Ciao!
Di storie ambientate nel preserie non se ne vedono moltissime; e la tua è senza dubbio molto originale. John è uno di quei personaggi in bilico, per me - ovvero, non riesco a decidere se mi piaccia o no. Sicuramente è un personaggio moralmente grigio, né del tutto buono né del tutto cattivo. Mi è piaciuto, però, come hai scelto di rappresentarlo: come un uomo, un padre, che si rende conto troppo tardi del peso messo sulle spalle di Dean. Dean, che è genitore e cacciatore, ma anche un ragazzino; che si è preso le sue responsabilità, perché John era troppo distrutto per fare davvero qualcosa. Che accetta e ama quel lavoro, come ama uccidere le cose; è un aspetto di lui che spesso vedo sottovalutato nelle storie, ma che mi ha sempre affascinata.
Vedere John non come il sergente istruttore della serie, ma come il padre che si rende conto di aver sbagliato - non tanto con Sam, perché l'istinto di protezione eccessivo con lui posso anche capirlo - e che adesso ha paura di quello che è diventato suo figlio - un assassino, ma anche un genitore, nonostante sia un ragazzino - e non può che biasimarsi. Hai messo a nudo le fragilità e i rimorsi di un personaggio che considero per lo meno complicato, e lo hai fatto con uno stile di scrittura molto bello. |