La solitudine è il fondo di molte cose.
Vedilamola come uno spirito maligno che prende l'anima e l'accarezza, ma intanto ci pizzica dolorosamente il cuore.
Un'illusione potente quanto il sacrificio, ma che ti tiene in vita per ricordarti quanto fa male morire, ogni giorno.
Quando siamo soli si riesce a vedere e soffrire sinceramente, senza che qualcuno o qualcosa ci distragga con ricompense dal nostro ruolo di spettatori solitari, al di sopra delle parti, sollevati dai meccanismi fittizi delle altrui menti.
Tuttavia, ancor più solo di chi ha timore di amare, c'è chi amore non ne riceve, neanche per errore.
Cosa controbilancia il peso della frenetica, irrisolta ricerca di felicità... se non l'amore stesso?

Finché esisterà qualcuno disposto ad amarci avremo sempre un spinta verso l'alto, un ruolo, da qualche parte, anche fosse nella vita di qualcun altro.
Chi si accorge della mattanza in cui sgomitiamo, in fondo, usa tutti e quattro gli occhi che Dio ci ha dato:
Due per vedere quello che appare, ma anche gli altri due per vedere ciò che è vero, anche se ancora non esiste.
Finché meritiamo di essere amati... vuol dire che Dio non ci ha mai lasciati soli tra l'ecatombe di cenere dei nostri sbagli.