Recensioni per
Il telaio e il canto
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/12/17, ore 00:19

Quanto amo questa storia, Kan!
Non ti ringrazierò mai abbastanza di averla scritta!
Sognavo da sempre una storia così su Miriel e Indis!

Mi sono chiesta tante volte quali fossero i loro pensieri dopo la morte di Finwe, e se mai si fossero incontrate, se mai si fossero confrontate.
E sognavo da tanto una storia che rendesse giustizia a entrambe, che le mostrasse veramente per i personaggi complessi e meravigliosi che sono. Quello che hai scritto tu in questa storia… Oddio, è stato come vedere tutte le mie curiosità e i miei desideri su questi due personaggi diventati storia!
Davvero, tutto ciò che volevo leggere da tanto c’è, ed è… Stranissimo e meraviglioso.

Prima di tutto, miriel dopo la sua reincorporazione.
Hai reso perfettamente il modo in cui si è dedicata agli arazzi, e soprattutto il perché.
Non sono la sua voglia di ricamare e la sua abilità, non più. Lei è cambiata, prima di tutto. La sua scelta di rinunciare alla vita è stata una scelta forte ed un cambiamento forte, e da qualcosa del genere non si torna indietro così, come niente fosse.
Men che meno poi se è stato ignorato il desiderio che questa scelta fosse definitiva.

Ho amato come hai spiegato questo isolamento di Miriel!
Lei era stata chiara, non voleva tornare. E invece Finwe, che pure sembrava averlo capito, alla fine ha creduto di fare il meglio per tutti.
Ma Miriel ormai era abituata a essere un fea tra maiar, nella casa di Vaire, e il resto del mondo, Tirion e la vita quotidiana che potrebbe vivere da reincarnata, non la interessano più, non le appartengono più.

Quella frase “Perché gli sono sembrata di buon umore” è una stilettata, sul serio.
Miriel è una noldo, si è lasciata probabilmente trascinare a suo modo dagli eventi messi in moto da suo figlio, dalla visione delle cose grandi e terribili che stavano per succedere, e essendo lei ricamatrice immaginarle diventare arazzi le è venuto spontaneo, e altrettanto pensare che sarebbe stato bello tesserli, quegli arazzi.
Ma efettivamente Finwe non le ha mai chiesto se veramente fosse sicura di voler tornare, di voler riprendere veramente a vivere. Non ci viene detto che anche Miriel fosse presente, o comunque d’accordo totalmente, col sacrificio di Finwe.
Si è parlato solo del problema del doppio matrimonio, della decisione definitiva, di ciò che ne pensava lo stesso Finwe.

E Miriel che non è pronta ci sta, eccome se ci sta!
Non è pronta al peso del corpo, proprio il motivo che l’aveva spinta a morire, infondo. Non è pronta alla forza devastante delle emozioni vissute veramente, peggio ancora perché sono emozioni scatenate da disgrazie avvenute a persone a lei care.
Qualcosa del genere non può che causare confusione, e frustrazione.

Ci sono gli arazzi, sì. La possibilità di dare fondo alla sua abilità e di rendere con i fili quelle vicende. Ma sono eventi troppo dolorosi, e quindi consolazione sì, ma dire amara è dire poco.

La rabbia e la frustrazione di Miriel nei confronti di Finwe, e di tutti coloro che credono di sapere cosa la renderebbe felice è straziante, sul serio!
Finwe era il suo compagno, il suo sposo, si amavano. Eppure prima con il volere tanti figli, e poi con questo sacrificio inutile per lei Finwe ha preteso di sapere che cosa sarebbe stato più giusto, più bello per lei senza capire cosa consumava veramente Miriel.

E a proposito, l’accenno a Miriel madre mi ha colpita tantissimo!
La sua confusione, la sua stanchezza profonda che le fa guardare suo figlio sì con amore, ma con l’impotenza di chi non sa, non riesce a occuparsi di un bambino. Non è pronta e non è in grado, nonostante tutti diano per scontato che lo sia perché è lei la madre.

E poi la sequenza di arazzi tutti su Feanaro tranne l’ultimo, gli arazzi che Miriel ha voluto tenere con sé per poterli vedere.
C’è così tanto amore ma anche così tanta frustrazione nel modo in cui Miriel percorre la sequenza di quegli arazzi che…
Miriel ha sofferto nel vedere il dolore di suo figlio per la sua assenza, ma allo stesso tempo gli rimprovera questo suo accanimento nel voler tenere viva la sua memoria in questa maniera ossessiva e vendicativa.
Tutta l’antipatia per Indis, tutto l’accanimento per l’uso di una sola lettera in una lingua in costante mutamento, tutto quel citare il nome della madre fino a chiamare la sua stessa spada Therinde.
Non era necessario, per Miriel. Avrebbe voluto solo che suo figlio capisse, per quanto possibile, la sua scelta e che trovasse pace.
Ma lo stesso Finwe che non l’ha capita e non ha di conseguenza trovato pace ha fatto da padre a Feanaro, per cui…

Ma venendo a Indis: ho amato come hai caratterizzato anche lei!
Lei sì, ha sposato Finwe perché lo amava, ma che è per carattere una persona pacata, discreta, pronta a farsi da parte se serve, senza rancori, semplicemente perché intuisce che sia la cosa migliore per gli altri.

Si era fatta da parte quando pensava che non avrebbe mai potuto avere Finwe, ed è tornata a farlo quando Finwe ha scelto Feanaro e successivamente ha scelto di sacrificarsi per Miriel. Miriel era la prima moglie, e questo Indis non può dimenticarlo.

Il dialogo tra Miriel, così frustrata e determinata nel mostrare all’altra quanto è tutto sbagliato, e Indis,rassegnata ma calma, pronta a capire e a giustificare le azioni di tutti è qualcosa di meraviglioso!
È uno dei dialoghi più belli che io abbia mai letto!

Entrambe con il loro punto di vista, ferme nelle loro convinzioni, ma entrambe pronte ad ascoltare, perché finalmente hanno la possibilità di sentire il parere e il pensiero dell’altra.
Miriel vuole che sia riconosciuta la loro sofferenza, e che Indis per prima lo pretenda.
Indis dal canto suo pensa che questo in fondo non porterebbe anulla, non le ridarebbe ciò che ha perso, non riavrebbe indietro un Finwe felice e innamorato.
Non riavrebbe la felicità, insomma, cosa che invece secondo Miriel sarebbe stata possibile senza l’ennesima decisione sbagliata di Finwe.
Tutto questo è straziante, perché hanno ragione entrambe, e una soluzione non c’è, è solo una sequenza di errori di Finwe e delle conseguenze di tutta questa catena… Oddio, mi fa star male ogni volta che la leggo questa vicenda, e questo dialogo raccoglie tutta la terribile amarezza della situazione e ci si inserisce perfettamente!
Altro punto meraviglioso e tremendo, Indis ha capito che Finwe non avrebbe mai potuto fare diversamente. Non gli sarebbe stato possibile.
E nemmeno poteva Feanaro, e i figli di Indis e Finwe, ognuno nella sua scelta, e i suoi nipoti.
Entrambe hanno capito, ognuna a modo suo, che Finwe non può trovare pace, come Feanaro.

Indis non riesce a prendersela con Finwe per ciò che ha fatto.
Non riesce a non sperare il meglio per lui.
La forza di Indis sta in questo, nel suo affrontare in silenzio, nel suo decidere di sopportare ciò che le tocca, senza opporsi, senza protestare, accogliendo ciò che c’è di bello e portando il peso della tristezza in silenzio.
Ma anche lei soffre, profondamente, lo dimostra come sappia già di non poter smettere di portare il lutto perché i dolori sono appena cominciati.



Ed è bellissimo come, alla fine, entrambe trovino il modo di sfogare la propria sofferenza.
Sia Miriel, che finalmente riesce a buttare fuori tutto il suo rancore e il suo dolore col pianto, sia Indis, che riesce ad ammettere che anche a lei la sofferenza pesa, e la solitudine anche, forse, e il dolore, e che non riesce a usare l’unica sua abilità che potrebbe calmarla, il canto.
Ha bisogno anche lei della vicinanza dell’unica donna che ha il destino strettamente legato al suo per riuscire a cantare di nuovo, e per capire quanto ne ha bisogno.
Sembrava quasi non essersi resa conto che cantare era la sua soluzione, ciò di cui aveva bisogno.
Indis ha sempre amato cantare e dal poco che si sa di lei si vede che spesso usa il canto per trovare conforto o esprimere gioia, e il fatto che tra il lutto e il dolore che anche lei non riusciva a esprimere non lo usasse più è straziante!

Immaginare che le due si conforteranno a vicenda e potranno parlare e stringere amicizia da un senso di speranza e di guarigione che è stupendo!

Grazie, grazie Kan!
L’intensità di questo racconto è indescrivibile, sul serio.
E altrettanto la forza di questi due personaggi femminili, dei loro pensieri e delle loro parole.
Il modo in cui le hai caratterizzate è indimenticabile!

Grazie, un abbraccio forte di ringraziamento per aver scritto questa meravigliaaaaa!

Tyel

Recensore Master
31/10/17, ore 21:57

Ok, vediamo se stavolta riesco a recensire senza sciogliermi in lacrime o urlare insulti a Finwe di cui potrei pentirmi, che tanto anche se mi fa infuriare con lui non riesco a rimanere arrabbiata per molto XD.
Comunque, da dove cominciare? Questa storia è di un'intensità che fa quasi male, e io devo dire che mi ci voleva proprio. Mi ci voeva per rimettere le cose nel giusto ordine, perché, lo sai, sono stata accecata per troppo tempo da Feanaro e le sue fiamme da non riuscire a valutare Indis in maniera obiettiva. E nemmeno Miriel, se per questo.
Insomma, ora che finalmente mi levo i paraocchi arrivi tu con la tua storia, e dire che mi si è spezzato il cuore in tanti piccoli pezzettini sarebbe poco meno che un eufemismo XD. Sul serio, Kan, la rabbia e il dolore di Miriel, la compostezza serena e sofferente di Indis... Faccio ancora fatica a esprimere in maniera sensata la potenza di tutto questo e quanto mi abbia colpita.
Come sempre, provo a seguire una parvenza di ordine, che magari mi aiuta XD.
Prima di tutto, la prima persona. Credo che questo racconto non potesse essere scritto in altro modo. Te l'ho già detto altrove, ma lo ripeto qui perché a forza di rileggerlo penso che la forza dei sentimenti di Miriel non potesse essere trasmessa con altrettanta potenza se tu l'avessi filtrata in qualsiasi modo.
Sono riuscita a sentire la voce di Miriel, letteralmente, ed è stato straziante. Senza contare che non ho mai visto con così tanta chiarezza le Aule di Vaire come in questa storia... Non che tu le descriva nel dettaglio, ma lo sgabello, gli arazzi ovunque me le hanno delineate con una chiarezza impressionante... E anche inquietante, sotto certi aspetti.
E a proposito di arazzi, muoio per la descrizione stupenda della rapidità con cui quasi non si sta dietro a tesserli, perché una volta tessuto l'arazzo già gli avvenimenti si susseguono senza fermarsi. E quell'accenno a Kano che cammina sulla spuma del mare... Ecco, è bastato a distruggermi. E Miriel che gli accarezza i capelli.... Un gesto in cui ho letto una tenerezza infinita, e mi fermo perché potrei fare un pippone anche solo su questo XD c'è poco da fare, il fascino tragico della casata di Finwe avrà sempre presa su di me.
Tra l'altro, mi ha colpito che Miriel pensi a Kano proprio chiamandolo Kanafinwe... Siccome dubito sia una casualità, partono i feels perché lo chiama con il nome che gli ha dato Feanaro... C'ho problemi, lo so!
Comunque, passiamo oltre: Indis. Sono sempre stata insofferente verso i Vanyar anche per la loro compostezza, ma solo leggendo questa storia l'ho capita fino in fondo.
Indis è, al contrario di Miriel, al di là della rabbia: ha imparato a comprendere le ragioni, anche quelle che le fanno male, sa comprendere, giustificare anche, perché è riuscita a riflettere sulle ragioni di un marito che l'ha lasciata sola, che le ha preferito un'altra e che verrebbe da chiedersi se l'abbia mai amata.
Per quanto io mi senta più vicina a Miriel, che brucia di indignazione per il torto subito e per l'ingiustizia fatta a Indis, non posso davvero che ammirare le capacità di comprensione e di accettazione di quest'ultima. E mi uccide che sia andata a chiedere perdono a Miriel, quando l'unico che dovrebbe scusarsi è Finwe, non lei! Così come mi distrugge il fatto che nemmeno il suo popolo sembra comprendere davvero la forza di Indis e non facciano che guardarla con pietà, davvero l'ultimo sentimento che si merita, dopo tutto quello che ha passato.
E questo mi fa venire in mente l'accenno a Nerdanel... Io ho una visione tremendamente diversa, perché sono una persona orrenda che sta bene solo quando sguazza nell'angst XD ma l'accenno che emerge qui mi dà molta speranza e quasi quasi vorrei leggere una tua Nerdanel post partenza dei Noldor.
Comunque, tornando a noi: Miriel. Io ho sempre amato il suo ricongiungimento con Finwe, perché sono sempre stata orrendamente Feanaro-centrica. Ma effettivamente tutto questo ha tremendamente senso: Miriel voleva davvero reincarnarsi? Forse no, visto e considerato come ha reagito in passato. E visto che Finwe è tanto bravo a decidere cosa pensava Indis, probabilmente lo è stato altrettanto a decidere per Miriel. Ecco, Finwe mi fa una gran tenerezza perché tenta di rimediare da una parte e distrugge dall'altra, ogni volta. Dovrei quanto meno volerlo prendere a ceffoni per questo e invece no, non ce la faccio.
Finwe a parte, è dolorosissimo vedere come Miriel non sia stata mai capita, e anzi sia stata strumentalizzata (la spada Therinde mi intenerisce da un lato, dall'altro mi fa una rabbia immensa perché no, Miriel non voleva essere brandita come una spada, non voleva essere il vessillo brandito per le vendette di Feanaro e meno che mai desiderava diventare la ricamatrice di morte). E nonostante questo, nonostante l'incomprensione di fondo che tutti hanno avuto verso di lei, nonostante i giudizi impietosi che Miriel ha sia per Finwe che per Feanaro (e non potrebbe essere altrimenti, per chi continua a tesserne le gesta) Miriel li ama, li ama tutti. Li ama perché ne conosce il dolore con una forza terribile (quanto è straziante, e assolutamente credibile, l'idea che la corporeità le faccia sentire il dolore di ciò che ricama con tanta, bruciante violenza... Fa troppo, troppo male).
Insomma, quel pianto finale è così liberatorio, così giusto. E il canto consolatorio di Indis sancisce l'inizio di una guarigione per entrambe, ma ancora di più l'inizio della più giusta delle amicizie.
E davvero, Kan, quant'è delicato e realistico e, lo so che abuso di questa parola, straziante vedere Miriel che inzuppa il velo di Indis di lacri,e e Indis che la stringe a sé e la consola... È una di quelle scene che restano impresse e non se ne vanno più, e io ti adoro, ti adoro per averla scritta.
Ah, e in tutto questo ho tralasciato Vaire... Quanto mi ha colpito quell'espressione "prossima al soffocamento", esattamente lo stesso modo in cui la descriverei io in quelle circostanze. Ho sempre amato il modo in cui lei, lei sola sembra comprendere Miriel, e in due righe questa comprensione si sente tutta ed è dolcissima.
Poi, per tornare a Finwe: splendide, e verissime, le riflessioni a proposito di cosa sia o non sia innaturale. Sostanzialmente, è proprio il decidere a priori cosa sia innaturale che ha causato la gran parte delle scelte sbagliate di Finwe, e credo che qui i condizionamenti imposti dai Valar abbiano fatto il loro... Insomma, se fosse vissuto a Cuivienen si sarebbe fatto meno pippe, e Feanaro con lui.
Ma sto pesantemente divagando, e mi rendo conto di non riuscire a dirti la metà di quello che vorrei. Siccome so di poterti allegramente molestare in altri lidi, chiudo qui.
Grazie davvero, Kan, per avermi fatto riflettere su temi del legendarium che mi sono carissimi e che non avevo mai avuto il corarggio di affrontare con tanta potenza e senza alcun tipo di filtro o preconcetto. Davvero, non sai quanto bene mi abbia fatto questa storia, e quanto la ami.
Ci sentiamo presto!

Mel
P.S.: una volta ti ho chiesto una Finwe/Indis, per sfidarti a farmeli piacere. Considera la sfida vinta in partenza, dal momento che penso dovresti scrivere una Finwe/Indis perché beh... Gliela dobbiamo, no? XD

Nuovo recensore
27/10/17, ore 09:56

Riesci sempre a descrivere storie di amicizia femminile con una delicatezza incredibile: qui era quanto mai necessaria vista la situazione e quel poco (e pure in contraddizione) che Tolkien ci ha lasciato.
Mi hai commossa, grazie.