Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Veterano
30/04/19, ore 20:40

Ciao, Alessandro :) torno a leggerti dopo un bel po' di tempo. Come stai?
Avevo letto pochi minuti fa la tua poesia e lasciato una recensione, ma, rileggendola, mi sono accorta di essere stata disattenta nella parte finale e di aver travisato tutto il senso delle tue parole (>.<) ergo, rieccomi qui!
I figli degli altri sono una vera spina nel fianco, eh? Fortunatamente mi è capitato poche volte di averci a che fare in casa mia, di solito erano i genitori di questi fantomatici geni a rompermi le scatole con le loro chiacchiere vuote e fastidiose. Pertanto, ammetto di non poter capire perfettamente come tu ti sia sentito dopo anni di paragoni su paragoni. Posso solo dirti di non scoraggiarti. Fortunatamente, ognuno di noi è dotato di una propria vita e sta a noi decidere cosa farne. Per quanto i nostri genitori o parenti possano influenzarla, arriverà sempre il momento in cui toccherà a noi fare delle scelte. Vuoi andare all'università, ma il figlio di X già lavora? Bene, buon per lui, vorrà dire che potrà comprarsi una macchina prima di te. Vuoi andare a lavorare dopo le superiori, ma il figlio di Y studia medicina? Ottimo! Tra vent'anni saprai da chi farti visitare.
Mi rendo conto che, per te, le mie sono solo parole, e magari non le prenderai nemmeno tanto in considerazione, ma ci tengo a lasciare la mia opinione perché è importante tu capisca che tu, come tutti noi, hai un valore, hai delle attitudini, degli hobby, delle capacità, che ti rendono unico indipendentemente da quello che fanno o non fanno gli altri. E' fondamentale, però, che questa presa di coscienza venga da te.
Sono sicura che riuscirai a comprendere appieno il tuo valore :)
un abbraccio,
Rosa

Recensore Master
28/04/19, ore 17:07

Buongiorno!
Parto dalla fine, devo dissentire su una delle affermazioni finali.
Invece, a detta di molti psicologi e sociologici il problema d'oggi è che di filosofia c'è n'è anche troppa, i giovani si stanno troppo attaccando a ideali e sogni e si stanno distaccando dalla realtà (colpa anche dei mezzi virtuali), dai lavori concreti e dai sacrifici che comporta un lavoro quotidiano. Certo, sognare è bello ecc, ma c'è una sottile linea di confine tra il bisogno di sognare e la necessità di restare ancorati alla realtà.
La famosa corsa al successo può anche essere motivazionale e produttiva, non deve sporcare per forza la coscienza.
Alla fine, penso che nella vita tutto ciò che abbiamo lo abbiamo voluto e cercato a seconda delle scelte prese e i sacrifici che siamo stati disposti a fare.
Poesia come sempre super interessante e riflessiva!
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
27/04/19, ore 10:39

Non ho mai potuto sopportare i figli degli altri. Anche io, come te suppongo, sono spesso stata oggetto di confronto con gli altri e puntualmente ne sono sempre uscita sconfitta. Per farti un esempio, a me non è mai piaciuto vestirmi con capi aderenti, mettere in evidenza il "lato B", o truccarmi in modo pesante. Ed ecco che ogni volta mi sentivo dire le stesse cose: ti vesti come una vecchia, cerca di essere più giovanile come fa tizia, come fa caja e via dicendo. Forse certi genitori non si rendono conto di quanto sia distruttivo parlare così ai propri figli, li fanno sentire sbagliati, inadeguati e la fiducia che dovrebbero avere in se stessi evapora attimo dopo attimo. Il figlio dei signori Tali è laureato? Bravo, congratulazioni vivissime! Trovati un buon lavoro adesso. La laurea purtroppo non è più sinonimo di buon lavoro ben retribuito. Tuo figlio fa l'idraulico da qualche anno perché si è voluto fermare solo al diploma di scuola professionale? Benissimo! Se ho un lavandino otturato, so chi chiamare, e non è certo il laureato. Di idraulici ci sarà sempre bisogno e bada bene che quelli che iniziano a lavorare a vent'anni, saranno i primi a togliersi soddisfazioni e costruirsi un futuro. Un reddito ce l'hanno e non hanno invece niente da invidiare ai figli degli altri che saranno pure laureati, ma se vogliono lavorare o si adattano a fare l'operaio o se ne vanno all'estero. Trovano il lavoro buono solo se conoscono le persone giuste o se scendono a compromessi. È brutto da dire, ma è così. E infatti concordo pienamente con ciò che dici sul finale dello spazio autore: noi andiamo a dormire stanchi, ma con la coscienza tranquilla. E questo aspetto non teme paragoni neanche con i soliti figli di papà.

Poesia molto forte, dovrebbe esser letta da molti genitori: forse sarebbero consapevoli della fortuna di avere figli per bene, senza guardare gli altri. Che poi, diciamola tutta, siamo veramente certi che quello che vediamo sia la realtà? Che nelle altre famiglie sia davvero tutto rose e fiori?

👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏

Bravissimo!!!
A presto!

🌚

Recensore Master
26/04/19, ore 13:20

Doppia trappola, quella dei genitori e della società: a volte si usano questi sottili paragoni-ricatti per incitare a "realizzare qualcosa": il punto sta proprio qua, tuttavia... chi vuoi diventare? Chi vuoi essere? Stai in corsa per collezionare steps in un percorso già ben definito? Diploma, studi, laurea, lavoro, famiglia? E dopo?
Ci sono "i figli degli altri" che corrono bene, che toccano le "basi" e vanno avanti agli occhi degli altri... che fanno le cose "bene". Da un lato è la famiglia, ma penso che essa sia specchio di una pressione sociale che ti spinge a stabilire che queste sono le 'conquiste' che deve fare un uomo o una donna per essere tale. Ma personalmente non credo che questo sia il paradigma, non l'unico quantomeno. Ho sperimentato personalmente che persino in un percorso più difficile e poco "alla ribalta" si può trovare la propria dimensione, persino se essa passa dalla sofferenza, anzi, proprio per essa quello che si guadagna di sé diventa molto importante ed è quello che alla fine ci deve rendere orgogliosi. Noi siamo noi stessi.
Purtroppo, però, alcuni non ce la fanno e cadono sotto i 'colpi' dei paragoni.

Nuovo recensore
26/04/19, ore 09:17

Caro Alessandro,hai vuotato il sacco come si suol dire e non ne comprendo il motivo.Ti sei andato a cacciare nella vita di ciascuno di noi,sapendo benissimo che la nostra societa' in particolare si regge sui poveri travet nel principio del triangolo.Alla punta i pochi e alla base gli altri.Io stesso in banca ne sono stato vittima.L'antico regime e' ritornato piu ' forte di prima.Da fare poi un'altra domanda:e' qualcosa che tocca la tua famiglia ?Ti abbraccio.Pasta 26/4/2019

Recensore Master
25/04/19, ore 22:27

Ciao!
Bellissima poesia, complimenti.
Dai versi ai percepisce la stanchezza di ricevere sempre e solo paragoni, di sentirsi errati... In fondo, bisognerebbe solo avere il coraggio di essere originali, di essere se stessi, anche se "Si può essere diversi
senza essere inferiori?
Si può essere diversi
senza essere giudicati e derisi?" sono delle domande sempre presenti a incidere la loro lama affilata nel profondo del cuore.
E nulla. Morrò pecora nera, ma sto cercando di essere orgogliosa di ciò, di me. Anche se risulta enormemente difficile.

Complimenti Alessandro.

-Bigin

Recensore Master
25/04/19, ore 21:37

Il figlio di Rossi si è già laureato! ... alzi la mano chi non ha mai sentito questa frase. Fin da piccoli, complice la scuolas, siamo abituati a misurarci in voti e non come persone. Poi magari Rossi junior è un diretto discendente del marchesino Eufemio, ma intanto il danno è fatto. Meglio essere fanalini di coda, ma pensanti, anche se a volte si finisce per credere, come il Leopardi, che l’amore dei genitori si possa conquistare solo con uno studio matto e disperatissimo. Intanto, per risollevarci, ti propongo proprio l’esame del marchesino in tutto il suo splendore: quattro risate fanno sempre bene alla salute...
http://consiglioaperto.blogspot.com/2009/09/il-saggio-del-marchesino-eufemio.html

Recensore Master
21/04/19, ore 18:57
Cap. 89:

Una volta, non ricordo quando, nel parlare con alcune persone è uscito fuori un pensiero che credo si adatti alla perfezione a ciò che hai espresso: è più spiazzante un gesto positivo che qualsiasi altra cosa. Quando ti senti ignorato e bistrattato da tutti e improvvisamente uno se ne esce con un gesto carino nei tuoi confronti, ti lascia senza parole. Non è così? Quando proprio non puoi soffrire una persona, cosa c'è di meglio che comportarsi in modo carino nei suoi confronti? Prima di tutto ti stai dimostrando superiore, poi togli qualunque pretesto per attaccar briga, inclusa la possibilità di contrattacco. E questa è una mia semplice considerazione personale sulla poesia.
La cosa che mi fa piacere, parlando nello specifico, è che questa volta tu sei il protagonista sorpreso in positivo. Nello spazio autore ti definisci ispido, poi sicuramente non vedi troppe rose e troppi fiori attorno a te, almeno è ciò che traspare dalle tue poesie, vedi più lati negativi e diffidi molto della gente. Io non so chi sia la persona che ha preso le tue difese (e non lo desidero sapere, sono cose tue e tali devono restare) ma è sicuramente qualcuno che non ti considera negativamente o come spesso tu sei portato a pensare, è qualcuno che tiene a te molto più di quanto tu possa immaginare. E questo mi rallegra moltissimo.

È bello scoprire certe cose tramite i tuoi versi, non è da tutti esprimerlo così bene.
Complimenti e ancora Buona Pasqua.....e Buona Pasquetta!

A presto!

🌚

Recensore Junior
20/04/19, ore 00:29
Cap. 89:

Salve,
"immerso in un mondo in corsa dove nessuno ha più un cuore": quanto sono vere queste parole che esprimono malinconia e, al tempo stesso, lo stupore per un gesto d'inaspettata bontà, in un mondo che sembra aver dimenticato quanto fa bene fare e ricevere il bene... Ho apprezzato molto la tua poesia!
Alla prossima,
Nadine

Recensore Master
19/04/19, ore 07:42
Cap. 89:

Buongiorno.
E' sempre bello ricevere dei gesti, anche piccoli, di attenzione e cura da parte degli altri. Fa sentire importanti e protetti quando ci si sta perdendo nel caos.

Versi che trasmettono gratitudine e fanno riflettere sulla fragilità di sé ma anche sulla forza che si può attingere dalla vicinanza degli altri.

-Bigin

Nuovo recensore
16/04/19, ore 14:31
Cap. 4:

Mi piacciono i cuori pazzi e scalpitanti, sono vivi ed energici come è giusto che siano. La tempesta credo sia propria di un temperamento giovane. Man mano andrà calmandosi. Anche questa mi è piaciuta molto, complimenti :3

Nuovo recensore
16/04/19, ore 14:23

Mmm è fresca, mi ricorda tanto l'infanzia, leggera, tiepida e spensierata.
Poi lo schiaffo del presente... La nostra realtà che va ad oscurarsi. Eclissi di vita :/ maaaa, senza troppa negatività, bisogna credere ancora nella bellezza, quella vera non dell'effimero. Dà ancora speranza.. e questa poesia ha la giusta dose di dolce vita. È delicata e mi piace tanto ;)

Nuovo recensore
16/04/19, ore 14:16
Cap. 9:

Che meraviglioso, tuttavia doloroso tormento.. La tua anima vibra delicata, aggrovigliata nel suo piccolo spazio sicuro, che a volte si fa stretto.
Lascia entrare un po di luce, con le giuste dosi, sembra un buon rimedio di tanto in tanto.
Gli esseri umani sono troppi e si fa confusione.. Vedrai che prima o poi ti sentirai a casa con le anime giuste, solo che a volte ci vuole più tempo, ma se ci pensi in proporzione, non vuole forse dire che sarà ancora più speciale?

Recensore Master
14/04/19, ore 20:58

Ma buongiorno!
Un'altra poesia tragica, prima di iniziare a leggere avevo paura ahah.
In realtà mi è piaciuto il tema, in maniera più o meno velata l'ho trattato spesso nelle mie storie, è incredibile il paradosso dell'essere umano che spesso vuole una cosa e anche il suo opposto, in questo caso le classiche e odiate catene lo imprigionano ma lo fanno anche sentire al sicuro.
Fantastica metafora e fantastico tema!!
Continua così!
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
12/04/19, ore 11:35

Le battute finali della poesia rispecchiano in maniera incredibile ciò che mi sta frullando per la testa da diversi giorni, cioè il fatto che il mondo appartiene ai prepotenti, agli arroganti e a chi ha un bel conto in banca. Sono forse loro i vincenti? Quelli che ottengono tutto con qualunque mezzo? Primeggiano sempre, mettono gli altri in secondo piano e se danno fastidio, li chiudono in gabbie perché se ne stiano buoni e zitti.
Gli insicuri (come chi sta scrivendo) adorano restarsene in disparte, dentro il loro piccolo mondo isolato dall'esterno, perché l'esterno spaventa. Là fuori c'è di tutto e se non si hanno né la grinta, né la voglia di battersi o mettersi in gioco, gli altri prendono facilmente il sopravvento. E a volte è finita. Ci vedo un lieve riferimento al fenomeno del bullismo, oggi troppo di attualità, in cui la vittima preferisce starsene chiusa in camera, ad esempio, per esser sicura che lì nessuno la troverà e potrà restarsene in pace. La libertà fa paura, invece dovrebbe essere il contrario, ma in un mondo basato sull'apparenza, sulla necessità di primeggiare e di essere sempre avanti, non c'è da stupirsi se tanta gente preferisce chiudersi in gabbia, dorata o meno che sia.
Forse non è il messaggio che volevi lanciare, sappi comunque che nuovamente mi hai fatto riflettere e dire la mia su un argomento odioso come la prepotenza troppo presente al giorno d'oggi. Bravo!

A presto!

: )