Ciao!
Non so se ti ricordi di me, ma io di sicuro non mi sono dimenticata di questa tua storia. Mi dispiace di essere così lenta con le recensioni, ma con i vari impegni mi risulta difficile lasciarti un parere come Dio comanda e leggere in pace. Ma adesso eccomi qua.
Non so se sono la prima a dirtelo ma... Adoro Miho! Di solito gli OC femminili sono sempre un punto critico: si rischia di cadere nel banale, nel creare Mary Sue… tu no. Anche se Miho appare come un possibile ostacolo alla coppia Kaito/Aoko, io non posso fare a meno di adorarla. In realtà la vedo più come lo specchio di Kaito: come ha detto Aoko si somigliano molto. Sono entrambi affascinanti, hanno una doppia vita e attraggono le persone come calamite. Potrei quasi affermare che Miho sia fem!Kaito.
Quando compare nel capitolo è sempre una gioia! <3
Aoko mi ha fatto un gran pena. È facile provare empatica per lei, avvertire la sua ansia, il suo tubamento: figlia di un ispettore, si ritrova innamorata del suo migliore amico – nonché il famoso ladro Kid – che le ha sempre mentito sulla sua identità. Come se non fosse abbastanza, Kaito non è solo un ladro geniale, ma anche un ragazzo appetibile, magnetico. Nella sua vita ci sono così tante persone, tipo Miho, che lo conoscono a 360°, che rispecchiano di più il suo mondo. Aoko ne ha sempre fatto parte, ma le è sempre mancato un tassello del puzzle. Le è sempre sfuggito qualcosa, come se Kaito volesse volontariamente tagliarla fuori. (Per il suo bene, obv, ma fa male lo stesso).
Adesso c’è qualcuno che fa piazza pulita di grandi ladri e il suo fidanzato non è escluso dalla lista. Come potrebbe non impazzire?
E visto che la situazione non era già abbastanza complicata, tutti i sospetti sembrano ricadere su Saguru.
Povera Aoko.
Ma povero anche Kaito.
Adesso che aveva finalmente trovato un equilibrio, che era finalmente felice con la sua Aoko, ecco che arriva un tornado a mettere a soqquadro ogni piccola certezza: Miho ritorna nella sua vita e con lei anche il terrore di essere nel mirino, di mettere in pericolo le poche cose belle della sua vita.
Povero cuore di panna, vorrei quasi abbracciarlo! Lui che deve fare forza a se stesso e anche ad Aoko.
Akako.
Nella scorsa recensione ti avevo detto di non gradire tanto il suo personaggio, adesso comincio a ricredermi. Non so, poche righe e già la shippo con Saguru. E… a questo proposito, sono quasi sicura al 99% che l’assassino non sia Saguru e che – ATTENTI TUTTI – sia una donna. Credo che Saguru sia un ostaggio, o qualcosa del genere. Aiuta il colpevole perché non può fare altro, insomma.
Ma ovviamente si verrà a scoprire che non ci ho preso neanche di striscio. xD
E visto che sto parlando di deduzioni errate, in questo capitolo ho rivalutato un altro personaggio che nella serie tv non ho mai digerito: il padre di Aoko. Certo, essendo dalla parte di Kaito verrebbe voglia di tirargli le orecchie e urlargli “Ti prego, non fare niente!!”, ma è anche impossibile non comprendere il suo stato d’animo. Aoko è comunque sua figlia e la sua vita è in pericolo.
Insomma, la storia mi prende e sono curiosa!
Scrivi bene, il testo scorre facilmente e il capitolo finisce in un batter d’occhio. Brava!
Vorrei solo segnalarti piccoli errori che ho trovato nel testo, che altro non sono che semplici refusi:
“A questo bastardo gli piace giocare con le vite altrui” -> penso si possa omettere “gli”.
“due pugnale per mano” -> due pugnali per mano
“Le braccia di Kaito gli circondarono la vita” -> le circondarono la vita, visto che parli di Aoko
“spinse il dipinto e girò su se stesso” -> se ti riferisci al dipinto, credo sia meglio scrivere “spinse il dipinto e questo girò su se stesso”
Poi ho trovato parole come “spara carta” e “porta pranzo” che credo si scrivano senza lo spazio.
Per il resto, nulla da ridire. Brava!
Io ti seguo, sappilo.
Bandierina verde, of course e alla prossima! |
