Recensioni per
IL NASTRO ROSSO
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/07/20, ore 12:48

Accidenti!
Ti sto scoprendo come autrice, e questa storia (che giustamente hai etichettato come "introspettiva") mi colpisce molto. Ammetto che all'inizio ero un po' confuso: pensavo si parlasse dell'amore di bambina per la sorella maggiore! Poi tutto è stato chiaro.
Se i giocattoli avessero sentimenti...chissà i miei cosa proverebbero, adesso...

Recensore Master
17/05/20, ore 12:18

Ciao Innominetuo. In questo scritto,dalla malinconica atmosfera,la bambola che parla fa ritornare a momenti di vita condivisa,ormai dolci ricordi. Simbolo di un'infanzia che,seppur un periodo ormai trascorso,è ancora presente nella mente. E come è ben scritto è bello sognare,colorando la vita vera. Molto poetica l'immagine finale riguardo l'occhio chiuso. Poche parole per delineare bene quanto vissuto,mediante quella bambola carica di significato. Un saluto. :)

Recensore Master
17/05/18, ore 22:05

Ciao^^
a me di solito le bambole fanno inquietudine, mi ricordo che quando ero piccolo una mia amichetta ne aveva una di quelle che parlavano, e io ne avevo così tanta paura che ad un certo punto gliela distrussi (e quando mia madre se ne accorse scoprii che ci sono cose molto più terribili delle bambole parlanti...). Ma a parte ciò, è un racconto molto tenero e delicato, che però nasconde una pennellata di amarezza: c'è chi va avanti, fa cose, muta e si evolve, e chi invece è condannata a rimanere in una scatola sperando che chi una volta la teneva in braccio con affetto si ricordi di lei. Anche se sa che non succederà mai più.
Sei sempre bravissima, complimenti!^^

Recensore Junior
20/04/18, ore 17:09

Ciao,
bella, bella, bellissima! Ho letto con gran piacere e con il sorriso sulle labbra questa simpaticissima flashfic. Far parlare gli oggetti come se avessero un'anima la trovo una idea geniale, soprattutto quando è fatto con stile e simpatia come si può vedere in questa storia... Nonostante l'ironia, c'è una nota amara e malinconica, che, volendo, potrebbe essere estesa non solo agli oggetti, ma anche alle persone e agli animali di cui spesso ci dimentichiamo e a cui diamo poche attenzoni.
Complimenti per la storia,
Angelo.
(Recensione modificata il 20/04/2018 - 05:11 pm)

Recensore Master
16/11/17, ore 15:55

Bellissima questa piccolan storia così permeata di agra  malinconia, che la rende velata di dolce tristezza.
Ha il sapore di un ricordo, quello del momento più bello di un essere umano: l'essere bambini. Ce lo racconti, con la tua solita maestria, in modo delicato, attraverso gli "occhi" di un giocattolo. L'amico più fedele e più importante che tutti noi abbiamo avuto accanto come compagno di divertimento, ma anche come grande consolatore e complice, sina nella gioia che nell'amarezza. Nel mio caso era un orsacchiotto di pelouche, che fatalità  era poi rimasto (grazie ai mie "delicati" trattamenti) con un occhio solo, proprio come la tua bambola narrante. Sappi che ce l'ho ancora: impacchettato ed incelofanato, riposa nella mia cantina come un reduce, una sorta di reliquia. Egli è il custode assoluto della mia fanciulezza e GUAI a chi osa anche solo pensare di gettarlo via. Quindi puoi ben capire quanto mi abbia toccata e commossa questa tuo lieve e racconto, che ho apprezzato infinitamente.
Ogni tanto il tuo lato poetico e nostalgico fa capolino e sei capace di regalarci piccoli gioielli, rari e preziosi come questo.
GRAZIE!
Un abbraccio e grande bacio
 

Recensore Veterano
10/11/17, ore 16:51

Chissà dove avrò cacciato il mio robot di Goldrake, che mi sparava i pugni? 
Tu parli di una bambola, ma penso che vadano bene pure i giocattoli di noi maschietti :D.. 
Quanti ricordi e guarda che mi hai fatto scendere la lacrimuccia: dovremmo tenere più d'acconto gli amici più umili della nostra infanzia, invece di sbatterli in cantina/soffitta (o in discarica...).
Ciauzz
K.-L.

Recensore Junior
24/10/17, ore 22:18

Ah le bambole... ne avevo un sacco, ma la mia preferita era una bambola di pezza artigianale, che i miei mi avevano portato dalla Svezia. Aveva le trecce di lana rossa, mi divertitvo a disfarle e a farmele rifare dalla nonna... meglio non pensarci, o mi metto a piangere..
Una storia così tenera e semplice mi è arrivata diritta al cuore, mi è piaciuta tantissimo!
ciao 

Recensore Junior
23/10/17, ore 14:35

Che bella questa storia! mi ha commosso moltissimo, anche io a volte penso alle mie bambole, chissà dove saranno finite.. 
Sai essere sempre toccante, carissima.
Un bacione.

Recensore Master
20/10/17, ore 13:40

I giochi dell'infanzia non si scordano mai, no?
Pensieri dolcissimi e molto belli da leggere pure da parte di due quasi 27enni! :)

A presto
Da Morgen e Gabe

Recensore Master
20/10/17, ore 12:35

Che triste questa storia!
E' vero, vuole essere dolce e tenera, ma mi ha fatto sentire terribilmente in colpa per il mio vecchio orsacchiotto che tenevo sempre tra le braccia.
Se penso a lui lo amo ancora, ma chissà dov'è finito?

La cosa più straordinaria di questi giocattoli è che invecchiano con noi. Poi non sono più belli come prima, magari succede loro qualche incidente... ma sono sempre lì, nei nostri ricordi, come una presenza benevola e iniziano a mancarci da morire...

Andrò a recuperare il mio orsacchiotto, ecco che farò, e lo riporterò in camera, perché non è giusto che dopo tutto quello che ha fatto per me io l'abbia dimenticato in qualche angolo al buio.

Questa storia è bellissima e mi ha dato i brividi! Complimenti!

Fai bene a scrivere di getto, perché sono queste composizioni quelle che veramente ci fanno stare bene e ci fanno amare scrivere, perché è l'amore che ci fa scrivere, l'amore per quanto di straordinario c'è nella nostra vita, anche se ormai un po' vecchiotto e con un occhio in meno.

Al mio orsacchiotto credo invece che manchi la bocca... poverino!
(Recensione modificata il 20/10/2017 - 01:43 pm)

Recensore Veterano
20/10/17, ore 01:23

Ciao!!
Guarda, non mi crederai ma mi sn commosso a leggere questa breve fic, ripensando ai miei vecchi giocattoli e ai miei peluche, é vero crescendo gli interessi e le passioni cambiano e mutano (così come mutiamo noi) xò in fondo al cuore e ai pensieri mi piace pensare che un posto per ciò che ci ha resi tanto felici e contenti in passato ci sia sempre.
Che dirti, grazie per questo scorcio nostalgico, come sempre ben scritto, scorrevole e pieno di spunti e passaggi significativi, ma sapendo come sei brava non me ne stupisco di certo. 🙂
Un abbraccio e alla prossima.

Enrico