Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
22/12/20, ore 17:53
Cap. 124:

Salve again!
Anche questa una poesia un po' malinconica, ma mi è piaciuto tantissimo la figura delle meduse per descrivere un animo che si sente perennemente alla deriva (espressione che mi ha veramente colpito!), oltre ad essere una metafora commovente è molto originale, o meglio lo è per me perché non l'ho vista spesso! Ancora più bello la contrapposizione con l'amore che può contenere il cuore, unica cosa che migliora e fortifica a detta dello stesso poeta.
Da quando studio Poesia all'università mi sento ancora più portata ad apprezzare i componimenti poetici, se un giorno avessi bisogno di qualcuno che descrive l'autore e la sua produzione, fai uno fischio, ahah!
Un bacio,
Giada.

Recensore Master
22/12/20, ore 17:23
Cap. 125:

Eccomi di ritorno!
Se le altre poesie erano forti e super d'impatto a livello di significato, questa è molto fotografica, hai mixato gli ingredienti più poetici e suggestivi che abbiamo di bello al mondo, l'autunno, la mattina, la nebbia... e i pensieri di un poeta che riflette sulla sua vita, in un particolare momento in cui ha bisogno che qualcuno gli dia ragione, che lo faccia sentire compreso, nella posizione. Penso che tutti si siano sentiti così almeno una volta, credo che sia una sensazione molto sgradevole ma almeno, tramutata in poesia, specie in uno scenario così dolce, riesce a sembrare meno amare, solo uno dei tanti passaggi della vita.
So di essere ripetitiva, ma anche a questo giro ti sei superato!
Un bacio,
Giada.

Recensore Master
22/12/20, ore 17:17

Buongiorno!
Poesia molto forte; sì, forse a livello di immagini quella che ho letto l'altro giorno era più violenta, ma anche questa non scherza, più che altro per pensieri di sconforto e sfiducia che lascia, nei confronti degli altri, della società, dei tempi che corrono. Negli ultimi tempi è molto facile provare questo genere di sentimenti, anche se è importante non farsi abbattere.
Molto d'effetto, seppur drammatica, la conclusione, "una società senza valori che ogni sera muore e ogni mattina risorge con il sorriso, però, andato perduto".
Sempre in forma, complimenti!
Un bacio,
Giada.

Recensore Master
21/12/20, ore 13:59
Cap. 127:

Buongiorno, caro!
Come ho letto questa poesia, ho subito pensato che è stato un peccato perderci di vista per così tanto tempo (effettivamente io iniziato anche l'università e per un certo periodo (prima che chiudesse tutto) ho anche lavorato), ma è sempre bello leggerti e queste parole mi hanno lasciato senza fiato. Cadono a fagiolo perché giusto ultimamente stavo riflettendo sullo stile di vita vegetariano, o comunque mediterraneo e il più lontano possibile dalla società dello spreco, dei consumi, della violenza e persino dell'annientamento del pianeta (anche se pochi ne parla in realtà è anche l'industria della carne a causare tanti problemi al clima).
Hai scritto una poesia molto evocativa e intensa, trattando il tema della distruzione dei buoi in maniera molto fatalista e realista - com'è giusto che sia. Se leggessero questa poesie le persone che hanno molto a cuore i diritti degli animali penso che scoppierebbero a piangere.
Purtroppo l'umanità (il grande antagonista di questa poesia, e forse anche del mondo stesso) si è macchiata e continua macchiarsi di molti crimini, però è bello che ci sono ancora persone come te che mi lasciano ispirare dalle poesie di altre persone che a loro volta hanno polemizzato su un tema così delicato.
Bravissimo, come sempre!
Un bacio,
Giada.

Recensore Master
03/12/20, ore 10:47
Cap. 127:

Buongiorno.
Anche la mia Toscana ha un legame strettissimo con questi maestosi animali. Pensa alla Maremma, alla Valdichiana e alle piccole vallate in cui il bue era uno dei principali mezzi da lavoro.
Quello che scrivi è forte, hai fatto bene a scrivere la premessa iniziale, perché oggi certi argomenti possono urtare contro la sensibilità di molti. Ultimamente ho ridotto il mio consumo di carne, mi sto orientando di più verso un'alimentazione vegetariana proprio perché il pensiero degli animali che vanno al macello mi chiude lo stomaco. Soprattutto mi disgusta lo scempio di agnelli sotto Pasqua, quello proprio non ce la faccio ad accettarlo. Come non accetto l'uccisione di maialini di latte e in generale animali ancora definibili cuccioli. Purtroppo il boom economico di cui parli ha cancellato certe tradizioni, alcune secolari, per una comodità dell'essere umano che si ritiene superiore al resto e in quanto tale, ha titolo per disporre come meglio crede di tutti ciò che lo circonda. Cosa alquanto discutibile secondo me.
Comunque, onore ai buoi, a questi giganti buoni che tanto hanno dato e nulla hanno ricevuto in cambio. E complimenti a te.

A presto!

🌚

Recensore Veterano
02/12/20, ore 10:51

Purtroppo, l'essere umano in generale, non è portato per ascoltare. Ci possiamo allenare, però! Lo scritto è bello, la parte finale in particolare mi è piaciuta molto!

Recensore Veterano
02/12/20, ore 10:49
Cap. 127:

Non credo sia un caso che il Bue sia stato scelto come uno dei segni zodiacali cinesi. Un animale molto fedele, leale, gentile e perseverante; un gran lavoratore.
Una poesia molto amara e delicata, con una bella dedica.

Recensore Master
01/12/20, ore 00:14
Cap. 122:

Confesso, questa poesia mi ha strappato una lacrima o forse due.
Ha colpito dentro come un sasso scagliato.
Hai descritto esattamente ciò che mi è capitato ma che non ho mai saputo descrivere con parole migliori.
"quel poco che ho è vero, sincero,
e vale come miliardi;"
Non saprei spiegarlo meglio di così, in maniera più profonda.
Di nuovo, GRAZIE.

Recensore Master
01/12/20, ore 00:10

Ciao, non so nemmeno come sono finita qui, ma ho trovato questa poesia illuminante. Mi ci rispecchio molto.
Le maschere non se ne sono andate. Molti hanno solo trovato altre scuse per i valori abbandonati per la strada.
Quel sorriso chi non l'ha perso lo ritrova non perché le cose vadano bene, ma perché ha nel cuore una fiamma che brucia, la speranza.
Grazie

Recensore Master
30/11/20, ore 10:40
Cap. 127:

Ciao Alessandro, una poesia la tua che mi ha fatto riflettere a lungo. L’ho letta ieri pomeriggio e mi è rimasta in mente per buona parte della serata, non trovando le parole più giuste per commentarla. Mi è tornato alla mente il ricordo delle parole di un mio conoscente che, avendo visto il lavoro che si svolge nei mattatoi, mi aveva confidato che se uno assistesse a come vengono uccisi gli animali, togliendo loro la dignità nella morte, diventerebbe vegetariano. Quelle parole mi avevano colpito, anche perché noi mangiamo la carne di questi animali senza porci il problema di cosa ci sia stato dietro, tutto il loro percorso per farli crescere del giusto peso solo per poterli macellare al meglio e ottenere il massimo profitto. Abbiamo dimenticato cosa questo animale fondamentale abbia dato nel corso del tempo con il suo lavoro sempre a fianco dell’uomo per sostenerlo nei lavori umili e oggi noi non sappiamo che ripagarlo accrescendone il peso per mangiarlo. I bambini di oggi quasi non sanno come vivano gli animali, perché con loro contatti veri non li hanno mai avuti. Li vedono tramite i mezzi tecnologici, ma quello che vuol dire visitare una fattoria e vederli in libertà, per loro è solo un miraggio. Io, questi animali li vedevo quando andavo in montagna a passeggiare e capitavo negli alpeggi. Li osservavo mangiare l’erba, ma se li disturbavi con la tua presenza, ti correvano dietro facendoti anche paura, come mi è capitato più di una volta. Oggi siamo una umanità che tende a diventare sempre più tecnologica votata al futuro e quindi al profitto non ragionando che per sostentarci dovremo continuare a coltivare, anche se con l’uso dei trattori, e dovremmo ricordarci di questi animali che sono stati vicino all’uomo fin dall’antichità quando ancora si sapeva apprezzare il valore di possedere un animale che diventava quasi parte della famiglia. Non so se questa sia una recensione o solo un commento a briglia sciolta evocato dalle parole della tua poesia che fanno indubitabilmente riflettere. A presto!

Nuovo recensore
30/11/20, ore 07:40
Cap. 127:

Alessandro carissimo,non appariva spesso Guerra ma quando appariva diceva cose saggie e di poche parole.Un tributo intelligente il tuo ma ai tempi dei cannibali anche l'umano faceva la stessa fine.Ora con un chiodo sparato in testa stretto fra due lati,il toro,il maschio,chiude la propria esistenza.Bravissimo.Un abbraccio.
Pasta 30/11/20

Recensore Master
29/11/20, ore 22:26
Cap. 127:

Buonasera.
Su questo tema non si riflette troppo spesso e anche io non dedico dei pensieri e del tempo ad approfondire, quindi ti ringrazio per aver scritto questi versi così crudi ma necessari, veri.
Dovremmo essere tutti più consapevoli, anche dei valori dell'antichità andati perduti.

Come sempre, lasci il segno.
Complimenti!

-Bigin

Recensore Master
29/11/20, ore 18:59
Cap. 127:

Ciao Ale,
con questa poesia mi hai fatto proprio male, ma uno di quei mali che sono necessari, che sono buoni. Dopo anni di beata noncuranza, sono diventato vegetariano, e quando per ragioni che non dipendono da me (ad esempio, perché faccio la spesa x mia madre) mi tocca passare al banco della macelleria, davanti a quelle fettine irriconoscibili e sanguinolente mi prende un senso di schifo. Le mucche al pascolo, rilassate e rilassanti con i loro campanacci che evocano quiete, le incontro puntualmente durante le mie passeggiate in montagna. I loro occhi dolci ti spezzano il cuore, i bambini rimangono affascinati, e molti tra noi turisti cittadini allunghiamo una mano emozionata e incerta ad accarezzare quei musi umidi e buoni...
Senza pensare che quei grandi occhi sono gli stessi che ci guardano attraverso il cellophane della fettina e le assi che chiudono i rimorchi dei carri... poveri animali trascinati lontano dai loro pascoli e i loro odori, a morire nel fetore del sangue e della paura dei loro fratelli...
Il rispetto per tutti gli esseri viventi, dal più grande al più piccoli, tutti allo stesso modo intessuti di vita e desiderosi di vivere al sicuro e senza paura... chissà quando mai metterà radici nelle nostre menti così predisposte all'infelicità. Nel frattempo, continuiamo a nutrirci della paura e della disperazione di altre creature.
Bellissima anche la poesia "I bu", così come il tuo ricordo del pittore Bertozzi (adesso vado a vedermi i suoi quadri). Dietro a questi autori c'è la memoria di un passato che non c'è più, di una Romagna che anch'io amo moltissimo. Grazie per questa combinazione di versi, emozioni, suggestioni dolorose. I grandi occhi dei bovini sono ora stritolati dagli ingranaggi di un'immensa catena produttiva che non risparmia niente e nessuno... che tristezza, dopo tanti anni di lavoro faticoso nei campi fianco a fianco, fin dall'origine del mondo. Inutile dire che questa poesia finisce fritta tra le preferite, per quanto sia stato doloroso leggerla. Ma aprire gli occhi è sempre doloroso quanto necessario.

Recensore Veterano
26/11/20, ore 10:55
Cap. 8:

"La volontà di scrivere cose a caso", mi sembra la più... Non so... Viva, umana, tra tutte quelle che hai elencato. Ma, probabilmente, è così solo perché è la volontà in cui mi sono rispecchiata di più. Anche questa poesia è scritta molto bene comunque, complimenti!

Recensore Veterano
17/11/20, ore 21:35

"l’ultima immagine
di te,
che ti sei tramutata in uno specchio,
in un mero riflesso
di una società senza valori
che ogni sera muore
e ogni mattina risorge
con il sorriso, però, andato perduto."

Quest'ultima parte è stata particolarmente cruda da leggere. Mi risulta difficile non concordare, però. Mi spiace che il clima che respiri in casa tua risulti essere così tossico e triste.
Il testo è scritto molto bene, ma cerchiamo, almeno per alcune mattine, di ritrovare il sorriso. Per creare, in qualche briciola del mondo, anche solo un giorno in più pieno di gioia e di luce. Coraggio!
Un abbraccio