Recensioni per
Identity
di avalon9

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/03/21, ore 15:27
Cap. 8:

Ciao avalon, ci avevo visto giusto quando nella recensione del primo extra avevo supposto che l'ultimissimo capitolo di questa raccolta sarebbe stato narrato da T-Bag, e devo farti veramente tanti, tanti, tanti complimenti per l'averlo reso coerente e verosimile (evidentemente il tempo in più che hai speso sul ricamo di questo monologo non è andato perso invano): adoro il fatto che tu non ti sia risparmiata nell'uso di termini forti, crudi, anche volgari all'occorrenza; adoro che tu abbia parlato di violenza, di stupro, di desideri malsani, non perché mi piacciano queste cose riprovevoli ma perché rendono il personaggio più vero; e adoro che anche tu come me abbia riconosciuto in Bagwell la controparte deviata di Michael, la sua nemesi (im)perfetta.
Per me, che per natura sono portato ad amare visceralmente tutti i villain più subdoli e incorreggibili, la figura di T-Bag è un toccasana (e in questo credo che vadano fatti mille e altri mille applausi all'attore Robert Knepper, che è semplicemente straordinario), e ti ringrazio sinceramente per averlo trattato in questo modo.
Chiudo facendoti nuovamente i complimenti per l'intera raccolta che ha avuto dei momenti davvero molto importanti e che aggiungerò immediatamente alle preferite.
Alla prossima!

Recensore Veterano
18/02/21, ore 17:53
Cap. 7:

Ciao avalon!
Michael che racconta Michael...davvero una bella idea, molto peculiare, per concludere la tua raccolta; come bella e significativa è anche quella parola su cui hai volutamente insistito, e che rappresenta il concetto più caro alla serie: la libertà, quella che Michael ha costantemente inseguito per sé e per chi gli stava a cuore; una libertà che spesso gli è sfuggita sotto al naso e che è stata riconquistata solo a costo di gravi perdite fisiche e morali.
Una fotografia perfetta della reale essenza di Scofield, un eroe geniale privo però di quel 'culto della personalità' che quasi sempre caratterizza i personaggi così centrali e dominanti.
Ho parlato a inizio recensione di 'concludere la raccolta', ma a quanto pare ci sarà un bonus e non posso fare a meno di chiedermi di chi sarà la voce narrante: T-Bag? Bellick? Il generale? La madre di Michael?
Personalmente spero si tratti proprio di T-Bag perché i due hanno un rapporto particolarissimo: si odiano (e d'altro canto, non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altro), ma più di una volta non hanno potuto fare a meno l'uno dell'altro per il raggiungimento dei loro scopi...un po' come Batman e il Joker.
Alla prossima!

Recensore Veterano
09/02/21, ore 18:21
Cap. 6:

Incredibile, ho beccato questa raccolta proprio nei giorni in cui, a mia insaputa, stava per essere riesumata dopo lungo tempo...le coincidenze della vita!
Scherzi a parte, mi fa molto piacere che tu abbia deciso di tornare a scrivere di Prison Break e di Michael Scofield.
Venendo al capitolo, leggerlo mi ha dato una forte e infuocata stretta allo stomaco, perché Mahone non solo è l'unico a poter giocare alla pari con Michael, come dici tu, ma sono convinto che in un contesto più 'incondizionato' (in cui cioè non debba essere per forza il protagonista a spuntarla) sarebbe anche riuscito ad arrestarlo/ucciderlo, il suddetto Michael...poi per fortuna le ossessioni, i sensi di colpa e la venuta a galla di ogni verità ha ribaltato la situazione.
E nonostante ciò, ad Alex è toccata una delle fette più grosse della torta del dolore: ha perso (letteralmente) il figlioletto, ucciso brutalmente dal killer della Compagnia; ha perso (metaforicamente) la ex moglie, con cui sperava di ricominciare prima che i rapporti si riducessero a qualche sporadica lettera; ha subito lancinanti crisi d'astinenza nel carcere di Sona; ha provato a ripartire da zero con la sua collega di vecchia data, ma personalmente quelle scene mi hanno sempre trasmesso un non so ché di forzato; e, alla fine, ha perso anche Scofield, il suo rivale, il suo amico.
Insomma, non l'avrà vissuto per lo stesso tempo e con la stessa intimità di Linc, Sara, Sucre ecc., ma anche la sua testimonianza è fondamentale per capire chi è veramente Michael.
Rinnovandoti i complimenti, resto in paziente attesa del prossimo aggiornamento.
Alla prossima!

Recensore Veterano
08/02/21, ore 15:27
Cap. 5:

Ciao avalon, con diversi anni di ritardo (come mio solito) ho recuperato Prison Break, guardando tutte e 5 le stagioni qualche mese fa, e quindi malgrado la fiction risalga all'ormai lontano 2017 voglio davvero lasciare una recensione (che, premetto, vale per tutti i capitoli postati finora).
Inizio col dire che l'idea di base, quella di dare la parola a coloro che hanno vissuto Michael Scofield come se fosse un'intervista, per far riassumere loro in un parola ciò che era (o che è: come hai detto tu, a volte il tempo verbale è solo un capriccio) Michael Scofield, beh, mi piace molto, e trovo che dia una forte originalità ai tuoi testi.
Ammetto che il tuo stile di scrittura, in alcuni frangenti, mi è risultato un po' ostico, forse perché estremamente spezzettato e ricco di punti; ma suppongo che possa considerarsi un riflesso della sincerità, dell'umanità con cui gli interpellati rispondono alla fatidica domanda che viene posta loro.
Fatte queste premesse generiche, è il momento di parlare più dettagliatamente dei vari capitoli.
Il capitolo di Sara l'ho trovato molto essenziale, ma va benissimo perché proprio così era il loro rapporto: essenziale. Il tempo che hanno trascorso insieme è stato breve, e quello che hanno trascorso in pace e tranquillità è stato ancora più breve; tuttavia le loro personalità erano così connesse, così in simbiosi, da sembrare che si conoscessero da tutta la vita e soprattutto il loro amore, per quanto breve, è stato più forte di ogni avversità.
Il capitolo di Michael Jr. trasuda dolcezza da tutti i pori, quella di un bambino che coglie gli aspetti superficiali del mondo fregandosene di ciò che c'è dietro; e devo dire che la versione rettificata mi piace di più rispetto a quella originale che sarebbe stata magari più razionale (è anche ovvio che un bimbo non riesca ad amare qualcuno che non ha mai incontrato), ma meno 'reale' (sono certo che Sara abbia provveduto fin dalla tenera età di suo figlio a spiegargli che gran persona fosse il suo padre biologico).
Il capitolo di Lincoln sarà pure ricco di cliché, come hai riconosciuto, ma direi che è appropriato allo stesso Lincoln, un uomo pratico, senza fronzoli e che non ha mai avuto bisogno delle parole per esprimere il profondo affetto che lo legava a Michael. Forse mi aspettavo almeno una citazione al fatto che non fossero consanguinei, ma tutto sommato è una piccolezza la cui mancanza non toglie pathos al monologo.
Il capitolo di L.J. è...particolare, perché in effetti gli autori della serie non ci hanno mai regalato scene d'intimità tra questi due; ma è innegabile che Michael tenesse molto a suo nipote (a Sona, quando Lincoln gli comunica che Sara è stata uccisa, un qualunque altro uomo si sarebbe abbattuto e avrebbe gettato al vento ogni progetto d'evasione; lui invece va avanti per salvare almeno L.J. dalle grinfie della Compagnia), come è innegabile che L.J. (lo dice lui stesso e anche più d'una volta) veda lo zio come una sorta di eroe geniale a cui aggrapparsi nei momenti di smarrimento.
E infine, il capitolo di Sucre è quello che aspettavo con più ansia, perché semplicemente adoro la loro amicizia, sono troppo forti assieme ed è fantastico che Michael abbia tirato Fernando fuori dai guai innumerevoli volte senza mai chiedere niente in cambio, se non la cieca fiducia che l'amico, d'altronde, non gli ha fatto mai mancare.
La storia è listata come 'in corso', non so se la aggiornerai mai ma se lo farai, sarò lieto di leggerne il prosieguo.
Alla prossima!