Ok, non credevo che la pubblicassi così presto, e quando l'ho vista bella bella sul tuo profilo è stata una sorpresa, e sai che mi sto onorata ad averla letta in anteprima. Davvero Marti, sei sicura che mi merito tutti questi privilegi?
Bene, questa è la prima volta che spieghi in una storia il rapporto tra Kuroo e Kenma, le dinamiche che hanno portato questi due personaggi ad essere legati l'uno all'altro in modo così viscerale.
Ecco, forse sono io ad essere fusa, ma mentre per fight for us non avevo percepito troppo il cambio di stile, questa volta invece sì. Mi è sembrata una storia più... riflessiva del solito (dico apposta riflessiva e non introspettiva perché questa è una riflessione a posteriori di Kuroo, un ripasso degli step che li hanno portati ad essere così indispensabili l'uno per l'altro. Ok, non sono una grandissima fan dell'introspezione MA le riflessioni a posteriori come questa le amo, non so se mi sono spiegata), forse perché ci sono pochi dialoghi. Non lo so, ho trovato un cambiamento di stile in questa storia, un tono più sommesso e delicato e meno frizzante del solito. Perché qui si parla di Kuroo e Kenma e Kuroo e Kenma non sono certo una coppia come le altre. Diciamo pure che sono abbastanza unici, ed è come se qui il tuo stile si fosse adattato a loro.
Forse sto esagerando, ma in definitiva potrei dire che questa storia è una storia narrata... sottovoce.
Bello il brevissimo flashback della madre di Kenma che chiede a Kuroo di prendersi cura di lui, e mi piace anche un sacco che quel momento, quella richiesta, sia identificata come l'inizio di tutto (o almeno, l'origine di quel senso del dovere che poi Kuroo ha interiorizzato, di proteggere Kenma) (poi Kuroo si interroga su dove collocare la linea di confine, quando ha iniziato ad amare Kenma anche in quell'altro modo. E forse giunge alla conclusione che non c'è stata una vera e propria linea di confine, quanto piuttosto una presa di coscienza).
Ecco, un'altra cosa che adoro è quando si inseriscono anche brevi flash (come in questo caso) dell'infanzia dei personaggi. Mi piace un sacco quando l'infanzia dei personaggi funge da preludio alla loro storia d'amore, quando si conoscono fin da bambini... è una cosa che riesce sempre a commuovermi, ed è una situazione di partenza che mette in gioco dinamiche e sviluppi particolari.
Il modo in cui descrivi il loro primo bacio è di una delicatezza assurda. E' come se... il rapporto che c'è tra loro resti sempre uguale e immutato, quelli che cambiano sono loro, sono loro che semplicemente crescono insieme.
Lo so, mi sono spiegata malissimo, ma è una differenza sostanziale con altre coppie (tipo... chessò... l'otayuri XD una a caso) che NON hanno condiviso una vita intera, prima di baciarsi. Qui non ci sono due ragazzi che si incontrano, si piacciono e iniziano a conoscersi magari anche in modo turbolento (e giù di incomprensioni e scosse di assestamento XD), qui c'è un'amicizia, anzi, un'amicizia fraterna, che si evolve in qualcos'altro. C'è solo la presa di coscienza di una cosa che esiste da sempre, c'è solo UN passo da fare. E il Passo è quel primo bacio, con tutto il disagio e la paura che ne deriva (sono stata davvero male per Kuroo, e per tutti i viaggioni mentali che si fa, poveraccio).
Adoro quando hai descritto tutto il disagio e tutte le preoccupazioni che assalgono Kuroo, e quel piccolo sorriso di Kenma che poi arriva a mettere a posto le cose - anche se le mette a posto solo momentaneamente.
E uno dei punti più belli della storia, secondo me, è quando Kuroo decide di chiedere esplicitamente a Kenma se gli piace quando ci baciamo e facciamo altre cose. (io adesso voglio sapere cos'erano queste altre cose, voglio i particolari pure in una storia che è stata concepita per non andare nel particolare.... XD sono incorreggibile... lo so... ma mi accontento di averli off-screen, suvvia ❤)
LO SAI che io adoro quando si dicono le cose, è una cosa così realistica... mi fa venire i brividi.
E poi, il modo in cui calchi la mano su quel dubbio che attanaglia Kuroo, ripetendo per ben tre volte quella frase, In realtà, Kenma ti sta solo facendo un piacere. E anche questo, secondo me, è un dubbio legittimo, soprattutto pensando al carattere timido e passivo di Kenma, che in fin dei conti non ha conosciuto altro all'infuori di Kuroo.
E poi, finalmente, Kenma mette le cose in chiaro una volta per tutte. Quando se n'è uscito con quel “Perché hai smesso di baciarmi?” si vede l'esatto momento in cui il cuoricino di Kuroo si spezza per la troppa felicità. Kenma, GRAZIE per esserti lamentato dello sciopero dei baci (e altre cose......) (non dimentichiamo le altre cose) (mi aspetto chiarimenti in chat, signorina Martina u_u) perché altrimenti questo povero cristo era capace di trattenersi fino a data indefinita e morire nel dubbio.
E ADORO anche quando Kenma gli chiede di fare l'amore, e lo so che è tremendamente scontato detto da parte mia... lo sai che queste cose mi uccidono. Quando dicono ad alta voce queste cose, il mio cuore non-ce-la-fa.
Ok, quindi... MOMENTO. Perché sai che io sono fissata.
Quella che descrivi subito dopo è la loro prima volta? VERO?
E chiudiamo in bellezza con la lacrimuccia di Kuroo. Sembrerà una sciocchezza, ma ho amato il fatto che hai fatto scappare una lacrima a Kuroo, e non a Kenma, come ci si aspetterebbe.
E dulcis in fundo, il parallelismo con il passato. La fine che coincide con l'inizio - o meglio, l'inizio che coincide con un altro inizio.
Perdonami Marti, non ti ho lasciato una recensione striminzita come le ultime che ti ho lasciato, ma sono rimasta un po' sul generale.... sappi comunque che ho amato la delicatezza infinita di questa storia. L'ho amata per davvero ❤ :')
Sil |