Recensioni per
Odissea d'amore
di Makil_
Buongiorno, carissimo, e piacere di conoscermi! Ebbene sì, ho deciso di spulciare il tuo profilo e sono finita in questa poesia. Piacere, io sono Karen Humbert, non sono un asso in poesia ma amo molto leggerla ahaha. |
Questa poesia è bellissima. |
Buongiorno 😊 |
Tu hai un vero dono, mio caro Makil. E spero che tu non abbia pensato, in alcun modo, che non vedessi il tuo nuovo lavoro. Sai che sono letteralmente dipendente da tutto ciò che scrivi. |
Buon pomeriggio. |
Makil_, quanto aspettavo nuovamente una tua poesia! Ed ecco finalmente una bellissima poesia... appena ho visto il tuo nome, mi ci sono fiondato di petto. Bravissimo! Innanzitutto ottimo il titolo, così come l'introduzione, entrambi invogliano il prossimo a continuare la lettura, immergendosi in magnifici sentimenti d'amore (che rimanda direttamente al titolo!)... le note, poi perfettamente calibrate, aiutano la poesia, a renderla più facilmente comprensibile anche per chi non è esperto di mitologia classica. Il lessico è prezioso, sa di antico, come ci hai abituato già in passato con altri componimenti; è elegante lo stile e molto classicheggiante, in armonia gradevolissima con il tempo in cui questa poesia sta navigando, un po' come il nostro caro Ulisse. Studiando in maniera analitica i tuoi versi, si intravede in maniera molto forte il campo semantico del mare che si mescola egregiamente con il fuoco di passione che vortica nell'animo dell'uomo... la poesia, nonostante sia emozione e parole sfuse, può essere analizzata anche scientificamente come un problema di matematica. E questo è il caso in cui lo si può fare; le quattro strofe con i quattro versi per ciascuna fanno parte di una geometria della poesia magicamente composta... sembra di stare inoltre su una zattera, una nave o una barca e viaggiare nel mare spumoso in balia delle onde, mentre un pungolo nelle carni esorta all'amore. Ho apprezzato inoltre l'utilizzo di alcune lettere maiuscole per sottolineare alcuni lemmi della natura e far sì che questi, così naturali e apparentemente scontati, possano tremendamente fondersi con l'uomo, il suo stato d'animo fortissimo. Il lessico, come dicevo, mi fa impazzire, difficile da chiosare, lo rende ancora più affascinante e si amalgama con destrezza in uno scenario turbolento come quello del mare... poi, l'aggiunta di divinità ai più sconosciute la rende ancora più misteriosa, ma soprattutto elegantemente antica... si sente un'eco che arriva prepotente abbracciando il lettore, coccolandolo di fronte ad un'atmosfera tutt'altro che idillica. E' lo stile poetico, il buon lavoro di labor limae che rende il resto tranquillo, che spegne le onde e asciuga le lacrime d'amore. Il sentimento che fuoriesce dalla tua poesia e trasuda da ogni poro, da ogni verso sono parole che rinchiudono ogni cosa dentro un'odissea amorosa. Altra espressione che ho amato è ''cuor mio vitreo'', interessante e soprattutto in linea con le parole precedenti, il ''vitreo'' che sembra ricoprire il cuore si fa gelatinoso e ottenebra ogni pulsione, ogni emozione, l'eroe così perde ogni sensazione, sembra paralizzato dall'infrangersi delle onde, dal ricordo di Itaca, da ogni cosa che sembra distante ma allo stesso tempo vicina. ''La glauca visione'' è un'altra perla rara all'interno della poesia, poichè, oltre a rimandarci al colore azzurro-celeste sempre del mare che ci entra dentro, ci avvolge e ci affligge, un mare di lacrime, richiama la figura di Glauco, figlio di Poseidone e mi richiama dolcemente anche Dante, al primo canto del Paradiso, al pastore Glauco che si trasforma in una divintà marina. E anche qui, così come nella ''Divina Commedia'' sembra impossibile spiegare con le sole parole il trasumanar, il farsi dentro il suo aspetto, sembra impossibile spiegare come il mare sia così dentro di noi, ci devasti e ci renda un tutt'uno con questo e con l'Amore, in cui noi ci gettiamo rischiando spesso di essere fagocitati e soffrire. Una poesia che difatti è un fiume, o meglio, un mare di parole, densissime di significato, studiate fino all'ultima goccia, come se le avessi spremute e congelate in un quadro poetico ottimamente realizzato. Poi, gli ultimi due versi li ho amati; si compendia così in un'ultima battuta tutto ciò che è l'amore per ogni uomo e per ogni donna, un sentimento irrazionale, iroso a volte, che ci destabilizza, un sentimento bellissimo, l'unico che preferiamo abitare nella tempesta emozionale del cuore piuttosto che, come dici perfettamente, su una zattera al sicuro. Tutto quanto è espresso con maestria. Si parte da una metafora semplice, il mare in tempesta, ma attraverso un tono poetico alto, un argomento classicheggiante e perlopiù latineggiante, si approda (qui gioco anche io ormai con un lessico ''marittimo'' ahah) ad una soluzione definita, ma allo stesso indefinita, alla spinta dell'amore, come tormento esistenziale che ci tiene vivi, ci rende Uomo e Donna, dunque essere viventi, con il cuore. Grazie per questa poesia, grazie per le emozioni che mi hai trasmesso. Un abbraccio, |