Recensioni per
Diademi di Quetzal
di fervens_gelu_

Questa storia ha ottenuto 146 recensioni.
Positive : 146
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/02/19, ore 10:44

Nell'ultima strofa si rientra in questa bolgia di vita.Accettandone le regole del gioco dei nostri cromosomi.Il passato appartiene alla letteratura.E" nel futuro che si dovra' inventare il nostro destino.Quindi lascia perdere gli inutili sproloqui che deprim9no la tua brillante preparazione.
Pasta 14/2/2019

Recensore Master
14/02/19, ore 07:13

Buongiorno.
Un componimento che è... in grado di trascinare il lettore.
Durante la lettura ho avvertito qualcosa, tipo una piatta rassegnazione... o sbaglio?
Uhm, vediamo ^^ attendo una tua risposta, come sempre sono molto curioso a riguardo dei tuoi scritti ^^
Buona giornata e a presto :)

Nuovo recensore
09/02/19, ore 10:51

Hai scelto un museo per le tue divagazioni.Dove anche vomiti in bacheca.Quindi poi sei un millepiedi per finire come gomma masticata sotto una sedia..Un quadro mentale disarticolato degno di alcune sedute spiritiche.Ai miei tempi si diceva : la genesi del ferro del colpo basso.Ma detto cio',il groviglio a me piace ed e' segno di chi grida anche se nel deserto.Benissimo.
Pasta 9/2/2019

Recensore Master
09/02/19, ore 07:24

Buongiorno.
Poesia straziante. Però qui per la prima volta ho percepito un senso di... come se la colpa del malessere fosse qualcun altro.
Prima di tutto dobbiamo essere noi ad amare noi stessi, prima degli altri.
L'immagine della gomma da masticare è l'emblema di ciò... la gente è fatta così, si sa; e allora, niente drammi e si cerca di andare avanti.
Risollevati, vedrai che andrà meglio ^^
Buona giornata :)

Recensore Master
01/02/19, ore 14:28

Buon pomeriggio.
una poesia che è un profondo buco nero, un vortice che risucchia tutto...
Una prima strofa molto lunga e ricca di un grigiore pessimista che spazza via ogni cosa.
Un briciolo di speranza la ritrovo nel finale, però...
Chissà. Poesia personale e misteriosa, non mi sento di aggiungere altro a ciò che ti ho scritto sopra ^^
Buona giornata :)

Nuovo recensore
01/02/19, ore 08:38

Questo tipo di letteratura ha gia' i suoi scrittori del passato.Le loro tragiche vicende sono piuttosto note.Ora crogiolarsi su versi senza senso per uno come te che sa scrivere poesie a che pro mi domando?Se prendessero corpo veramente le tue violenze saresti davanti le Assise.
Pasta 1/2/2019
(Recensione modificata il 01/02/2019 - 08:46 am)

Recensore Master
23/01/19, ore 10:02

Buongiorno.
Un testo molto drammatico!
Quasi tutti i versi creano una storia a sé.
Tantissime immagini, come sempre, e alcune riportano anche a suoni.
Complimenti per tutto, ma spero solo che questo sia solo un percorso poetico e che la vita reale sia molto migliore ^^
Buona giornata :)

Nuovo recensore
19/01/19, ore 11:26

Una poesia volutamente disperata rassegnata,ma con piccoli fiorellini che vogliono il domani e non piu' i ricordi che saranno un giorno le tue esperienzeIl mondo della canzone dice senza preamboli che il primo amore e' bellissimo ma il secondo e' piu' bello ancora......
Complimenti.
Pasta 19/1/2019

Recensore Master
19/01/19, ore 07:14

Buongiorno.
Non ci crederai, ma appena ho letto il titolo mi è partita la canzoncina nella testa, quella di Zucchero ove il cantante con delicatezza canta te ne vai, via... ma davvero.
Quindi impressione molto positiva fin dal titolo xD
Poesia triste e malinconica, purtroppo pare che non abbiamo fortuna e che ci siano spesso troppi addii.
Speriamo in bene.
Buona giornata e a presto :)

Nuovo recensore
14/01/19, ore 23:49
Cap. 88:

Ti ho infestato la raccolta e non la lascio più, mi spiace!
Volevo vedere come si fosse (e se si fosse) evoluta la tua poesia in ben 88 capitoli (aiuto li finirió di leggere e recensire tra ben 42 anni).
Effettivamente, lo percepisco.
E poi volevo tenere il passo con il proseguimento di questo bellissimo percorso, sarebbe un peccato rimanere troppo indietro (si recupera pian piano!)

Quanto alla poesia in sè: ah, quelle lettere colorate, che sollievo. Di solito i colori “pastello”, pallidi come sono dovrebbero suscitare calma e serenità, invece, come nel tuo caso specifico di questa poesia, a me hanno suscitato sempre e solo desolazione e malinconia. Sono spenti, sono anemici, mancano di sole, di pulsione energica, come fossero rassegnati a sè stessi. Stesso commento potrei fare per le minestre che si freddano, pallide anche loro come l’evanescente figura di cui descrivi l’assenza. Come una cucina spoglia, deserta con la vana speranza che qualcuno a tavola ci sia rimasto... ed invece ti fa compagnia solo la pallida luce del tramonto invernale che trafigge il vetro e, color pastello, raffredda ancora di più la situazione: la luce invernale non fa il suo lavoro di luce purtroppo, e lo sappiamo bene.
Persino i cocci di vetro ed il sangue che fanno sgorgare appaiono evanescenti, rassegnati, quasi malati come in un quadro di Munch dalle tinte chiare, che forse in questo caso lo rendono ancora più onirico e malinconico, ma con lo stile desolante di Hopper (aiuto, voli pindarici).
Sento il sospiro del protagonista che si rassegna a quel sangue, quasi lo dimentica, lì, come se non avesse importanza: il suo stesso sangue... che barbara l’esistenza dell’assenza di quel tassello essenziale.
E l’acqua che inonda le scale lo fa piano, ed altrettanto piano volano le foglie spente dei cespugli di speranza al vento. Ma è una speranza un po’ flebile mi pare di capire. Cosa succede, caro autore?
Spero si colorino di smeraldo... come questa bella bandierina!

Ottimo lavoro sul serio, non so più come complimentarmi.

Un abbraccio!

- Rhymesketcher

Nuovo recensore
14/01/19, ore 21:59

Le lettere colorate ad inizio componimento suggeriscono sempre qualcosa, ed in questo caso l’accostamento rosso/nero non poteva essere più che calzante: si parla di cenere, di bruciore, di sangue, violenza ed odio (amore?)
Sembra una sorta di spiaggia vulcanica, un’isola deserta ed ostile con le sue edere ed i granchi: che bella l’immagine del protagonista che si rifugia dalle chele di chi vorrebbe strappargli via quel che gli resta!
E poi lì, quasi come in salvo, ma in bilico, sulla fune, un “ti odio ancora”: un finale aperto ed incisivo, a me sembra quasi una ribellione nei confronti del dolore drogarsi della vita vera e propria, affermando senza vergogna e rimorso “ti odio ancora”.
Davvero bellissimo tutto questo, complimenti come sempre!


- Rhymesketcher

Recensore Master
14/01/19, ore 20:27
Cap. 88:

Buona sera.
All'inizio mi hai lasciato un po' basito, lo ammetto; mi sembrava un cambio radicale del tuo stile... mi dicevo; ma l'ha scritta veramente lui? xD
No, poi proseguendo non ho più avuto dubbi.
Tante immagini, forti e spesso tristi.
Spero che la pace giunga, e magari una lieta cena in due... romantica, se possibile... :) :)
Buona serata :)

Nuovo recensore
13/01/19, ore 23:32

Detto con tutta la sincerità, hai uno stile fantastico, mi sorprendi sempre.
Tante, tante immagini, tanti tanti fotogrammi: questa per me è una piscina di palline colorate!
Si sente tutto il dolore, si materializza la scena muta di un grido mandato all’aria, stizzito, implorante... immagine di un sole (accecante e desertificante) che batte sopra quello che percepisco come una sorta di invisibile cimitero: è proprio perfetta la descrizione del sentimento di desolazione e solitudine che, purtroppo, attanaglia tutti almeno una volta, seriamente, nella vita.
Ma tutto ció si conclude con un’immagine quasi fiabesca ed incantata: arabeschi di rubini e confetti dal sapore antico... quali meravigliose parole per chiudere questo dolore con un delicato “ornamento”... del resto la poesia tende proprio a dare una bella forma a sentimenti in poltiglia.

Stupendo.


- Rhymesketcher

Nuovo recensore
11/01/19, ore 23:29

Insomma, a volte so di fare voli pindarici e cose del genere, ma questo è un sogno da notte di mezza estate.
Libellule, cavallette, musica di sassofoni sullo sfondo bluastro e verde delle orchidee galleggianti. Uno stagno di mezza estate.
E sembra tanto che sia tu la libellula, la cavalletta, dalle ali strappate perché tanto fragili, mentre dilaga il dolore nel sordo mondo.

Stile sognante, malinconico (spero di non aver frainteso nulla!): bandierina verde.

Alla prossima!

- Rhymesketcher

Nuovo recensore
11/01/19, ore 23:24

Salve!

La pittura, il colore, l’arcobaleno di un prisma sono temi a me molto cari, dato che oltre a scrivere mi dedico anche alla pittura... è così magico il mondo dei colori e dell’arte!
“Pitture di vita in un pianto di stelle” è pura poesia, è fantastico, davvero. Dà tutto lo slancio di uno schizzo di vernice, energico e, appunto, vitale.

Ottimo lavoro sul serio!

- Rhymesketcher

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