Ciao^^
era tanto che volevo commentarti questa flashfic, ma non mi veniva mai l'ispirazione giusta. Questo perché nelle tue poche righe ci sono così tanti contenuti, così tanti elementi che riesce difficile condensarli in qualcosa che non venga più lungo della tua storia.
C'è il senso della vita compiuta, del riposo dopo la fatica, del lasciarsi andare, cullati dalle onde. Un lasciarsi andare che è anche un abbandono, un arrendersi a un ciclo innartestabile di vita e morte e (forse) rinascita. Geppetto ha fatto tutto, ha ottenuto quello che voleva, è in pace col mondo: forse è il momento di arrendersi al lucchio delle onde, di lasciarsi ammaliare dalla risacca, di abbandonare un Pinocchio ormai felice e autonomo. Lo fa con tristezza, certo, ma anche con la consapevolezza dell'ineluttabilità e della completezza raggiunta. Si lascia andare, senza resistenze, col sorriso sulle labbra.
E chi rimane, come nella tua ultima frase, non ha altro che il pragmatismo di quella morte, mentre tutta la poesia se n'è andata col vecchio Geppetto, che ora giace in pace con se stesso.
Davvero molto bella, complimenti!

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Ciao! Eccomi qui per lo scambio di recensioni dal gruppo "Boys love". C'erano diverse storie che avrei potuto e voluto scegliere (me le conserverò per i prossimi scambi, minaccia fatta ahahah) ma ho deciso di leggere questa perché mi ha intrigata l'introduzione veramente esigua.

Ti confesso che mi aspettavo qualcosa del tipo "in realtà Pinocchio non è mai esistito" e sono rimasta di stucco nel leggere il finale che da un lato rende tutto più emblematico. Geppetto è morto? Come collocarlo all'interno della storia? Era tutto una sua fantasia? Tutte domande a cui solo il lettore può darsi una risposta.

Inoltre ammetto che Pinocchio non è una delle mie fiabe preferite ma apprezzo molto il personaggio di Geppetto, un uomo solo che avrebbe tanto voluto donare il proprio amore a un figlio che non ha mai avuto. E ci ha sperato che Pinocchio fosse buono.

E ora queste sono speranze al vento...

Complimenti per la storia!

Ciao carissima! Anche io non ho mai amato molto Pinocchio, né nella versione Disbey, né in quella di Collodi, sarà un classico certamente, ma non è mai stato nelle mie corde... mi sembrava solo la storia di un bambino viziato e un po’ incosciente, e il povero Geppetto? Un vecchio che si trova a fronteggiare qualcosa più grande di lui, e fa del suo meglio, senza peraltro riuscirci appieno.
Questa tua versione lo ammetto, mi ha spiazzato. Mi è piaciuto come sei riuscita, con sole due frasi a spezzare l’incanto della fiaba, il finale da vissero felici e contenti, totalmente gelato dalle fredde oarole del dottore e dallla morte.
Perfeto direi, breve, dritto al punto e amaro.
Brava! Bravissima!
A presto cara
Ladyhawke83

Adoro.
Ok, inizialmente sono rimasta di sasso nel leggere il finale (nonostante continuassi a pensare "mhm... tutto fin troppo felice. Sospetto per una What if"), poi ho iniziato a sorridere. AMO i finali tragici. Non prendermi per sadica, non che io goda nel vedere i personaggi soffrire (al contrario), però penso che il drammatico sia un genere che in qualche modo riesca ad intensificare le emozioni e le sensazioni, molto più di una qualsiasi storia felice.
Detto questo, Geppetto mi ha sempre fatto tenerezza, Pinocchio è stato per lui contemporaneamente, una maledizione ed una benedizione. Faceva sempre di testa sua, così ammaliato dal mondo che lo circondava; ha rischiato di perderlo così tante volte! Quanto dolore gli ha causato. Eppure il suo amore non faceva che aumentare. L'amore di un padre.
E in qualche modo il finale canon era per Geppetto fin troppo felice. Ho amato il finale della tua FF, perché lo sento più vero ed in linea al racconto (Non per nulla, in realtà il libro originale si concludeva con loro che venivano mangiati dalla balena! Ma l'autore lo riscrisse a causa della protesta dei suoi lettori). Poi penso che il tuo stile calzi alla perfezione col racconto.
Ancora tanti complimenti :)

Questo corso di scrittura creativa mi sembra molto proficuo ... e mi piace come scrivi. Brava

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Owww :( povero Geppetto; anche questa piccola perla scaturita dal corso di scrittura è bellissima e piena di luce (eh già, come l'allucinazione del povero, vecchio falegname) e di malinconia.
Mi è piaciuto l'accostamento della casa a una valva (che bella parola!) di ostrica; dà il senso della magia e della meraviglia che deve aver impregnato la visione di Geppetto.
Brava **
N.

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