Recensioni per
Odissea d'amore
di Makil_

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/06/19, ore 16:10

Buongiorno, carissimo, e piacere di conoscermi! Ebbene sì, ho deciso di spulciare il tuo profilo e sono finita in questa poesia. Piacere, io sono Karen Humbert, non sono un asso in poesia ma amo molto leggerla ahaha.
E ho amato leggere la tua, che unisce tutto, riferimenti culturali, metafore, immagini suggestive, si vede che ti piace farlo e lo sai fare bene, ho molto apprezzato la tua tecnica oltre che l'emozione, il desiderio di farcela, superare le tremende difficoltà, la nostalgia, la solitudine, e trovo perfetto oltre che elegante il parallelismo con l'Odissea.
Penso che sia una poesia con cui quasi tutti possiamo empatizzare, tutti almeno una volta (ma più di una) ci siamo ritrovati a fare questo genere di pensieri.
Io purtroppo non sono un'esperta di poesia e non saprei darti consigli per crescere e affinare la tecnica, che già mi sembra ottima, posso solo dirti di continuare per questa strada perché hai molto potenziale!
Bravo bravo, è stato un piacere scoprirti.
Un bacio,
Karen.

Recensore Junior
29/10/17, ore 08:49

Questa poesia è bellissima.
Anche se tu hai detto che il titolo non è legato all'opera omerica, all'interno del testo ho notato parole che mi hanno riportato al vecchio Ulisse in viaggio per i mari più nascosti.
Ma se questi mari per navigare sono fatti di acqua per Ulisse, per te questi mari sono i pensieri, che ti costringono a vagare in un mondo burrascoso, perso tra le onde del subconscio e della mente, senza voler mai raggiungere il tuo cuore.
Quando una poesia è bella non ci metto molto a farmi viaggi mentali belli e tristi, che mi riportano a memorie passate e presenti.
Il tuo vagare per le onde, chiedendoti se sopravvivrai porta anche all'invocazione di divinità minori, alle quali chiedi aiuto per attraccare sano e salvo in un porto sicuro.
Bella poesia, ti meriti tutti i complimenti possibili e inimmaginabili.
Alla prossima.

Davos

Recensore Master
26/10/17, ore 11:05

Buongiorno 😊
Immagino che tu te ne sia fatto una ragione, non riesco proprio a leggere e recensire con puntualità un bel niente. Mi trovo infatti nel mezzo dell'oceano in tempesta, dove la tempesta è formata dalle mille e più cose da fare. Con questa piccola espressione mi allaccio alla poesia. E che poesia! 😵 Si percepisce benissimo il vorticoso giro di emozioni e sensazioni che sconvolgono anima e cuore, tutti i riferimenti alle varie intemperie marine sono quanto di meglio per rendere il concetto. Mi sono piaciuti molto i riferimenti alle divinità minori di cui hai dato spiegazione nelle note, non li conoscevo e trovo che abbiano conferito un tocco di classe in più all'opera.
Nella strofa finale ho colto in riferimento all'eterna diatriba fra cuore e mente. Non si può resistere ad un sentimento travolgente come l'amore, di cui il cuore è simbolo per antonomasia, è una forza spaventosa che ti trascina giù proprio come un vortice e non la si può controllare. La mente sì: tu puoi riflettere quanto ti pare sui pro e i contro e scegliere, appunto, di navigare in acque sicure. Questo comporta in certi casi una rinuncia nel bene o nel male. Ma ne vale la pena? Seguire il cuore a volte è dura e si va contro a tutto e tutti, a mio giudizio si tratta però della scelta migliore. Si può vivere senza l'emozione del cuore che batte forte assieme alle classiche farfalle nel stomaco?
Io credo di no.

Detto questo, spero di tuo gradimento, ti saluto. Mi complimento per l'eccellenza del lessico e mi scuso per eventuali discorsi contorti causa recensione fatta via cellulare.
Buona giornata e a presto!

🌛

Recensore Master
24/10/17, ore 11:50

Tu hai un vero dono, mio caro Makil. E spero che tu non abbia pensato, in alcun modo, che non vedessi il tuo nuovo lavoro. Sai che sono letteralmente dipendente da tutto ciò che scrivi.
Dunque, questa poesia mi è piaciuta particolarmente, in parte per la cura particolare nella costruzione della frase ("Dell’affogar nel travolgente vortice d’acqua/risparmiatemi la glauca e spaventosa visione." semplicemente perfetto e d'impatto, se posso permettermi), e la buona riuscita delle parole, i termini, che evocano un impatto sensoriale.
In parte la poesia mi è piaciuta per le rievocazioni mitologiche che hai adoperato con maestria: "Risparmiami, o Forco**, l’oscura bellezza dei tuoi regni, / sicché Brizo*** possa salvar la mia eterna, cara pelle).

Che altro aggiungere? Semplicemente: bravo, mio carissimo Makil!

Ti lascio con un abbraccio... e il desiderio, rinnovato, di volere leggere altro di tuo!
_morgengabe

Recensore Master
23/10/17, ore 15:45

Buon pomeriggio.
Eh, bravissimo davvero! Complimenti!
Hai scelto di far poesia basandoti sui classici, ottima idea ^^
E poi hai miscelato tutto, hai scritto un tuo poemetto molto interessante ^^
Bello anche il lessico che hai utilizzato, molto attento, curato e puntuale, sistemato nel modo più appropriato.
Benone ^^
Vorrei scriverti tante altre cose, ma ti riassumo tutto in una; complimenti, di nuovo... continua a scrivere, non fermarti mai.
Alimenta il tuo talento.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Veterano
22/10/17, ore 19:18

Makil_, quanto aspettavo nuovamente una tua poesia! Ed ecco finalmente una bellissima poesia... appena ho visto il tuo nome, mi ci sono fiondato di petto. Bravissimo! Innanzitutto ottimo il titolo, così come l'introduzione, entrambi invogliano il prossimo a continuare la lettura, immergendosi in magnifici sentimenti d'amore (che rimanda direttamente al titolo!)... le note, poi perfettamente calibrate, aiutano la poesia, a renderla più facilmente comprensibile anche per chi non è esperto di mitologia classica. Il lessico è prezioso, sa di antico, come ci hai abituato già in passato con altri componimenti; è elegante lo stile e molto classicheggiante, in armonia gradevolissima con il tempo in cui questa poesia sta navigando, un po' come il nostro caro Ulisse. Studiando in maniera analitica i tuoi versi, si intravede in maniera molto forte il campo semantico del mare che si mescola egregiamente con il fuoco di passione che vortica nell'animo dell'uomo... la poesia, nonostante sia emozione e parole sfuse, può essere analizzata anche scientificamente come un problema di matematica. E questo è il caso in cui lo si può fare; le quattro strofe con i quattro versi per ciascuna fanno parte di una geometria della poesia magicamente composta... sembra di stare inoltre su una zattera, una nave o una barca e viaggiare nel mare spumoso in balia delle onde, mentre un pungolo nelle carni esorta all'amore. Ho apprezzato inoltre l'utilizzo di alcune lettere maiuscole per sottolineare alcuni lemmi della natura e far sì che questi, così naturali e apparentemente scontati, possano tremendamente fondersi con l'uomo, il suo stato d'animo fortissimo. Il lessico, come dicevo, mi fa impazzire, difficile da chiosare, lo rende ancora più affascinante e si amalgama con destrezza in uno scenario turbolento come quello del mare... poi, l'aggiunta di divinità ai più sconosciute la rende ancora più misteriosa, ma soprattutto elegantemente antica... si sente un'eco che arriva prepotente abbracciando il lettore, coccolandolo di fronte ad un'atmosfera tutt'altro che idillica. E' lo stile poetico, il buon lavoro di labor limae che rende il resto tranquillo, che spegne le onde e asciuga le lacrime d'amore. Il sentimento che fuoriesce dalla tua poesia e trasuda da ogni poro, da ogni verso sono parole che rinchiudono ogni cosa dentro un'odissea amorosa. Altra espressione che ho amato è ''cuor mio vitreo'', interessante e soprattutto in linea con le parole precedenti, il ''vitreo'' che sembra ricoprire il cuore si fa gelatinoso e ottenebra ogni pulsione, ogni emozione, l'eroe così perde ogni sensazione, sembra paralizzato dall'infrangersi delle onde, dal ricordo di Itaca, da ogni cosa che sembra distante ma allo stesso tempo vicina. ''La glauca visione'' è un'altra perla rara all'interno della poesia, poichè, oltre a rimandarci al colore azzurro-celeste sempre del mare che ci entra dentro, ci avvolge e ci affligge, un mare di lacrime, richiama la figura di Glauco, figlio di Poseidone e mi richiama dolcemente anche Dante, al primo canto del Paradiso, al pastore Glauco che si trasforma in una divintà marina. E anche qui, così come nella ''Divina Commedia'' sembra impossibile spiegare con le sole parole il trasumanar, il farsi dentro il suo aspetto, sembra impossibile spiegare come il mare sia così dentro di noi, ci devasti e ci renda un tutt'uno con questo e con l'Amore, in cui noi ci gettiamo rischiando spesso di essere fagocitati e soffrire. Una poesia che difatti è un fiume, o meglio, un mare di parole, densissime di significato, studiate fino all'ultima goccia, come se le avessi spremute e congelate in un quadro poetico ottimamente realizzato. Poi, gli ultimi due versi li ho amati; si compendia così in un'ultima battuta tutto ciò che è l'amore per ogni uomo e per ogni donna, un sentimento irrazionale, iroso a volte, che ci destabilizza, un sentimento bellissimo, l'unico che preferiamo abitare nella tempesta emozionale del cuore piuttosto che, come dici perfettamente, su una zattera al sicuro. Tutto quanto è espresso con maestria. Si parte da una metafora semplice, il mare in tempesta, ma attraverso un tono poetico alto, un argomento classicheggiante e perlopiù latineggiante, si approda (qui gioco anche io ormai con un lessico ''marittimo'' ahah) ad una soluzione definita, ma allo stesso indefinita, alla spinta dell'amore, come tormento esistenziale che ci tiene vivi, ci rende Uomo e Donna, dunque essere viventi, con il cuore. Grazie per questa poesia, grazie per le emozioni che mi hai trasmesso. Un abbraccio,

​Fervens_gelu_
(Recensione modificata il 22/10/2017 - 07:29 pm)
(Recensione modificata il 11/11/2017 - 07:06 pm)