Recensioni per
Le più belle sfumature di grigio
di Caramell_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/09/17, ore 10:08

Fa sempre piacere leggere del Mystrade scritto bene. Non so se te l'ho già detto oppure no, ma nel caso mi ripeto e non m'importa di farlo. No, dico... fa piacere davvero e un po' perché se una volta c'erano più fanfiction su di loro, dopo la quarta stagione le Mystrade sono praticamente sparite. A me dispiace moltissimo davvero. Certo, non è la ragione per cui la tua storia mi piace. Non soltanto almeno. Ma è senz'altro un buon motivo per leggera.

Mycroft mi piace molto. L'ho trovato molto nel personaggio e non è per niente facile. Spesso l'ho trovato esageratamente smilelato nel modo in cui si esprime, totalmente fuori dal personaggio. Qui invece, Mycroft parla poco e dice quanto necessario. Ha un gestualità e un'espressività piuttosto spiccata, e lo si nota proprio come nella serie. Ne hai inserito alcuni dettagli che mi hanno fatto apprezzare ancora di più ciò che hai scritto. Certi dettagli riguardanti l'ombrello, come si fa capire pur senza parlare... anche per come si approccia a Lestrade. Naturalmente senza farsi troppo vedere, ma presentandogli un caso. Iniziando quasi a trovare delle scuse per vederlo. Sino a che non trova il coraggio di chiedergli di uscire e te, lo giuro, potevo quasi vedermi la faccia di Gatiss mentre temeva di aver rovinato tutto con una mozza azzardata! Davvero un Mycroft ben fatto, ecco.

Dall'altra parte c'è Greg. Sempre più umano. Sempre più terreno rispetto a Mycroft. Con un lavoro molto più pratico, con tanto disordine e tanti casi da risolvere. Greg stenta a credere alle proprie orecchie e quasi ridevo quando alla fine è rimasto ammutolito. Ci credo, poveraccio! E quando mai uno può credere che Mycroft Holmes gli stia chiedendo di uscire... è fantascienza sì.

Ad arricchire il tutto ci sono Donovan e Anderson e le scommesse a Scotland Yard, una parte molto chiarina e nonostante sia il sergente Donovan e quindi non esattamente l'essere umano che preferisco in questa serie. E ovviamente John e Sherlock, perfetta coppia sposata. Che quasi parlano senza aprir bocca, perché si capiscono e che in parte spingono Mycroft a fare la prima mossa. Ho giusto notato un po' di gelosia in Sherlock, o era una mia impressione? Ad ogni modo, è tutto ben fatto e quindi ti rinnovo i miei complimenti.

Koa

Recensore Master
18/09/17, ore 09:42

L'idea di Rosie che si è innamorata di Sherlock è già di per sé molto dolce e carina, quindi l'impronta della flash inizia già molto bene. Ma se a questo ci unisci la frase di John, alla fine della storia, in cui sostiene che forse è perché è una Watson (e gli Watson ce l'hanno nel DNA, di amare Sherlock Holmes), beh allora l'intera storia assume una connotazione del tutto particolare. Ho notato che rispetto alle precedenti, la struttura è molto più chiara. Quei "disse" inseriti prima delle battute di dialogo hanno aiutata molto nella fruizione generale della storia. Il che mi ha permesso meglio di godermi gli eventi così come li avevi strutturati. Ho molto apprezzato le poche informazioni che dai, poche ma ben inserite all'interno del testo e sparpagliate qua e là. Sherlock e John stanno insieme, e lo si capisce veramente solo alla fine. Del resto, Sherlock è pur sempre Sherlock. Suona il violino, ci sono cadaveri ovunque, Sherlock arrossisce ai complimenti di John e forse ancora fatica a credere di avere tanto ascendente sulla bambina. Molto carina la scena in cui Rosie cerca di afferrare Sherlock, ma fallisce miseramente nel tentativo. Bello perché scrivere scene del genere con Sherlock come protagonista, non è mai una cosa facile. Anzi, il rischio è sempre quello di ridicolizzare troppo Sherlock, il che è un po' la ragione per cui molte parentlock mi sembrano molto OOC. Non è il tuo caso, perché la quotidianità al 221b di Baker Street l'hai raccontata con poche frasi e senza soffermarti eccessivamente, così come per ciò che riguarda i rapporti che si intrecciano. Sherlock è coinvolto, ma distaccato. Non è eccessivo nelle sue razioni, mostra interesse e affetto per Rosie, ma lo fa alla sua maniera. E sembra davvero che agli Watson vada bene così.

Una storia molto bella, ecco.
Koa

Recensore Master
09/09/17, ore 13:37

Ciao, così come per la storia precedente, anche in questa sono rimasta impressionata piacevolmente dai dettagli. Alcuni sembrano di poco conto, ma secondo me ne fanno la qualità della tua storia. Ad esempio, già per come Mycroft è stato descritto e introdotto nella scena del 221b di Baker Street. Poche parole, ma adattissime e che c'entrano il personaggio alla perfezione. Vestito preciso, gilet, ombrello, capelli impomatati... anche senza nominarlo, era ovvio di chi stessi parlando. Quindi ottima scelta lessicale. Interessante anche la scelta di usare la prima persona con John, perché permette al lettore di fare da spettatore alla scena che si prospetta (esattamente come lui). Questo ci permette di muoverci su uno scenario che già conosciamo, Baker Street, il soggiorno... Sherlock sul divano e John che legge il giornale. C'è un forte sentimento di casa e di comunione tra loro, lo si intuisce dalle parole e dai pensieri di John stesso. Un po' come per la storia precedente, ma lì forse aiutava il Natale e l'atmosfera della festa. Mi è piaciuta l'immagine che hai dato di Sherlock perché è un qualcosa di insolito. Lui che è sempre in movimento e agitato, quasi frenetico ora se ne sta pigro sul divano. Quasi indolente. Non è chiaro se lo faccia perché si sta godendo il riposo o soltanto per infastidire Mycroft (ma io propenderei per la seconda ipotesi). Ma fa sorridere e in definitiva, mi piace vederlo stirarsi come un gatto. Sorridere. Ghignare. Prendere in giro suo fratello, anche senza cattiveria e farlo arrabbiare solo per il gusto di vedergli la vena sul collo pulsare. Sì, mi è piaciuta anche nel fatto che Sherlock si è reso conto tardi di questa relazione tra Greg e Mycroft.

Ecco, forse l'unico appunto che mi sento di fare riguarda più che altro la forma del testo. Hai usato il trattino per i dialoghi, e questo va bene. Ma lo hai usato anche come virgola e anche questo va bene. Solo che entrambi ora della fine confondono un pochino. A un certo momento non capivo più cosa fosse parte del dialogo e cosa no. Era però l'unica cosa, non c'è davvero altro.

Koa

Recensore Master
02/09/17, ore 09:34

Ciao, questa prima storia mi ha colpita davvero parecchio anzitutto perché ricordavo vagamente il tuo nome ma su una storia letta diverso tempo fa e non avevo in mente che scrivessi così bene. In secondo luogo non mi aspettavo un qualcosa di già legato al Natale e con atmosfere così tanto invernali, non in questa stagione almeno. Credo di aver più o meno intuito quale sarà il tuo progetto per questa raccolta e ti posso assicurare che sei partita col piede giusto. Mi piace molto l'immagine d'inizio. Rosie che gioca con la madre di Sherlock è un qualcosa di insperato in questa serie. Un'idea tutto sommato originale, una cosa che non ho mai visto neanche in una fanfiction e che mi ha lasciato un moto di sorpresa. Mi piace molto l'intimità con cui lei e John interagiscono. Farebbe intuire già diverse cose e anche del rapporto che John ha instaurato ormai con Sherlock, ma la lentissima sottoscritta se n'è resa conto soltanto nel finale. Anche se era più che palese, l'ansia, l'angoscia... il detestare Sherlock per esser andato in giro per delitti e casi, invece che rimanere a casa per Natale... eppure l'amarlo terribilmente e al tempo stesso. Perché Sherlock è fatto così e lo sanno tutti benissimo. Ho trovato particolarmente affascinanti le dinamiche tra Violet e Sherlock. Lei tratta i propri figli come se fossero ancora dei bambini e non si risparmia dal lanciargli occhiatacce per le scarpe sul divano o di commentare il gusto macabro del figlio in quanto a "divertimenti". Sherlock sembra essere esaltato per questo triplice omicidio e vuole condividere tutto con un John che al contrario pare più desideroso di tenerselo vicino. E come non capirlo...

Interessanti anche le parti che riguardano Mycroft. Mi pare di capire che ci sarà del Mystrade, io sono secoli che non ne leggo una. E se le premesse su Mycroft sono queste, potrebbe piacermi moltissimo. Hai centrato il Mycroft più umano della quarta stagione, quello che in The Final Problem fa cadere tutte le sue maschere di perfezione e freddezza. Non si sa molto, ma si intuisce che parte della sua felicità attuale sia da addebitare a Lestrade. Sono davvero curiosa di capire come svilupperai le varie faccende a cui, qui, hai aperto la strada. A essere ancora più interessante c'è il fatto che non sarà una long, ma una raccolta. Forse perché gli scenari avranno punti di vista differenti? Pur mantenendo il tutto nello stesso universo? Mi auguro che sia così, perché l'atmosfera di questa prima storia mi ha davvero catturata. Così come questo finale molto dolce e romantico, pur senza esagerazioni.

Koa

Recensore Veterano
31/08/17, ore 16:21

LORO si amano
TU li ami
NOI li amiamo
È Natale!

Una cosa sola, perché IO li amo: Mystade?

A presto