Looos!
Oddio Los!
Oddio quanto mi è piaciuta questa storia, davvero, è la storia più bella che tu abbia mai scritto, ti sei assolutamente superata in tutto!
È incredibile: mi ha colpita e commossa enormemente!
Ok, mi calmo e do un senso a questa recensione.
Innanzitutto, l’espediente lettera!
Già solo questo mi ha mandata in brodo. La lettera è uno stile difficilissimo, è un entrare totale nei pensieri, nel sentire del personaggio, e tu ce l’hai fatta!
il flusso di questa lettera è coinvolgente e fa sentire Nelyo in maniera così vivida che... è lui, è lui e questo è ciò che sta scrivendo, in quel momento, che sta pensando.
È incredibile, sul serio.
Poi il modo in cui scrive: questo flusso inarrestabile di parole, racconti, pensieri, speranze, riflessioni, rassicurazioni, spiegazioni, che si susseguono libere, si intrecciano, con la tranquillità e la sincerità tipiche di qualcuno che parla a una persona di cui si fida totalmente e con cui è in profondissima confidenza.
Senza freni, senza misteri, senza formalismi, con un’intesa che passa attraverso la carta.
Anche io sono sicura che Nelyo avesse questa confidenza profonda con la madre, che fosse, per citare proprio lui, quasi più amico che figlio.
Era il figlio più grande, e la lunga vita di elfo unita ai caratteri simili avranno sicuramente fatto sì che lui e Nerdanel parlassero tanto e a lungo e si capissero in un modo particolare.
E questo modo particolare si sente tutto, e mi ha colpita e commossa tantissimo!
Come Nelyo sa prevedere cosa penserà la madre, cosa direbbe lei se fosse presente, come si sente libero di girare attorno ai problemi e trovare modi per rassicurare, ma anche raccontare ogni suo timore, ogni suo dubbio, ogni cosa che gli sta a cuore, e cercare di mettere su carta ogni sua speranza.
Si lascia veramente andare in questa lettera, in così tante cose che ogni volta che ci penso me ne viene in mente una nuova!
E proprio perché si lascia andare totalmente, in questa lettera sivede Nelyo in tutte le sfaccettature del suo carattere.
Cosa ancora più bella perché siamo in un periodo, e anche in un momento, particolarissimi!
Questo è il momento di apparente quiete prima che si scateni tutto, tra la minaccia di Feanaro a Nolofinwe con conseguente esilio e tutta la catena atroce di eventi che porterà alla fuga dei Noldor: quindi con una grandissima quantità di eventi importanti che o sono ancora freschissimi, o si stanno per verificare e già si sente la tensione.
Ma anche senza pensare ai grandi eventi, vedere Nelyo che qui è ancora giovane, ancora elfo di Aman, quindi non ancora guerriero, né stratega, né re, né tanto meno fratricida o sotto il peso del giuramento, eppure è già pronto a lasciare Aman e quindi a cambiare totalmente. Anzi, sta già cambiando, e vedere anche questo passaggio è stupendo!
La sua descrizione delle giornate a Formenos, per cominciare.
Come hai delineato attraverso due semplici episodi non solo come i feanorioni trascorrevano l’esilio, ma anche come lo vivevano le persone che avevano deciso di seguirli.
Ecco, per questo ti adoro sul serio, Los!
Adoro quando le storie si soffermano anche sui personaggi originali e riescono a dare uno spazio anche a loro, e tu qui ci sei riuscita!
La famiglia fedelissima a Feanaro e Nerdanel è fantastica, con quei due bimbi adorabili!
Il maschietto che è un “terremoto ambulante” e la femmina che si è attaccata a Huan, oddio li adoro!
E adoro la tenerezza e l’affetto con cui Nelyo parla dei bambini e dei loro genitori. si vede che li conosce da sempre, quanto si fida dei due servitori e quanto vuol bene ai loro bambini.
La seconda scena che racconta Nelyo, la scena del canto in coro è stata così dolce-amara… Da una parte dolce, tra Kano che insegna canto e i fratelli che si uniscono tutti desiderosi di fare confusione e poi di cantare, ma amara perché hanno tutti paura di perdersi in cose inutili, e hanno “paura” della disapprovazione di Nelyo… Non dovrebbe essere così, e si vede. Si vede che tutti erano abituati a perdersi eccome in momenti del genere, e che cambiare abitudini, per l’esilio e per la partenza futura, costa fatica a tutti.
Nelyo compreso, che ha la sensibilità per apprezzare e vivere questi momenti, tanto che non li blocca sul nascere come forse avrebbe fatto Feanaro, ma che allo stesso tempo già teme che siano seriamente perdite di tempo, e teme che il padre disapproverebbe se sapesse….
Oddio, mi fa davvero tristezza tutto questo!
E mi commuove che Nelyo, pur di vivere questi momenti a suo modo, abbia deciso non solo di non ostacolarli, ma anzi di apprezzare questo momento di canto, che ha radunato tutti e ha dato un po’ di gioia, e abbia anche voluto raccontarli a sua madre, per rallegrare lei e anche per sé stesso, mi viene da pensare.
Nelyo sa trovare l’equilibrio tra lo sfogo che serve a lui, e le rassicurazioni e la spensieratezza, unite alle notizie precise e dettagliate, che servono a Nerdanel.
E da qui anche l’aggiunta, nella questione del combattimento, del racconto sulle scommesse di Moryo!
Altro dettaglio che mi ha fatta sorridere: Moryo, pure tu sei sempre stato lo stesso XD.
I sassolini colorati… ahahahahahahaha.
Mi ha colpita davvero come hai descritto la situazione a Formenos: da una parte ci sono tante cose da fare, ma dall’altra c’è la frustrazione e la noia di essere in esilio in una zona ben precisa, costretti tutti a vedersi ogni giorno, a fare le stesse cose sempre negli stessi luoghi e ambienti.
Per degli elfi, e per dei Noldor in particolare, deve essere stato a dir poco snervante.
E Nelyo come sempre sente la stessa frustrazione di tutti ma sa come dominarla, come tenersela e imparare a sopportarla. Si tiene impegnato, fa ciò che il padre gli chiede di fare e per sfogarsi si prende qualche momento per sé, come questo.
Si sente tantissimo qui quanto Nelyo fosse sempre pronto e realmente in grado di portare a termine ogni compito con successo, ma anche come sia a suo modo sotto pressione anche lui dalle richieste di Feanaro.
Feanaro che in questo particolare periodo immagino fosse esigentissimo, e ansioso di vedere tutto pronto, tutto che va nella maniera che vuole lui, perché una sola falla nel piano sarà fatale e poi non ci saranno altre occasioni. E Nelyo vuole essere all’altezza delle aspettative, ed è a sua volta trascinato da questa onda di ribellione che è Feanaro.
E questo secondo me da il perfetto ritratto di questo Nelyo ancora giovane! Il modo in cui Nelyo parla di tutte le speranze che ha per il viaggio imminente, di tutti i preparativi e di come stanno riuscendo bene, di tutte le persone che stanno piano piano decidendo di accompagnarli, me lo ha fatto vedere in tutta la sua giovinezza e lo volevo abbracciare!
Non può fare a meno di essere ansioso di mettersi alla prova, di avventurarsi in queste terre nuove di cui però ha sentito parlare per tutta la vita da suo nonno, di dimostrare anche lui come gli altri Noldor che ciò che ha imparato ad Aman lo saprà mettere in pratica per creare meraviglie ancora più grandi.
E poi l’ammirazione per ilpadre: se per Curvo l’ammirazione per Feanaro è sempre stata ai massimi livelli in ogni momento, per Nelyo ci sta che l’apice sia stato in questo momento!
Quando ha visto suo padre fronteggiare Melkor, quando lo sta vedendo preparare un viaggio che è una ribellione e farlo senza paura alcuna, per portare i Noldor alla grandezza.
L’episodio della porta sbattuta in faccia a Melkor è uno dei pochissimi episodi in cui stimo Feanaro senza riserve, e vederlo descritto da Nelyo è stato interessante!
La descrizione del momento dall’esterno, tutta la preoccupazione degli altri elfi presenti, e l’effetto che faceva Melkor… Davvero realisticissimo, Los!
Eppure accanto a tutto l’entusiasmo c’è anche altro, perché Nelyo è già adulto e più che lungimirante, e per quanto stimi il padre e sia pronto a seguirlo in ogni dove vede anche le pecche del suo piano, e ha anche la prudenza di valutare tanti altri dettagli che Feanaro o non considera proprio, o non abbastanza.
La questione delle navi, per esempio: Nelyo aveva già capito che era un rischio e poteva creare scontri pericolosi… Quanto ha avuto ragione…!
E la sua idea, dal punto di vista dei feanoriani, era un’idea che avrebbe anche potuto aiutare parecchio, dato che appoggiarsi solo a Finwe, anche fosse sopravvissuto, era comunque un azzardo.
In più Nelyo sente anche quanto è terribile il pensiero di combattere contro esseri che potrebbero essere o essere stati suoi simili: vede contemporaneamente sia l’utilità degli allenamenti come sfogo, ma anche il peso di ciò che implicano, e questo è così assolutamente da Nelyo!
Si incominciano a vedere già le caratteristiche che in futuro faranno di lui uno stratega e un re.
Tornando un momento alla questione combattimenti, ho adorato questa tua idea. Ci sta benissimo che l’idea e la conseguente abilità dei Noldor con le spade già da subito sia sorta così, da un ragionamento di un nato in Endore: interessantissimo davvero!
Altro pensiero assolutamente da Nelyo, è come osserva con maggior saggezza il resto della famiglia: come si accorge dell’ansia di Finwe, come riflette sulle valutazioni potenzialmente sbagliate che ha Feanaro su Nolofinwe.
Il fatto che Nelyo già stimi Nolofinwe mi è piaciuto tantissimo!
Così come ho trovato interessante che Nelyo si chieda addirittura se suo padre non abbia organizzato tutto quanto per giungere alla ribellione, esilio compreso: la mente di Feanaro è così complessa che un’ipotesi del genere da uno dei suoi figli ci sta!
E il pensiero di Nelyo che manca Nerdanel a bilanciare la cosa è dolcissimo, e, di nuovo, verissimo.
I figli di Feanaro chi più chi meno o non vogliono contrastarlo o manco ci pensano, Finwe lo sappiamo come la pensa, qua manca davvero Nerdanel!
E questo mi porta a uno dei passaggi che davvero mi ha fatta piangere: Nelyo che torna figlio, totalmente figlio e supplica Nerdanel di tornare da loro e anche di seguirli, perché lei gli manca: è straziante e dolcissimo, sul serio!
Così come il desiderio di Nelyo di sottolineare che la sua scelta di seguire Feanaro in Endore non è una scelta tra un genitore e l’altro… Oddioooo!
Poi i pensieri di Nelyo verso i fratelli che è convinto non partiranno, e Kano in particolare: come evita di pensare al fatto che dovrà separarsi proprio da Kano è terribile!
E mi ha colpita come Kano da parte sua stia cercando di far capire a Nelyo che non deve per forza scappare via da Aman come se fosse tutto da buttare, ma che anche qui potrebbe avere un futuro di gioia: vedere loro due così le gati che ora hanno due visioni così diverse, e modi diversi di affrontarle...
Perché Nelyo non sta cercando di convincere Kano, sa che la cosa migliore per lui è restare in Aman, e sopprime l’egoismo che lo spingerebbe a convincere il fratello a seguirlo per averlo accanto.
Kano invece, pur sapendo che Nelyo non torna indietro sulle sue decisioni e non è utile a nessuno insistere, cerca comunque di farlo soffermare di più su quanti rischi inutili stanno correndo con questa ribellione.
E la parte finale, la vera parte finale. Quella per Finno.
Un’altra stilettata!
È tremendo sul serio!
Se solo Nelyo avesse trovato il coraggio di dirgli tutto quello che scrive a sua madre, apertamente, con quello stesso amore…
Se avesse trovato il coraggio di confessargli la sua paura, il suo affetto, e anche il suo amore prima che degenerasse tutto!
Perché ancora Nelyo non sa quante tragedie una dietro l’altra lo aspettano, però già intuisce che non andrà tutto liscio, e amaggior ragione viene da dire se solo avessero potuto parlare prima!
Grazie, Los, grazie davvero!
Non sono riuscita a dire la metà di quello che mi ha fatto pensare e sentire questa storia, è una storia troppo ricca, piena, profonda, e che mi commuove troppo!
È veramente stupenda, scritta in maniera perfetta e con così tanti dettagli, riflessioni e particolari che non ho veramente altre parole per dirti meglio quanto mi è piaciuta, e quanto ti ringrazio di averla scritta.
Tantissimi complimenti Los, da continuare a dirti complimenti per una pagina intera!
Un abbraccio!
Tyel |