Ciao! Eccomi qui per lo scambio di recensioni del gruppo Boys Love. Stavo cercando qui e là nel tuo profilo, e ho trovato delle pubblicazioni davvero interessanti: ho scelto questa, perché sembra quasi strano trovare un personaggio simile in un contesto angst e introspettivo. Sarà che sono abituata a ricordarmelo goliardico, cinico, incavolato e ossessionato dalla Banda Bassotti e dai nipoti, ma penso che vedrò un nuovo lato di lui che prima non conoscevo proprio. Vederlo sotto una luce differente, scritto da una mano differente, penso sia una cosa affascinante.
Già nella prima parte percepisco questa sensazione di angoscia, di stranezza, di emozioni negative e soprattutto difficili da gestire. Il sogno, anzi, l'incubo, è terrificante nella propria consapevolezza. Riesco a sentire palpabile la disperazione, il dubbio che si insinua fino all'ultimo, il tentativo di comprendere, inseguendo il tragitto di questo trasportatore. Quando si sofferma ad osservare ciò che sta accadendo, questa cassa che viene abbandonata a se stessa in un cumulo indefinito di altre tutte uguali, arriva a capire ciò che sta accadendo; peggio ancora, riesce a scoprirne il contenuto, ciò che significa. Il dolore di essere riuscito a venire a capo della faccenda, il rimpianto di tutto ciò che gli è passato davanti, e accanto, nella vita finora... Finisce tutto lì, scorre via, e non può essere più recuperato.
Scopre che tutto ciò che è accaduto, è stato fatto per sua stessa mano, agghiacciante verità.
Mi sono immaginata il tutto a rallenty, a spezzoni come in un film sbiadito, dove c'è sempre nebbia, dove gli unici colori sono i grigi. Tutto si concentra sullo sguardo terrorizzato, e alla fine consapevole, del protagonista e di ciò che ha perso (di CHI ha perso, senza darne il dovuto peso quando ancora possibile).
Mi ha lasciato un tale amaro in bocca: se questa era una delle sensazioni che volevi scatenare, ci sei riuscita egregiamente. Nel finale, in cui si ridesta da un sogno decisamente veritiero, mi ha intenerita, quasi fatto pena; come per dire, ormai non puoi tornare indietro, nonostante ciò che è stato fatto.
Angoscia? Eh certo che sì! Sono soddisfatta? Soddisfatissima della lettura, anche perché non mi sarei aspettata temi così pesanti e atmosfere difficili con un protagonista simile. Il testo è breve ma intriso di queste sensazioni al limite dello strazio e della disperazione; non ho trovato dei refusi, e ritengo che un Paperone così sia comprensibile, alla sua certa età e con il fantasma delle persone passate sempre presente.
Mi auguro di poter leggere altre cose altrettanto interessanti sul tuo profilo, alla prossima e buon lavoro! :D
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