Per quanto riguarda questa storia, invece, penso di dover lasciare una recensione per capitolo. E temo non sarò corta. Per fortuna - o purtroppo - nonostante il mondo più lontano possibile dal mio, non posso fare a meno di immedesimarmi in certi "flussi di pensiero" e di empatizzare con le protagoniste.
Amo troppo questa storia, amo troppo questi personaggi (persone?), amo troppo come l'hai strutturata e come è scritta.
Penso tu l'abbia capito ormai.
"Improvvisamente non sei più in quello studio a Los Angeles. Improvvisamente sei seduta su una pila di paglia in una stalla appena fuori Reading, Pennsylvania, dove vivevano i tuoi nonni e dove passavi le vacanze estive da bambina. Eri solita stare seduta lì, con la tua chitarra, a trovare idee per nuove canzoni. È lì che hai scritto gran parte del tuo primo album; è l’unico posto al mondo dove non ti sei mai sentita giudicata o sotto pressione per essere qualcosa che non sei, l’unico posto dove potevi essere te stessa."
Seven <3
"“Le cose rotte possono essere riparate,” risponde la psicologa quando esprimi quel pensiero ad alta voce. “Le persone non rimangono rotte per sempre, soprattutto se hanno trovato la forza per cercare aiuto, come hai fatto tu.”"
In questo momento Taylor mi ha ricordato un vecchio televisore rotto, con le immagini che vanno a scatti e che a volte ha bisogno di un colpetto per "stabilizzarsi".
Il suo problema, che è anche la sua più grande fortuna...è che secondo Karlie quel vecchio televisore continua a trasmettere il più bel film del mondo che non può smettere di guardare.
Maledetta Tay, devi dannatamente accettare di poterti meritare una tale fortuna cristo santo!
“Taylor, non sto dandoti torto. Hai decisamente ragione, alcuna di questa - scusa per il francesismo - merda convincerebbe chiunque a gettare la spugna e scappare su un’isola deserta. Hai sopportato fin troppo, io non sono sicura che sarei riuscita a sopravvivere a tutto questo. Ma è proprio questo che sto cercando di dirti: queste cose non spariranno mai. Devi solo trovare il modo giusto di reagire. So che le droghe ti possono essere sembrate la soluzione giusta per te, so che qualcuno ti ha convinta che l’unico modo per sopravvivere è spegnere il cervello con l’aiuto di sostanze stupefacenti, ma ti assicuro, non lo è. C’è un modo migliore, solo che non riesci ancora a vederlo. È lì, Taylor, devi solo riuscire a trovarlo.”
I love Psi!
Devo farti i complimenti, perchè essendo una tua "lettrice affezionata", quando inizialmente ho capito che si era rivolta ad una psicoterapeuta temevo un effetto in me di "già letto" essendo che vi erano state parti di Heartlines con la stessa ambientazione e dinamica. In parte forse anche con una base di partenza comune dato che le accomuna una qual certa tendenza all'autodistruzione per semplificare....e invece sei riuscita a differenziarti da te stessa, rimanendo coerente con dove i personaggi ti hanno portato e dove tu volevi portarli tramite la figura della psicoterapeuta.
Quindi complimenti per questo!!
A tra un po' con la recensione del prossimo capitolo ;)
P.S: ti segnalo un piccolo refuso: la prima volta che la nomini, la psicoterapeuta si chiama Rowling, poi diventa Rowland per il resto del capitolo ;) |