Recensioni per
Don't let me be gone
di Alchimista
Woo. D: |
Oddio. Oddio. Questa è stata una storia più belle che ho letto. Ho amato il rapporto tra Ushijima e Shirabu, e strano a dirsi per me che lo odio, Ushijima, insieme a Shirabu e la IwaOi, è quello che più mi è piaciuto. Non perde la propria forza ma è anche capace di sorprendere lasciandosi andare ai sentimenti per il suo amato alzatore biondo. Ho adorato Oikawa che va a parlare con Shirabu, argh deve ancora lottare anche se ha l'amore di Iwaizumi. Mi uccide dentro. |
Oddio! Sono davvero molto felice di vedere che ci hai graziati almeno per le feste, risparmiandoci altro angst (ora però ho paura per il finale!). |
Mi sono detto, si dai leggi queste fic, il prompt dei colori è interessante. Mi piace il tuo modo di scrivere, hai descritto una realtà alternativa ma i personaggi mantengono quell’alone del proprio io del manga. Le citazioni in latino all’inizio dei vari scenari sono azzeccate e complimenti per la cultura. Sono stato travolto dalle tue parole. Hai avvicinato il tema del cancro con grazia ed è stato comunque straziante. Grazie, e non saprò come fare nell'attesa dell’ultimo capitolo. Ste |
Felicità. Questa è sicuramente la parola migliore per descrivere questo capitolo. |
E anche stavolta sentiamoci male per qualcuno! Ma povero quel cuccioletto di Goshiki. :'( Mi è piaciuta molto quella parte centrale, è stato un confronto molto aspro, ma non poteva essere altrimenti. Bene anche tutto il resto, in realtà, devo dire che mi trovo sempre molto soddisfatta dei vari capitoli che leggo. L'unico dettaglio su cui sono indecisa, questa volta, è proprio il protagonista: vivo o morto? So che nel mio cuoricino da qualche parte c'è un party in onore della sua salvezza (temporanea?) ma un'altra (pro angst) parte di me dice che se fosse morto sarebbe andata bene comunque. A conti fatti resta il fatto che la tua soluzione, verosimile e azzeccata, è risultata talmente digeribile che non ho trovato nulla da dire, e incredibilmente mi sta bene così. Personalmente, sei riuscita in una sorta di miracolo in cui invece, alle volte, fallisco io per prima. Non vedo l'ora di leggere il seguito e sapere dove andrai a parare nel finale. Nel frattempo, posso farti una domanda? In base a cosa, all'inizio della storia, hai scelto le varie coppie? Mi incuriosisce molto la cosa, di solito mi piace sentire gli autori parlare di cosa ha ispirato loro e influenzato le loro decisioni. Per esempio, la coppia Ushijima Shirabu non credo sia unica al mondo, ma piuttosto insolita sì. Generalmente Ushi e Tendou sono quelli più gettonati; mentre per i rispettivi partner, sempre per esempio, perché non metterli assieme sfruttando i possibili punti in comune visto il loro ruolo di alzatori? È solo una pura curiosità a se stante, è che mi piace sapere a cosa pensa la gente, quando possibile. |
Ma keep the faith Cosa? Che questo, a meno che tu non me lo faccia resuscitare il terzo giorno con le campane a festa, ha creato un putiferio che manco il diluvio? |
No. |
Come al solito c'è sempre tanto da leggere e su cui riflettere. Adoro la corposità dei tuoi capitoli, in generale, (è una cosa che ho avuto modo di verificare anche nella storia IwaOi). |
Non potevo non recensire. Oddio. Oddio. |
Ehi! |
Ho letto il capitolo ieri sera, dopo di che ho aspettato fino a stamattina perché avevo bisogno di elaborare. Cosa sto leggendo? Nel senso, tu sei davvero dannatamente brava nell'esplorare i sentimenti umani, così come i personaggi (perché, per la miseria, il tuo Oikawa è l'originale che ha preso vita!) ma io sto morendo di crepa cuore ad ogni momento che passa! Che succede a Shirabu? Per quale diabolico motivo Iwaizumi non può essere il compagno di Tooru? (Sì, lo so che c'è l'altra raccolta su di loro e la sto già recuperando) E soprattutto, questa storia dei colori adesso mi fa costantemente pensare a cosa proverei io se fossi al posto dei personaggi, e la sola idea che uno debba restare senza colori, specialmente dopo averli conosciuti, mi procura uno stato d'ansia pazzesco. :'( |
Mi sento molto spiazzata. Confusa e disorientato, anche. Tutto questo perché credevo non fossi assolutamente pronta ad una lettura del genere, invece, incredibilmente, sono arrivata fino a qui. Non è che sia stato semplice affrontare la tematica, che pesa costantemente come un macigno, ma sei stata bravissima a gestire tutto, perciò non so che dire: credo di esserne rimasta stregata. Scrivi davvero molto bene, per cui anche volendo, già solo per questo mi risultava difficile interrompermi; inoltre, ho trovato una maturità nei contenuti, nei dialoghi e nei pensieri espressi, che mi ha fatto riflettere e mi ha sorpresa molto. Secondo me è riuscita splendidamente anche la caratterizzazione dei personaggi, poi penso che il tema centrale, questa malattia inattesa, che alla fine in qualche modo finisce sullo sfondo per fare spazio ai legami tra i personaggi, non fosse così facile da gestire e non fosse scontato che sarebbe andata bene. Farla pesare eccessivamente o troppo poco, fare in modo che, oltre ad essa, anche tutti gli altri elementi avessero il loro giusto spazio, richiede una certa dose di bravura, così come di impegno. |
Ehi! |
Tu. Tu non hai la minima idea di quanto io ti ami! Seriamente! |