Recensione premio per il terzo posto ottenuto al contest AU is the only way indetto sul forum di Efp
Eccomi qui. Ho letto questa storia un paio di settimane fa, ma solo adesso riesco a recensire, tra il poco tempo e un blocco dello scrittore che a quanto pare mi impedisce di mettere insieme due parole di senso compiuto, non me la sentivo di lasciare un premio così tanto per fare il mio dovere, volevo essere cosciente e sicura di fare una buona analisi.
La Primavera di Vivaldi mi mette nostalgia, mi ricorda non solo la mia vecchia professoressa di musica delle medie che ci faceva ascoltare classici come questo e Pierino e il lupo, ma anche una persona che ho amato molto e non c'è più, un violinista.
Tramite le varie stagioni hai analizzato il percorso di vita che ha portato Trunks al presente, a quel palco in cui suona questa melodia affidandosi ai sensi rimastigli dopo essere diventato cieco.
Perdere la vista è una delle mie più grandi paure, capisco bene che lui all'inizio abbia cercato di negare l'evidenza, finché la situazione non si è fatta grave, per poi rivolgersi a quanti più dottori ha potuto per trovarvi un rimedio; dev'essere terribile aspettare che passino i giorni cercando di riempirsi la mente di immagini di volti amati, colori e squarci di mondo sapendo di non poterli più vedere.
La rabbia è un sentimento più che naturale da provare in questi frangenti, soprattutto per chi, come lui, ha avuto una vita attiva, si è allenato duramente, ha combattuto, si è aggrappato alla vita ed è ancora nel fiore degli anni. Dev'essersi sentito come se il fato si fosse preso gioco di lui, ignorando il bene che ha portato al mondo e destinandogli una simile disgrazia. Non avere più indipendenza, dover cambiare stile di vita, abituarsi al buio, dover imparare il braille... sono esperienze che non auguro a nessuno.
Che sarebbe stato Vegeta a dargli la prima scossa lo avevo immaginato, per il principe dei sayan, orgoglioso fino al midollo, vederlo prostrato e irascibile fino a quel punto deve averlo fatto arrabbiare parecchio, arrendersi è una parola che non fa parte del suo vocabolario, inoltre ha ragione: ha molte più possibilità di cavarsela al mondo grazie alla sua possibilità di percepire le aure, è un senso in più da sfruttare.
Poi Pan e il suo sostegno, nonché i suoi consigli, lo hanno condotto verso la giusta direzione, lo hanno portato a reinventarsi, a trovare un nuovo scopo nella vita, ad avvicinarsi a qualcosa che quando non era cieco non aveva mai preso in considerazione: la musica ed ogni espressione che questa riesce a esprimere.
È una bella one shot, scritta come si deve, scorrevole, piacevole e con un messaggio di speranza e aspettative per il futuro.
Non è detto che quando tutto è nero attorno a noi (sia veramente che figurativamente) l'oblio sia l'unica destinazione. Ci sarà sempre qualcuno a tenderci la mano e sta a noi decidere se lasciarci morire o farsi aiutare a rimetterci in piedi.
Ottima la scelta della musica che accompagna benissimo la storia e i suoi sviluppi.
Un bacione
A presto (Recensione modificata il 21/06/2018 - 09:51 pm) |