Quarto Posto
Il lungo cammino di Percy Weasley
di _only_hope_
Grammatica: 9.4/10
La grammatica non ha grosse pecche: tendi a mettere la virgola tra coordinate, cosa che errore fare, soprattutto tra sintagmi coordinati, come nei due errori che riporto qua sotto. Inoltre ricorda che i verbi ausiliari, quando vengono usati in una tripletta con i verbi servili, devono essere coordinati ai verbi infiniti (ovvero l’ultimo nella sequenza.)
Di seguito, gli errori che ho trovato.
Forse avrebbe dovuto tornare a casa → -0.2 (sarebbe dovuto tornare)
in un posto in cui non c'era alcuna guerra in corso, e nessuna famiglia a cui fare ritorno → -0.2 (togli la virgola)
Alzò gli occhi verso il cielo che si stava oscurando, e finalmente accennò un sorriso. → -0.2 (togli la virgola)
Stile: 8/10
Lo stile è molto semplice, non colpisce per lessico o costrutto; però è pulito e scorrevole, non rende la lettura pesante o ingarbugliata.
La punteggiatura è molto personale, in alcuni punti non ho condiviso le tue scelte, soprattutto l’uso frequente che fai dei due punti. Tre quarti di testo è formato da frasi in cui inserisci questo tipo di punteggiatura, anche laddove non era strettamente necessario e magari avrebbe reso meglio una punteggiatura più secca, a marcare un ritmo più cadente, sconfortato. I due punti, in questo, non aiutano. Essi vanno bene per inserire disgressioni, chiarire dei pensieri o, se usati correttamente, per enfatizzare un concetto, insomma per alleggerire un testo più corposo e impegnativo. Il tuo testo, invece, è già abbastanza lineare, senza figure retoriche o effetti stilistici, quindi rendere ancora più “schematizzato” il paragrafo non era necessario. Non dico che non avresti dovuto usarli, anzi in alcuni punti sono perfetti, perché esaltano alcuni passaggi, come quando presenti la ragazza e la contrapponi alla personalità di Percy; solo che avresti dovuto limitarli.
Un altro errore che ho percepito è nel momento delle descrizioni: le frasi che le compongono hanno molte subordinate, intrecciate tra di loro, che continuano a spostare il soggetto della frase. Per esempio in questo passaggio:
- Portava una camicetta bianca senza maniche, che era infilata per metà in una gonna rossa, la quale faceva un po' a pugni con le ballerine color arancione.
Nella principale è lei il soggetto, poi diventa la camicia, e poi la gonna. Non è sbagliato, assolutamente, ma in una flash è molto importante usare uno stile più coinvolgente, meno “di passaggio”, che sappia incollare il lettore. Hai solo 500 parole a tua disposizione e devi farle imprimere nella mente del lettore, andando a esaltare con lo stile quello che è il motore portante della storia; nel tuo caso doveva essere il travaglio interiore di Percy, e secondo me avresti dovuto maggiormente enfatizzare questo aspetto con lo stile.
Tolte queste imperfezioni, il testo è comunque scorrevole e non ostacola la comprensione. Il lessico è semplice, senza particolari sfumature, non ho rilevato particolari effetti stilistici. L’uso frequente di punti interrogati però ha saputo ben marcare lo stato confusionale e travagliato che affronta il protagonista. Il ritmo è lineare e coerente.
Originalità e trama: 10/10
Ho trovato questo “missing moment” molto ben riuscito a livello di trama, perché hai usato degli accorgimenti scenici molto carini e ben pensati.
L’originalità del testo sta nello sfruttare non solo un buco nella trama originale, ma nel approfondire un personaggio secondario, il che ti ha permesso di distinguere la tua storia da tutte le altre che ho letto in questo fandom. Inoltre hai preso in esame un aspetto molto personale e introspettivo, tralasciando per un momento la solita storia dell’amore pieno di angst e evitando coppie crack. Già, per me, questo dare personalità al proprio lavoro, seguire il proprio cammino.
Ed è di cammino che parla la tua storia, un cammino interiore e metaforico quanto fisico; un cammino che incontra degli ostacoli sia nel mondo esterno che in quello dell’anima. Hai fatto davvero un ottimo lavoro, anche quando Percy arriva a un punto morto della questione e si ferma anche fisicamente, lasciandosi andare sulla panchina.
Un altro momento molto ben riuscito è il confronto tra lui e la babbana. Hai creato un ottimo contrasto – tra l’altro ho trovato molto ironico il fatto che sia una babbana, un esponente del mondo che suo padre tanto venera, a fornirgli la soluzione al suo dilemma – tra lui e la ragazza: egli è perfetto, con uno stile e un portamento a modo e composto, tutto l’opposto dell’eccentricità e confidenza che dimostra la fanciulla.
Il finale, in cui egli ricorda finalmente di essere un Grifondoro è stato ottimo e calzante: è il suo coraggio e il suo spirito che lo designano come appartenente a quella casa ad aver fatto da tramite tra lui e il suo ruolo.
Gli argomenti che hai trattato hanno dato spessore al testo. Mi è parso un po’ come la parabola del figliol prodigo, anche se il cammino che attende Percy passa prima dal riscatto e dopo dal perdono, e questo gli fa onore.
Titolo: 5/5
Il titolo è molto esplicito del conflitto interiore in cui versa il protagonista. L’ho trovato inerente al contesto, espressivo di una caratterizzazione che si basa su un percorso interiore che porta il personaggio a tirare fuori la parte più coraggiosa e risolutiva del suo carattere. Mi piace anche che il titolo sembri quasi la metafora di un tunnel, alla fine del quale c’è lo spiraglio di luce che è la decisione di Percy. Inoltre mi ha richiamato alla mente un’assonanza con i titoli dei capitoli di Harry Potter, la stessa genuina semplicità e coerenza, e questo legame, questa sensazione, ha rafforzato in me l’apprezzamento per la sua scelta.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
La caratterizzazione è perfetta e ben riuscita, perché hai tirato fuori un aspetto meno tenuto in conto del personaggio senza dimenticare di presentarlo con la sua solita facciata di ragazzo pomposo e “melodrammatico”, se posso aggiungere. Quello che voglio dire è che Percy Weasley tende ad affrontare con molta riflessione i proprio pensieri, obiettivi e problemi, ma tende anche a sprofondare teatralmente in un vortice in cui gli piace commiserarsi e ricordare a se stesso quanta gravità pende sulla causa. Mi riferisco, per esempio, a quando nel quarto libro si affaccia dalla finestra della sua stanza per rimproverare i fratelli del baccano, esaltando la sua fatica e l’onere che egli regge. Ed è un po’ questo che tu ti ricordi di mettere anche in questo testo: Percy sembra avere sulle spalle la responsabilità della sua famiglia, e di conseguenza dell’intero mondo. Lo mostri tormentato, disperato, seppure stavolta è la preoccupazione verso il prossimo il motore del suo travaglio. Questa piccola differenza è sostanziale per introdurre il suo aspetto più sensibile, umano, devoto alla sua famiglia, per affetto e legame s’intende.
Una cosa che mi è piaciuta molto è il modo in cui presenti la ragazza. Il fatto che il narratore si fermi un momento a descriverne l’aspetto, beh, è esplicativo di un’altra caratteristica di Percy. Egli ammira Crouch per il suo modo composto di vestire e il suo portamento perfetto e formale, quindi ritrovarsi davanti una babbana eccentrica, dai modi troppo informali, e dall’aspetto stravagante, è uno schiaffo in faccia a tutto quello a cui egli aveva dato peso e a tutto quello che aveva influito maggiormente sul suo modo di vedere gli altri.
C’è un ultimo punto che è stato importante in questa caratterizzazione: la sua curiosità di sapere. Un intellettuale come lui non può resistere a un buon libro, e il fatto che sia sui libri che trova la sua soluzione è ancora una volta un ottimo modo per enfatizzare la sua caratterizzazione. Complimenti.
Gradimento personale: 3.5/5
È stata una lettura piacevole, diversa proprio perché ha trattato di un personaggio su cui non ho mai letto nulla al di fuori dei libri, e anche lì è molto secondario rispetto a molti altri. L’ho sempre visto come il figli dei Weasley pignolo, egoista, concentrato su di sé e ingrato verso l’educazione ricevuta. Insomma, Percy ha costruito la sua intera vita per uscire dall’anonimato e dalla modestia in cui viveva la sua famiglia, questo è il mio pensiero su di lui. Tu però ne hai tirato fuori il lato più etico e onorevole. Perché Percy è un Grifondoro, e nessun grifondoro che si rispetti sopporta le ingiustizie o accetta di abbassare la testa per quieto vivere.
Mi è piaciuto il modo in cui hai saputo tirare fuori da lui questo aspetto, pur non dimenticando i suoi modi da “zitello” (se posso permettermi). Alla fine, è l’amore per la famiglia che questo personaggio tira fuori, seppur all’ultimo secondo.
A livello personale e d’insieme, la flash è molto semplice e non mi ha colpito lo stile, però hai fatto un buon lavoro con la trama e il personaggio.
Punteggio: 45.9/50 |