Recensioni per
La tua condanna, il suo rimorso
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/07/23, ore 09:07

Ciao Rosmary,
di questa storia mi ha colpito prima di tutto il titolo e la dualità/ambiguità che poi ho ritrovato in tutta la storia. Gellart e Silente sono forse più simili di quanto a loro stessi piace pensare e anche nel momento in cui le loro strade divergono così violentemente, comunque restano due metà indissolubili.
Sin dalle prime righe mi hai trascinato in questo vortice di angoscia fatto di odio e amore, di morte e sogni di gloria, in un modo tale che non sono riuscita a togliere gli occhi dallo schermo fino all'ultima parola.
Ho apprezzato molto anche i tre momenti che hai deciso di trattare: il primo, quello da cui ha origine la rottura, il secondo che la rende definitiva ( anche se non totale) e quel flashback... mamma quello mi ha fatto fare un balzo dalla sedia perché non me lo aspettavo proprio. E' stata un'idea veramente originale, complimenti.
La mia parte preferita della storia è pero questa frase, anche perché trovo si adatti perfettamente ai personaggi e riprende anche il titolo, che come ho detto all'inizio, mi è piaciuto davvero molto:
"“Non parlo di lei, parlo di noi. Uccidimi e ti rassegnerai all’idea che non c’è luogo al mondo in cui tu possa ritrovarmi... Solo così potrai perdonarti l’errore di aver rinunciato a me, solo così potrai smettere di torturarti chiedendoti se potevamo fare qualcosa concretamente, invece di mancarci senza fare niente".
"La bellezza di un cuore spezzato" credo che sia davvero in tema con la storia, puro angst ma bellissima.
Complimenti ancora,
Alla prossima
FLo

Recensore Master
09/09/20, ore 21:22

Quarta classificata (parimerito)

RosmaryEFP/Rosmary
La tua condanna, il suo rimorso
 
Tot: 48.5/50
 
Stile: 13.5/15
 
Lo stile che hai usato in questa storia è, per quanto mi riguarda, abbastanza inusuale: in tempi meno recenti, ero una grande fan dell’uso della seconda persona singolare, poi questa cosa l’ho un po’ persa per strada, ed è davvero tantissimo tempo che non leggo una storia scritta in questa maniera. Devo dire che, questo ritorno al passato, si è rivelato molto gradevole.
L’incipit con cui hai cominciato la narrazione mi è piaciuto molto, mi ha letteralmente catapultata dentro una situazione in corso, senza sapere bene (o meglio, potendolo solamente immaginare) cos’era successo in precedenza. Proprio riguardo quest’incipit ti segnalo un errore di battitura, presente nella primissima riga della storia “tutto ciò che t’era intorno”, che immagino volesse essere un “c’era/v’era”. Non è ovviamente un errore grave ma, essendo tra le prime parole che ho letto, mi ha fatto un po’ storcere il naso perché l’incipit, in sé, è veramente molto bello.
La storia ha un ritmo molto incalzante, nella prima parte, come dimostrano le frasi molto lunghe, e il ripetuto uso della correlazione (“ i mesi e le settimane e i giorni e le ore e i minuti e i secondi”, per citarti). L’effetto è molto bello, ma devo ammettere che, in certi punti, le frasi erano talmente lunghe che ho spesso rischiato di perdere il filo, perdendo di vista la principale.
Proprio per questo, penso di poter dire che, leggendo la tua storia, ho di gran lunga preferito le parti relative ai dialoghi, perché più leggere e meno complicate da seguire.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stata la scelta di ambientare la storia su livelli temporali diversi, correttamente indicati prima di ogni paragrafo: ciò ha permesso di rendere varia la lettura, che non è rimasta incatenata a una singola scena.
Nel complesso, sicuramente la storia mi è piaciuta molto, lo stile è ricco e denota sicuramente una grande cura nella ricerca lessicale. Purtroppo, però, sebbene io per prima apprezzi particolarmente stili complessi e/o articolati, si è rivelato veramente troppo pesante da seguire, effetto che magari avrebbe potuto essere ridotto troncando alcune frasi, veramente troppo lunghe. Molto azzeccati, invece, i dialoghi, mi è piaciuta molto l’idea di far parlare i personaggi con termini/locuzioni più ricercati, come d’altronde Silente ha sempre fatto nel Canon.
 
Originalità: 10/10
 
Questa storia s’inserisce in quella che, di fondo, è una mia grandissima lacuna: le storie che ho letto su Gellert e Albus si possono contare sulle dita di una mano e, dopo aver letto questa fic, devo dire che me ne pento. Ho trovato molto bella l’idea di raccontare due (tre) momenti distinti della vita dei due personaggi e di che cambiamento vi sia stato, in Albus, tra questi due episodi.
Mi è piaciuto molto anche il riferimento ad Ariana, un personaggio su cui trovo che non si scriva mai abbastanza, e di come la sua morte non abbia compromesso solo il rapporto tra i due fratelli Silente ma anche, inevitabilmente, quello di Silente e Grindelwald.
Ma, quella che secondo me è la vera chicca, e permette quindi di dire, senza pericolo di essere smentita, che questa storia è veramente originale, sono quelle ultime sei righe che costituiscono l’epilogo di questa vicenda. Sei riuscita a far sorprendere me, che generalmente difficilmente mi sorprendo, perché, diamine, chi se lo aspettava. È una conclusione che permette al lettore di formulare la propria conclusione – è stato un sogno? È successo veramente? – e, per questo, l’ho trovata semplicemente geniale.
I miei complimenti, una storia veramente in grado di stupire (positivamente) il lettore, l’ho apprezzata veramente moltissimo.
 
Gradimento personale: 10/10
 
Come avrai intuito, la tua storia mi è piaciuta molto ed è stata una piacevole novità, nel panorama Dracocentrico delle fanfiction che sono solita a leggere. Per una volta, sono rimasta pienamente soddisfatta dalla lettura, nel senso che non ho mai pensato, nemmeno per un secondo, “mh avrei voluto saperne di più” perché è tutto perfettamente sviluppato in ogni sua parte.
Mi è piaciuto molto anche la scelta della narrazione in seconda persona, che ha contribuito a creare un ambiente più intimo, quasi confidenziale, come se la narrazione fosse quasi una confessione di Albus.
Mi sento in dovere, sebbene non sia oggetto di valutazione, di menzionare anche il fatto che io abbia trovato il titolo estremamente azzeccato. Prima ancora di iniziare la lettura, devo ammettere di essermi costruita grandi aspettative (che non hai deluso) grazie al titolo, che mi ha invogliata a leggere immediatamente la storia. D’altronde, è un titolo che rispecchia il contenuto che rappresenta in ogni sua parte.
Albus è effettivamente condannato, la morte della sorella ha gettato un’ombra incancellabile su di lui, dovrà combattere con essa per tutta la vita. Ha rovinato il rapporto con il fratello e anche quello con Gellert: come tu stessa mostri, è impossibile recuperare dopo un avvenimento del genere.
Ma la parte che devo dire mi ha fatto riflettere di più è il rimorso di Gellert: è stato interessante accostare a lui un aggettivo inusuale, per un personaggio che la Rowling ha presentato come inequivocabilmente “cattivo”. Ma, d’altronde, immagino che i rimorsi siano un po’ di tutti e, vedere Grindelwald così irresistibilmente umano mi è piaciuto molto.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
 
Ho molto apprezzato la caratterizzazione di entrambi i personaggi: quando si usa la seconda persona singolare, al pari della prima, uno dei rischi in cui è più semplice incorre è quello di focalizzarsi troppo su un personaggio, lasciando gli altri a fare da tappezzeria. In questo caso, ho notato con piacere che non si è verificato niente di tutto questo. Entrambi i personaggi sono caratterizzati egregiamente: sebbene vi sia una predominanza dei pensieri di Albus, anche Gellert emerge con chiarezza e non è difficile individuarne le caratteristiche principali, né spiegarsi i suoi comportamenti. Tutto torna, quindi, per farla breve. Ma, siccome io non sono una persona famosa per la brevitas, vorrei spendere qualche parola su entrambi i personaggi.
Per prima cosa, vorrei commentare Silente, perché è anche il personaggio che ho “sentito” meglio, all’interno della storia e quello che è più semplicemente raffrontabile al Canon. Devo dire che la tua caratterizzazione mi ha conquistata, è spaventosamente simile a quella fornita dalla Rowling, alcune frasi sembravano quasi citazioni del libro. E, ammetto, quando ha citato il famoso bene superiore mi sono venuti i brividi.
Il tuo Silente è stato a tratti distaccato, in altri più emotivo ma, ed è probabilmente la cosa più importante, è stato fondamentalmente sé stesso, il sé dei libri, senza essere snaturato o forzato a dire cose in contrasto con quell’io descritto dalla Rowling. Ho molto apprezzato questa tua fedeltà all’IC, lo ammetto.
Per Grindelwald, il discorso potrebbe essere più complicato, in quanto si sanno così poche cose, di lui e del suo carattere che, per quanto mi riguarda, è impossibile puntare il dito per dire è/non è Canon. Posso quindi dire che, personalmente, a me il tuo Gellert è piaciuto. Ho molto apprezzato il suo non volersi fermare, nemmeno dopo la morte di una bambina innocente, per non perdere di vista il bene superiore. Se davvero possiamo parlare di Canon, penso che questo lo sia sicuramente.
Hai sicuramente creato dei personaggi bellissimi, a tutto tondo, che sono stati in grado di emergere fin dalla primissima riga. Complimenti.
 
Utilizzo del genere Angst: 5/5
 
La storia è inequivocabilmente Angst in ogni sua parola: fin da subito hai creato un’atmosfera pesante e opprimente, che fa da contorno perfetto ai dialoghi accorati tra i personaggi.

Recensore Veterano
01/09/17, ore 18:27


Io non so mai come "pronunciarmi" riguardo una storia Albus/Gellert. Si tratta di una coppia alla quale non riesco assolutamente ad approcciarmi, proprio per la sua complessità insita. Inoltre, non sono due personaggi sui quali mi sono soffermata molto durante la lettura della saga, e, dunque, non ho un'idea ben chiara del loro IC, quindi scusami in anticipo se dirò cavolate, soprattutto riguardo la caratterizzazione xD Nonostante questa premessa, riesco a riconoscere una bella storia quando ne leggo una, e questa rientra assolutamente nei canoni (ma non ne avevo dubbi, visto che è stata scritta da te xD). Non ci credo che tu l'abbia scritta di getto, perché è talmente curata e ben strutturata da sembrare che dietro ci siano giorni e giorni di riflessione accurata! ** Scrivi più spesso storie di getto, allora! ;) Devo dire che lo stile è leggermente più elaborato del tuo solito, ma non per questo meno affascinante. Trovo, anzi, che si presti bene a una coppia "ardua" come la Albus/Gellert e che molti passaggi evidenzino bene il senso di "soffocamento" provato dai due durante i vari stadi della relazione.
Passando ai due protagonisti... per quanto io ne sappia poco di loro due, posso affermare senza alcun dubbio che sono entrambi riuscitissimi e, soprattutto, li ho trovati molto plausibili, alla luce delle informazioni dateci dalla Rowling nei suoi libri. Hai fatto un ottimo lavoro con Albus, molto più sfaccettato e complesso, molto più umano, saggio anche nei momenti più difficili (Ucciderti per dimenticarti non è una grande soluzione), ma sempre al confine tra bene e male. Ma quello che ho preferito tra i due è stato decisamente Gellert, con la sua sete di potere e la sua implacabilità, con il suo imporsi ed emergere prepotentemente, soprattutto nei dialoghi, anche nella seconda parte, quando il punto di vista della narrazione cambia.  
Ho adorato particolarmente i dialoghi, molto incisivi e pregni di significato, nonostante la brevità, e il fatto che siano un po' separati dalle parti descrittive, cosa che li fa risaltare ancora di più.
Alla prossima e tanti complimenti per i risultati del contest! **

Giulia 

Recensore Master
01/09/17, ore 10:47

Valutazione Contest 'La bellezza di un cuore spezzato (e rimesso insieme)'

La tua condanna, il suo rimorso 
di Rosmary


Grammatica 10/10 
Non ho riscontrato alcun errore, complimenti! 

Stile e lessico 9.5/10 
Il tuo stile è, come al solito, un piacere da leggere: è innegabilmente curato e definitivamente tuo – è come un tuo marchio, rende la storia riconoscibile all'istante. È assai descrittivo, eppure, a dispetto di questo, per nulla pesante, perché combina insieme narrazione e acuta introspezione; inoltre hai utilizzato termini e costruzioni piuttosto raffinati che credo si adattino alla perfezione ai due personaggi di cui hai scelto di trattare. Nella prima parte della storia, infatti, nonostante buona parte del testo descriva gesti molto “fisici”, s'intuisce che dietro c'è altro, che c'è molto di più, e questo mi è piaciuto da impazzire. Per farti un esempio, in questa frase “La sorpresa per Albus era stata tale da schiudere la bocca in cerca di parole d’odio da vomitare, ma la tua lingua era stata più lesta della sua, e quest’ultima anziché cercare sillabe era stata costretta a incontrare una gemella da ricacciare indietro” parli di un bacio, ma ogni termine è denso di significato nascosto e rimanda a qualcosa di assai più profondo: rancore e disprezzo da parte di Albus, che comunque non si oppone in pieno, desiderio e brama di Gellert... Insomma, sei stata capace di donare una bellissima dualità a tutto questo. 
In un paio di punti, se devo trovare il pelo nell'uovo, ho ho avuto l'impressione che le frasi fossero un po' troppo lunghe: il significato di queste era comunque chiaro, ma il tutto risultava meno apprezzabile che in molti altri passaggi. Per il resto, tutto perfetto! 

IC dei personaggi 9.5/10 
Anche qui hai svolto un ottimo lavoro! Inizio da Albus, che è quello che mi ha convinto un filino meno: in alcuni punti, specialmente la seconda parte della storia, mi sembra di stare leggendo proprio del Silente della Rowling! L'hai rappresentato con quella patina di distacco, tipica di lui, che in realtà cela un mondo di emozioni: rimpianti, rimorsi, l'amore per Gellert che non riesce a tramutare in odio... L'hai reso molto umano nella sua debolezza davanti a lui – lui che non sarà mai veramente solo un mago oscuro, ma sempre “il suo Gellert” –, nell'amarezza che lo coglie insieme alla consapevolezza che non dimenticherà mai nulla e che questo sarà il suo peso da portare fino alla morte. 
“Avresti potuto uccidere Gellert Grindelwald nel nome del bene superiore, ma ancora una volta non avevi coraggio a sufficienza per mettere in scena la violenza dei tuoi pensieri, e biasimavi te stesso per questo” con questa semplice frase sei riuscita a riassumere perfettamente le due anime di Silente: quella che l'aveva accomunato a Gellert, tanti anni prima, che guarda al bene superiore, e poi quella che ha messo in luce tutta la differenza che intercorreva tra i due, e cioè l'incapacità di fare ciò che era necessario per raggiungerlo, quel bene superiore. Nonostante la grande fedeltà al personaggio della Rowling, tuttavia, ci sono alcune frasi che “stonano” dette da lui, che mi sono parse troppo secche e definitive, come “Non sono tuo amico” e “Non mi mancherai”: probabilmente è la rabbia di Albus a parlare, ma non riesco ad immaginarlo così duro con Gellert, lui che è sempre stato la sua debolezza. 
Passando a Gellert, l'ho amato! L'hai rappresentato esattamente come lo immagino: passionale e affascinante, sicuro di sé persino nella sconfitta e nella resa, in un certo senso simile a Tom Riddle. L'hai reso realistico, così inevitabilmente legato a quel bene superiore che tanto brama da non rendersi conto che la morte di Ariana ha cambiato tutto, per sempre; così certo che Albus lo rimpiangerà, che rimpiangerà entrambi e quello che è stato, e inizialmente così sicuro che Albus non fosse diverso da lui – “né peggiore né migliore, ma uguale”. In tutta la parte dialogata è tremendamente ammaliante, e sincero, perché lui sa meglio di Albus che il suo, il loro ricordo lo tormenterà per tutta la vita – “Alla morte ci si rassegna, è alla vita che non si sopravvive”. 
E questa frase, santo cielo: “Sei un illuso o un bugiardo, amore mio?” sono riuscita a figurarmi Gellert mentre lo diceva, con un sorriso, talmente IC da farmi venire i brividi, e mi ha ricordato incredibilmente una verità pronunciata da Aberforth nell'ultimo libro: “Segreti e bugie, è così che siamo cresciuti”. 

Uso della citazione 10/10 
Come citazione hai scelto “Ho paura che un giorno, dopo esserci tanto mancati, ci chiederemo se potevamo fare qualcosa concretamente, invece di mancarci senza fare niente” di Giulia Carcasi. Tu non potevi saperlo, ma quando ho selezionato questa frase speravo proprio che qualcuno la collegasse alla coppia Albus/Gellert! E non solo tu l'hai scelta, ma con il suo potenziale di amarezza l'hai anche e soprattutto resa un punto chiave nella storia: l'hai inserita nei dialoghi, ripresa da entrambi i personaggi, e questa è una cosa che ho apprezzato moltissimo. La citazione risuona all'inizio e raggiunge l'apice nell'incontro del 1945, quando entrambi realizzano la verità e Gellert la concretizza nella frase “Potevamo sceglierci”, un ennesimo richiamo ad una possibilità che forse non è mai esistita – “Non potevamo fare niente, niente concretamente, niente di niente… Niente”. 
Ma, a dispetto di tutto, la “mancanza” è presente fin dal principio della storia, perché loro – Albus e Gellert – in qualche modo mancano già dalla prima riga, ciò che è stato e che sono stati è andato perduto con la morte di Ariana, senza possibilità di ritorno, a dispetto dei desideri di Gellert e dei rimpianti di Albus.

Gradimento personale 10/10 
Tu dici che l'hai scritta in pochissimo tempo, eppure è una delle Albus/Gellert più belle che io abbia mai letto! Ho amato la maniera in cui hai reso l'attrazione fisica tra loro, quella manifestata da un Gellert che lo costringe a ricambiare il suo bacio famelico, e un Albus che lo desidera (e lo ama) ancora e che per un attimo cede, per poi allontanarlo e ripulire i residui di lui dalle proprie labbra: mi ha dato l'idea di una metafora di quello che è stato il loro rapporto in tutta una vita. In più tutte le parti dialogate mi hanno lasciata senza fiato, non riesco nemmeno a esprimere quanto mi siano piaciute! Sembrano uscite direttamente dalle labbra di Albus e Gellert, di come io li immagino, uguali ed opposti; e Gellert è sublime nelle parole che hai scelto per lui, così pungente e capace di leggere l'animo del suo nemico/amante, “lungimirante” nella consapevolezza che per Albus loro – e non lui come mero Mago Oscuro – saranno davvero immortali. In questo e nell'amarezza che permea entrambi ne hai dato secondo me un'interpretazione molto azzeccata. 
E poi c'è tutta l'atmosfera amara che si srotola dall'inizio alla fine, con quel picco di dolcezza nel mini-dialogo dell'estate del 1899 che è un presagio ed un pugno nello stomaco, e non ti sto nemmeno qui a dire quanto mi sia piaciuta, e quanto la ritenga adatta ad una coppia come la loro. 

Eventuali punti bonus 0/2 
Avendo scelto la coppia Albus Silente/Gellert Grindelwald, non posso darti nessun punto bonus, mi dispiace! 

Totale: 49/52 

Recensore Master
31/08/17, ore 23:58

Recensione premio

Ciao, cara!
Finalmente ho tempo per recensire questa storia, che come sai era molto attesa da me. Una Grindeldore! E' la mia OTP.
Allora, parto col dirti l'unico punto che non mi ha convinta del tutto, che è lo stile. Sai bene che amo come scrivi, penso tu abbia uno stile unico che riesce ad essere obiettivo senza perdere di incisività e di "sentimento". Tuttavia, in questa storia - sicuramente per la fretta - l'ho trovato meno coinvolgente del solito. Le frasi sono lunghe ed estremamente lente, trasmettono un'atmosfera di pesantezza che, in realtà, si accompagna molto bene ai personaggi e alla scena descritta. Penso però che ne perda un po' dal punto di vista dell'intensità emotiva, io perlomeno mi sono sentita meno coinvolta del solito, nonostante questa coppia sia la mia preferita in assoluto.
Comunque è un dettaglio, perché la storia è scritta molto bene, e i personaggi sono perfetti, che poi è l'importante. Albus, nel suo rifiuto, nel suo dolore, nella sua superbia, mi è sembrato estremamente IC. So che non ti convinceva del tutto, ma ritengo che tu l'abbia gestito davvero molto bene: in questa storia risulta pieno di guizzi, di cambi d'umore, di nubi e rimpianti, ed è esattamente così che dovrebbe essere, a metà tra la luce e le tenebre. E' un personaggio complesso, ma sei stata brava.
Gellert l'ho trovato ancora più interessante. Non da 10 e lode, forse (ma da 10 e lode vedo solo il mio!), ma molto convincente anche lui. E' affascinante, e l'ho trovato ipnotico nella sua assenza di moralità, o di compassione, quando non accetta che Albus non possa essere suo per quel piccolo errore di percorso che è Ariana. L'hai descritto di una crudeltà del tutto naturale e spontanea che mette i brividi, ma che vedo benissimo su un personaggio di questo calibro.
Per ultima cosa, ti devo fare i complimenti per i dialoghi, che mi sono sembrati molto freschi e incisivi, perfetti per loro due.
Ancora complimenti!
A presto!

Un bacio,
Mary
(Recensione modificata il 31/08/2017 - 11:58 pm)

Nuovo recensore
31/08/17, ore 17:45

buongiorno! ❤
ci ho messo una vita ma finalmente sono riuscita a passare! 
che dire? devo innanzitutto premettere di non essere mai stata grande fan della coppia - io e il canon abbiamo qualche problema di comprensione, purtroppo :( -, ma ammetto che questo non ha certo intaccato la godibilità della tua storia.
sarà che ho un imprescindibile debole per le frasi impregnate di sensi un po' oscuri, sottintesi sofferti, e per le immagini metaforiche, ma seguire questa lettura è stato un piacere. particolarmente, poi, ho apprezzato la figura di silente - e qui davvero ti faccio i miei complimenti, perché fa parte del novero di personaggi che mi s'incastrano in mezzo alla gola. hai descritto un uomo che ha sofferto, soffre e sa perfettamente soffrirà in futuro - eppure ciò non lo ferma dal compiere ciò che crede giusto: in qualche modo la cosa risulta quasi inumana. la situazione appare rovesciata rispetto al tempo del bene superiore eppure l'idea del sacrificio in nome di un quadro più ampio permane. albus cambia lato della scacchiera ma in fondo permane lo stesso spirito: anche l'arroganza è la medesima. se da giovane essa si manifestava nella convinzione che lui e gellert fossero i soli ad aver capito come dovesse andare il mondo, ora lo fa più subdolamente, in un paragone accennato tra l'amore di dio per adamo e il suo per gellert. sottile, ma... albus, non ci freghi, mi spiace. >B)
due passaggi mi sono piaciuti particolarmente, poi. prima, la ripetizione del "sei un illuso o un bugiardo" ogni volta affiancato da un epiteto diverso: dal tiepido al caldo per finire in un gelido "professor silente" che un po' spezza il fiato. e, secondamente, la reiterazione, in situazioni completamente opposte, di "i mesi e le settimane e i giorni e le ore e i minuti": la prima volta che ci imbattiamo in questa espressione è gellert a parlare, a pensare che albus non avrebbe esitato un attimo ad ucciderlo, corrompendo il tempo passato insieme; la seconda volta vediamo albus a riflettere, a confessare l'intensità del suo dolore, che l'aveva spinto a fuggire il fatale incontro - perché non voleva far del male a gellert nonostante tutto, nonostante sentisse di dovere.
è questa, secondo me, la parte a dar senso a tutto il racconto: l'incomprensione alla base del loro rapporto, quella che li ha spinti al confronto finale, quella che ha in conclusione distrutto tutto - ogni possibile contatto tranciato in modo definitivo, senza possibilità di appello.
eppure, in un passato lontano, fatto di speranze e progetti e amore, tutto questo sembrava uno stupido vaneggiamento sulla bocca di albus, che gellert avrebbe lavato via coi suoi baci. amara ironia.
ottimo lavoro, davvero! ❤
un bacio, 
    zis

Recensore Master
30/08/17, ore 15:48

Ciao Rosmary! Mi sono presa un po' di tempo per rileggere la tua OS e poter lasciare una recensione ragionata. Parto dai lati che non mi sono piaciuti, che non sono dovuti a tue mancanze, bensì al mio gusto personale. Solitamente prediligo Grindeldore con uno stile più "affilato", frasi più brevi, incisive, essenziali. Mi è mancata quella presa emotiva che vado cercando di solito, "l'esplosione", un colpo di scena finale in grado di mozzarmi il respiro. Sarà che ormai ne ho lette tante di storie su questa coppia, sarà che il tutto è sempre filtrato dalla mia visione che ho su di loro (che è soggettiva), ma non mi sono emozionata come mi fai emozionare di solito. Ormai lo sai, amo i dettagli e i sottintesi, perciò ho invece apprezzato tanto "sei un illuso o un bugiardo, amico mio?", "sei un illuso o un bugiardo, amore mio?" e lo stesso concetto mutato in affermazione seguito da "professore Silente". Ecco, l'incisività di queste tre frasi mi sa tanto di Albus e Gellert, uomini lacerati, uomini dalle vite sospese, mai in grado di porre la parola lieto fine a quella che dev'essere stata una storia d'amore breve, intensa e indimenticabile. Quando Gellert passa da "amore mio" a "professore Silente", sottolineandolo, il lettore riceve un pugno in faccia, perché capisce che gli anni passati a "mancarci senza fare niente" hanno distrutto per sempre ciò che l'uno rappresentava per l'altro. Per Gellert è come avere a che fare con un estraneo. E mi piace da morire il fatto che qui sembri Albus un mistero impenetrabile, snervante, insormontabile. Mi piace quel senso d'irreversibile che aleggia per tutta la storia.
"Alla morte ci si rassegna, è alla vita che non si sopravvive." Questa è un'altra di quelle frasi incisive che amo, una di quelle che chiamo alla Grindeldore, capace di trasmettere il mondo in una manciata di parole: il passato e il presente di due persone unite, poi divise, poi riunite a metà, incapaci di ritrovare se stesse nel momento in cui si guardano negli occhi. Il presagio di Albus è un elemento centrale che si svela solo ne
finale e che rende l'immagine della coppia giovane e spensierata ancora più dolorosa, proprio perché poco prima abbiamo fatto un salto nel futuro e li abbiamo visti inevitabilmente lacerati. La citazione che hai scelto è una delle mie preferite e devo farti i complimenti perché hai saputo renderla parte integrante del testo in maniera completamente naturale - è perfetta per Albus e Gellert. Non mi resta che dirti in bocca al lupo per il contest!

Recensore Junior
29/08/17, ore 22:46

Bella storia. Prima di "Animali Fantastici" non avevo mai considerato granché Grindelwald, ora però, in attesa che zia J.K. ci fornisca ulteriori dettagli, sono in giro per il fandom alla ricerca di frammenti di questo personaggio.
Ho trovato molto interessante sia l'alternarsi di punti di vista sia come in fondo ognuno dei due abbia ragione.
Albus ha la ragione dei sentimenti, Gellert ha la ragione del cinismo che in fin dei conti governa il mondo.
E la loro "storia" resta sullo sfondo, suggerita, accennata, che ha cambiato forma ma non è assolutamente finita anzi è più forte che mai.
Mi è piaciuto molto quel "Sei un illuso o un bugiardo?" che ricorre spesso nel testo (tre volte, se non ho contato male).
Mi resta sempre il dubbio se Gellert stesse solo usando la mente brillante di Albus perché serviva ai suoi scopi oppure se davvero lo volesse accanto a lui nel suo sogno di grandezza.
A te complimenti per la storia, perché in poco spazio hai concentrato una gran quantità di emozioni.