"E in quel piccolo quaderno dove galoppavano sogni e desideri, dove si mescolavano avventure ormai medievali, Ash era l’eroe di quei giorni sventurati, un po’ minacciosi perché non presentavano altro che quella sottile infelicità mista alla volontà di crederci ancora. Di Credere ancora a noi, seppur solo con uno sforzo mentale non da poco."
Poetico, implacabile, quasi straziante, complimenti davvero!
Mi viene in mente una citazione della scrittrice statunitense Jodi Picoult:
"Gli errori sono come i ricordi che si nascondono in soffitta: vecchie lettere d’amore rimaste da relazioni fallite disastrosamente, foto di parenti morti, giocattoli di un’infanzia di cui si sente la nostalgia. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: ma da qualche parte, nel profondo, si sa che esistono ancora. E si sa anche che si stanno evitando."
Misty non li evita, ci si immerge con slancio masochistico, sottolinea quanto la vita con Giorgio sia posticcia. Il finale da un minimo di liberazione, scarica un po' la tensione, ma è una vittoria senza costrutto. Bravo, bravo davvero, questa è Misty che cresce e invecchia senza Ash, esattamente come la immagino anche io.
Samy (Recensione modificata il 09/10/2017 - 01:41 am) |