Recensioni per
Imparando da noi stessi...
di LittleDreamer86
Buon pomeriggio. |
Buon pomeriggio. |
Ciao! Eccomi di nuovo qui. Che dire, mi è piaciuta molto anche questa poesia. E' ben scritta e sicuramente in molti punti presenta componenti che permettono al lettore di immedesimarsi nella protagonista, di rfilettere. Mi piacciono tutte le teamtiche che affronti, sempre differenti ed originali. Inoltre, cosa che non è presente in tutte le poesie, si percepisce sempre uno spiraglio di speranza che avvolge chi legge, si respira a pieni polmoni aria pulita e nuova. D'altronde il titolo della raccolta è ''Imparando da noi stessi'', ci sarà un motivo ahah. Anche che nella raccolta ci sia il genere ''Mistero'', beh, direi che sia piuttosto calzante! Ma questa poesia a me sembra più chiara di quanto sembri: sento la rinascita, la tranqullità, la calma e quella dolce pacatezza che ci invade dopo una battaglia vinta, che abbiamo inghiottito e annientato dopo anni di lotta intensa. Poi, ci sono sicuramente componenti abbastanza astratte (i due mostri, chi sono?)- ma alla fine al lettore non riguarda e tantomeno interessa, è più catturato dalla vittoria della bambina, ormai adulta che sembra guardare con soddisfazione quei demoni che ha annientato, quei mali che hanno provato a roderla interiormente. Il sorriso di chi ha capito che fossero solo sciocchezze, che tutto è solo stupido passato alle nostre spalle; un sorriso soddisfatto chiude quelle brutte parantesi scure, tetre nella nostra mente. Si è superato l'arcano, ci si erge e rinasce dalle stessi ceneri che prima, come fiamme, ci avevano bruciato. Il concetto da te è offerto è poi facilmente universalizzabile. Inoltre, apprezzo questi due colori, ''il rosso'', il ''giallo'', che rendono vivida la narrazione e focalizzano la poesia attraverso immagini familiari, appunto, quelle dei colori. Gli ultimi tre versi sono ottimi, leggiadri come il vento, sembrano quasi proseguire e deformare la poesia, come il vento che fa muovere le chiome degli alberi e le ciocche dei capelli; sembra che tu voglia dire altro, ma sei frenata e così lasci tutto in mano a spighe che ondeggiano assieme al silenzio dell'atmosfera, come dopo una battaglia vinta, quando gli armamenti non producono più quei rumori di ferro e ruggine, ma solo una gran serenità. Brava, bel lavoro anche qui! Un abbraccio, |
Ciao! Ero passato già un'altra volta per recensire ''Paura''. Ed ora eccomi qua. Questa poesia mi è piaciuta anche di più. E' una poesia così vera, hai dosato perfettamente le parole e hai creato un ottimo lavoro che si addice alla perfezione con il titolo del componimento. Non so cos'altro dirti, se non che mi ritrovo nella maniera più assoluta nei tuoi versi (più che nell'altra poesia) in quanto molto probabilmente anche io, come molti altri, ho commesso quest'errore: spesso guardiamo i nostri amici e gli attribuiamo vizi, errori, sbagli che alla fine fanno parte di noi, che ci illudiamo appartengano agli altri; mai ci facciamo un esame di coscienza o, almeno, raramente. Come tu dici, ci riduciamo a fare voli pindarici e inutili congetture che non ci portano da nessuna parte. E anche se questi ragionamenti possono essere calzanti, perchè vogliamo bene a queste persone e le amiamo profondamente, per paura di perderle, continuiamo a commettere errori insulsi, che, forse, poi, siamo costretti a pagare in prima persona, perchè questi consigli, in fondo, ci fanno stare bene, ci fanno pensare di aver aiutato chi abbiamo di fronte, ci fanno vivere più tranquilli. Se noi soli sentiamo il peso delle loro pene, un motivo, in fondo ci sarà... le considerazioni si rivelano spesso false o anche noi stiamo vivendo quel momento di buio e di grande sensibilità con cui pensiamo, invano di salvare l'altro - il nostro vicino, in quel momento. Ma sappiamo piuttosto bene che in fin dei conti, per essere salvati da sé stessi, c'è bisogno del proprio io, di una scelta condivisa con la propria mente e con il proprio corpo. Se noi non siamo decisi a cambiare, a porre un limite alle nostre pene, a mgiliorarci spiritualmente non penso saranno gli altri a schiarirci i dubbi... il cambiamento parte da noi, non dagli altri. Accettare l'errore, in tutti i sensi, sarebbe la ''cosa'' migliore da poter fare, in questi casi. E bene, sì, nella seconda strofa si schiudono ancora più tristi considerazioni... negli sbagli degli altri ritroviamo i nostri, che avremmo fatto anche noi e che forse stiamo già compiendo. Insomma, prima di guardare e giudicare il prossimo, dovremmo guardarci dentro, analizzare i moti del nostro animo, soffermarci a pensare. Non si possono riflettere i propri errori negli altri, bisogna cavarsela da soli, e portare il peso dei propri vizi sulle spalle e non cederli ad altre innocenti schiene, divenendo copie sbiadite di sé stessi e ritrovandosi poi a non essere salvati. Tutti quei deliri, quegli sbagli, intonsi errori e fantomatiche credenze dovremmo prenderle e attribuircele, smettere di far finta di nulla e prendere consapevolezza di chi alla fine siamo veramente. Non bisogna appesantire lo zaino della persona che sta al nostro fianco. In sintesi, credo che a volte i veri problemi facciano parte di noi e di nessun altro e, che lo si desideri a meno, dovremmo salvare prima noi stessi che gli altri. Il lessico è azzeccato, semplice ed efficace, la disposizione delle strofe potente e organizzata, per considerazioni e sviluppi tematici, il contenuto molto buono, originale, diverso e capace di catalizzare l'attenzione del lettore. Quindi, un lavoro, nel complesso, decisamente piacevole e che porta con sé vari spunti di riflessione che, forse, nei miei deliri ahah, non ho colto nella loro interezza. Continua così, vedo che la dedizione e soprattutto il materiale su cui scrivere non ti manca. Un abbraccio, |
Interessante! Condivido questa tua inquietudine fra le cime più alte e gli abissi. |
Buon pomeriggio. |
Buon pomeriggio. |
Buon giorno, |
Buon pomeriggio. |
Buongiorno. |
Ciao! Grazie per questa poesia, davvero! Mi è piaciuta particolarmente, l'ho sentita molto vicina. Mi sono affiorati nella mente echi lontani, un sentimento qual è la paura alberga in ognuno di noi... dovremmo semplicemente accoglierla; siamo noi che la creiamo, son d'accordo, ma a volte è un sentimento inconsapevole, involontario che penetra e si insinua nella mente. E' forse qualcosa di sbagliato, ma è umano, dobbiamo solo conviverci, poichè ci aiuta a crescere. Il lessico è buono e c'è musicalità. Nel complesso un lavoro che mi è piaciuto. Un abbraccio, |
Buongiorno. |