Premetto che ho letto questa storia il giorno stesso in cui l’hai pubblicata, ma poiché vivo praticamente procrastinando ogni cosa, eccomi qui a recensire dopo settimane e settimane…
Detto questo, ciao _root, ci si sente di nuovo! Spero tu stia bene**
Mi ha fatto davvero piacere leggere il “sequel” di Bros’party (perché sì, ho letto anche quella fic tempo fa e l’ho trovata davvero adorabile. Mi è piacito da morire il tuo modo di gestire così tanti personaggi, azione tra l’altro non facile, e il tuo combinar situazioni divertenti che si potessero ben sposare con il comportamento peculiare dei nostri personaggi. Inoltre, ho davvero apprezzato gli accenni alle coppie che di solito consideriamo tali, in particolar modo, vabbè, a Tendou e Ushijima che mi fanno fatta morire. Lo stoicismo di Wakatoshi mentre regge un pacco di Durex in mano con Satori che è il ritratto della tranquillità accanto è stato un colpo basso. Ho riso con le lacrime alla faccia sconvolta di Hinata e Kageyama).
Detto ciò, parliamo un po’ di questi tenerissimi gufetti.
L’immagine della luna che s’immerge nell’acqua della piscina, permettendole di brillare, illuminando il paesaggio circostante quasi come se tutto fosse cosparso di polvere magica è davvero bellissima.
E, in questo contesto, non può che apparire pressoché eterea la sagoma di Akaashi che scivola dentro l’acqua, riemergendo con estrema lentezza con movenze delicate. Quasi una sirena, insomma, il tutto sotto lo sguardo ammaliato di Bokuto che, nonostante il temperamento focoso, si perde a osservare il ragazzo, rimanendo immobile.
Mi piace molto pensare che il capitano consideri Akaashi come una figura inarrivabile, di una bellezza tanto perfetta da non volerla quasi “intaccare”, accontentandosi di guardarla da lontano e di godere anche solo della sua vista.
Cosa che, in effetti, Bokuto compie spesso, rimanendo vittima della sua decisione altalenante tra il voler tutto per sé Akaash, e quindi cedendo al desiderio irruente che tanto lo caratterizza, e il non riuscire nemmeno a toccarlo poiché timoroso che quello non è ciò che Keiji desidera.
Questa peculiarità di Bokuto l’hai espressa davvero bene per tutta la durata della storia, fin da quando dal sentirsi perfettamente a suo agio con Akaashi, con il viso a pochi centimetri dal suo, si accorge improvvisamente di quanto sconveniente possa sembrare la situazione e si allontana di scatto, incominciando a parlare del tempo.
Mi è piaciuto tantissimo anche lo sbuffo di frustrazione di Keiji che non riesce proprio a capacitarsi del fatto che Bokuto non si accorga di quanto palesemente lui lo desideri, proprio a causa di tutte quelle sue paturnie mentali. Ed è proprio lui il primo a riprendere in mano la situazione, mostrando a Koutaro quanto lui lo voglia con un bel bacio.
Nonostante questo, il capitano tentenna ancora… sembra davvero non riuscire a capire se Akaashi lo voglia, è insicuro delle sue azioni… e, ancora una volta, è Keiji a indirizzarlo, a dargli il “via libera” per poterlo toccare liberamente.
Oh, perché Bokuto appena ingrana diventa tutto fuorché pavido eheheh. Insomma, un fisico statuario, dei bicipiti che… Akaashi, come ti capisco, un viso virile e risoluto (ma non minaccioso, come precisa proprio il corvino, semmai protettivo)…
Basta, fermiamo le fantasie sfrenate su Bokuto.
“«Akaashi…», mugugnò, con il volto seppellito nell’incavo tra la spalla e il collo, «… ho un problema».
Eh, lui lo sentiva bene quel suo “problema”, eccome se lo sentiva!”
Okay, morta. Ma quanto è tenero e mi fa ridere quel gufetto che passa da un predatore a un adorabile cuccioloooo.
Come quando è “vittima” del piacere che Akaashi gli sta regalando, cercando di frenare i suoi istinti e il volume della propria voce.
Davvero una bella nota di merito per Akaashi in mezzo alle gambe di Bokuto: la scena e le azioni sono descritte benissimo, in maniera dolce ma anche terribilmente sensuale.
Ma poiché Koutaro non si smentisce, diventa subito quasi isterico con quei “nonono” ripetuti allo stremo e iniziando a parlare a vanvera di quanto sia un essere orribile per anche solo pensare di voler di più da Akaashi.
E Keiji, in tutto questo… fissa l’erezione di Bokuto.
Sono morta dalle risate.
Ma poi, la situazione inizia nuovamente a surriscaldarsi.
Insomma, entrambi vorrebbero andare oltre, sebbene siano sempre frenati da timori e problemini ricorrenti...
“E se invece quello fosse il momento? Se non ci fosse occasione migliore di quella attuale per continuare a “passare ad un livello successivo” – più dei baci occasionali e di qualche tocco veloce – ora che si sentivano così incredibilmente in sintonia nel loro reciproco desiderio?”
Mi è piaciuto tantissimo questo periodo. Davvero, hai espresso con semplicità un concetto fondamentale come il cogliere un momento senza pensarci troppo, senza prefigurarsi un’ulteriore situazione perfetta che ci potrebbe essere in futuro… ma godendosi quell’istante che è perfetto proprio così com’è.
Da quando l’azione si sposta nel capanno degli attrezzi, l’atmosfera diventa bollente.
Mi piace davvero un sacco la risolutezza di Akaashi che, nonostante appaia sempre quello più pacato e ragionevole della coppia, è colui che prende in mano la situazione anche con una certa sfrontatezza, infrangendo i mille problemi del compagno, come la paura di aver lasciato qualche attrezzo a terra e che la posizione del corvino possa essere scomoda.
Anche Bokuto, ovviamente, è adorabile. A differenza dell’aspetto, sa essere un amante dolce e delicato, sempre in pensiero e premuroso verso il corvino, chiedendogli se va tutto bene o se sta gradendo il “trattamento”.
Mannaggia a non portarsi appresso le precauzioni… però sono contenta ugualmente dell’intimità raggiunta dai due, senza alcuna fretta o desiderio impellente di concludere l’atto.
Troppo carini entrambi, inoltre, quando ammettono di non riuscire a tenere la luce accesa poiché troppo eccitati dalla vista del corpo nudo dell’altro, che cucciolini.
“«Già durare adesso è stato difficile, se tenessimo anche la luce accesa non ce la farei».
Bokuto si voltò di scatto.
«Aka–»
«Tu non hai sentito, d’accordo?».
«Akaashi», riprese ad un volume più alto e sognante, «allora ti è piaciuto davvero!!».
«Ma?», rispose: «Bokuto, come è potuto sembrarti che non mi sia piaciuto, spiegam–»
Ma il capitano l’aveva già agguantato tra le sue braccia, portandolo su di sé: «Akaashi!».”
E niente, non dico più nulla perché sarei ripetitiva. Sono solo l’amore, tutto qui.
La parte finale è la perfetta conclusione che ci si potrebbe aspettare dalla serie. Insomma, Kuroo che guarda rassegnato una, due, tre volte la scena pensando sconsolato a quello che i due ragazzi hanno probabilmente combinato nel suo capannone, proprio dopo che la sua povera casa aveva subito “danni” d’ogni genere… però, da bravo amico qual è, si defila elegantemente, dando anzi una mano ai ragazzi che corrono in casa a ricomporsi.
Eh sì, santo Kuroo. (Amo questo felino).
Insomma, proprio una bella storia, erotica e dolce al punto giusto e scritta benissimo.
Ho adorato i momenti di compartecipazione emotiva con i personaggi, con quelle esclamazioni spontanee :’)
Poi, considerando che tu abbia composto prevalentemente storie con raiting verde, beh, questa rossa ti è riuscita alla grande u.u
Ci sentiamo, spero, presto<3 |