Ciao Hika, sono felice di ritrovarti e di constatare che riesci sempre a sfornare nuove (e ottime) idee per le storie; bella pensata quella di mostrare come ciascuno dei nostri ragazzi è venuto in contatto con il colore che, poi, gli ha cambiato la vita.
Venendo al capitolo in se, beh, direi che era giusto partire con il piccolo Dan che, assolutamente in linea con il suo carattere energico e avventuroso, si imbarca (e imbarca per coercizione anche il padre) in una specie di avventura alla Indiana Jones per alla fine scoprire le sue amate carte rosse.
Sinceramente un po' mi dispiace per il povero Takuto, il suo figliuolo, tra sparizione, impronte di cioccolato e vaso (orrendo) rotto, ha rischiato di fargli venire tre infarti nell'arco di due ore e poi, non contento, ha messo in atto pure il "grande tradimento" con tanto di replica di fronte alla madre (giusto per evitare che la cosa potesse restare segreta) portando il punteggio finale sul 5-0 per Akane; scherzi a parte mi trovo perfettamente d'accordo con la precedente recensitrice nel dire che hai avuto un'idea davvero carina nel fare che il rosso fosse il colore della mamma, una intelligente diversificazione da quello che io, ma immagino anche tanti altri, pensassi riguardo la questione.
Per ciò che concerne la parte tecnica, la storia è pressoché perfetta; gli errori di ortografia sono praticamente assenti e i pochi che ci sono immagino siano dettati dalla distrazione,il ritmo è decisamente adeguato al contesto e al tono della storia, ma soprattutto è la lunghezza ad essere perfetta (e posso dirlo perché io ho sempre questa tendenza a scrivere tanto più per paura di scrivere troppo poco che non perché voglia veramente scrivere capitoli interminabili, difatti non riesco proprio a scrivere drabble).
In conclusione, complimenti per l'ennesima bell'idea, non vedo l'ora di vedere anche gli altri ragazzi alla scoperta dei loro colori (soprattutto Hideto)
Alla prossima da Athos |