Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
15/03/21, ore 23:22
Cap. 132:

Struggente. Ti capisco, di cos'altro possiamo scrivere? Di cosa scrive un marinaio in mezzo al mare in burrasca se non della tempesta?
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano"... mi struggo per noi che invece di capire come fare della fragilità che è la malattia che non risparmia alcun umano, la malattia e il dono che ci avvicina più di ogni altro, trattiamo pure quella come una malattia facendo a gara di chi resiste di più, di chi non piange. Mi chiedo se la vera povertà non la stiamo sperimentando noi con i cuori chiusi, o chi non può procurarsi il pane ma conosce la vicinanza di un cuore con l'altro.
Parlo sempre troppo... quindi concludo con un GRAZIE e un COMPLIMENTI.
Alla prossima

Recensore Master
15/03/21, ore 19:35
Cap. 132:

Io il pane me lo faccio in casa.
Senza mascherina.

Una goduria infinita, garantisco.

Recensore Veterano
12/03/21, ore 09:36

Ho visto qualcosa di più dietro a quel consiglio di leggere le anime e ho fatto un salto qui. Era davvero un invito il tuo? Comunque sia. Una recensione non guasta.
Comprendo perfettamente il tuo modo di sentire. I "sogni infranti" sono tutte le occasioni perse in questo periodo, "sono più morto io di un morto" sono le parole di chi fa bilanci su questo periodo della sua vita e non ci trova cose degne di nota, "sono larva" dici, e ti immagino sul tuo divano con una coperta addosso senza la forza di alzarti. Ti immagino facilmente, perché sono le stesse sembianze che avevo fino a poco tempo fa.
Sono tempi duri per tutti, inutile far distinzioni su vecchi o giovani. Tutti ci stiamo perdendo qualcosa.
Non so se può essere di conforto pensare che siamo un po' tutti sulla stessa barca, e che chiuso in casa come te ci sono tanti altri che soffrono nella stessa tua identica maniera. In ogni caso, non vorrei mai che tu desiderassi davvero essere un lombrico. Continua a perseverare nella natura umana, sono sicura che riuscirai a trovare qualcosa di bello per cui provare emozioni.
Un abbraccio, fatti forza!

 

Recensore Junior
11/03/21, ore 08:54

Caro Alessandro, scusami se recensisco solo ora questa poesia.
Comprendo a pieno ogni singola parola che hai detto, quel senso di soffocamento che questa situazione da, da un anno a questa parte, si sta trasformando in rabbia, voglia di ribellione, pressione infinita che non riesce a uscire dal nostro corpo.
Ti comprendo, ti sono vicina.
I danni psicologici che ha portato questa situazione sono un tabù, non se ne parla mai ed è un male, perché moltissime persone non hanno solo avuto questo male, hanno perso cari, non hanno più potuto vedere nessuno e tanti, compresa me, si sono ritrovati completamente soli e spaesati.
Per non parlare di tutte quelle donne o uomini, che rimasti chiusi in casa, hanno subito ancora più violenza.
Ti mando un abbraccio,
Bea.

Recensore Master
11/03/21, ore 08:27

E perché dovremmo metterti in croce? Credo che la stragrande maggioranza delle persone la pensino come te, io per prima. Anche la mia zona rischia il rosso, il comune dove abito ha molti positivi e la situazione è in bilico. Io e la mia famiglia usciamo solo per lavoro, spesa e poco più, eppure mi son trovata l'altro giorno andando dal medico ad attraversare una piazza piena di mammine con i loro dolci pargoli usciti da scuola o dall'asilo a chiacchierare, coi bimbi a giocare e far merenda, facendo assaggiare il proprio gelato all'amichetto. Scena da delirio! E probabilmente nelle grandi città è peggio. C'è voglia di libertà, di vivere, di respirare. A cosa è servito fare chiudere bar e ristoranti? A un bel niente! O meglio, è servito a distruggere i ristoratori. I contagi non sono diminuiti, tanto la gente che fa? Compra il panino e la birra, esce dal bar e se ne va a consumare sulle panchine pubbliche dove non sai chi si è seduto prima di te. Se mi permetti di consumare seduto al tavolo del bar, tavolo posizionato a distanza di sicurezza, come me ne vado il barista lo può igienizzare e tu che ti siedi dopo di me sei tranquillo. Tu pensa che in un comune del pistoiese il sindaco ha letteralmente fatto togliere le panchine dalla piazza del paese perché tutti i giorni c'erano i soliti pensionati seduti, tutti rigorosamente vicini e senza mascherina.
Tutti hanno pensato al covid e basta, le altre malattie non esistono più e cosa più allarmante secondo me è l'aver trascurato troppo l'aspetto psicologico di tutto questo. Stiamo uscendo di testa, è innegabile, e l'unica soluzione sembra essere il vaccino. Sarà davvero così? Non so se fidarmi, è un anno che ci dicono str****te e ancora non siamo a nulla. Sarà sicuro sto vaccino? Funzionerà? Ci sarà per tutti quelli che lo vogliono?
Poi dietro chissà cosa si nasconde, magari nulla, ma dopo un anno così la mente si avvicina anche alle cosiddette teorie del complotto.
Coraggio, lo so che è dura e non se ne può più. Il modo in cui hai scritto la poesia fa capire perfettamente il tuo stato d'animo che condivido completamente. Di più che posso dire?
🤞🤞🤞🤞 E che il cielo ci assista.

Ancora complimenti e alla prossima

🌚

Recensore Master
11/03/21, ore 08:04

Buongiorno!
Ultimamente ho trascurato un po' troppo EFP ed infatti mi son persa molte cose. Vediamo di rimediare subito.
Cosa resta dell'impero? Sicuramente ciò che ancora è sepolto e protetto dalla madre terra. l'Italia è una terra talmente ricca di storia che ovunque cerchi, trovi qualcosa. Non è la prima volta che facendo lavori di ristrutturazione, qualcuno si è trovato una Domus Romana accanto alla cantina nel seminterrato. Ed è così ovunque in Italia, ridente penisola alla quale il destino e la storia hanno dato tutto. Peccato che le abbiano dato un popolo che se ne infischia di cotanta abbondanza... Un popolo che pensa solo a se stesso, a progredire e a lucrare più possibile. Eppure se ci soffermassimo a recuperare tutto ciò che abbiamo, faremmo miliardi. All'estero valorizzano tutto quel poco che hanno (se paragonato al nostro ricchissimo patrimonio culturale) noi lo lasciamo andare in malora. Forse ne abbiamo troppo? Forse sarebbe stato meglio averne di meno? I Romani hanno fondato una civiltà modernissima ed efficiente per l'epoca, tu pensa solo agli acquedotti che ancora funzionano! Oggi, dopo dieci anni, fanno letteralmente acqua da tutte le parti...
Potrei stare qui a parlare all'infinito visto che l'argomento mi sta molto a cuore, ma voglio passare all'altra poesia già pubblicata, per cui ti faccio mille complimenti e ci sentiamo fra pochissimo.

🌚

Recensore Master
10/03/21, ore 22:38

Ciao Alessandro.
In questa tua poesia hai racchiuso le emozioni di tante persone, ormai stanche dopo un anno di vivere lo stesso timore, le giornate monotone, la malinconia che ormai fa da sfondo alle nostre vite.
Hai ragione... La colpa non è da attribuire tutta ai cittadini. Si tende a mettere in risalto chi non rispetta le norme, ma ci sono anche tante persone che si attengono alle leggi. Forse è anche chi legifera a non aver saputo gestire completamente bene la situazione. Spero nei prossimi mesi che si possa cambiare strategia, dato che quella adottata fino ad ora non ha portato a molti miglioramenti.
Il tuo "Stream of consciousness" fa entrare nel vortice delle tue sensazioni.
Complimenti!

Bigin

Recensore Master
09/03/21, ore 19:23

cavoli!!!
non ti aspettavo capace di simili sfoghi!!!

niente di straziante, niente di sovversivo, tranquillo... solo tanta "poetica confusione", prolissa ma educata... infatti non stai accusando nessuno... anzi, rischi di essere tu a fare la figura del disadattato

non sono capace di darti consigli, perchè siamo tutti nelle tue stesse condizioni anche se non abbiamo il coraggio di ammetterlo; mi ha fatto morire dal ridere la reazione di Baudelaire: "fottitene"

a lei mi associo:
"L’uomo che sta annegando non chiede quanto costa la corda." (Ursula Kroeber Le Guin)

Recensore Master
09/03/21, ore 18:33

Caro Alessandro, un vero e proprio inno di disperazione questo tuo componimento.
Nel leggerlo quasi si percepisce la impotenza di qualsiasi tuo atto per cercare di venire fuori da una situazione che si sta incagliando giorno dopo giorno e della quale sembri diventare una vittima insieme alla stanchezza e allo scoraggiamento.
Forse dovresti tentare di alleggerire la mente non focalizzandoti esclusivamente sulla negatività che deriva dai mezzi di comunicazione, che paiono rigirare il coltello nella piaga.
Trova uno sfogo con la tua scrittura, ascoltando buona musica o magari uscendo nella tua campagna e godendoti un bel tramonto con i suoi mille colori, anche se virano tra il giallo e il rosso. Almeno quello ancora non è contaminato.
Ti auguro di trovare uno spicchio di serenità.
Buona serata.

Recensore Master
09/03/21, ore 18:00

Ale.
Spegni la TV.

Ed esci.

Fottitene.

E adesso ad esser segnalata sarò io, ma son poeta maledetto, è il mio destino.

Eppure, nessuno mai mi toglierà la libertà.

Nuovo recensore
09/03/21, ore 17:06

Alessandro carissimo,per la punteggiatura non ci sono problemi.Qualcuno portoghese ci ha vinto il Nobel per la letteratura.Per il resto devi avere i nervi saldi anche per non demoralizzare tua madre e tua nonna.E' un momento tragico e le poesie scritte ne erano le avvisaglie.Per nostra fortuna non siamo ai tempi del Manzoni o della spagnola.Quindi dovra' pur passare.Intanto fai attenzione a come ti muovi all'esterno di casa tua e non fare venire chicchessia.Studia,fai qualcosa e cerca di sapere cosa succede dalle tue parti.Un abbraccio.
Pasta 9/3/21

Recensore Junior
07/03/21, ore 12:58

Ok, ci sono tanti pezzi importanti in questa storia, e non so da dove partire. Siccome mi "provoca" in tanti livelli, comincio da uno e vado avanti.

A livello legale (sono molto arrugginita, ma ci provo): per stabilire un sito archeologico vero e proprio ci vuole un quantitativo importante (e fisso) di materiale. Il vaso-i e la statua-e in un territorio ricco come quello italiano non garantiscono niente a livello di scavi. Addirittura in certi casi il come procedere è discrezione di chi trova i pezzi (questa procedura è stata portata avanti per scoraggiare la vendita e la produzione di falsi).
Da quel che mi ricordo, devono esserci strutture molto grandi e intatte, come tombe (non una, tante), fondamenta e pavimenti per "bloccare i lavori" e anche in quei casi, c'è una percentuale di abbandono e di corruzione fuori dalla grazia divina. Paghi una tangente, seppellisci tutto, e vissero tutti felici e contenti.

Si cerca sempre di strappare i vari pavimenti e mantenere le disposizioni originali, ma di togliersi dal sito originale e lasciare la compagnia (agricola o edile che sia) tenere i suoi profitti.

La speranza è sempre quella di aver trovato le traccie, ma di non aver davvero scoperto il sito: la compagnia un giorno fallirà o chiuderà, ma un'altra generazione potrà scoprire o riscoprire quei siti nascosti o sotterrati solo per accontentare economicamente i desideri di qualche imprenditore fallito.

In tutta la poesia ci sono diverse "superfici", che sono rappresentate dalla modernità e l'antichità che si incontrano, per lo meno si dovrebbero incontrare, ma in realtà sono completamente dissociate da una serie di presunzioni e ignoranze. A livello storico metti chiara questa presunzione di modernità dimostrata dall'avanzamento tecnologico, ma nella quale a livello storico, si smette presto di credere quando ci si rende conto di non essere poi tanto diversi dai nostri antenati, solo più ignoranti.
(Qui mi verrebbe da scrivere che la prima "tablet" "foldable" è di origine tardo romana, tanto da chiedermi quanto siamo davvero avanzati).

"siamo una civiltà che, per il futuro,
ha deciso di perdere il proprio passato;"

Questa quota fa male ma è molto vera, specialmente per un Paese che dovrebbe basare tutta la sua identità sull'arte, l'antichità e sulla cultura, ma che invece si ritrova a contare i centesimi della fabbrichetta.

Il concetto si può tranquillamente estendere per tutta Europa e il mondo. Nella città in cui vivo c'è un'implosione edile che vuole buttare giù i palazzi antichi invece di ristrutturarli. Si avvalgono del fatto che, al contrario dell'Italia, le leggi a riguardo e la cultura della conservazione sono concetti mai avanzati.
La città in se ha cominciato la sua espansione negli anni 70, quindi per legge, molte domande di demolizione vengono accettate senza battere ciglio, anche se rappresentano punti importanti e riconosciuti della città. Purtroppo la condizione non può fare altro che peggiorare, perchè le culture dominanti, sono culture che hanno negato la loro storia e il loro passato in favore di modernità, denaro e di potere, "invidiano" ciò che l'Europa possiede, ma sono pronte a distruggerlo perchè "non è la loro storia" e "non è il loro valore".

Scritto tutto questo, non so neanche io dove sono andata a parare, questo pezzo è molto provocatorio e mi ha fatto pensare a tante cose e anche a Frampula, che un po' mi manca, nonostante tutto è una bella cittadina e tanti turisti vengono da tante parti del mondo per visitarla :P
Purtroppo questo dovrebbe essere un momento molto doloroso per la città, perchè le festività tipiche di questi tempi sono ridotte, se non proprio annullate.

complimenti per questa storia e grazie per aver postato!

Recensore Master
06/03/21, ore 22:43

Ciao!
Le tue poesie sono sempre in grado di offrire spunti di riflessione. Anche in questo caso ci hai ricordato come il mondo sia disperso nel suo degrado. Questo concetto emerge perfettamente dai versi, che ho particolarmente apprezzato, "una società senza fondamenta
è una realtà pronta a vacillare
al primo terremoto sociale".
Essere privi di basi solide impedisce di progredire in modo sicuro. Il pericolo della nostra società si concretizza proprio nel disinteresse e nell'indifferenza.
Spero che le rovine del sito vengano prese ancora in considerazione e che si possa lavorare per portarle alla luce.
Come sempre, complimenti!

A presto!

-Bigin

Recensore Veterano
06/03/21, ore 17:29

Ciao, complimenti.
Uno scritto eccellente. Sotto tutti i punti di vista.
Soprattutto per il modo in cui riesci a "raccontare" ciò che vedi... e il disagio che ti attraversa.
Strepitosa l'immagine delle "statuine di divinità decapitate dal tempo e dai trattori"....
Molto molto bravo.

Un saluto
Roberto

Recensore Master
06/03/21, ore 16:32

Ho apprezzato molto la tua poesia. soprattutto per il soggetto. Ricordi che vengono dispersi e spariscono. Ricordi oltretutto, in questo caso, universalmente riconosciuti, perchè fanno parte della storia umana.

Mi è piaciuto lo stile. Inizi "educatamente", con tutte le rime e gli accenti a posto, o quasi, per poi lasciarti prendere la mano e continuare a versi sciolti. Era successo anche a me con altri soggetti.

Bello come metti in evidenza il contrasto stridente fra vita di ieri e vita di oggi.

Si sente poi vibrante l'indignazione che monta. L'Impero lascia il posto a genti "senza scrupoli", "menefreghiste", cieche ("guardiamo nel cellulare"), e alle loro opere insulse ("anche le nuove ville sembrano catapecchie").

Sapevo che Forum Popilii fosse l'attuale Forlimpopoli. Forse fai riferimento ad una villa romana di periferia?