Ci ho messo un po’ a recensire questa storia, perché, sinceramente, non ero troppo convinta di alcune cose, ma di per sé l’idea è stata da subito veramente carina.
Le interazioni tra i personaggi sono ben motivate da emozioni forti e eventi di un certo spessore.
Ho apprezzato diversi punti, come il partire la storia con un incidente mortale (un incidente che poi sapremo essere per il protagonista un balzo nel proprio passato).
Le trame si intersecano bene e volta per volta sappiamo qualcosa di più, ma veniamo ai punti “Oscuri” che mi hanno tenuta lontana dal dare qualunque giudizio fino a questo punto.
Per cominciare il testo è pubblicato in maniera troppo fitta e stanca leggerlo.
Di solito amo i capitolo lunghi perché danno tante informazioni e questo concetto lo avete colto in pieno, ma è pesante (ovviamente questo è un giudizio esclusivamente personale).
Dato che il punto di vista cambia spesso tra un personaggio e l’altro, vi consiglierei di approfittare di questo cambio di soggettiva per lasciare uno spazio, in modo da far capire al lettore non solo che il personaggio narrante cambia, ma anche per permettergli di riposare la vista.
I primi capitoli sono un po’ claustrofobici, tranne le comparsate di Hunk e Allura; quello che avviene tra Keith e Shiro è strettamente ristretto alla camera da letto e sono sempre e solo loro due.
Attenzione, se era questo a cui puntavate; a questo effetto di esclusione del mondo esterno, per ampliare il concetto di dipendenza l’uno dell’altro, allora pollici in alto, ci siete riuscite.
Per i capitoli successivi, che dire, mi sarebbe piaciuto vedere un po’ meno di Keith e Shiro e un po’ più di Keith e Allura; questo perché Allura è stata molto importante per Keith e, oltre a parlarne in maniera indiretta e dire brevemente come si sono risolte le cose tra loro, uno scontro diretto tra i due sarebbe stato molto bello da leggere/vedere, a parer mio; si sarebbe capito meglio perché questi die ragazzi sono comunque così legati.
Di Allura sappiamo solo che anche lei non ha molti amici, ma perché? Alla fine, malgrado la botta iniziale, la delusione è passata un po’ troppo velocemente, ma perché? Soprattutto dopo che, era stato detto nel racconto, avrebbe fatto stare Keith sulla corda? Oltretutto, una parte tanto importante, come vedere le reazioni dell’amica tradita (anche se avvenuto per volontà superiore a quelle delle forze in campo, dicasi anche “amore”) quando viene a conoscenza del “Cambiamento” del suo migliore amico, non è stata trattata; o per meglio dire, è stata solo accennata con una manciata di righe che dichiarano che grazie alle prove che Keith le ha portato Allura non ha potuto che credergli.
Ribadisco: questi sono solo miei punti di vista e che se ho indicato questa recensione come “positiva” è perché secondo me vale la pena leggerla. Voglio però essere onesta con voi, dato che siete state proprio voi a chiedere ai lettori di farvi notare quello che poteva o non poteva andare, durante le varie note sparse nei sei capitoli.
Torniamo a noi: quarto e quinto capitolo meno claustrofobici, cambiano gli scenari, entrano nuovi personaggi che si prendono i loro spazi, e anche il lettore può tirare un sospiro di sollievo.
Il quinto in particolare, mi è piaciuto davvero molto.
Anche in questi capitoli, però, continuate a dare molto spazio alle vicende tra i due protagonisti (cosa che ovviamente apprezzo, volendo sapere anche quante volte vanno in bagno; cosa che fate tra l’altro, :3 eheheh, non mi sono persa una doccia dei ragazzotti in questione. Cielo quanto sono carini, comunque…) perdendosi anche in chiacchiere superflue (e qui potete mazzolarmi, perché io sono la regina indiscussa delle chiacchiere superflue :P), mentre gli eventi clou si riducono a pochi accenni.
Non nego che, se è questa la vostra scelta stilistica (ovvero mettere in primo piano i sentimenti a discapito di situazioni oggettivamente più complicate e pesanti) ben venga, anzi… come dice spesso la mia compagna di account (Mokuren, che tra l’altro ama da morire la vostra storia e quando ne abbiamo parlato per poco non mi uccideva dato che mi ha trovata troppo critica. La verità è che, se c’è da parlare di “qualcosa”, vuol dire che quel qualcosa vale. Almeno personalmente, non mi dilungo a parlare di quel che non mi è piaciuto, come non commento cose che non mi lasciano nulla, e non perché non voglia lasciare una recensione negativa, ma semplicemente perché, se non mi lasciano nulla non so che scrivere. Mentre come vedere, su questo vostro lavoro, sto scrivendo parecchio :3) “la storia è vostra e potete (DOVETE) fare come più vi aggrada”. Ci state aprendo il vostro mondo e già solo per questo dovremmo esservi grate e non rompere con recensioni infinite (e per questo vi chiedo scusa).
In ultimo, vi parlo al plurale perché, se non ho capito male, dietro questo racconto siete in più d’uno, spero non vi dispiaccia. Ancora complimenti e a presto!
Lance il lupo (con un nickname così come potevo non leggere questo racconto? ^_-)
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