Recensioni per
Super flumina Babylonis
di Guido

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/02/18, ore 16:33

Anche questa l'ho adorata, direi che si contende il primato con "La principessa e il principe improbabile."
Lasciami dire che ho amato alla follia la tua Astoria, il modo in cui le canta e le suona a Draco e si fa rispettare, il coraggio con cui sceglie di non cedere alla depressione e di fare qualcosa di utile per chi è in una posizione d'incertezza e debolezza maggiore della sua, ovvero gli spauriti e insicuri primini.
Draco... mi hai fatto entrare con lui nella Stanza della Necessità. E sono sicura che non hai inserito a caso il riferimento all'acqua, l'elemento al quale è tradizionalmente associata la Casa Serpeverde... e non a caso dalla loro Sala Comune si vedono le profondità del lago! Molto interessante e credibile anche il meccanismo con cui secondo te funziona la Stanza, e i suoi limiti: la Stanza, come l'Amortentia, non può certamente riprodurre l'amore, la più potente e sconosciuta magia del mondo, per riprendere la visione della Rowling.
E ho apprezzato tantissimo il modo in cui Draco rievoca Pansy: rispettoso, tenero, nostalgico, che fa pensare a sentimenti più profondi di quelli derivanti da un'attrazione superficiale. In primo luogo è sua amica, poi sono diventati amanti... anzi, qui è proprio Pansy che sembra in difetto, in quanto la sua attrazione per Draco sembra subordinata al profondo kink che nutre per il Marchio Nero, simbolo di un potere oscuro che suscita in lei i brividi del proibito e una sconsiderata venerazione.
Bellissima e credibilissima anche la ricostruzione post-battaglia di Hogwarts, con le famiglie di Purosangue allo sbando e i Serpeverde appena tollerati, incerti come non mai sul proprio ruolo. Si spera che ne nascerà una generazione migliore, meno tronfia e mentalmente più aperta.
Complimenti anche qui e a stasera con le ultime recensioni :)

Recensore Master
05/12/17, ore 17:16

Terzo posto: Super Flumina Babylonis di Guido.EFP 37/40 punti

Grammatica: 9.5/10. La storia è stata molto scorrevole da leggere. Unico piccolo errore che ho visto, è stato verso la fine, in questa frase: “è bene che impariamo subito di non essere onnipotenti”, qui la preposizione è sbagliata, suona meglio imparare a non essere onnipotenti, piuttosto che impariamo di.

Trama e caratterizzazione dei personaggi: 10/10. La storia inizia con Draco che entra nella Stanza delle Necessità. Al suo interno vi è un letto, che ricorda al giovane il letto in cui ha giaciuto più volte con la sua ex Pancy, sparita da quando è finita la guerra. Ed inizia a pensare a lei. Ponendosi molte domande. Preso dalla stanchezza, si addormenta, per poi risvegliarsi il giorno dopo con in mente il desiderio di farsi una doccia. Anche qui si immerge nei suoi pensieri, fino a quando – resosi conto dell'ora – esce dalla stanza per andare a pranzo. Cambia il punto di vista: Astoria, nel bel mezzo delle lezioni si ritrova a riflettere su come in un anno tutto sia cambiato, specialmente le sue certezze. Arriva l'ora di pranzo e i nostri protagonisti si scontrano. Draco viene rimproverato e riceve una punizione da Astoria. Draco si ritroverà poi a riflettere, giungendo alla conclusione che vuole conoscere questa Astoria. Arriva la sera e i due protagonisti si ritrovano nella Sala Comune, Draco scopre che dovrà aiutare a fare i compiti un bambino del primo anno, ma prima di andare da lui si ritrova a parlare con Astoria. La storia finisce con una promessa da parte di Astoria di conoscere meglio le vicende di Draco. Il personaggio di Draco è caratterizzato alla perfezione, nel senso che grazie a questa grande introspezione, hai reso magnificamente il suo senso di pentimento per le azioni compiute in passato. Invece per quanto riguarda Astoria... non si sa molto su questo personaggio, ma tu sei riuscito a renderlo credile. Io – se fosse stata trattata con maggiore attenzione nel libro – l'avrei vista esattamente così: una purosangue che appoggiava gli ideali di Voldemort, anche se non in maniera estrema, che dopo la sua sconfitta si ritrova in un mondo diverso.

Originalità: 9/10. L'idea mi piace. Raccontare come le cose siano cambiate ad Hogwarts dopo la sconfitta di Voldemort, l'ho trovata una bella idea. Mi è piaciuto soprattutto che – attraverso l'introspezione di Draco e Astoria – tu li abbia messi in relazione, facendo capire a noi lettori, quanto loro siano simili. Ed è proprio da questa compatibilità che – secondo me – il loro amore sia nato. L'idea di farli incontrare per la prima volta con un scontro frontale, potrebbe essere un cliché, ma non ha importanza.

Gradimento personale: 8.5/10. La storia mi è piaciuta. Secondo me hai centrato l'obbiettivo del contest, ossia di dare spazio all'introspezione, dato che la storia in sé è composta da essa. Mi è piaciuto anche questo finale aperto, come se fosse compito del lettore, immaginare lo sviluppo del rapporto tra questi due personaggi.

Recensore Junior
08/11/17, ore 12:14

Beh, come non commentare una storia che ha come incipit un verso di Battiato, uno dei miei cantanti, persone, oserei dire, preferiti e che più stimo. Ho letto con piacere questa storia, come sempre e ho trovato piuttosto interessante e originale questa rappresentazione del pensiero di Astoria. In canon, viene solo brevemente citata nell'epilogo, ma non ti nego che mi sono più volte chiesta come lei e Draco si siano incontrati, come si sia sviluppata la loro relazione... Posso dire che hai soddisfatto una mia curiosità. Nota di merito al realismo che sei riuscito a donare alla vicenda, mi riferisco in particolare alla descrizione dettagliata degli eventi post-guerra e, per una volta, dalla parte di coloro che potremmo chiamare "i perdenti", ma che poi forse, come anche si evince dal pensiero di Draco, non lo sono veramente. Ho anche apprezzato che tu abbia contestualizzato la narrazione senza aggiungere toni troppo tragici al pensiero dei protagonisti. Insomma, non siamo usciti vittoriosi dal combattimento, ma la miglior cosa da fare è raccogliere i pezzi e la dignità e andare avanti senza troppi drammi, che trovo anche molto in linea con il pensiero Serpeverde. All'inizio della lettura non mi era del tutto chiaro che Draco si trovasse a completare il settimo anno dopo la guerra, ma potrebbe essere benissimo una mia distrazione o una mia incapacità di evincere pertinenza di eventi - e comunque, hai in seguito chiarito la linea temporale, perciò nessun problema. Ti faccio solo piccolo appunto che non vuole essere una critica, piuttosto un'annotazione. E' un'opinione del tutto personale, che non intende sminuire la tua scrittura, quanto più condividere una preferenza di stile: ho notato un paio di dialettismi, quali l'uso dell'espressione "pigliare per il culo" e "viene tardi". Non sono errati e non sono certo nessuno per giudicare, venendo da un background romano/marchigiano e quindi soggetta io stessa a dialettismi nel mio idioletto, ma nella lettura li ho trovati leggermente stonati, forse perché non abituata a usarli. Tuttavia, non tolgono certo validità alla narrazione. C'è anche un "tuto" invece di "tutto" verso la parte finale, un piccolo refuso.

Ti ringrazio, ancora una volta, di questa bella storia e a presto.

K.
(Recensione modificata il 08/11/2017 - 04:50 pm)

Recensore Veterano
28/10/17, ore 14:07

Devo essere onesta, non ho mai immaginato Astoria così. Beh, in realtà non mi sono mai soffermata troppo a pensare a come potesse essere la moglie di Draco, che genere di persona. Immaginavo qualcuno di vagamente più dolce e remissivo, ma non è affatto male poter vedere nei pensieri di quella che a tutti gli effetti ha reso una "serpeverde fuori dal coro". Il periodo post guerra non deve essere stato facile per nessuno, tanto meno per quelli che non si riconoscevano a pieno nel vecchio mondo ma non erano bene accetti nel nuovo,o pronti ad entrarci a pieno titolo. Le riflessioni di Draco poi sono sempre assai acute, e le condivido pienamente, ma come già sai il suo è uno dei punti di vista che più mi affascinano in assoluto. E concordo con lui a pieno quando non si capacita di come Harry e Ron possano essere entrati in accademia auror senza aver finito Hogwarts... è qualcosa che mi sono sempre chiesta anche io. Un anno a girovagare per i boschi sicuramente tempra il carattere e la resistenza fisica, ma di certo non è equiparabile a un anno di istruzione ben strutturata.
Tenerissima anche la scena delle bolle e degli idroscivoli... Pensare a un Draco spensierato e infantile dopo quello che ha dovuto passare riesce sempre a strapparmi un sorriso, anche se con un fondo di amarezza.

Recensore Master
24/10/17, ore 17:21

Devo dire che sei riuscito perfettamente nell'intento di creare due storie distinte che parlassero dello stesso periodo di questi due ragazzi e mi sono piaciute entramde.
Forse io mi sarei immaginata il loro futuro più simile a quanto accaduto in questa storia, perché sono convinta che Astoria Greengrass sia una ragazza in grado di tenere testa a Draco, così come accade in questa tua versione, e la vedo bene come Prefetto attento alle regole che non si trova più bene a casa sua e soprattutto con la sua famiglia.
Mi piace l'idea di Draco smarrito che si rende conto di aver amato Pansy solo dopo averla persa, non succede forse alla maggior parte della gente? Così come adoro l'idea della stanza che si adatta ai desideri inconsci che nemmeno sappiamo di provare (sono d'accordo con te peraltro, secondo me la Stanza è sopravvissuta all'Ardemonio). Vedere Draco divertirsi con gli scivoli e lasciarsi andare non ha avuto prezzo.
Così come non ha avuto prezzo vederlo scontrarsi letteralmente con Astoria ed essere messo in riga dalla biondina che non aveva mai notato prima.
La punizione che lei gli ha affibbiato è fantastica e mi ha fatto davvero piacere leggere di Draco che non la ha presa sottogamba, ma che ha deciso di fare del suo meglio.
Adesso però dovresti davvero scrivere il seguito, in cui lui racconta ad Astoria della Stanza delle Necessità... mi hai incuriosito!
Complimenti davvero.
A presto,
Francy