Recensioni per
Not Poetry... Just things
di carachiel

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/04/21, ore 21:17
Cap. 3:

Ciao ^^
Questo capitolo ha una potenza emotiva davvero elevata.
Nella speranza di averlo interpretato bene, o comunque di avvicinarmi il più possibile al concetto che sta alla base di questo scritto, qui si parla di memoria e di amore.
Più nello specifico, una memoria che pare quasi sia meglio cancellare – e al contempo questa rimozione appare ingiusta e non voluta – e un amore considerato sbagliato a causa di alcuni atteggiamenti che hanno portato, forse, a un allontanamento o a un non ricambiare i sentimenti provati.
Cancellare la memoria e i ricordi pare quasi una sorta di “purificazione”, come a dire che solo dimenticando ciò che è successo in passato e ciò che si ha vissuto si può andare avanti; al contempo, però, vi è quella parte di razionalità che non ne vuole sapere, perché per quanto certi ricordi siano dolorosi, fanno comunque parte di noi, ci appartengono.
Ed è proprio conservandoli che possiamo trarne delle lezioni di vita, come una sorta di ammonimento per fare in modo che non si ripetano mai più.
Credo sia strettamente collegato alla concezione di amore presente nello scritto: cancellare ciò che di brutto c'è stato per dimenticare quanto questo amore abbia fatto male.
Mi dispiacerebbe tantissimo aver scritto delle cose che non c'entrano nulla col capitolo; non perché pretendo di aver interpretato bene ciò che ho letto, bensì perché non vorrei averlo rovinato con qualcosa che non gli appartiene.
Comunque, complimenti anche in questo caso, mi è davvero piaciuto ^^
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
18/04/21, ore 20:13

Ciao ^^
È passato un po' da quando ho recensito il primo capitolo di questa Raccolta, mi dispiace un sacco essere tanto incostante :c
Però posso assicurarti che pian piano passerò da tutti i capitoli *^*
Mi è piaciuto molto anche questo e trovo incredibile come tu sia riuscita a esprimere tanti concetti e sfumature legati alla scrittura in così poche parole.
Effettivamente è vero, alcune volte può capitare che ci ritroviamo a scrivere – così come a fare qualsiasi altra cosa – senza provare veramente qualcosa, sembra quasi che lo si faccia in automatico, arrivando a pensare al perché lo si faccia, una sorta di nucleo da cui parte tutto.
Il momento più difficile è quasi sempre la realizzazione di non avere un vero e proprio scopo, perché non averlo ci porta a non rispondere alla domanda primaria e ciò provoca molta frustrazione.
Anche perché spesso ci si chiede come mai si continuano a fare certe cose che apparentemente sembrano non portarci da nessuna parte.
D'altro canto, però, credo che alla fine un senso lo si trova sempre e anzi, più vado avanti e più realizzo che non sempre lo si trova nell'immediato, bensì con lo scorrere del tempo.
Inoltre, scrivere spesso aiuta tantissimo, indipendentemente da cosa si imprime sul figlio di carta o la pagina Word: se prima di ogni altra cosa riesce ad aiutare qualcuno, credo che uno scopo lo abbiamo già trovato ^^
È stata davvero una bella lettura!
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
24/03/21, ore 21:29

Ciao ^^
È passato un bel po' di tempo da quando ho aggiunto questa Raccolta alle seguite – ricordo che era ancora in corso – e anche se coi miei soliti tempi da bradipo, finalmente passo a recensirla poco per volta \(*^*)/
Questo primo scritto mi è piaciuto molto e a modo mio mi sono ritrovata nelle parole che ho letto.
Ci sono delle volte in cui l'ispirazione mi cammina talmente tanto addosso che non riesco nemmeno a starle dietro: tante idee tutte in una volta rischiano di diventare controproducenti perché non so mai da dove partire e va a finire che non concludo nulla – F in chat per me, grazie.
In questo scritto, basandomi sulla interpretazione che gli ho dato, sembra quasi che l'ispirazione sia arrivata nel momento meno opportuno: nonostante ci sia, non riesce a concretizzarsi su carta fino a quando non sparirà la confusione. E la notte e il giorno che non procedono credo sia la produttività: finché ci sarà la confusione, il foglio rimarrà bianco e quindi non si andrà avanti.
Non so se ci ho azzeccato o se ho cannato di brutto, ma in ogni caso è stata davvero una lettura tanto piacevole.
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
14/10/20, ore 20:59

Eccomi qui!
Oh, davvero è finita?
Va bene che io sono arrivata tardi, ma non credevo che fossimo già arrivati alla fine!
Sì, con questa ultima poesia ho proprio avuto l'impressione che un cerchio si sia chiuso: questo "aver finito ciò che c'era da dire", il "tornare a casa" dove non c'è effettivamente bisogno di dire, di spiegare, di aggiungere altro.
Però è stato bello per noi lettori vedere cosa c'era tra questi versi, sapere che hai voluto condividerli... è una cosa che trovo sempre positiva.
Sfogarsi in versi, mettere il cuore in un progetto, in un testo, sono tutte cose che apprezzo fare ma anche leggere, quindi ti ringrazio per questa raccolta e per averla portata a termine con tanta determinazione, regalandomi sempre spunti di riflessione ed emozioni.
Grazie davvero! ♥

Recensore Master
02/10/20, ore 16:55
Cap. 11:

Eccomi anche qui, mi ero persa questo capitolo e ho recensito prima l'altro XD
Oh, ma che atmosfera cupa e inquietante traspare da questo componimento, wow!
Molto interessante come tu abbia creato immagini forti e concrete: chiudere la mente, salpare, rimanendo però molto astratta nei concetti.
Questa è una cosa che mi piace molto nelle poesie, quando trovo accostati l'astratto e il concreto in un mix perfetto!
Il finale lascia l'amaro in bocca, ogni parola da te scritta - anche se hai detto che l'hai fatto di getto - sembra accuratamente studiata, calza a pennello esattamente dove si trova.
Il tramonto e la solitudine rendono ancora più inquietante questo testo, grazie perché sei riuscita a trasmettermi molto anche questa volta!
Alla prossima ♥

Recensore Master
02/10/20, ore 16:49
Cap. 12:

Ciao ^^
Mi scuso per il ritardo, ma finalmente eccomi!
Sono veramente colpita da questi versi: ci leggo sempre consapevolezza, ci leggo accettazione...
Un amore finito, un sentimento spezzato.
Non so, è come se quelle candele tremolanti rappresentassero l'ennesimo filo spezzato tra due persone che credevano di essere indissolubili e invece ora si guardano in silenzio, arrese, illuminate solo da una fioca luce che presto si consumerà.
Brava, come sempre riesci a infilare tante emozioni in un unico, breve e incisivo componimento!
Alla prossima ♥

Recensore Master
20/08/20, ore 10:06

Wow! Fino ad ora, questa è la mia poesia preferita della raccolta! Sul serio, l'ho adorata, è bellissima. Mi sono immaginata la luna che passeggia, proprio come se fosse una ragazza o una signora che si aggira durante la notte. La luna di solito è vista come romantica, come simbolo di dolcezza, di momenti bellissimi tra due persone, però è anche vero che di notte possono accadere cose brutte, e quindi non solo può far fare sia sogni che incubi, ma anche essere silenziosa testimone di cose orribili. A quest'ultimo fatto non avevo mai pensato, riferendomi alla luna, però hai perfettamente ragione. Non ho mai visto la luna, né probabilmente mai la vedrò, però con questa poesia è come se tu me ne avessi dato un'immagine mentale. Grazie!
Domani torno a recensire il resto dei componimenti.
Giulia

Recensore Master
20/08/20, ore 09:53
Cap. 3:

Questa recensione sarà più corta delle altre, credo. Il componimento mi è piaciuto, solo... non sono riuscita, stavolta, a capire tutto. Ho ritrovato dei rimandi al primo testo, con quel "Camminami addosso", come se ci fosse coerenza tra tutti quanti, come se si collegassero fra loro anche se, all'inizio, non sembra così.
Il fiume Lete è qualcosa di simbolico? Non ho capito cosa c'entra con il resto, forse è un'allegoria e io non l'ho colta, non sono brava in queste cose, perdonami.
La mia sintesi vocale mi ha segnalato che ci sono delle frasi in corsivo. Questa cosa mi piace, perché in pratica in questa poesia ci sono due voci, e quella con le parole in corsivo invita l'altra a fare delle cose. Sembra imperiosa, da ciò che dice, però io me la sono immaginata mentre parla piano, con il tono di chi vuole attirarti, forse non verso qualcosa di buono, facendoti credere che, in realtà, lo sia.
Non ho capito bene la questione della memoria che è dannazione, mentre l'amore sbagliato penso sia la descrizione di un sentimento che non doveva nascere o che, per qualche motivo, è proibito, anche se non ho compreso, perché il tutto era molto vago.
Ti chiedo scusa, questa recensione fa davvero pena, ma tu sei così brava a scrivere poesie ed io così poco a comprenderle, che mi inchino al tuo talento e mi vergogno dei miei commenti.
Giulia

Recensore Master
20/08/20, ore 09:42

Il titolo mi ha attirata tantissimo!
Ho trovato questo componimento triste, anzi direi più che altro malinconico. Davvero non sai perché scrivi? Secondo me, tutti dovremmo porci questa domanda. In fondo lo facciamo sicuramente per un motivo ed è giusto scoprirlo, dobbiamo farlo sia per noi, che per la nostra scrittura. Io, ad esempio, so che lo faccio per sfogarmi, per parlare di esperienze personali, ma anche per trattare tematiche che mi interessano, alcune delle quali le ho vissute, altre no, e anche per lasciare qualcosa agli altri, per farli emozionare, e con certe storie, anche per dare un po' di speranza o strappare un sorriso. Non mi ritengo la migliore delle scrittrici, anzi, non sono perfetta (chi lo è, a questo mondo?), posso sempre migliorare e forse non sarò nemmeno la più brava ad aiutare la gente o a farla sentire meglio, ma ci provo. Una scrittrice messicana che seguo su YouTube, Lorena Amkie, dice che la scrittura è un viaggio interno dello scrittore, che deve farlo crescere, che se facciamo questo viaggio di miglioramento, di crescita, allora siamo tutti scrittori anche se non siamo pubblicati in libreria, e io credo tantissimo in questo.
Penso che tu sappia perché scrivi, ma quello scopo è ancora nascosto per qualche motivo, prima o poi lo capirai. Te lo auguro. Datti tempo, lo comprenderai quando meno te l'aspetti. Posso solo immaginare che non comprenderlo sia frustrante, dev'essere molto triste e tutto ciò traspare dalle tue parole, da quel "Per cosa?", domanda che ti lascia in sospeso, come appesa a un filo, come se guardassi nel vuoto, o al cielo, in attesa di una risposta che non può arrivare che da dentro di te.
"Eppure ancora ci ritento.
Un perpetuo camminare nel Lete, il mio scrivere."
Brava, continua a ritentare, e soprattutto non arrenderti mai. Vedrai che, quando troverai questo scopo, ti sentirai molto meglio e tutto avrà più senso.
Giulia

Recensore Master
20/08/20, ore 09:30

Ciao Olga, eccomi qui a recensire la tua raccolta! Per rispondere a quanto mi hai scritto nel messaggio, non lo faccio perché mi sento in debito. Avevo davvero voglia di leggere qualcosa di tuo, anche se ammetto che, se le storie mi piacciono, adoro ricambiare chi mi recensisce, mi sembra una cosa carina da fare.
"Ispirazione, smettila di camminarmi addosso."
Molto bella questa frase, come se l'ispirazione fosse un essere vivente, qualcuno che ti viene vicino. Io vorrei che... aspetta. Scusa, Red era salito sul lavandino del bagno. Dicevo, io invece vorrei che mi camminasse addosso, quindi il contrario di quanto hai scritto tu. So benissimo cosa scrivere, ma quando ci provo ciò che scrivo non mi piace, mi si bloccano le parole, sarà anche il caldo, ma al massimo a settembre vorrei ricominciare, odio lasciare la mia storia incompleta!
Comunque... se ho capito bene, questa è una poesia/uno sfogo/altro, ma non importa se si tratta di questo o no. Anche fosse una poesia, secondo me le poesie non devono essere per forza in rima (ho conosciuto gente che lo sostiene, invece, ma io penso non sia affatto così). Ad ogni modo, l'importante è che scrivere questo componimento ti abbia fatto bene.
Credo che qui tu abbia voluto parlare della persona che scrive, dell'ispirazione, anche se non sono riuscita a dare un senso a tutti i versi. O meglio, ci ho dato un senso, ma non so se è quello che intendevi tu. Penso che la persona che scrive, tu, quindi, o qualsiasi altra, non voglia che l'ispirazione continui a starle vicina perché, a volte, si ha anche bisogno che dia un attimo di respiro, se abbiamo scritto molto e ci sentiamo stanchi. I pericoli di cui hai parlato forse sono le storie che scrivi, non lo so, anche se definirle pericoli se fosse così mi sembra strano, e i pensieri sono quelli delle storie che stai scrivendo/vorresti scrivere, che non ti lasciano in pace. Il deserto, invece, secondo me è il momento nel quale non hai idee, però continui a pensare a quello che appunto ti piacerebbe scrivere. E ognuno di noi si può ritrovare in tutto ciò.
"Dove, tra rocce e lunghi tempi
notte e giorno non procedono se è una terra di confusione.
Non vedrò la fine."
Rocce e lunghi tempi li interpreto come il blocco dello scrittore, odiosissimo, e le difficoltà che chi scrive incontra in generale (mancanza di ispirazione, stanchezza fisica o mentale, mancanza di tempo, o problemi personali e familiari che a volte, purtroppo - e lo dico per esperienza - possono allontanare dalla scrittura, perché in certi casi la vita sovrasta anche le proprie passioni, anche se è terribilmente ingiusto).
Ripeto, non so se ciò che ho scritto ha senso, se era questo il significato che tu volevi dare a questo scritto, o forse ogni lettore può interpretarlo a modo proprio, ma comunque ti faccio i miei complimenti. Non è sicuramente cosa facile raccontare tutto questo in così poche righe.
Giulia

Recensore Master
15/08/20, ore 19:50

Ed eccomi qui a mettermi finalmente in pari *-*
Questo testo non lo trovo arrogante, ma proprio come dici tu io ci leggo molta consapevolezza.
È molto importante rendersi conto di una situazione, di come realmente stanno le cose in un determinato momento.
Qui si capisce perfettamente che si è arrivati a delle conclusioni che aiutano ad andare avanti per la propria strada, smettendo di farsi illusioni che possono soltanto far male e ostacolare la propria realizzazione personale.
Quando non si fa più parte della vita di qualcuno, è certamente doloroso ammetterlo, però non si può negarlo quando ci si rende conto: sarebbe peggio e inutile.
Mi piace molto come lo hai espresso, e mi piace il fatto che la conclusione sia una sola: non lasciare più che qualcuno ci porti giù con sé nel suo baratro personale.
Complimenti, molto bella e suggestiva anche questa piccola perla, ora non mi resta che aspettare un prossimo aggiornamento :)
A presto ♥

Recensore Master
15/08/20, ore 19:40
Cap. 9:

Oh, mi piace un sacco questa cosa *___*
Il fatto dello scritto originariamente in inglese che poi hai tradotto in italiano mi piace troppo!
È bellissima anche solo in inglese, ammetto di non aver letto la traduzione - tranne per la parola "tray" che non ricordavo cosa significasse -, e l'effetto è stato devastante e bellissimo.
Mi sono immersa completamente nelle parole, nel concetto di attesa che hai espresso: un'attesa inutile, perché già si sa che tutto è finito e che l'altra persona non tornerà.
Quindi arriva la consapevolezza e di conseguenza la logorazione dell'animo, che è un concetto concreto che però si trasforma in astratto quando riguarda i sentimenti di distruzione che la mancanza porta con sé.
Complimenti, ho amato moltissimo questo scritto, è uno dei miei preferiti finora :3
Alla prossima ♥

Recensore Master
15/08/20, ore 19:34
Cap. 8:

Oh, molto molto toccante questo piccolo testo.
Mi è piaciuta tantissimo.
Il concetto del sale sulle ferite è molto forte, dà proprio la sensazione, mentre si legge, di un dolore che nemmeno quelle parole di miele possono curare.
Un'amarezza come questa è difficile da affrontare e sconfiggere, così come da dimenticare e superare.
Le parole di seta - come le hai chiamate in un altro componimento - spesso nascondono pugnali affilati, capaci di far soffrire più di una ferita fisica.
Adoro questi piccoli componimenti, davvero, bravissima :)
A presto ♥

Recensore Master
15/08/20, ore 19:26

Molto molto bella.
Hai creato in breve una magica atmosfera: nonostante il caldo che mi circonda, ho ben immaginato una pioggia torrenziale che inonda ogni cosa si trovi sul suo cammino.
E poi mi sono figurata qualcuno che, ascoltando quei suoni, riesce come a sentire qualcuno che gli parla, che gli racconta, che gli sussurra tramite quelle fronde grondanti, tramite le gocce che si schiantano sul terreno...
Ed è come un'eco lontana, che viene dal passato.
Poi la domanda arriva, sorge spontanea: si riuscirà ad affrontare il presente così come il passato?
Un testo che mi ha fatto pensare, riflettere, che mi ha coinvolto molto, anche se è stato come una scheggia - o, per rimanere in tema, un fulmine XD
Complimenti anche qui, corro al prossimo capitolo ♥

Recensore Master
15/08/20, ore 19:21

Ehi, ciao, rieccomi a proseguire la lettura ^^
Anche questo testo è molto suggestivo, in particolare mi ha colpito la frase: "La sabbia misura il tempo dei morti".
È molto forte, con un impatto incredibile.
In fondo si dice che da morti si torna a essere sabbia, o polvere, o terra... insomma, tutto ciò che può essere quasi insignificante, eppure il concetto della sabbia che misura il tempo dei morti ha un che di inquietante, di suggestivo, non so come dire... mi piace molto questo concetto, davvero!
Un testo breve e intenso, come negli altri casi, sei riuscita a trasmettere tanto in poche parole.
L'ho apprezzato molto!
Alla prossima ♥

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