai saputo renderlo davvero molto bene: non si sente la forzatura di uno sile che credo non ti appartenga più di tanto.

Leggendo altre tue storie, o potuto apprezzare uno stile completamente opposto e quindi per me è stata una sorpresa.

Passando ai personaggi, se devo essere sincera, ho visto in Florian più un'ammirazione sfociata nella passione che un veo e proprio sentimento: Florian non amava Armin ma solo l'ideale di un eroe; se fosse stato ferito un altro ufficiale, secondo me, si sarebbe innamorato di lui.
Il finale mi ha ricordato molto Lady Oscar dell'anime o almeno così mi sono immaginata l'ambientazione (sbagliata certo, ma la mia testa è andata lì)

Grazie per avermi fatto scoprire questa particolare storia


a presto
milla4

Seconda recensione premio al contest "Dall'altra parte"

Recensore Master
08/12/17, ore 23:16

Ho amato profondamente questa storia. E pensare che quando, al liceo, mi capitò di leggere "I dolori del giovane Werther", lo trovai pesante, retorico, e ci risi sopra con tutto il possibile cinismo. Anche se, già allora, della grande sofferenza che può portare l'amore, già ne sapevo qualcosa. In realtà, pensavo che soffrire per amore fosse una cosa di cui vergognarsi. Adesso, in queste tue pagine, sembra di ritrovare quelle atmosfere e quel profondo sentire, quel lasciarsi portare dal sentimento fino a soffrire, e soffrire senza paura. Una volta pensavo che morire per un sentimento fosse per i deboli, e che metterlo in mostra facesse semplicemente pena. Adesso, leggendoti, in ogni parola di queste lettere scritte dal giovane Florian trovo una scintilla profonda di verità.
A parte queste annotazioni forse inutili, forse inutilmente intimiste, ho ritrovato in questo tuo scritto tutti i temi che si affascinano e i valori che per te sono preziosi (vedi che sto imparando a conoscerti): l'amore per gli ideali alti, la fedeltà e la dedizione, il saper anteporre l'ideale ai propri desideri personali, reputati a paragone di quelli sempre troppo piccoli ed egoistici (così è per Florian, che considera il proprio sentimento per Armin alla stregua di un egoismo meschino, se confrontato con i grandi ideali della lotta contro la tirannide e per la libertà del proprio Paese. Pensare che, oggi come oggi, sono i desideri individuali quelli che più contano, per non dire i soli che contano... e chissà come verrebbe considerato oggi un Florian che antepone alla propria personale soddisfazione un compimento più grande, una missione che va oltre, un orizzonte ben più distante...
Meraviglioso il lessico che hai utilizzato in questa tua opera: fluente e impreziosito di tante parole "antiche" che rimandano all'epoca storica in cui il racconto è ambientato e alla tensione morale tipica del Romanticismo tedesco. Anche la scelta del racconto epistolare, da questo punto di vista, è assolutamente attinente e azzeccata. Una storia di sentimenti, forti, puri, meravigliosi: è la loro limpidezza a renderli particolarmente struggenti, a suscitare in chi legge la nostalgia e il desiderio di un sentire che sia veramente integro, senza meschinità, ragionamenti, compromessi.

Recensore Veterano
17/11/17, ore 10:28

Avevo adocchiato questa storia qualche giorno fa, attratta dal titolo che inevitabilmente mi ha ricordato uno dei miei romanzi preferiti, e l'avevo conservata tra le seguite. Stamattina, colta da un'ondata di noia mentre avrei dovuto dedicarmi alla scrittura della tesi, ho deciso di darvi un'occhiata. L'ho letta tutta d'un fiato, con il viso praticamente incollato allo schermo del Pc e mi sono resa conto, solo a fine lettura, di avere gli occhi lucidi.
Non deludi mai, è davvero una storia bellissima e commovente, scritta così bene che sembra veramente autentica, scritta da un contemporaneo di Goethe. Davvero bravo. A presto!
Rosa

Recensore Veterano
16/11/17, ore 17:03

Il titolo di questa storia mi ha molto colpita e attratta: la promessa di poter leggere qualcosa che replicasse Goethe o Foscolo è stata molto allettante, e le aspettative non sono state disattese. Hai l'innata capacità di inserire completamente il lettore nel periodo storico di cui narri, la cura con cui sono descritti gli eventi storici (anche se rimangono sullo sfondo e fanno da contesto), le atmosfere evocate attraverso ambienti e comportamenti e soprattutto il lessico, la sintassi e lo stile che, in questo caso, ricalcano perfettamente quella de i libri romantici da cui traggono ispirazione. Ne sono rimasta basita: mi pareva di avere tra le mani le ultime lettere di jacopo ortis tanta era la somiglianza! Sei riuscito a calarti perfettamente nell'epoca in cui è ambientato il racconto e a replicare lo stile che allora andava di moda, trascinando in questo viaggio anche il lettore. Doc sarebbe fiero di te: sei riuscito a compiere un viaggio nel tempo senza macchina e plutonio ;) Ho amato ogni singola parola di questa storia, i toni sentimentali e quasi esagerati, i sentimenti così forti, disperati ed esasperati sono stati perfetti, verosimili e coinvolgenti. Ma non si è semplicemente trattato di un lavoro di "copiatura": hai fatto tua questa tecnica, le caratteri della lettura romantica, lo stile e le scelte lessicali e sintattiche per creare qualcosa di nuovo e originale. Bellissime le similitudini che hai usato, anch'esse si inseriscono perfettamente nel contesto e danno un'idea del sentimento profondo che scuote Florian. Ho apprezzato molto il fatto che quest'ultimo si innamori prima dell'ardimento, del patriottismo e del senso del dovere e dell'onore di Armin e successivamente del suo aspetto fisico celestiale. Credo sia significativo, in un certo senso, che tu abbia scelto di porre l'accento prima su queste caratteristiche e il fatto che i due siano attirati l'uno dall'altro per esse, perché si sentono spiriti affini che mettono la propria patria al primo posto (molto romantico anche questo patriottismo). Ho trovato anche molto verosimile l'ardore di Florian e il suo desiderio di combattere in difesa della patria, forse l'esaltazione della Sacra Patria è stata esagerata, per i miei gusti, ma nel complesso della storia non stona e si armonizza con il contesto e la giovane età del ragazzo. Insomma, ogni elemento di questo racconto è stato semplicemente perfetto e inserito con una tale naturalezza che sembrava di avere tra le mani un romanzo epistolare dell'Ottocento. Ottimo lavoro! Non penso che Goethe disprezzerebbe un omaggio tanto bello e ben riuscito ^^ Ayr

Recensore Master
14/10/17, ore 10:32

Prima Recensione Premio per il contest "Award for best one-shot - II Edizione"
Ciao Old, finalmente arrivo anche da te. Ho scelto questa storia per il titolo, mi ha incuriosito moltissimo e poi mi ricordava titoli di vecchie opere letterarie epistolari. La forma dello stile non mi ha affatto deluso, in effetti.
Grammaticalmente non credo di aver visto alcun errore, forse potrei suggerirti di inserire le incidentali tra virgole. Questo è un consiglio che non è errore: puoi benissimo lasciarle nella forma in cui si trovano, è altrettanto corretto.
Lo stile mi ha entusiasmato: è pieno di sentimento, coerente con il personaggio fino alla fine, arricchito da un lessico vario, pieno e usato in maniera esemplare. Hai adoperato la lettera come forma per la narrazione, in cui però non viene lasciato nulla al caso e tutto viene arricchito dalla personalità della voce narrante. Quindi un complimento va anche e sopratutto a come hai saputo gestire il pensiero di Florian: così vivace, pieno di vita e passione, a tratti infantile poiché idealizzato, senza filtri e drammatico nella sua prima passione giovanile. Il personaggio è stato reso coerente con l'età e con il contesto in cui lo hai inserito, immergendolo e facendolo specchio vivente della realtà che lo circonda: la natura idilliaca, dai colori tenui e caldi, genera questo frutto indomito e romantico, che si muove in un contesto pastorale con la mente leggera e sognatrice, il cuore come un battito d'ali di farfalla.
Ed è il paesaggio, e la cura che hai usato per descriverla, che mi ha sorpreso sopra ogni cosa e mi ha incollato al testo fino all'ultimo rigo. E' un paesaggio ameno, una campagna isolata, con un grande terreno e un lago limitrofo; un viale di alberi che conduce alla tenuta e un cielo che sa di pacata solitudine. Ho potuto immaginare ogni cosa di questo luogo, ne ho amato l'esterno e ne ho apprezzato il riflesso nell'interno, con questi arredi accoglienti, pregiati, ma che entrambi i personaggi fanno apparire soffocanti. Ed è questa ambivalenza del luogo che io ammiro: il paesaggio ameno e la casa accogliente diventano una gabbia per chi, come Florian e Armin, ricerca il fuoco della battaglia e l'onore di servire una patri più grande e ideale, nulla a che vedere con il contatto diretto e agreste della terra, ma servono e amano una terra politica, umana, uno scontro di vita e di libertà spirituale. E quindi il paesaggio accoglie questo spirito, se ne fa complementare, fino a diventare natura cattiva e un guinzaglio a cui ribellarsi nel tragico e imponente finale.
Il pezzo ultimo è stato necessario per fa capire l'epilogo di questa storia, ma ammetto che lo trovo un po' discostante dal resto. Ho immaginato quindi che queste lettere non vengono presentate nel momento in cui Florian le scrive o arrivano a Erich, ma piuttosto come un ritrovamento da parte di un terzo personaggio sconosciuto che le raccoglie e mette insieme i pezzi di questo puzzle.
Tornando allo stile devo per forza maggiore soffermarmi sul lessico e la proprietà di linguaggio. Hai cangiato il tuo modo di scrivere in modo da rendere coerente e intenso questo fuoco passionale e questo paesaggio ameno: lo hai, quindi, arricchito di metafore e similitudini, hai usato parole altisonanti e perifrasi lunghe e ricercate, a volte solenni e auliche, omeriche oserei dire, sopratutto quando ti appresti a disegnare il soldato come una leggenda che si fa realtà, creando questa sorta di mondo in mezzo, surreale, dove le tue parole trasformano tutto in un sogno.
I personaggi sono descritti magnificamente, a partire dal padre: non appare mai in prima persona, il figlio lo liquida con parole sempre molto tediate e una vergogna di sottofondo; eppure è proprio i sentimenti che prova verso questa figura paterna in antitesi con i suoi ideali che gli danno spessore e lo rendono una parte importante del cast.
Armin invece è l'eroe omerico, la leggenda che si fa carne, lo spirito che Florian ama prima che il corpo. Ne apprezza la perfezione, l'incarnazione degli ideali che perseguita; e credo che anche Armin resti affascinato dalla devozione di questo giovane romantico e sensibile, puro come lo è la sua patria. Ogni cosa intorno a Armin, persino il cavallo, mostra devozione e amore reverenziale verso di lui, e Florian non è da meno.
Florian credo di avertelo già accennato: è l'incarnazione della natura che lo circonda con un fuoco inusuale nel cuore, ma che mantiene quella istintiva purezza e innocenza che lo rendono affine con il paesaggio incontaminato. Ma come il terreno del padre subisce ingenti danni dalla battaglia, così Florian rimane danneggiato irreparabilmente dall'arrivo del guerriero. Il suo cuore si fa sempre più focoso e il suo spirito sempre più dannato, le sue parole sempre più utopiche e le sue azioni più disperate.
Hai dato un filo conduttore alla vicenda particolare, pittorico, e tutto questo è stato strettamente legato all'esuberanza e alla passione con cui la voce di Florian ce lo ha presentato. Sei stato bravissimo. Complimenti!
A presto!

Recensore Master
14/09/17, ore 14:44

Colpevosissimo ritardo! Chiedo venia :( 
La storia è tra le più tristi che tu sia riuscito mai a creare. I miei complimenti, perché lo stuggersi che c'era nel Cavaliere è stato surclassato in un solo capitolo, inequivocabile segno di quanto tu sia migliorato nel tuo stile immersivo. Certo, non c'era molto da migliorare, ma i passi in avanti si sentono eccome! La tristezza e la sofferenza di Florian traspariscono parola dopo parola. Forse, l'idea dello scrivere a un suo conoscente è stata la scelta più azzeccata che potessi fare; e può sembrare banale, ma persino il conteggio dei giorni è stato un indice fittizzio della sua sofferenza: ad esempio, quando Armin deve partire due giorni dopo e la lettera sucessiva Florian la scrive dopo quattro! Piccoli dettagli, che accrescono la perfezione di questo lavoro. Inutile dire quanto siano azzeccati al contesto i riferimenti mitologici, di qualsiasi mitologia, al contesto. Sono due uomini passionali, in un'epoca in cui la mitologia s'innalzava a faro dela società, che rendeva sacri i natali tedeschi, e quasi divini quelli dei combattenti per la loro Sacra Madre Patria. I riferimenti alle Parche, ad Argo, ma anche quello implicito al loro posto segreto, quasi fosse un luogo segreto degli ancor più segreti i Campi Elisi, sono eccezzionali, e altri mille ce ne sarebbero da menzionare. L'accoratezza di Florian spicca sin dal primo istante, nel quale il suo punto di vista collide, demonifica quasi, la figura paterna, che per quanto controcorrente non credo essere così crudele. Sono due differenti modi di vedere: quello di Florian è ultraterreno, religioso, passionale, mentre il padre ha una visione più vissuta del mondo, più realista, da focolare; non si vive di soli sogni, putroppo, e se Florian fosse sopravvissuto... probabilmente una volta ereditati i possedimenti del padre li avrebbe mandati in malora. Il furore della gioventù collide con la pazienza del vecchio. È una fiamma travolgente, così forte che, se non controllata, rischia di estinguersi da sola, a causa della forza travolgente arde fino a bruciare la sua stessa fonte di vita. Così è successo col figlio, così è successo a entrambi: morti eroicamente in un sacro incendio fatto della loro passione e del loro amore. 
La storia si evolve passo passo. Si sente che il giovane cade preda dell'amore, di quella tela che Afrodite stessa ha intessuto tra lui e il convalescente Armin, traspare da ogni segnale. Prima il suo viso, insofferente nella sofferenza. I suoi occhi, ghiaccio e fuoco come il suo spirito. Il sorriso, come lancia ardente. Poi, lo spirito dell'ufficale, il corpo da arcangelo, che seppur deturparto dal vile nemico dimostra per il ragazzo un fascino classico, imperturbabile, lucente. Ogni passo li avvicina sempre di più, ogni giorno, ad ogni lettera. La loro storia strugge, si divide tra passionale amore e sacro dovere. Florian si dispera, si lacera, come il suo amante... Ma mai come in questo caso Amore e Dovere si sono accompagnati fino al tramonto della loro esistenza, facendo sì che Florian lo seguisse, quando le Parche annunciarono l'ora, e che fosse assieme a lui, quando tagliarono i loro fili ormai indissolubilmente intrecciati.
Di loro non rimane che il ricordo. No, invece, tutt'altro: il loro amore, la loro passione si è unita alla passione di ogni figlio tedesco alla Madre Patria, aizzando il Sacro Furore che ha concesso ai figli ancora vivi di combattere con maggiore slancio.
A presto!
Spettro94

Recensore Master
13/08/17, ore 00:41

Bella questa narrazione epistolare! Durante tutta la lettura non potevo far altro che sentirmi partecipe del tormento del giovane Florian. Per me l'Amore romantico per eccellenza è lasciar libero il proprio amato e passare la vita ad aspettarlo fino alla morte senza rimpianti e senza perdere la speranza, anche quando quest'ultima sembra pura utopia. Immaginavo che il conte sarebbe morto: il mio egoismo d lettrice mi spronava a pensare che una persona angelica come lui può trovare posto solo tra gli angeli; la mia parte razionale invece pensava che era troppo debole per tornare già a combattere. Sono contenta che tu li abbia fatti morire entrambi, insieme, dopo aver condiviso amore e ideali... Armin e Florian sono stati fortunati a conoscersi, amarsi e a vivere insieme i momenti più drammatici delle loro esistenze.

Recensore Master
12/08/17, ore 14:31

Ma che meraviglia! Questa storia è bellissima! L'ho adorata per tutto, semplicemente. Il periodo, l'ambientazione, l'argomento e le descrizioni, in particolar modo!
Con questo linguaggio stupendo e raffinato, con quest'esaltazione dei toni, della bellezza del giovane conte e dei sentimenti dei due ragazzi per la causa e la battaglia!
Ci credo che si amano: nutrono le stesse passioni, sono animati dagli stessi ideali. Il fatto che si piacciano anche per tutto il resto porta alla perfezione il loro legame, che si conclude, poiché la loro stessa sacra missione li ha portati alla morte!
Una morte eroica e desiderata.

Questa storia è così piena di tutto. Di bellezza, dolcezza e ardore, soprattutto e la fine è fantastica, così ben congeniata, con quella lettera finale che stronca per sempre il rapporto che Florian aveva con l'amico epistolare, ma lo lega per l'eternità al suo compagno d'arme, al suo amore, alla sua unica ragione di vita.

Sei incredibile, mi lasci sempre di più a bocca aperta!
Ma c'è qualcosa che non riesci a fare?
Mi stai facendo leggere tutti i generi possibili e immaginabili e mi conquisti sempre di più, sei troppo bravo!

E questa se ne va tra le preferite, tra un po' avrò solo storie tue, tra le preferite, ahah!

Alla prossima!
(Recensione modificata il 12/08/2017 - 06:56 pm)

Recensore Junior
12/08/17, ore 12:23

Caro Old Fashioned avrei voluto farti una recensione, ma leggendo rigo dopo rigo, mi sono resa conto di non avere nulla da dire, quindi ho deciso di lasciare semplicemente un pensiero rivolto unicamente a te, per farti capire quanto sia bello tutto quello che hai scritto.
Questo è il tuo piccolo capolavoro.
Era da tanto che non leggevo una storia in grado di trasmettermi emozioni tanto forti.
Voglio confessarti che l'ho letto e riletto due volte, e lo rileggerò ancora sappilo. Una terza, una quarta, una quinta, e forse pure una decima volta, se il tempo me lo concederà. Perché è meraviglioso.

PS: posso mandarti un messaggio privato? voglio chiederti una cosa.
A presto.

Gaia.

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