Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Veterano
30/03/18, ore 08:53
Cap. 34:

Ciao, Ale.
Allora, leggo veramente tanta amarezza nelle tue parole, nonostante il titolo della poesia prospetti qualcosa di ben più allegro. Questi versi mi hanno intristita, hai il potere di sfiorare noi lettori con la tua esperienza, sperando che sia, per lo più, finzione letteraria. Più volte, nella poesia, dici che sei brutto, che l'amore è un mondo ingannevole e che non cederai ad esso. No, mio caro, a 24 anni non puoi dire così. La vita è ancora lunga, piena di sorprese, e, per quanto le brutte esperienze ci abbiano fatto soffrire, perché non dovrebbe esserci possibilità di "rinascere"? E poi, chi dice che tu sei brutto? Quello che può essere bello per me, non lo è per altri e viceversa. Dobbiamo solo trovare l'incastro con la persona giusta, ma dobbiamo essere anche noi a guardare il mondo con occhi diversi. Se ci nascondiamo a prescindere sotto terra, come potremmo vedere il sole che spunta dalle montagne o i fiori che crescono colorati sul prato? :)
so che è dura, cambiare prospettiva è forse una delle cose più difficili da fare e certamente non sarà la mia recensione a determinare un cambiamento che deve venire, innanzitutto, dentro di te, ma, davvero, non posso non rimanere colpita dalle parole amare della tua poesia.
Perdonami se sono stata indiscreta nella recensione, spero di non averti irritato. Per il momento, voglio augurarti una buona Pasqua :) ciao ciao,
Rosa

Recensore Master
29/03/18, ore 20:05
Cap. 34:

Buonasera!

Ho trovato questa poesia davvero carina, mi è piaciuto molto il tema del Natale, trattato benissimo e non con un significato fine a se stesso. Dovremmo affrontare tutto in questo modo la festività, con quell'ingenuità che nello scorrere degli anni viene a mancare, purtroppo.
Il paragone della mela è davvero azzeccato, complimenti!

Buona Pasqua a te!

-Bigin

Recensore Master
29/03/18, ore 18:15
Cap. 34:

Parlare di Natale a due giorni da Pasqua è quasi buffo. Però non intendi proporci una poesia natalizia, ma qualcosa di molto diverso.
Una delle cose che mi ha colpito maggiormente è il discorso inerente all'età che all'anagrafe aumenta inesorabilmente, quando ancora dentro ci sentiamo bambini. Io non posso che essere d'accordo. E credo che in fondo sia meglio non crescere mai, è bello conservare una parte di noi più assimilabile all'infanzia che all'età adulta. Di crucci ce ne sono quanti ne vuoi e se non ci ritagliamo un angolo per sognare come bambini qualche volta, potremmo pure sprofondare. Considerala una sorta di "Sindrome di Peter Pan", dettata anche dalla società che ci circonda e che penalizza più del dovuto chi non risponde a certi canoni. Che poi, sulla base di cosa vengono stabiliti?
Discorsi a parte, spero che il tuo Natale arrivi presto, che sia a dicembre o meno. Perché quando finalmente una persona si sente apprezzata per quello che è, è Natale tutto l'anno.
Ed ora.... visto che abbiamo parlato di Natale....Buona Pasqua!
🐣

A presto! 👍

🌚

Recensore Master
29/03/18, ore 16:02
Cap. 34:

Ehi, appena visto che hai aggiornato sono corsa!
Che dire? Beh, intanto siamo un po' fuori stagione col Natale xD. Scherzi a parte, però, concordo che trapela molto del tuo mondo, e devo dire che ogni volta rimango toccata, perché onestamente vedendo un po' (un po' tanta) amarezza in quello che vivi e in come lo vivi, e ogni volto ti invito a cercare di cambiare visione - anche se è dura.
Però è così, quando si scrive poesie si comunica, e naturalmente l'uomo si mischia al poeta.
Detto questo, se il contenuto come sempre è molto toccante, ammetto che stavolta le rime mi sono piaciute un po' meno, non ricordo bene perché ma mi sembra che spesso non cadevano benissimo, e di solito tu sei bravo propri ad intrecciarle e fare bei giochi di parole.
Ma ci sta come caso isolato!
Ma il sentimento resta la cosa più importante.
Alla prossima, spero presto, un bacio,
Karen.

Nuovo recensore
28/03/18, ore 18:31

Spinta dalla curiosità di scoprire il tuo modo di scrivere attraverso altre sfaccettature e contesti mi ha portato proprio a deliziarmi l’animo con queste tue poesie.. mai scelta fu più azzeccata. Ci aggiungerei una melodia in sottofondo per aggiungere ancora un tono amarognolo in maniera che possa mescolarsi assieme a quella profonda dolcezza. Chissà cosa ne potrebbe uscire..
hai talento :)
Una buona giornata!

Recensore Veterano
25/03/18, ore 19:32
Cap. 33:

Adoro questa poesia. E' scritta con il cuore e il sentimento che c'è dietro di essa è quasi palpabile. Hai saputo ben descrivere il "lato oscuro" della tecnologia, quello che, invece di unire le persone, le divide, scinde i legami reali e ne crea altri farlocchi, labili e, a mio avviso, vani. Mi spiace che il componimento sia nato da  un'esperienza realmente vissuta, ma, pensaci, essa, per quanto dolorosa, ti ha permesso di scoprire la vera indole di questa persona. E, credimi, persone di questo genere è meglio perderle che trovarle. Spesso diamo noi stessi a chi non meriterebbe nemmeno il nostro pensiero. Però, sai, peggio per questa persona: ha oltrepassato il limite del reale e, quando si sveglierà dal torpore in cui è caduta, si renderà conto di essere rimasta sola; tenderà la mano e tutti i like accumulati sui social non risponderanno alla sua richesta di aiuto. Detto ciò, ti saluto e ti auguro una buona domenica :) a presto!
Rosa

Recensore Master
23/03/18, ore 19:31
Cap. 33:

Ehii, ciao!
Allora, prima di tutto voglio rispondere alla tua ultima nota: non rido affatto di te, e non solo perché ormai mi sembra di conoscerti e di averti come amico, ma hai una fragilità rara ed è una splendida qualità, non qualcosa di cui ridere.
Più che altro, ti consiglierei di cuore di imparare a capire cosa e quanto dare a chi. So che non è facile, ma finché darai troppo alle persone sbagliate sarà difficile essere felice.
I social network se usati nei giusti modi non sono affatto un male; in generale tutta la tecnologia io l'ho sempre amata, mi ha permesso di evadere, di conoscere altre persone, meravigliose, con gusti e passioni simili alle mie; mi ha permesso di pubblicare la mia arte, le mie storie e le mie poesie; senza tecnologia, internet, avrei perso una parte importante della mia vita e non avrei conosciuto gli utenti splendidi che mi hanno permesso di crescere sia come scrittrice che come persona.
La poesia è pregna di sensibilità, è scritta benissimo e fa entrare facilmente nei panni dell'autore che ha vissuto questa brutta storia, perciò ti consiglio di cuore di imparare a dare le tue giuste forze positive alle cose e alle persone.
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
23/03/18, ore 10:35
Cap. 33:

Come si riusciva a strigere amicizie nell'epoca senza i cellulari? Forse meglio di ora. Ci davamo appuntamento quando uscivamo da scuola, usavamo il telefono fisso (qualcuno manco sa cosa è) oppure la cara vecchia estinta cabina telefonica, o in ultima analisi uscivamo di casa e andavamo in cerca dei nostri amici. Ci parlavamo guardandoci in faccia, non attraverso un display, c'era il contatto vero e le cattiverie uscivano fuori a parole, non a post. Inutile dire che sembra un racconto fantasy, eppure chi ha più di trent'anni ha vissuto così. Oggi se non sei connesso h24, sei scartato, così come se non hai 3500 amici su fb o contatti Whatsapp (che poi, hai visto che figura ha fatto fb?) Le persone, grazie ai social, si alienano dal mondo reale senza rendersene conto ed è un pericolo enorme specie per i giovani: tu non sai con certezza chi si cela dietro un profilo, potrebbe essere un qualcosa di falso ed architettato ad hoc. Questi telefonini hanno cambiato profondamente la società e il modo di porsi con gli altri. La persona di cui parli probabilmente ha varcato la soglia pericolosa fra il mondo reale e quello virtuale, correndo dietro a chissà cosa, lasciando tante certezze, come quella di un'amicizia vera e sincera. Spero se ne renda conto in tempo. E se qualcuno ride di ciò che hai scritto (mi auguro nessuno) che possa aprire gli occhi e constatare che attorno esiste un mondo vero, fatto di persone e di rapporti umani veri, non attraverso uno schermo.

Nella poesia ho trovato un avvertimento su come molti si isolano dal mondo reale, speso in molti lo colgano e vi riflettano su.

👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍

Buon weekend!

🌚

Recensore Master
22/03/18, ore 17:53
Cap. 33:

Buonasera Ale!

Dai media possono nascere dei legami davvero profondi e duraturi, importanti, a volte anche più dei legami effettuali.
Queste relazioni nascono dal cuore, sono influenzate esclusivamente dalla conoscenza del carattere, senza alcun pregiudizio esterno...
Quando si rivelano false e si ha una rottura del bel rapporto, si ha questo senso di vuoto che hai descritto molto bene.
Mi spiace per questa tua amicizia conclusa; come dice un proverbio:  la vita è come un libro. Alcuni amici sono lì in una pagina, altri in un capitolo ma quelli veri per tutta la storia.
Ed io ti auguro una storia ricca di amici veri, dall'inizio alla fine.

Buona serata e complimenti!

-Bigin

Recensore Master
22/03/18, ore 15:42
Cap. 33:

Ciao carissimo!
Spero di annoverarmi tra quelle amiche che ti sono vicine :-)
Purtroppo, ora come ora, il cellulare e il mondo dei social media ci sta strappando inesorabilmente dalla realtà. Una volta si parlava con gli amici, ci telefonavamo, e invece ora eccoci lì, sempre con lo "smartofone" (come lo chiama mio papà) a connetterci per vedere se su facebook c'è qualche nuovo commento ai nostri post. Ahimé, è triste da dire, ma è proprio così. Fortunatamente, riesco ancora a resistere al richiamo della tecnologia, e preferisco leggere o scrivere piuttosto che bruciarmi gli occhi davanti al cellulare :-)
E le tue poesie, sempre così cariche di sentimento, sono un piacevole intermezzo in un noioso pomeriggio lavorativo come questo :-)
Riesci sempre a colpire dritto al cuore, mio caro!
Bacioni!

Recensore Master
22/03/18, ore 08:14

Buongiorno Ale!!! :)))
Ohh, anche questa una bella poesia! Davvero piena e complessa, ricca di temi. Credo si non aver letto mai una poesia del genere, che trattasse l'amore come l'hai descritto tu. Furto con scasso; bella metafora! Molto potente, incisiva.
Ammetto, però, che trovo un poco difficile capire esattamente quello che l'Io poetico sta provando. Prima di tutto perché il mio povero cuore non ha mai subito il "furto con scasso" in questione, e poi perché, non so, trovo le cose un po' contraddittorie. Insomma, una relazione è terminata ("relazione che non ha cambiato nulla nella nostra esistenza"), si accusa l'altra persona di "furto con scasso" (che dovrebbe essere una specie di "violenza" fatta al cuore, no?, una violenza, dunque senza che ci sia volontà da parte dell'Io poetico), si dice che non si hanno la forza e la voglia di amare, ma si pensa a quella persona ("la brace"). ... l'amore è così contraddittorio? ... Però, a rileggere, forse alla fine ha senso. Te l'ho scritto che questo componimento è complesso!
E poi ha affrontato il tema dell'amore "superficiale" dei giorni nostri. Mi trovi d'accordo con te, sempre non per esperienza. Da spettatrice, l'amore vero sembra non esistere più. Ci si fidanza e ci si lascia nel giro di qualche mese, si fanno tante stupidaggini, ci sono la festa di San Valentino, gli anniversari e tutto il resto e alla fine... *puff* finito. Si tradisce e non si vuole rompere il rapporto con l'attuale fidanzato/a. Ho la sensazione che sotto tutto ciò ci sia la paura di restare soli. L'egoismo! Fonte di ogni male, lo dico sempre. E poi si stanno diffondendo vari stereotipi che non hanno nulla a che vedere con l'amore; come "il ragazzo violento e la ragazza timida" che si trovano nei moderni romanzi rosa che riempiono le librerie. Cose da non credere.
Bene, termino qui lo sproloquio.
Complimenti per la poesia, fonte di grandi riflessioni! Alcuni passaggi molto incisivi e capaci di catturare l'attenzione. Spero che tutto ciò (vedi sopra) non ti stia distruggendo.
A presto! :)

Recensore Master
21/03/18, ore 12:23
Cap. 32:

Il numero di recensioni che hai ricevuto fin ora parla da sé. Qui c'è un qualcosa che non so come definire, una critica fondata contro la società di oggi che ammette solo un tipo di persona, se poi si parla della fascia di età under 30, c'è il tracollo. Oggi, per varie ragioni, come deve essere un ragazzo/a giovane? Sempre alla moda, figo, trendy, naturalmente connesso h24, social-dipendente e ipertecnologico. Così devi apparire per non essere relegato nella categoria "sfigati". Però vorrei vedere tali personaggi sotto questa corazza: scommetti che sono vuoti come un palloncino sgonfio? Non credo molti sappiano apprezzare, ad esempio, lo svegliarsi al mattino e meravigliarsi dei colori dell'alba, magari si svegliano e controllano i messaggi... Se non sei così, sei fottuto. Per fortuna non tutti sono così, ci sono giovani che hanno la capacità e l'intelligenza di guardare oltre, purtroppo sono pochi e sono relegati in un angolo. Tu, da quel che ho intuito da quando ci conosciamo, stai in quell'angolo. Tu non ti fermi all'apparenza, guardi oltre e cerchi di capire ed acccettare chi ti sta accanto per quello che è. Peccato che la cosa non sembra essere reciproca.... Forse ancora non hai incontrato le persone giuste, prima o poi arriveranno, ne sono certa, perché io per prima ci sono passata. Sono spesso caduta nell'apatia, proprio per la mancanza di persone vere, ma all'improvviso le cose sono cambiate e cambieranno anche per te. Quando? Nessuno può saperlo, ma arriverà anche per te una persona che ti accetta per come sei, non per cosa posti sui social, cosa indossi e i luoghi che frequenti. Sarà insomma una persona che sa usare il suo cervello, non quello degli altri.

👍😊👍

🌚

Recensore Master
20/03/18, ore 21:38
Cap. 31:

Ciao Ale! :)
Io lo penso, sempre più, che se una poesia è pregna di sentimento lo esprime tutto, anche nella sua semplicità. Capisco che qui le rime servano a poco e che sicuramente tu non le abbia trovate adeguate. Non so se è perché questa è una poesia "recente" e dunque il tuo stile è maturato, ma è davvero profonda e disperata. Il tuo dolore si avverte tutto.
Davvero bella, bella, bella questa poesia. Bella subito, dal principio, con quel particolare del cappello sul letto, questo oggetto che ti ricorda la persona scomparsa. E poi il fatto che quegli oggetti siano intatti, ma la persona non c'è più. Gli oggetti sì, la persona non più.
"ma questo è il vuoto"
Devastante davvero. Hai avuto coraggio nel pubblicare una poesia così intima. Vai incontro a frasi e parole di sconosciuti come me, ti rendi conto? Perché ci scriviamo da tanto tempo, Ale, ma alla fine. Credo che se io avessi perso una persona così tanto importante per me non sopporterei la gente che mi parla, che cerca di consolarmi. Non lo so. Mi direi: "non lo capisce, non capisce". È, in vago senso, come quando sto male, davvero male, e vedo i miei che mi guardano, dal loro corpo sano, e provo rabbia e frustrazione. Grazie a Dio non ho mai perso una persona del genere, così cara insomma, ma ci ho pensato. Credo che morirei di dolore.
Non è minimamente paragonabile, ma, ti dico, circa due settimane fa ho perso la mia cricetina. Ricorda, non è paragonabile. Beh, non credo di aver pianto abbastanza. Ho pianto, sì, fino a farmi venire il mal di testa, ma non abbastanza, credo, non per tutto il tempo che ho trascorso con quel batuffolo tra le mani.
Spero che tu stia meglio.
E spero di non essere scesa nel ridicolo. Seriamente.
Un'ultima cosa.

Le pietre miliari

dell’esistenza

sono ardore e rispettiva impotenza

Quanto è vero! Grande, immensa la capacità di noi umani di illuderci, di desiderare, desiderare e non trovarci nulla tra le mani. Leopardiano come tema.
Farti i complimenti per questo testo sembra quasi un affronto, ma so che tu non la prenderai a male, quindi, bravo, davvero una triste poesia. E ho detto tutto.

Rossella

Recensore Master
20/03/18, ore 09:21

Buongiorno Ale!!!! :)))
Questa poesia capita a fagiolo! Sai, io ho paura di morire, di notte soprattutto. Nel senso che se mi sveglio di colpo di notte penso di morire, per esempio penso a un probabile terremoto. E poi il cuore mi batte così forte; allora penso a un infarto. Dovrei preoccuparmi eh? Non è una cosa normale.
Comunque, da come inizia la poesia si pensa a un bel quadretto campestre. Potevo dunque essere un po' delusa, ma con la strofa finale mi hai reso "felice"! (Anche questa è una cosa strana). Insomma, ho apprezzato davvero molto quello scatto, no?. Il tema dell'illusione! Davvero bello! Molto carino anche il particolare del bacio sulla guancia, anche se quel "mesto" strinde un poco; forse lo hai inserito come annunciatore (?) dell'ultima strofa?
Ah, una cosa: "Non c'era pioggia o giorni bui". Ma il verbo non dovrebbe andare al plurale? No, perché, se è giusto io ho qualche problema con la grammatica. E studio Lettere santo cielo! Ti dico che a volte mi vengono dubbi su cose che s'imparano alle elementari :)
Bene. Complimenti per la poesia!!! :D
Ci si sente prestoooo :)))

Recensore Master
20/03/18, ore 08:44
Cap. 32:

Ale, sono arrivata anche qui!
Sai, trovo sia bellissimo il fatto che tu riesca a sfogare le tue emozioni attraverso la scrittura. È davvero terapeutico, io ne sono sempre più convinta! :)
Se quanto riguarda il testo, be', è stupendo e molto triste, eppure ho scorto qualcosa di positivo, una voglia di rivalsa, di rivincita, di cambiamento... Il fatto che qualcuno diventi consapevole di essere stanco di una sua qualsiasi condizione, implica automaticamente che vorrebbe fare qualcosa per cambiarla e per non rimanere più rinchiuso nella sua stessa ombra.
In questa poesia vedo voglia di andare avanti e di non sentirsi più inadeguato solo perché degli sciocchi fanno sì che ci si senta in tale modo!
Bravissimo Ale, uno sfogo e una riflessione bellissimi, complimenti, mi hai regalato proprio una piacevole lettura :)
Bene, finalmente sono in pari e non mi sembra vero *-*
Alla prossima <3