Ultimamente, in un modo o nell'altro, mi ritrovo a leggere spesso poesie o più propriamente sedicenti tali su EFP, e tu sei tra i pochissimi autori che considero davvero poeti. Hai uno stile davvero magnifico, è impressionante il livello di dettaglio e di sorprendente vividezza delle immagini che usi e delle citazioni che inserisci (qui c'è il mio amato Dante, ad esempio). Il tuo lessico è calzante e ricercato. Ho scelto di nuovo di recensire una tua opera priva di commenti, in quanto credo che sia giusto che tu abbia un riconoscimento per la tua bravura, per quanto possa valere un mio parere.
L'immagine che ho adorato di più: l'autunno senz'ali croccanti, quasi come se l'autunno dovesse essere dotato di ali simili ai baccelli che in questa stagione si spezzano (quelli dei glicini esplodono proprio!) per far uscire i semi per la futura primavera, e al contempo croccanti come le foglie destinate a sbriciolarsi. Geniale.
Nemmeno io invento mai nulla nelle mie poesie, rielaboro cose vissute o luoghi in cui sono stato. Tu hai una grande capacità di trasformare il tuo vissuto in versi. 
La caducità si esprime benissimo in questa tua poesia che fa percepire l'autunno sulla pelle di chi la legge.
Complimenti ancora,

V.
 

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