[Settimo classificato]
86/100
Grammatica e stile: 18/25
Ho particolarmente gradito il concetto illustrato nella frase «Tsk, umani. Anche in questo modo dimostrano la loro fragilità: i loro corpi, all'apparenza così resistenti e perfetti, sono solo una facciata, proprio come in questo lussuoso appartamentino, alla periferia di questa piccola città senza nome, si può trovare un rubinetto malfunzionante», è una bella metafora che rende bene il punto di vista di C18, dal punto di vista di un cyborg il corpo di un essere umano è solo un bell’involucro malfunzionante; la frase però non suona molto bene, secondo me ad esempio «proprio come questo lussuoso appartamentino alla periferia di questa piccola città senza nome, tradito da un rubinetto malfunzionante”» potrebbe andare meglio.
Lo stile in generale mi è piaciuto, è molto incalzante e ironico, oscilla fra descrizioni vivide ed espressioni colloquiali. Bellissima la descrizione dell’omicidio della coppietta, un misto di sarcasmo e di immagini vivide, molto realistiche!
L’unico problema è che ci sono diversi errori di battitura, che ti segnalo: «non curanza»; ripetizione di «occupante/i»; «quest’appartamento» >> «quell’appartamento» perché si parla dell’appartamento in cui il narratore si trova; manca il “che” in «peccato davvero quella coppietta», togliere il –gli in «non voleva ripulirgli le sue scarpe»; manca qualcosa in «i campi ora una distesa fangosa»; «luminescenza» e «opalescenza» nella stessa frase non suona bene; «ruotine»; «a smettere» al posto «di smettere», ripetizione di natura, «prepotentemente» e «imperante» vicini non vanno bene, stonano, scegline uno oppure trasformali entrambi in aggettivi; uso del caps lock; «garve»; «sorridso»; «TRunks»; «pertmettertiazioni»; manca “a” in «riesci malapena», ripetizione nella stessa frase di “gelidi” e “congelanti”, manca “che” in «consapevole potrebbero essere gli ultimi», «ce» al posto di “che”, manca “è” in «ed esattamente», «vento» al posto di “venuto”, «nerastro» e «dolciaspro» nella stessa frase è cacofonico.
Ci sono molti errori di battitura o imprecisioni stilistiche, in generale però lo stile è piacevole e molto scorrevole, pur rimanendo comunque uno stile molto “orale”, nel senso che la prima persona viene sfruttata come un dialogo con se stessi, molto immediato verso il lettore, in cui è molto facile immedesimarsi. Questo giustifica anche la presenza di frasi colloquiali come “periodi a volte lunghi altri brevi”, “gente prima tranquilla”, “semi seduto”, “non c’è nulla che possa fare se per questo”, “mi fa salire un nervoso tremendo”. Questa estrema naturalezza dello stile viene però arricchita dalla presenza di alcune frasi più lunghe e complesse, ben ritmate, le cui concatenazioni sono eleganti e piacevoli da leggere.
Uso della traccia: 12/15
Mi è piaciuta davvero molto l’idea di associare C18 al testo di Shatter Me, che descrive una situazione di apatia profonda, di un congelamento emotivo che può terminare soltanto con un’esplosione, un infrangersi totale che riporti alla vita. È un’idea molto originale, che ben si adatta alla freddezza della Cyborg, che sappiamo avere dentro di sé, in nuce, un principio di umanità e di sentimento, purtroppo non sviluppato nell’Universo Mirai a causa dello svolgersi degli eventi. Nel suo POV hai implementato benissimo il testo e il mood della canzone, il grido bruciante della sua anima intrappolata in una vita sempre uguale, monotona, di finta trasgressione, dalla quale è incapace di liberarsi da sola e quindi spera di essere fatta a pezzi, in senso metaforico, riconquistando la libertà. È molto originale associare questo concetto di liberazione non a un amante ma a un avversario, ad un nemico con cui si ha ingaggiato una lotta mortale, che con la sua sola esistenza dà un senso al passare dei suoi giorni, facendo vibrare una scintilla vitale nella mente annoiata di C18.
Ho apprezzato meno l’abbinamento con il POV di Bulma, il cui tema di Shatter Me è riferito al passato, all’incontro con Vegeta e alle emozioni che le ha suscitato il loro legame, dimostrandosi più debole e meno incisivo del POV di C18, riferendosi esclusivamente a ricordi lontani, seppur ancora molto vividi nella sua memoria.
Trama: 18/20
Ho apprezzato il modo in cui hai gestito la trama di questa storia, cogliendone sia la tradizionalità che l’originalità. Si descrive uno scorcio di vita dei Cyborg, costretti al coperto a causa di un temporale, la fuga di C18 al termine della pioggia e poi l’incontro con Trunks. L’elemento di novità che fornisce spessore a questi semplici passaggi è l’introspezione, ben fatta e profonda, innescata da un temporale che acquista il sapore metaforico della stasi, di un momento in cui gli argini sono rotti e tutto straripa, volente o nolente, e non si può fare altro che attenderne la fine.
La storia di C18 si intreccia con quella di Bulma, che osserva lo stesso cielo, immersa in riflessioni complementari. E’ bello come alla fine tutti e tre gli attori di questa storia si ritrovino uniti nel finale, in un confronto che rischia di essere mortale ma non lo diventa, per la volontà di C18 di conservare vivo il proprio nemico utile, necessario per conservare la scintilla vitale necessaria per non inaridirsi completamente.
L’alternarsi dei punti di vista è stato ben gestito ed è fluido, la trama risulta semplice e comprensibile. La tradizionalità della storia deriva dal fatto che sostanzialmente ricalca un episodio “tipico” del Mirai, la vita di Trunks e di Bulma (anche del defunto Gohan) è sicuramente stata un susseguirsi di battaglie all’ultimo sangue, di riprese, di speranze mai sepolte, di un futuro che avanza senza cambiare mai, ogni giorno più grigio, ogni giorno più vicino al punto di non ritorno.
Invece, la sua originalità risiede nell’introspezione ben riuscita, nei vari spaccati della vita dei Cyborg, completamemente inediti, e soprattutto nel finale inaspettato, dal punto di vista di C18: Trunks non muore soltanto perché C18 non vuole che muoia, è la sua stessa esitazione a permettere a Bulma di risolvere la situazione con la fuga. Si tratta di un finale aperto, che dà a tutta la storia l’impressione del loop, come se questo ciclo di eventi fosse destinato a ripetersi nel tempo, infinite volte.
Caratterizzazione dei personaggi: 25/30
Un’introspezione dal punto di vista di C18 che oltrepassi la classica maschera da cyborg gelido e apatico è senz’altro molto originale e la hai gestita benissimo, fornendo un’interpretazione molto sfaccettata e dal sapore molto realistico: il senso di superiorità nei confronti degli esseri umani, ritenuti inferiori e al tempo stesso, segretamente, un po’ invidiati, la nostalgia di un passato ignoto ed enigmatico, l’attaccamento verso un fratello tanto amato ma così diverso, ci sono stati tanti elementi che mi sono piaciuti nella tua analisi. Ho trovato inoltre molto interessante il concetto di uccidere come il massimo potere che un essere possa esercitare sulla realtà e quindi esercitato, come se ogni essere alla fine agisse sempre al massimo del proprio impatto possibile sul mondo.
È inoltre lampante la fortissima solitudine di chi si è reso il mondo nemico, finendo per essere temuto ma anche isolato in una vita vuota in cui fondamentalmente non esiste niente (perché tutto è oggetto superfluo) e nessuno (perché nessuno è alla pari).
E infine... l’esplosione di vita quando incontra di nuovo Trunks, che in un mondo distrutto e incapace di reagire è per C18 è l’unico essere veramente vivente, l’unico che riconosce al proprio livello. Complimenti, mi è piaciuta molto questa introspezione, perfettamente IC, hai rischiato molto trattando un personaggio di cui non si parla spesso in questi termini.
L’introspezione di Bulma risente dello stesso difetto dell’implementazione della traccia, risultando più debole. Pur essendo IC e molto coerente, non introduce elementi di novità e risulta desaturata rispetto alla forza descrittiva ed emotiva delle parti di C18. Mi è comunque piaciuto come hai descritto il ricordo-visione, molto coerente con le memorie traumatiche, e anche come hai inserito le sue riflessioni su Vegeta, in modo non troppo stucchevole e malinconico al punto giusto, il suo amore verso Trunks è struggente, unica persona amata rimasta viva in una desolazione come quella dell’Universo Mirai.
Titolo e impaginazione: 4/5
Il titolo mi è piaciuto, per quanto riguarda l’impaginazione ci sono alcune differenze fra la versione che mi hai consegnato (giustificato, interlinea doppia) e la versione che hai pubblicato su EFP (a sinistra, interlinea singola), ho valutato quella che mi hai consegnato: ti faccio i complimenti per il giustificato, pochi lo usano, eppure è a mio avviso un modo semplice per dare ordine estetico al foglio, invece lo spazio fra tutti i paragrafi è dispersivo e antiestetico. Ho gradito la scelta di dividere i due POV con i colori.
Gradimento personale: 4/5
La tua storia mi è piaciuta, ho apprezzato molto l’originalità dell’introspezione e del POV di C18, non mi era mai successo di leggerne uno così coinvolgente. Penso però che la storia sarebbe stata migliore se limitata alla sua parte, perché dal mio punto di vista la parte di Bulma è meno interessante, più classica e ancorata ai tipici temi, una sorta di passo indietro rispetto alla novità portata del POV di C18, che si carica di elementi inusuali e profondi.
Totale: 81/100
Bonus Ambientazione: +5 (Universo Mirai)
Punteggio definitivo: 86 |